Come comportarsi con dei familiari tossici?

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"Mi sento troppo triste" quante volte lo hai detto o sentito dentro? Hai mai guardato in faccia il tuo dolore? Qual è la sua voce? Fallo parlare, qui.
Disturbo depressivo, bipolare, maniacale, e altri disturbi dell'umore.
La depressione in particolare è una sofferenza drammatica, dalla quale occorre uscire attraverso la pazienza e la dedizione a noi stessi; ma anche attraverso la fiducia e la vicinanza di chi sa bene come ci si sente. Questo forum è aperto anche a chi è semplicemente triste e ha voglia di sfogarsi.

Come comportarsi con dei familiari tossici?

Messaggioda alice01 » 22/12/2023, 16:13



Ciao a tutti, ho deciso di raccontare la mia storia su questo forum perchè sono disperata e ho davvero bisogno di consigli su come affrontare la situazione che mi trovo a vivere tutti i giorni.
Il problema è legato alla mia famiglia, la quale, per quanto avessi avuto sospetti in passato, si sta rivelando sempre più disfunzionale. Io sono una normalissima studentessa di 22 anni, a breve 23: un anno fa ho conosciuto il ragazzo con cui tutt'ora sto insieme. La nostra relazione procede a gonfie vele: lui è un bravo ragazzo, molto educato e rispettoso. Mi ha sempre trattata bene, è stato presente nei momenti difficili. Io soffro di ansia e, in generale, sono sempre stata estremamente insicura di me stessa: al mio fidanzato devo molto. Lui mi ha insegnato ad essere più forte, più determinata, a non lasciarmi sconfiggere dalle difficoltà. Anche grazie a lui, il mio percorso universitario procede molto bene: a breve mi laureo e sono molto determinata a terminare gli studi nel migliore dei modi. Posso dire, dopo aver lottato tanto per ottenere un equilibrio nella mia vita, di essere finalmente felice e in pace con me stessa.
I miei genitori hanno approvato fin da subito la mia relazione, perchè loro stessi hanno notato che si trattasse di una bravissima persona. Il problema che persiste più o meno da un anno, però coinvolge, a discapito della mia felicità, proprio la mia relazione. Prima di entrare nei dettagli, devo dire che ho sempre avuto con la mia famiglia un buon rapporto, molto stretto. Tutti i membri della famiglia (io, mia mamma e mio papà, e mia sorella, che ha un anno in meno di me) hanno un rapporto quasi simbiotico l'uno con l'altro. Io e mia sorella facciamo ancora le vacanze con i nostri genitori. Io, fino a prima di fidanzarmi, uscivo quasi tutti i sabato sera al ristorante con loro e mia sorella, quando non uscivo con le mie amiche. Tutto il mio tempo libero era trascorso assieme a loro, inclusi i weekend, a fare cose insieme. Mia sorella esce con le mie amiche e, in generale, avendo un'età simile alla mia, ha sempre fatto tante cose con me. Ultimamente ha litigato con quasi tutte le sue amiche, non è fidanzata, e dato il rapporto stretto che abbiamo sempre avuto, da un paio di anni a questa parte l'ho sempre coinvolta nelle mie amicizie. Posso dire che da circa 2 anni, quando esco con le mie amiche, c'è sempre anche lei.
Io ho sempre apprezzato il rapporto che avevamo, nonostante avesse dei limiti. Ad esempio, trascorrere del tempo da sola, stando nella mia stanza, nella mia famiglia è sempre stato criticato. Noi siamo soliti guardare la televisione insieme tutte le sere, e, se capitava quella sera in cui volevo starmene da sola per i fatti miei in camera, i miei genitori e mia sorella se ne uscivano con delle lamentele, pensando che non fosse normale.
Ero consapevole che dal momento che mi sarei fidanzata, questo rapporto sarebbe inevitabilmente cambiato. In particolare, mia sorella e mia mamma, appena hanno saputo che mi stavo frequentando con un ragazzo, hanno cercato fin da subito di mettermi i bastoni tra le ruote. Invece che essere felice per me, mi hanno subito fatto sentire in difetto, dicendo che io le avrei abbandonate e avrei smesso di fare cose con loro. Il primo litigio con mia sorella, che avrebbe dovuto farmi da presagio, è stato proprio perchè alla sera, invece che guardare i film insieme a lei, spesso messaggiavo con il mio attuale fidanzato, nella prima fase di conoscenza. Già questo, a detta sua, era stato una dimostrazione di allontanamento nei confronti della mia famiglia.
