Il giudizio negativo degli altri non mi permette di vivere

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"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

Il giudizio negativo degli altri non mi permette di vivere

Messaggioda Massimiliano89 » 11/11/2023, 20:27



Per ogni giudizio negativo che qualcun altro esprime nei miei confronti, scatta nella mia mente un meccanismo di tormento e auto-tortura al punto di dover sempre ricorrere alle gocce di valium, che a breve non faranno nemmeno più effetto viste le innumerevoli volte che ne ho fatto uso.
Non riesco a dormire. Non riesco a concentrarmi nella lettura, nella visione di un film. Non riesco a vivere !!! Sento che non ce la faccio più. Le ossessioni distruggono le mie intere giornate. Gli psichiatri non sanno più cosa fare.
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Massimiliano89
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Il giudizio negativo degli altri non mi permette di vivere

Messaggioda Navigator63 » 12/11/2023, 2:28



Massimiliano89 ha scritto:Per ogni giudizio negativo che qualcun altro esprime nei miei confronti, scatta nella mia mente un meccanismo di tormento e auto-tortura

I giudizi altrui ci turbano nella misura in cui noi stessi ci giudichiamo.

Il giudizio di un altro ci fa male perché ci rispecchia quello che già pensiamo (male) di noi stessi, o conferma la (pessima) opinione che abbiamo di noi.
Se invece non crediamo in ciò che viene detto su di noi, non può farci star male; al massimo un po' di fastidio.

Per esempio se uno mi dice "Ah ah ah! Hai i capelli verdi!", non mi farà certo star male. Poiché so per certo di non avere i capelli verdi, penserò che lui è un idiota o ha le pigne in testa. :)
Se invece uno mi dice "Nessuna donna ti vuole" (che è una delle mie paure profonde), ecco che metterà "il dito nella piaga" e la cosa mi ferirà; perché io già lo temo. :(

Per cui la soluzione è affrontare le paure ed i giudizi che abitano dentro di noi, e farci i conti:
- Se sono paure reali, fare qualcosa per migliorare, o per accettare quello che sono.
- Se sono paure irreali, riconoscere la loro mancanza di senso e smettere di credervi.

Poiché questo problema è dentro di noi (nei giudizi che abbiamo su noi stessi), anche la soluzione lo è. Non è possibile trovare fuori una soluzione ad un problema interno.

PS: Sto leggendo la biografia di Matthew Perry - il famoso Chandler Bing della serie TV "Friends" - morto di recente a 54 anni.
Uno che non si è mai sentito amabile o degno, ed ha passato la vita a riempire il suo vuoto con alcol e droghe.
Benché fosse uno che all'esterno aveva tutto (soldi, fama, bellezza, amici, donne), il suo problema interno lo ha ucciso lentamente.

IMHO non c'è altra via: bisogna imparare a prendersi cura di se stessi. Bisogna imparare a volersi bene. :hug:
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Messaggioda Massimiliano89 » 18/11/2023, 14:56



Navigator63 ha scritto:
Massimiliano89 ha scritto:Per ogni giudizio negativo che qualcun altro esprime nei miei confronti, scatta nella mia mente un meccanismo di tormento e auto-tortura

I giudizi altrui ci turbano nella misura in cui noi stessi ci giudichiamo.

Il giudizio di un altro ci fa male perché ci rispecchia quello che già pensiamo (male) di noi stessi, o conferma la (pessima) opinione che abbiamo di noi.
Se invece non crediamo in ciò che viene detto su di noi, non può farci star male; al massimo un po' di fastidio.

Per esempio se uno mi dice "Ah ah ah! Hai i capelli verdi!", non mi farà certo star male. Poiché so per certo di non avere i capelli verdi, penserò che lui è un idiota o ha le pigne in testa. :)
Se invece uno mi dice "Nessuna donna ti vuole" (che è una delle mie paure profonde), ecco che metterà "il dito nella piaga" e la cosa mi ferirà; perché io già lo temo. :(

Per cui la soluzione è affrontare le paure ed i giudizi che abitano dentro di noi, e farci i conti:
- Se sono paure reali, fare qualcosa per migliorare, o per accettare quello che sono.
- Se sono paure irreali, riconoscere la loro mancanza di senso e smettere di credervi.

