Quali sono i vostri lati oscuri che non riuscite ad accettare?

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Quali sono i vostri lati oscuri che non riuscite ad accettare?

Messaggioda Massimiliano89 » 03/05/2024, 9:24



E' un argomento che mi interessa molto.
Negli ultimi anni ho fatto diverse indagini su me stesso, e le ho fatte con tutta la mia forza interiore, dato che avevo desiderio di conoscere i miei lati oscuri (ciò che mi appartiene, ma che non riesco ad accettare).
Nel mio caso, non riesco a mandar giù il fatto di essere timido e introverso. Mi sento inutile.
E voi?
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Messaggioda DanyDuck » 03/05/2024, 19:26



Pure io ho sempre avuto il problema della timidezza ed introversione, nel mio caso però non mi sentivo inutile, ma casomai incompreso ed escluso, solo dopo una certa età ho incominciato a fregarmene di più, ma è una continua lotta che ti porti sempre dentro.
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Messaggioda Navigator63 » 04/05/2024, 1:47



Massimiliano89 ha scritto:Nel mio caso, non riesco a mandar giù il fatto di essere timido e introverso.

E' certamente un limite che può ostacolare seriamente...
però attenzione a non fermarti al sintomo, ma andare al di sotto, all'origine.

Non sei nato timido. Lo sei diventato per qualche ragione :)

Di solito la timidezza è una difesa, una protezione da qualche "rischio sociale".
P.es.: "Poiché sono timido, non mostro pienamente me stesso, oppure non dico quel che penso; evito così di essere giudicato, o ridicolizzato, o respinto, o abbandonato" (uno può essere consapevole di questo meccanismo, ma spesso non lo siamo).
Vedi bene, che visto così, il problema non è la timidezza in sé, ma le paure sottostanti.

Quindi potresti chiederti: Quali paure mi portano ad essere timido? Cosa temo? Cosa mi terrorizza di più, in ambito sociale?

Tieni anche conto che gli altri non possono farci nulla; il peggio che possono fare è abbandonarci (e questo per alcuni è un rischio inaccettabile).
Anche se ci giudicano negativamente, nel 99% dei casi questo non produrrà conseguenze significative.
Invece spesso ci lasciamo paralizzare dai giudizi altrui, come se questi potessero avere conseguenze catastrofiche. :wow:

Io per esempio, tanti anni fa, avevo il terrore di essere respinto (come tanti, del resto). Quindi esitavo fortemente a mostrare il mio interesse alle ragazze che mi piacevano, e in questo modo perdevo molte occasioni (oltre a reprimermi). :'(
Poi un giorno mi sono reso conto che, se anche una respingeva il mio interesse, non succedeva nulla di grave. Certo ci rimanevo male, ma non moriva mica nessuno. :dunno:
E quindi ho imparato ad esprimere i miei sentimenti verso qualcuna, anche col rischio di ricevere un "No", perché ho deciso che provarci era più importante che evitare la sofferenza del "No".

Ma per arrivarci ho dovuto prima fare i conti con la mia paura del rifiuto. :mmm2:
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Messaggioda Massimiliano89 » 04/05/2024, 15:15



Navigator63 ha scritto:
Massimiliano89 ha scritto:Nel mio caso, non riesco a mandar giù il fatto di essere timido e introverso.

E' certamente un limite che può ostacolare seriamente...
però attenzione a non fermarti al sintomo, ma andare al di sotto, all'origine.

Non sei nato timido. Lo sei diventato per qualche ragione :)

Di solito la timidezza è una difesa, una protezione da qualche "rischio sociale".
P.es.: "Poiché sono timido, non mostro pienamente me stesso, oppure non dico quel che penso; evito così di essere giudicato, o ridicolizzato, o respinto, o abbandonato" (uno può essere consapevole di questo meccanismo, ma spesso non lo siamo).
Vedi bene, che visto così, il problema non è la timidezza in sé, ma le paure sottostanti.

Quindi potresti chiederti: Quali paure mi portano ad essere timido? Cosa temo? Cosa mi terrorizza di più, in ambito sociale?