Nel frattempo, la mia relazione continuava, e loro cominciavano sempre più a farmi notare che io li stavo abbandonando per il mio fidanzato. Voglio precisare che per quanto loro mi abbiano sempre criticato in questo, io ho sempre cercato di coinvolgere la mia famiglia e mia sorella nella mia relazione, proprio per non farli sentire esclusi. Il venerdì sera è diventato il giorno in cui il mio fidanzato viene da me, mangiamo insieme, e alla sera giochiamo ai giochi da tavola insieme a mia sorella. Molto spesso la domenica pomeriggio mia sorella si unisce a me e viene a casa del mio fidanzato per studiare, rimanendo a casa dei genitori del mio fidanzato a cenare.
Nel corso di tutto questo anno mi hanno sempre tirato frecciatine, dicendo che io ormai consideravo la mia famiglia il mio fidanzato e basta. Io ho sopporto fino a due settimane fa, quando il mio fidanzato mi ha chiesto di rimanere a casa sua per 3 giorni, dato che i suoi genitori erano partiti per una vacanza. Premetto che io non rimango quasi mai a dormire da lui se non in situazioni particolari e viceversa, io e il mio fidanzato ci vediamo 3 volte alla settimana, quindi il resto del tempo è passato sempre con loro. Sapevo che da parte mia accettare di stare 3 giorni lontano da loro avrebbe causato problemi, e quindi, ho cercato di aggiornarli su tutto quello che facevo, mandando in continuazione messaggi per sapere come stessero e cosa stavano facendo. (noi abitiamo a 10 km di distanza)
Ma non è comunque stato abbastanza, perchè quando sono tornata, mio padre non mi ha rivolto la parola ed è andato a dormire senza salutarmi. E il giorno dopo, chiedendo spiegazioni, mia mamma e mia sorella mi hanno detto un sacco di cose, che probabilmente pensavano da tanto tempo. Mi hanno detto che li ho abbandonati, che non li considero più, che ormai considero la mia famiglia il mio fidanzato e la sua famiglia e non più loro. Mi hanno detto che tanto varrebbe che andassi a vivere con il mio fidanzato perchè per loro è come se non facessi più parte della famiglia.
Queste parole mi hanno ferito molto. Oltre a questo, quando ora esco con il mio fidanzato mi sento in colpa, sento come se stessi facendo la cosa sbagliata, perchè non sto con loro. A volte mi vengono attacchi di panico, controllo ossessivamente il cellulare perchè ho paura di una loro scenata se non rispondo subito ai messaggi (è successo tante volte, anche davanti al mio fidanzato). Ho paura a chiedere di nuovo di poter dormire con lui o in generale di chiedere di stare più tempo con lui. Vivo nel senso di colpa, nella paura: ultimamente ho anche paura di esprimere la mia opinione perchè ho sempre paura di dire qualcosa di sbagliato. Anche nei litigi, ormai la mia opinione non conta più: i miei genitori danno ragione a prescindere a mia sorella "perchè lei si occupa della casa, perchè lei sta con noi invece che stare con il fidanzato".
La mia famiglia ha preso come un vero e proprio tradimento lo scegliere di passare il tempo anche con il mio fidanzato, e punendomi per questa cosa, io non ho quasi completamente più voce in capitolo nella mia famiglia.
Per me è una situazione che sta diventando insostenibile, perchè ormai vivo nell'ansia e nella paura di fare qualcosa di sbagliato. Ne ho parlato con loro, ho espresso come mi sento, ma loro non intendono cambiare idea su questo. A volte ho la sensazione che se mi lasciassi, loro non sarebbe così tanto dispiaciuti per me.
Io non penso di stare facendo niente di male, se non cercare ogni giorno di trovare la felicità e di impegnarmi per essere la versione migliore di me stessa in tutti gli ambiti della mia vita. E con questo atteggiamento, loro stanno facendo in modo che io non possa trovare la mia felicità in niente, se non in loro.
Purtroppo non ho la disponibilità economica di rivolgermi da uno psicologo, però questa situazione mi sta portando al limite. A casa mia regna l'assoluta tossicità, c'è un litigio quasi ogni giorno, sono sempre in ansia e demoralizzata, e allo stesso tempo mi sento come se fossi in prigione, perchè mi stanno rovinando la vita. Se prima passare del tempo con loro era piacevole, adesso lo vedo come un vero e proprio obbligo. So che se dovessi rifiutare, verrei pesantamente insultata. Non so davvero cosa fare
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alice01
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Messaggioda VeraVita » 22/12/2023, 18:28



