Ho toccato il fondo.

[Fior di Sole]

E allora lei al momento non è urgente, il suo bene non è prioritario.
Il tuo si invece.
Dirà di tutto per cercare di dissuaderti e, quando lo farà, dovrai sempre ricordarti che la tua vita vale più del suo semplice benessere.

[nowhereman89]

Facile dirlo a parole. Con tutto il rispetto, sono la persona più empatica del mondo.. E non è detto che sia un pregio.. Quindi concentrarmi su di me mi è difficilissimo.

[Fior di Sole]

Esatto, non è facile uscire da una relazione tossica, sono d'accordo.

[nowhereman89]

Esatto, non è facile uscire da una relazione tossica, sono d'accordo.

Se ti stai chiedendo quanto io pensi a me e alle mie passioni, alla mia vita e ai miei rapporti umani.. La risposta è ovvia. Zero.
Non so più che fare.
Anche fosse appunto solo una relazione tossica non saprei davvero che passi fare per uscirne.
In tutto questo tempo non sono riuscito neanche a impormi minimamente su come vengono utilizzati i Miei soldi. Figuriamoci lasciarla. Mi sento un burattino nelle mani altrui.

[Fior di Sole]

Averne coscienza è già un passo avanti.

Chiaramente fare il salto diretto tra lo stare in una brutta relazione e il tagliare i ponti definitivamente è estremamente difficile, raro e avresti bisogno di una grande forza e stima (e aiuto da parte di conoscenti o amici)
Forse potresti iniziare con le piccole cose?
Potresti annotarti tutte le volte in cui lei ti manca di rispetto, ti dice di una cattiveria, ti fa sentire un "fallito" (cosa che non sei). Segnarti tutti i soldi che spendi per lei, quanto avresti se lei non dipendesse da te.

Da un lato penso che ti aiuterebbe ad avere una prova visiva di quanto ti stia rovinando la vita.
Poi, e questo lo sto solo teorizzando perché non conosco la vostra relazione, potresti vedere se non ti sta facendo violenza psicologica.
In quel caso, accumulare screenshot, registrazioni o testimonianze potrà aiutarti in futuro a denunciare la cosa alle autorità, se dovessi averne bisogno.

Detto ciò, so benissimo che le mie sono solo parole e sono consigli da una sconosciuta che non vi conosce. Purtoppo qui, in questo momento, in questo sito, posso solo darti parole, un ascolto e, se necessario, un consiglio.
Ma ho coscienza del fatto che tutto risulta "facile" detta da una persona esterna che non sta vivendo la tua situazione.

[nowhereman89]

no ma figurati!
non mi da assolutamente fastidio se mi dai consigli, anzi !
Ti ho subito specificato che per me è difficilissimo, solo perché per alcuni miei pseudo amici e colleghi che hanno capito la mia situazione, la cosa si dovrebbe risolvere nell'arco di una giornata. Per loro è assurdo e inconcepibile che sono anni che mi lamento e a causa di questo, ho perso anche molti rapporti. gente che ogni giorno ti dice "l'hai lasciata?" e se rispondi di no.. Comincia a trattarti da caso umano. Pensa che a lavoro la cosa è purtroppo trapelata perché con 1-2 colleghi ho un rapporto molto stretto e il solo fatto che tutti sappiano che io sto con una ragazza che mi sfrutta, mi fa facilmente vedere di cattivo occhio o come esaurito (è arrivata persino a qualche capo questa voce).

Non lo so. A volte ho già quantificato le migliaia di euro che mi costa stare con lei, sono anni che mi faccio proposizioni del tipo : "Ora le rispondo di no a questa cosa!" "Ora le dico che non andiamo in vacanza perché non ho soldi", "Ora le dico che ci sono rimasto male di questa cosa".. Ma alla fine riesco a fare un 1% di quello che dico. La priorità rimane lei, povera ragazza che sta male, è esaurita e via dicendo. Il fatto che finga continuamente malattie fisiche o le accentui tantissimo non aiuta.
Il problema è proprio nell'incapacità di affrontarla.
E la cosa più deprimente è che ci sono giornate intere in cui mi pento addirittura di aver pensato male di lei, aver pensato di lasciarla. Ho addirittura paura di pensarle certe cose. Ci vuole sempre qualcosa di davvero pesante per farmi dire "NO, NON VA BENE". Potrei passare settimane a mentire a me stesso, autoconvincermi che vada tutto bene.
P.s. Lei non usa violenza fisica, semmai psicologica. Non insulta e non urla più di tanto. Ma si vive nel terrore e nel sospetto continuo. Sembra sempre che lei ti tratti come uno "Poco di buono", uno che pensa ad altre ragazze (l'unico essere di sesso femminile che vedo è mia nonna auhhuaua), uno che nasconde le cose (nascondo semmai i problemi economici), uno pigro (faccio circa tutto io, oltre a lavorare, tranne alcune faccende che fa lei a tempo perso, stando sempre a casa), uno tirchio (spendo la totalità dei soldi per lei e per il compleanno arrivo nonostante la situazione, a farle anche regali da 700-800 euro). Sono sbagliato, una critica continua e velata. Solo se ribatto a questi giudizi diventa violentina verbalmente, sbuffa e sbrocca. Si chiude in un mutismo e sembra che le hai fatto un affronto gravissimo. Non le serve alzare la voce, basta fingere di esserci rimasta male o rimanerci male realmente. è il senso di colpa la sua violenza. (cosa che hanno usato anche molte persone nella mia vita e che mi hanno reso lo zerbino che sono).