Poiché questo problema è dentro di noi (nei giudizi che abbiamo su noi stessi), anche la soluzione lo è. Non è possibile trovare fuori una soluzione ad un problema interno.

PS: Sto leggendo la biografia di Matthew Perry - il famoso Chandler Bing della serie TV "Friends" - morto di recente a 54 anni.
Uno che non si è mai sentito amabile o degno, ed ha passato la vita a riempire il suo vuoto con alcol e droghe.
Benché fosse uno che all'esterno aveva tutto (soldi, fama, bellezza, amici, donne), il suo problema interno lo ha ucciso lentamente.

IMHO non c'è altra via: bisogna imparare a prendersi cura di se stessi. Bisogna imparare a volersi bene. :hug:


Ciao Valter, come va?

E' giusto quello che dici. Ho una domanda personale da porti: quanto tempo hai impiegato (su per giù) per imparare a volerti bene?
Vorrei tanto impararlo anch'io. Ci provo ma ancora non ci sono riuscito al cento per cento.
Vorrei anche capire come mai io mi giudico così male, ma forse credo di esserci arrivato: mia madre (con tutto il bene che mi abbia voluto fin da piccolo) mi ha dato spesso del " egoista di merda " perchè non pulivo la mia stanza o non lavavo i piatti... ovviamente non capiva che io avessi un blocco psicologico molto grave
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Messaggioda Massimiliano89 » 18/11/2023, 14:56



Navigator63 ha scritto:
Massimiliano89 ha scritto:Per ogni giudizio negativo che qualcun altro esprime nei miei confronti, scatta nella mia mente un meccanismo di tormento e auto-tortura

I giudizi altrui ci turbano nella misura in cui noi stessi ci giudichiamo.

Il giudizio di un altro ci fa male perché ci rispecchia quello che già pensiamo (male) di noi stessi, o conferma la (pessima) opinione che abbiamo di noi.
Se invece non crediamo in ciò che viene detto su di noi, non può farci star male; al massimo un po' di fastidio.

Per esempio se uno mi dice "Ah ah ah! Hai i capelli verdi!", non mi farà certo star male. Poiché so per certo di non avere i capelli verdi, penserò che lui è un idiota o ha le pigne in testa. :)
Se invece uno mi dice "Nessuna donna ti vuole" (che è una delle mie paure profonde), ecco che metterà "il dito nella piaga" e la cosa mi ferirà; perché io già lo temo. :(

Per cui la soluzione è affrontare le paure ed i giudizi che abitano dentro di noi, e farci i conti:
- Se sono paure reali, fare qualcosa per migliorare, o per accettare quello che sono.
- Se sono paure irreali, riconoscere la loro mancanza di senso e smettere di credervi.

Poiché questo problema è dentro di noi (nei giudizi che abbiamo su noi stessi), anche la soluzione lo è. Non è possibile trovare fuori una soluzione ad un problema interno.

PS: Sto leggendo la biografia di Matthew Perry - il famoso Chandler Bing della serie TV "Friends" - morto di recente a 54 anni.
Uno che non si è mai sentito amabile o degno, ed ha passato la vita a riempire il suo vuoto con alcol e droghe.
Benché fosse uno che all'esterno aveva tutto (soldi, fama, bellezza, amici, donne), il suo problema interno lo ha ucciso lentamente.

IMHO non c'è altra via: bisogna imparare a prendersi cura di se stessi. Bisogna imparare a volersi bene. :hug:


Ciao Valter, come va?

E' giusto quello che dici. Ho una domanda personale da porti: quanto tempo hai impiegato (su per giù) per imparare a volerti bene?
Vorrei tanto impararlo anch'io. Ci provo ma ancora non ci sono riuscito al cento per cento.
Vorrei anche capire come mai io mi giudico così male, ma forse credo di esserci arrivato: mia madre (con tutto il bene che mi abbia voluto fin da piccolo) mi ha dato spesso del " egoista di merda " perchè non pulivo la mia stanza o non lavavo i piatti... ovviamente non capiva che io avessi un blocco psicologico molto grave
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Messaggioda Navigator63 » 19/11/2023, 1:52



Massimiliano89 ha scritto:Ho una domanda personale da porti: quanto tempo hai impiegato (su per giù) per imparare a volerti bene?