alice01 ha scritto:Ciao a tutti, ho deciso di raccontare la mia storia su questo forum perchè sono disperata e ho davvero bisogno di consigli su come affrontare la situazione che mi trovo a vivere tutti i giorni.
Il problema è legato alla mia famiglia, la quale, per quanto avessi avuto sospetti in passato, si sta rivelando sempre più disfunzionale. Io sono una normalissima studentessa di 22 anni, a breve 23: un anno fa ho conosciuto il ragazzo con cui tutt'ora sto insieme. La nostra relazione procede a gonfie vele: lui è un bravo ragazzo, molto educato e rispettoso. Mi ha sempre trattata bene, è stato presente nei momenti difficili. Io soffro di ansia e, in generale, sono sempre stata estremamente insicura di me stessa: al mio fidanzato devo molto. Lui mi ha insegnato ad essere più forte, più determinata, a non lasciarmi sconfiggere dalle difficoltà. Anche grazie a lui, il mio percorso universitario procede molto bene: a breve mi laureo e sono molto determinata a terminare gli studi nel migliore dei modi. Posso dire, dopo aver lottato tanto per ottenere un equilibrio nella mia vita, di essere finalmente felice e in pace con me stessa.
I miei genitori hanno approvato fin da subito la mia relazione, perchè loro stessi hanno notato che si trattasse di una bravissima persona. Il problema che persiste più o meno da un anno, però coinvolge, a discapito della mia felicità, proprio la mia relazione. Prima di entrare nei dettagli, devo dire che ho sempre avuto con la mia famiglia un buon rapporto, molto stretto. Tutti i membri della famiglia (io, mia mamma e mio papà, e mia sorella, che ha un anno in meno di me) hanno un rapporto quasi simbiotico l'uno con l'altro. Io e mia sorella facciamo ancora le vacanze con i nostri genitori. Io, fino a prima di fidanzarmi, uscivo quasi tutti i sabato sera al ristorante con loro e mia sorella, quando non uscivo con le mie amiche. Tutto il mio tempo libero era trascorso assieme a loro, inclusi i weekend, a fare cose insieme. Mia sorella esce con le mie amiche e, in generale, avendo un'età simile alla mia, ha sempre fatto tante cose con me. Ultimamente ha litigato con quasi tutte le sue amiche, non è fidanzata, e dato il rapporto stretto che abbiamo sempre avuto, da un paio di anni a questa parte l'ho sempre coinvolta nelle mie amicizie. Posso dire che da circa 2 anni, quando esco con le mie amiche, c'è sempre anche lei.
Io ho sempre apprezzato il rapporto che avevamo, nonostante avesse dei limiti. Ad esempio, trascorrere del tempo da sola, stando nella mia stanza, nella mia famiglia è sempre stato criticato. Noi siamo soliti guardare la televisione insieme tutte le sere, e, se capitava quella sera in cui volevo starmene da sola per i fatti miei in camera, i miei genitori e mia sorella se ne uscivano con delle lamentele, pensando che non fosse normale.
Ero consapevole che dal momento che mi sarei fidanzata, questo rapporto sarebbe inevitabilmente cambiato. In particolare, mia sorella e mia mamma, appena hanno saputo che mi stavo frequentando con un ragazzo, hanno cercato fin da subito di mettermi i bastoni tra le ruote. Invece che essere felice per me, mi hanno subito fatto sentire in difetto, dicendo che io le avrei abbandonate e avrei smesso di fare cose con loro. Il primo litigio con mia sorella, che avrebbe dovuto farmi da presagio, è stato proprio perchè alla sera, invece che guardare i film insieme a lei, spesso messaggiavo con il mio attuale fidanzato, nella prima fase di conoscenza. Già questo, a detta sua, era stato una dimostrazione di allontanamento nei confronti della mia famiglia.
Nel frattempo, la mia relazione continuava, e loro cominciavano sempre più a farmi notare che io li stavo abbandonando per il mio fidanzato. Voglio precisare che per quanto loro mi abbiano sempre criticato in questo, io ho sempre cercato di coinvolgere la mia famiglia e mia sorella nella mia relazione, proprio per non farli sentire esclusi. Il venerdì sera è diventato il giorno in cui il mio fidanzato viene da me, mangiamo insieme, e alla sera giochiamo ai giochi da tavola insieme a mia sorella. Molto spesso la domenica pomeriggio mia sorella si unisce a me e viene a casa del mio fidanzato per studiare, rimanendo a casa dei genitori del mio fidanzato a cenare.