[Fior di Sole]

Mi permetterò di parlarti di una mia esperienza personale per farti capire un po' cosa sia vivere dall'altra parte della storia.
Quando andavo al liceo avevo la mia miglior amica che veniva trattata da semplice zerbino, dall'intera famiglia (padre, madre e tre fratelli più piccoli).
Era costretta a pulire tutte le stanze della casa, fare la lavatrice di tutta la famiglia, ogni giorno, le veniva fatto molta violenza psicologica e delle volte anche fisica. Vivevano nella povertà assoluta, spesso mancava cibo ed elettricità.
Ogni giorno, pensare a lei che viveva quella situazione, era un colpo al cuore.
Io e i miei amici decidemmo di agire. Le trovammo una nuova casa in cui avrebbe potuto vivere, senza dover mai pagare nulla, decidemmo di darle una certa somma di denaro, facemmo di tutto per farla uscire da quell'orrore. Era stato tutto organizzato nei minimi dettagli.
Lei rifiutò.
Pensava che si meritava quella vita. Pensava anche che, senza di lei, la sua famiglia che la disprezzava con ogni mezzo, sarebbe andato allo sbando.
Si sentiva indispensabile e responsabile per qualcosa che le faceva solo male.
Non ne è mai uscita, nowhere. Ancora oggi vive lì con loro.

Avrebbe potuto farlo, ma non lo ha fatto.
Tu sai meglio di me i motivi per cui lei ha deciso di non farlo.

Ti ho voluto raccontare questa cosa, per farti capire che se non riesci a farti aiutare, se non chiami qualcuno o non ti imponi (anche solo facendo le valigie e andandotene da quella casa, lasciandola a lei) la tua vita sarà questa per i prossimi venti, trent'anni. Niente cambierà. Ma per poterne uscire devi essere tu a volerlo. Perché i tuoi amici potrebbero anche darti ogni mezzo di cui necessiti per andartene, ma se tu non vuoi...

Io penso che lei si meritava una vita migliore. Non ti conosco, ma penso che anche tu ti meriteresti una vita migliore. E si, forse alcuni dei tuoi colleghi ti giudicano perché c'è ancora molta mascolinità tossica in questo mondo, ma sono abbastanza sicura che la rabbia che provano i tuoi amici nei tuoi confronti è dovuta alla tristezza e allo sconforto nel pensarti vittima di te stesso.

[rovinato]

vittima di te stesso.

questo mi sembra un po' esagerato oltre che una colpevolizzazione inutile. è vittima di chi gli fa del male o che lo tratta male

[Fior di Sole]

Ciao rovinato! Bene che ti aggiungi alla nostra conversazione, credo faccia sempre bene avere più punti di vista
Tu, invece, cosa ne pensi di tutta questa situazione?

[rovinato]

in realtà non saprei cosa consigliargli. è una situazione complicata in cui a volte è difficile anche essere sinceri con se stessi. magari non la vuole lasciare perchè ha paura che resterebbe solo per sempre, cioè che se non si accontenta di questa poi non troverà più nessuna che se lo tiene, a volte si fanno questi pensieri, e così sopporta questa situaizone. o magari ha paura che se la lascia poi deve subire le critiche o le offese di chi non è d'accordo con la sua scelta e magari questa paura lo blocca. comunque leggendo il comportamento di lei non sembra molto disponibile a cambiare e a migliorare atteggiamento, a meno che magari uno non abbia la fortuna di indovinare le parole giuste da dirle o le corde giuste da toccare, ma non essendo nella sua testa riuscirci è come indovinare al superenalotto. forse sono troppo pessimista