E' una bella domanda :)

Ma non ho una risposta, perché ho imparato un pezzettino alla volta: non c'è un momento in cui prima non mi volevo bene, e dopo sì.
E' come se costruisci una casa di mattoni: non c'è un mattone che ti fa dire "Prima non c'era un casa, adesso c'è". Ogni mattone, per quanto minuscolo da solo, contribuisce all'intero edificio.
Per cui ogni momento è buono per aggiungere mattoni :coolok:

Posso dire che un passo importante è quando ho scoperto l'accettazione (grazie agli insegnamenti di Osho).
In special modo l'accettazione della propria "parte oscura": i difetti, la mancanze, gli aspetti che non ti piacciono, quelli che ti fanno star male, ecc.
E' solo attraverso l'accettazione di se stessi che si può arrivare alla pace ed alla miglior espressione dei propri potenziali. NON combattendo se stessi - come spesso invece ci insegnano.

Vorrei tanto impararlo anch'io. Ci provo ma ancora non ci sono riuscito al cento per cento.

Difficile arrivare al 100%.
Ma l'1% è già tanto meglio dello 0%. ;)

Vorrei anche capire come mai io mi giudico così male, ma forse credo di esserci arrivato: mia madre (con tutto il bene che mi abbia voluto fin da piccolo) mi ha dato spesso del " egoista di merda " perchè non pulivo la mia stanza o non lavavo i piatti...

Questo sembra il comportamento di un genitore "narcisista" (oppure preda di un grave malessere): vede solo i propri bisogni (non quelli altrui), per cui tutto deve girare intorno a lui/lei.
Ovviamente con un genitore così il figlio potrà solo sentirsi una merda, perché non sarà mai all'altezza delle richieste esagerate del genitore. E tenderà a darsene la colpa (i figli si assumono la colpa delle tragedia familiari).

Nel tempo questo figlio incorpora il giudizio genitoriale dentro di sé, per cui poi la voce critica continua da dentro la sua mente, anche se il genitore è lontano o defunto.
E' come se una parte di tua madre "abitasse nella tua testa". :wow:

Per uscirne occorre prendere consapevolezza che questa parte non sei tu, ma è come un parassita che ti ha invaso.
Quindi va estromesso dalla tua mente, riconoscendo che non è parte di te, non è la tua verità, ma è solo un "intruso".
Una specie di "esorcismo". ;)

E' come se tu fossi stato invaso da un "virus", e per stare meglio devi liberartene.
Potresti partire chiedendoti "Chi sono io veramente?", "Quali parti di me sono davvero mie, e quali mi sono state appiccicate addosso?".

ovviamente non capiva che io avessi un blocco psicologico molto grave

E' possibile che questo blocco psicologico non sia innato, ma sia invece stato provocato proprio dall'ambiente famigliare... Una reazione al "bombardamento negativo" che hai subito.
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Messaggioda Massimiliano89 » 20/11/2023, 10:14



Navigator63 ha scritto:
Massimiliano89 ha scritto:Ho una domanda personale da porti: quanto tempo hai impiegato (su per giù) per imparare a volerti bene?

E' una bella domanda :)

Ma non ho una risposta, perché ho imparato un pezzettino alla volta: non c'è un momento in cui prima non mi volevo bene, e dopo sì.
E' come se costruisci una casa di mattoni: non c'è un mattone che ti fa dire "Prima non c'era un casa, adesso c'è". Ogni mattone, per quanto minuscolo da solo, contribuisce all'intero edificio.
Per cui ogni momento è buono per aggiungere mattoni :coolok:

Posso dire che un passo importante è quando ho scoperto l'accettazione (grazie agli insegnamenti di Osho).
In special modo l'accettazione della propria "parte oscura": i difetti, la mancanze, gli aspetti che non ti piacciono, quelli che ti fanno star male, ecc.
E' solo attraverso l'accettazione di se stessi che si può arrivare alla pace ed alla miglior espressione dei propri potenziali. NON combattendo se stessi - come spesso invece ci insegnano.