Nel corso di tutto questo anno mi hanno sempre tirato frecciatine, dicendo che io ormai consideravo la mia famiglia il mio fidanzato e basta. Io ho sopporto fino a due settimane fa, quando il mio fidanzato mi ha chiesto di rimanere a casa sua per 3 giorni, dato che i suoi genitori erano partiti per una vacanza. Premetto che io non rimango quasi mai a dormire da lui se non in situazioni particolari e viceversa, io e il mio fidanzato ci vediamo 3 volte alla settimana, quindi il resto del tempo è passato sempre con loro. Sapevo che da parte mia accettare di stare 3 giorni lontano da loro avrebbe causato problemi, e quindi, ho cercato di aggiornarli su tutto quello che facevo, mandando in continuazione messaggi per sapere come stessero e cosa stavano facendo. (noi abitiamo a 10 km di distanza)
Ma non è comunque stato abbastanza, perchè quando sono tornata, mio padre non mi ha rivolto la parola ed è andato a dormire senza salutarmi. E il giorno dopo, chiedendo spiegazioni, mia mamma e mia sorella mi hanno detto un sacco di cose, che probabilmente pensavano da tanto tempo. Mi hanno detto che li ho abbandonati, che non li considero più, che ormai considero la mia famiglia il mio fidanzato e la sua famiglia e non più loro. Mi hanno detto che tanto varrebbe che andassi a vivere con il mio fidanzato perchè per loro è come se non facessi più parte della famiglia.
Queste parole mi hanno ferito molto. Oltre a questo, quando ora esco con il mio fidanzato mi sento in colpa, sento come se stessi facendo la cosa sbagliata, perchè non sto con loro. A volte mi vengono attacchi di panico, controllo ossessivamente il cellulare perchè ho paura di una loro scenata se non rispondo subito ai messaggi (è successo tante volte, anche davanti al mio fidanzato). Ho paura a chiedere di nuovo di poter dormire con lui o in generale di chiedere di stare più tempo con lui. Vivo nel senso di colpa, nella paura: ultimamente ho anche paura di esprimere la mia opinione perchè ho sempre paura di dire qualcosa di sbagliato. Anche nei litigi, ormai la mia opinione non conta più: i miei genitori danno ragione a prescindere a mia sorella "perchè lei si occupa della casa, perchè lei sta con noi invece che stare con il fidanzato".
La mia famiglia ha preso come un vero e proprio tradimento lo scegliere di passare il tempo anche con il mio fidanzato, e punendomi per questa cosa, io non ho quasi completamente più voce in capitolo nella mia famiglia.
Per me è una situazione che sta diventando insostenibile, perchè ormai vivo nell'ansia e nella paura di fare qualcosa di sbagliato. Ne ho parlato con loro, ho espresso come mi sento, ma loro non intendono cambiare idea su questo. A volte ho la sensazione che se mi lasciassi, loro non sarebbe così tanto dispiaciuti per me.
Io non penso di stare facendo niente di male, se non cercare ogni giorno di trovare la felicità e di impegnarmi per essere la versione migliore di me stessa in tutti gli ambiti della mia vita. E con questo atteggiamento, loro stanno facendo in modo che io non possa trovare la mia felicità in niente, se non in loro.
Purtroppo non ho la disponibilità economica di rivolgermi da uno psicologo, però questa situazione mi sta portando al limite. A casa mia regna l'assoluta tossicità, c'è un litigio quasi ogni giorno, sono sempre in ansia e demoralizzata, e allo stesso tempo mi sento come se fossi in prigione, perchè mi stanno rovinando la vita. Se prima passare del tempo con loro era piacevole, adesso lo vedo come un vero e proprio obbligo. So che se dovessi rifiutare, verrei pesantamente insultata. Non so davvero cosa fare



