Massimiliano89 ha scritto:Secondo voi quali sono i motivi per cui un paziente non tragga benefici facendo colloqui di psicoterapia?
Io vedo due sole ragioni:
1) Il soggetto non riesce a mettere in pratica i consigli dati dal terapeuta nella vita reale
2) Il soggetto è talmente disturbato da avere bisogno di un supporto farmacologico visto che le cosiddette " chiacchiere " non bastano
Oh, le ragioni possono essere molte di più.
Quelle che tu citi sono valide; ma bisognerebbe anche chiedersi il motivo, nel caso della 1.
Ne elenco altre, che ho appena scritto in altro 3D:
(da notare che tutto questo può essere incosapevole, quindi non è colpa dell'individuo; non lo fa apposta)
- A volte uno va in terapia solo per dire a se stesso "Ci ho provato".
- Oppure non applica i suggerimenti del terapeuta, per via di resistenze o chissà che altro. Per poi dire "Vedi che non funziona?".
- Oppure ha un problema con le figure d'autorità, quindi "combatte" il terapeuta.
- Oppure non riesce davvero a rivelarsi, quindi il terapeuta non può capire il vero problema.
- Oppure non collabora perché ha un problema di fiducia.
- O non si mette in gioco perché cambiare lo fa soffrire troppo.
- Oppure ha dentro di sé un "totem" talmente inviolabile da crearvi intorno un muro impenetrabile.
Per i primi due è probabile che ci sia una scarsa onestà con se stessi (che è cmq umana e qualcosa con cui fare i conti).
Per gli altri esempi, invece, può essere
del tutto inconscio.
E sull'inconscio noi non abbiamo potere.
Anche per questo nessun terapeuta può garantire risultati: non solo per la complessità della psiche, ma perché buona parte di essa sfugge alla nostra visione e controllo.
Altrimenti sarebbe una passeggiata!
Fare psicoterapia è un po' come fare il meccanico con gli occhi bendati, su un motore pieno di sportelli con scritto "Questo non si può aprire".