Vorrei tanto impararlo anch'io. Ci provo ma ancora non ci sono riuscito al cento per cento.

Difficile arrivare al 100%.
Ma l'1% è già tanto meglio dello 0%. ;)

Vorrei anche capire come mai io mi giudico così male, ma forse credo di esserci arrivato: mia madre (con tutto il bene che mi abbia voluto fin da piccolo) mi ha dato spesso del " egoista di merda " perchè non pulivo la mia stanza o non lavavo i piatti...

Questo sembra il comportamento di un genitore "narcisista" (oppure preda di un grave malessere): vede solo i propri bisogni (non quelli altrui), per cui tutto deve girare intorno a lui/lei.
Ovviamente con un genitore così il figlio potrà solo sentirsi una merda, perché non sarà mai all'altezza delle richieste esagerate del genitore. E tenderà a darsene la colpa (i figli si assumono la colpa delle tragedia familiari).

Nel tempo questo figlio incorpora il giudizio genitoriale dentro di sé, per cui poi la voce critica continua da dentro la sua mente, anche se il genitore è lontano o defunto.
E' come se una parte di tua madre "abitasse nella tua testa". :wow:

Per uscirne occorre prendere consapevolezza che questa parte non sei tu, ma è come un parassita che ti ha invaso.
Quindi va estromesso dalla tua mente, riconoscendo che non è parte di te, non è la tua verità, ma è solo un "intruso".
Una specie di "esorcismo". ;)

E' come se tu fossi stato invaso da un "virus", e per stare meglio devi liberartene.
Potresti partire chiedendoti "Chi sono io veramente?", "Quali parti di me sono davvero mie, e quali mi sono state appiccicate addosso?".

ovviamente non capiva che io avessi un blocco psicologico molto grave

E' possibile che questo blocco psicologico non sia innato, ma sia invece stato provocato proprio dall'ambiente famigliare... Una reazione al "bombardamento negativo" che hai subito.


Quello che dovrò fare è - come tu mi suggerisci - destrutturare queste paure irreali e far sì che quella parte genitoriale, che abita dentro di me, venga trasferita nel cassonetto dell'immondizia :D
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Messaggioda Navigator63 » 20/11/2023, 19:05



Massimiliano89 ha scritto:far sì che quella parte genitoriale, che abita dentro di me, venga trasferita nel cassonetto dell'immondizia :D

Esatto.
Certe idee o convinzioni negative sono spazzatura, e vanno solo buttate via. :thumbup:

Finché ce le teniamo dentro, invece, è come andare in giro tenendo uno zaino pieno di sassi sulle spalle. 40 chili di zavorra.
Poi ovviamente ci lamentiamo che abbiamo la schiena a pezzi e siamo sempre esausti. :rolleyes:
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Messaggioda Massimiliano89 » 21/11/2023, 12:52



Navigator63 ha scritto:
Massimiliano89 ha scritto:far sì che quella parte genitoriale, che abita dentro di me, venga trasferita nel cassonetto dell'immondizia :D

Esatto.
Certe idee o convinzioni negative sono spazzatura, e vanno solo buttate via. :thumbup:

Finché ce le teniamo dentro, invece, è come andare in giro tenendo uno zaino pieno di sassi sulle spalle. 40 chili di zavorra.
Poi ovviamente ci lamentiamo che abbiamo la schiena a pezzi e siamo sempre esausti. :rolleyes:


Concedimi soltanto una domanda: conoscendomi, quali sarebbero secondo te i lati oscuri che mi appartengono, e cosa dovrei fare per accoglierli?
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Messaggioda Navigator63 » 21/11/2023, 22:47



Massimiliano89 ha scritto:Concedimi soltanto una domanda: conoscendomi, quali sarebbero secondo te i lati oscuri che mi appartengono, e cosa dovrei fare per accoglierli?

Ne abbiamo già parlato molte volte qui su MyHelp (ed anche accennato nei commenti del mio blog). :)

Fare un discorso più approfondito non è una cosa da forum, esiste in te una complessità che richiede tempo ed attenzione particolari per essere esposta ed elaborata. :dunno:
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