Ciao Alice 001 ^^

Innanzitutto, ti ringrazio per il tuo testo e per esserti aperta così tanto a noi.
Mi dispiace molto per la situazione che vivi. Non deve essere per niente facile,
poi, così giovane. Però, ecco. Per me, da come descrivi la situazione penso che
anche se è brutto da dire, ma devi pensare a te. La tua famiglia è stata per molto
tempo il tuo punto di riferimento ma se si comportano così, sia ben chiaro, mi duole
ammetterlo, perché pure io sono molto gelosa, capisco come si sentono.
Purtroppo, i figli crescono. Anche tua sorella si troverà un ragazzo che le vorrà bene e
se ne andrà dal nido. Come è normale che sia. Di conseguenza io penso che visto che
vieni letteralmente trattata male, con tutto che hai parlato, di usare quella casa come un
hotel e di pensare che la bella famiglia unita che eravate è un lontanissimo passato
perché nella vita si cresce e si cambia. Quindi, stringi i denti e cerca di guardare i lati positivi
e il bel lato che ti hanno lasciato. Di sicuro con l'educazione e la fiducia in te stessa hanno fatto
un super lavoro. Vedrai che adesso che ti allontani seriamente le cose cambieranno.
Ma al momento dovresti evitarli come puoi. Ti ripeto, usa la casa come un hotel.
Mangiaci, dormici, vestiti e lavati. Stai più tempo fuori che puoi.
Cambia pensieri quando leggi i loro messaggi. Tipo: "che stress!".
Passa più tempo con il tuo ragazzo e appena potete andate via.
Perché secondo me, andrà così. Certo, adesso è dura. Purtroppo, niente è facile in questa vita.
Però, il mio consiglio è di essere forte, di porti domande positive, di scrivere un bel quaderno
sulla tua ipotetica vita perfetta e di non dimenticare i tuoi sogni.
Non mollare mai.
In bocca a lupo per tutto e se non ci sentiamo auguri di buon Natale e felice anno nuovo.
Sperando che l'epifania spazzi via la gelosia dei tuoi genitori. Sorry!
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VeraVita
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Come comportarsi con dei familiari tossici?

Messaggioda nowhereman89 » 23/12/2023, 0:36



ciao alice !
nonostante tu sia molto piu giovane di me (io ho 34 anni), ho avuto un'esperienza abbastanza simile alla tua, sebbene con circostanze differenti.
La mia famiglia è estremamente chiusa, è religiosa e fa parte di un gruppo religioso estremamente chiuso. La loro religiosità e il loro sentirsi in un certo senso speciali ha sempre influito sulla loro idea di "passare del tempo insieme".
Per loro lo stare in famiglia ha delle caratteristiche piuttosto atipiche, a volte un po' morbose come quelle che descrivi.
Hanno sempre avuto la fissa del fare le cose insieme, vedere film, cenare o pranzare sempre tutti insieme, zero televisione durante i pranzi perché altrimenti si disturba il dialogo, hanno in un certo senso sempre scoraggiato una vita troppo mondana ma anche una vita troppo da nerd, chiuso in camera a farmi i cavoli miei al pc o alla chitarra. In pratica appena si poteva dovevamo stare insieme, il più possibile, durante le vacanze anche in piena adolescenza e inizio università (18-19 anni) per loro era più che scontato che io passassi la maggior parte del tempo con loro, ok 3-4 giorni con gli amici. ma di più cominciavano a stranirsi.
quando ho avuto la mia prima storia seria avevo 22 anni circa e ho cominciato a fare vacanze lunghe con la mia ragazza e altri e anche quando non ero in vacanza, passavo molto tempo con lei, con altri, riuscendo comunque a stare spessissimo anche con i miei e il mio unico fratello.
Nonostante ciò è stata proprio questa la miccia che ha fatto esplodere una progressiva sfiducia nei miei confronti.. un morboso giudizio nei confronti della mia ragazza, un morboso giudizio su di me, un mio progressivo perdere qualsiasi "autorevolezza" all'interno della mia famiglia, fino a diventare "quello strano", "quello che non ha voce in capitolo", "quello che non è grato della sua famiglia".
Io evito sempre lo scontro. Dopo un periodo iniziale di giudizio continuo e a volte litigio, me ne sono fatto una ragione. A volte mi stava stretta questa etichetta di "ingrato", "poco presente". Poi mi sono reso conto di quanto comunque, io sia rispettosissimo nei loro confronti e di quanto il loro continuo incutermi un certo senso di colpa sia più una strategia che altro.
Ed è proprio qui che voglio arrivare.
Mi sembri una ragazza estremamente focalizzata sul non deludere i genitori, sei una ragazza estremamente attenta (il 99% dei tuoi coetanei se il padre non gli parla per una sera sono anche contenti :lol: ) e empatica.
Quindi non devi preoccuparti di deludere nessuno e le loro recriminazioni non sono altro che strategie per farti in un certo senso "tornare all'ovile". il senso di colpa è uno dei più grandi strumenti inventati dall'essere umano.
L'utilizzo del senso di colpa è tipico dei rapporti tossici/manipolatori.
quindi vivi serena, cercando di non mandarli a fanc... :lol:
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Messaggioda alice01 » 23/12/2023, 16:49



VeraVita ha scritto:
Ciao Alice 001 ^^

Innanzitutto, ti ringrazio per il tuo testo e per esserti aperta così tanto a noi.
Mi dispiace molto per la situazione che vivi. Non deve essere per niente facile,
poi, così giovane. Però, ecco. Per me, da come descrivi la situazione penso che
anche se è brutto da dire, ma devi pensare a te. La tua famiglia è stata per molto
tempo il tuo punto di riferimento ma se si comportano così, sia ben chiaro, mi duole
ammetterlo, perché pure io sono molto gelosa, capisco come si sentono.
Purtroppo, i figli crescono. Anche tua sorella si troverà un ragazzo che le vorrà bene e
se ne andrà dal nido. Come è normale che sia. Di conseguenza io penso che visto che
vieni letteralmente trattata male, con tutto che hai parlato, di usare quella casa come un
hotel e di pensare che la bella famiglia unita che eravate è un lontanissimo passato
perché nella vita si cresce e si cambia. Quindi, stringi i denti e cerca di guardare i lati positivi
e il bel lato che ti hanno lasciato. Di sicuro con l'educazione e la fiducia in te stessa hanno fatto
un super lavoro. Vedrai che adesso che ti allontani seriamente le cose cambieranno.
Ma al momento dovresti evitarli come puoi. Ti ripeto, usa la casa come un hotel.
Mangiaci, dormici, vestiti e lavati. Stai più tempo fuori che puoi.
Cambia pensieri quando leggi i loro messaggi. Tipo: "che stress!".
Passa più tempo con il tuo ragazzo e appena potete andate via.
Perché secondo me, andrà così. Certo, adesso è dura. Purtroppo, niente è facile in questa vita.
Però, il mio consiglio è di essere forte, di porti domande positive, di scrivere un bel quaderno
sulla tua ipotetica vita perfetta e di non dimenticare i tuoi sogni.
Non mollare mai.
In bocca a lupo per tutto e se non ci sentiamo auguri di buon Natale e felice anno nuovo.
Sperando che l'epifania spazzi via la gelosia dei tuoi genitori. Sorry!



Spero di aver utilizzato il giusto modo di rispondere. Ti ringrazio molto per la risposta...credo proprio che il problema sia legato alla mia perenne necessità di accontentare e rendere sempre felici gli altri, mettendo la loro volontà al primo posto. E' un mio enorme difetto purtroppo...seguirò sicuramente il tuo consiglio. Buon Natale e buone feste anche a te!
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alice01
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Messaggioda alice01 » 23/12/2023, 17:08



nowhereman89 ha scritto:ciao alice !
nonostante tu sia molto piu giovane di me (io ho 34 anni), ho avuto un'esperienza abbastanza simile alla tua, sebbene con circostanze differenti.
La mia famiglia è estremamente chiusa, è religiosa e fa parte di un gruppo religioso estremamente chiuso. La loro religiosità e il loro sentirsi in un certo senso speciali ha sempre influito sulla loro idea di "passare del tempo insieme".
Per loro lo stare in famiglia ha delle caratteristiche piuttosto atipiche, a volte un po' morbose come quelle che descrivi.
Hanno sempre avuto la fissa del fare le cose insieme, vedere film, cenare o pranzare sempre tutti insieme, zero televisione durante i pranzi perché altrimenti si disturba il dialogo, hanno in un certo senso sempre scoraggiato una vita troppo mondana ma anche una vita troppo da nerd, chiuso in camera a farmi i cavoli miei al pc o alla chitarra. In pratica appena si poteva dovevamo stare insieme, il più possibile, durante le vacanze anche in piena adolescenza e inizio università (18-19 anni) per loro era più che scontato che io passassi la maggior parte del tempo con loro, ok 3-4 giorni con gli amici. ma di più cominciavano a stranirsi.
quando ho avuto la mia prima storia seria avevo 22 anni circa e ho cominciato a fare vacanze lunghe con la mia ragazza e altri e anche quando non ero in vacanza, passavo molto tempo con lei, con altri, riuscendo comunque a stare spessissimo anche con i miei e il mio unico fratello.
Nonostante ciò è stata proprio questa la miccia che ha fatto esplodere una progressiva sfiducia nei miei confronti.. un morboso giudizio nei confronti della mia ragazza, un morboso giudizio su di me, un mio progressivo perdere qualsiasi "autorevolezza" all'interno della mia famiglia, fino a diventare "quello strano", "quello che non ha voce in capitolo", "quello che non è grato della sua famiglia".
Io evito sempre lo scontro. Dopo un periodo iniziale di giudizio continuo e a volte litigio, me ne sono fatto una ragione. A volte mi stava stretta questa etichetta di "ingrato", "poco presente". Poi mi sono reso conto di quanto comunque, io sia rispettosissimo nei loro confronti e di quanto il loro continuo incutermi un certo senso di colpa sia più una strategia che altro.
Ed è proprio qui che voglio arrivare.
Mi sembri una ragazza estremamente focalizzata sul non deludere i genitori, sei una ragazza estremamente attenta (il 99% dei tuoi coetanei se il padre non gli parla per una sera sono anche contenti :lol: ) e empatica.
Quindi non devi preoccuparti di deludere nessuno e le loro recriminazioni non sono altro che strategie per farti in un certo senso "tornare all'ovile". il senso di colpa è uno dei più grandi strumenti inventati dall'essere umano.
L'utilizzo del senso di colpa è tipico dei rapporti tossici/manipolatori.
quindi vivi serena, cercando di non mandarli a fanc... :lol:


Ti ringrazio molto per la risposta. Per quanto le nostre situazioni siano brutte, devo confessare che sono sollevata di sapere che ci sia qualcuno che capisce come mi sento. Penso proprio che la strategia di manipolazione e di senso di colpa sia una delle cose più brutte che un genitore può fare nei confronti del figlio...perchè in questo modo ti dissuade da fare una cosa che loro non voglio che tu faccia.
Ho letto che tu ora hai 34 anni e i fatti, da quello che ho capito, risalgono a quando ne avevi 22. Posso chiederti se con il tempo le cose sono cambiate? I tuoi genitori hanno semplicemente capito che anche tu avevi il diritto di costruire la tua vita?
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Messaggioda VeraVita » 23/12/2023, 18:04



Scusami, se ririspondo. Grazie per avermi detto la problematica.
Di certo, non è una situazione facile. Ma secondo me, dovrai un po' lottare.
Nel senso che per me, vuoi o non vuoi, crescendo si cambia. I tuoi genitori
non possono pensare che tu sia sempre piccola.
Io penso che sei troppo buona d'animo. Perché per quanto la tua famiglia sia importante
devi pensare un po' a te e alla tua felicità.
Io mica ti dico di troncare con i tuoi genitori ma di farti valere.
Nel senso di avere il coraggio di vivere la tua storia di amore e scusami se te lo dico:
ma devi farti scivolare ciò che ti dico e di agire esclusivamente per te stessa.
Anche se può sembrare drastico. Se ti vogliono davvero bene, capiranno.
Se no, vedrai che ti aspetta qualcosa di migliore. Ma non dimenticare che tu sei la persona
più importante della tua vita.
Buone cose ^^
Ps scusami se ho un po' insistito ma mi farebbe piacere che avessi un po' più sicurezza in te
anche se è dura!
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VeraVita
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Come comportarsi con dei familiari tossici?

Messaggioda nowhereman89 » 27/12/2023, 0:26



alice01 ha scritto:Ti ringrazio molto per la risposta. Per quanto le nostre situazioni siano brutte, devo confessare che sono sollevata di sapere che ci sia qualcuno che capisce come mi sento. Penso proprio che la strategia di manipolazione e di senso di colpa sia una delle cose più brutte che un genitore può fare nei confronti del figlio...perchè in questo modo ti dissuade da fare una cosa che loro non voglio che tu faccia.
Ho letto che tu ora hai 34 anni e i fatti, da quello che ho capito, risalgono a quando ne avevi 22. Posso chiederti se con il tempo le cose sono cambiate? I tuoi genitori hanno semplicemente capito che anche tu avevi il diritto di costruire la tua vita?

esatto, diciamo che il modo di trattarmi è cambiato da più di 10 anni.
il punto è che da come parli, l'origine del desiderio di controllo, nella tua famiglia, è diverso dall'origine di quello della mia.
Nella mia famiglia nasce tutto da un volersi sentire "migliori e diversi dagli altri". Voler controllare i figli e fargli passare il tempo in maniera sana, giusta, decidendo per loro cosa vale o non vale la pena fare, giudicando duramente chi frequentano, in modo che i figli non distolgano gli occhi dai valori "cristiani" e non si perdano in una società a loro dire discutibile. Il tutto ovviamente li fa sentire giusti come genitori, ottimi cristiani..è sempre un modo di accrescere la propria autostima.

Dal tuo punto di vista, mi sembra che il problema sia proprio di un senso di solitudine dei tuoi, di tua sorella. Come se ti vedessero come uno strumento per riempire la propria vita o un loro possesso.
Di conseguenza.. La situazione potrebbe essere molto diversa.
I miei dopo circa 2-3 anni di totale scandalo per il mio volermi allontanare, cercare di fare quello che volevo, frequentare ragazze da loro poco approvate... Sono riusciti in un certo senso a cambiare prospettiva (credo ci abbia messo una pezza qualche persona del loro gruppo religioso perché da soli avrebbero continuato a rompere le palle a vita) e sono riusciti a non basare più la loro autostima sul riuscire a farmi fare la vita che avevano pensato per me. E questo va dal passare il tempo solo con loro al giudicare qualsiasi cosa facessi..
Quindi siamo passati da pranzi e cene a criticare tutto e farmi notare mancanze varie.. A una sorta di indifferenza. Come se non gli fregasse più niente di quello che faccio. Quindi da un controllo totale a un totale... Fai il cavolo che vuoi.. Tanto ormai sei un fallito.
Motivo per cui anche quando mi serve un consiglio sono in realtà completamente solo. A nessuno interessa più della mia vita, per il semplice fatto che è diversa da come volevano.
Detto questo, insomma ci sono voluti un po' di anni ma non rompono più le scatole. Ma è come se avessi tagliato i ponti (anche vedendoli spesso). Nel tuo caso temo sia diverso.
Forse il fatto che loro vogliono passare il tempo ossessivamente con te.. Creerà più discussioni.. Ma alla fine quando capiranno che la situazione è cambiata e non possono disporre del tuo tempo.. Probabilmente.. Si arrenderanno, magari svalutandoti del tutto come me. Ma è un rischio che forse devi correre.
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nowhereman89
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Come comportarsi con dei familiari tossici?

Messaggioda DxShine » 27/12/2023, 2:39



alice01 ha scritto:
nowhereman89 ha scritto:Quindi non devi preoccuparti di deludere nessuno e le loro recriminazioni non sono altro che strategie per farti in un certo senso "tornare all'ovile". il senso di colpa è uno dei più grandi strumenti inventati dall'essere umano.
L'utilizzo del senso di colpa è tipico dei rapporti tossici/manipolatori.
quindi vivi serena, cercando di non mandarli a fanc... :lol:

Penso proprio che la strategia di manipolazione e di senso di colpa sia una delle cose più brutte che un genitore può fare nei confronti del figlio... perché in questo modo ti dissuade da fare una cosa che loro non vogliono che tu faccia.

Mi associo, con una famiglia super tossica da cui non so come liberarmi. Proprio oggi mi sono resa conto di quanto siano già dei morti ambulanti, non sono più in grado di capire il male che fanno agli altri... sono già morti dentro in quanto ormai completamente privi di empatia. E non c'é più niente da fare, una volta persa non possono più capire perché non ne sono più in grado...
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Come comportarsi con dei familiari tossici?

Messaggioda nowhereman89 » 27/12/2023, 11:50



Il natale è da sempre il momento più tossico della mia famiglia tossica. Non mi stupisce possa essere lo stesso per voi...
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