Tieni anche conto che gli altri non possono farci nulla; il peggio che possono fare è abbandonarci (e questo per alcuni è un rischio inaccettabile).
Anche se ci giudicano negativamente, nel 99% dei casi questo non produrrà conseguenze significative.
Invece spesso ci lasciamo paralizzare dai giudizi altrui, come se questi potessero avere conseguenze catastrofiche. :wow:

Io per esempio, tanti anni fa, avevo il terrore di essere respinto (come tanti, del resto). Quindi esitavo fortemente a mostrare il mio interesse alle ragazze che mi piacevano, e in questo modo perdevo molte occasioni (oltre a reprimermi). :'(
Poi un giorno mi sono reso conto che, se anche una respingeva il mio interesse, non succedeva nulla di grave. Certo ci rimanevo male, ma non moriva mica nessuno. :dunno:
E quindi ho imparato ad esprimere i miei sentimenti verso qualcuna, anche col rischio di ricevere un "No", perché ho deciso che provarci era più importante che evitare la sofferenza del "No".

Ma per arrivarci ho dovuto prima fare i conti con la mia paura del rifiuto. :mmm2:


Anch'io ho il terrore di essere respinto, e aspetto sempre che sia la donna a fare il primo passo, per paura di ricevere il " No ". È successo tre volte che alcune ragazze ci abbiano provato con me, e non me le sono fatte fuggire.

Come è possibile, però, mettere in pratica ciò che mi consigli?
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Messaggioda DanyDuck » 04/05/2024, 19:29



Per mettere in pratica ciò che ha correttamente descritto Navigator63 bisogna semplicemente fregarsene della timidezza e della paura di fare brutte figure, solo che è molto facile dirlo, ma molto più difficile farlo...
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Messaggioda Navigator63 » 04/05/2024, 23:41



Massimiliano89 ha scritto:Come è possibile, però, mettere in pratica ciò che mi consigli?

In parte l'ho già scritto: :)
Quindi potresti chiederti: Quali paure mi portano ad essere timido? Cosa temo? Cosa mi terrorizza di più, in ambito sociale?


Le paure che ci paralizzano spesso sono indistinte, confuse: "Ho paura! (ma non so bene di cosa)".
In questo modo è difficile superarle, perché non puoi combattere ciò che non vedi...
Quindi è utile chiarire bene di cosa si ha paura; da quale pericolo ci stiamo difendendo. In pratica, dare un nome alla paura, per poterla guardare in faccia.

Nel tuo caso: cosa ti spaventa dell'essere respinto? Cosa temi esattamente? Perché lo vedi pericoloso o terribile? Come ti fa sentire? E se succede realmente, poi cosa accade? Ecc...

Quello che dice @DanyDuck è corretto. Ma spesso per riuscire a farlo è prima necessario guardare in faccia la paura.

Date le difficoltà di cui spesso parli, comunque, nel tuo caso è probabile che per fare progressi significativi ti serva l'aiuto di un terapeuta / esperto. Certi blocchi è arduo superarli da soli. :dunno:
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Messaggioda Massimiliano89 » 05/05/2024, 14:01



Navigator63 ha scritto:
Massimiliano89 ha scritto:Come è possibile, però, mettere in pratica ciò che mi consigli?

In parte l'ho già scritto: :)
Quindi potresti chiederti: Quali paure mi portano ad essere timido? Cosa temo? Cosa mi terrorizza di più, in ambito sociale?


Le paure che ci paralizzano spesso sono indistinte, confuse: "Ho paura! (ma non so bene di cosa)".
In questo modo è difficile superarle, perché non puoi combattere ciò che non vedi...
Quindi è utile chiarire bene di cosa si ha paura; da quale pericolo ci stiamo difendendo. In pratica, dare un nome alla paura, per poterla guardare in faccia.

Nel tuo caso: cosa ti spaventa dell'essere respinto? Cosa temi esattamente? Perché lo vedi pericoloso o terribile? Come ti fa sentire? E se succede realmente, poi cosa accade? Ecc...

Quello che dice @DanyDuck è corretto. Ma spesso per riuscire a farlo è prima necessario guardare in faccia la paura.

Date le difficoltà di cui spesso parli, comunque, nel tuo caso è probabile che per fare progressi significativi ti serva l'aiuto di un terapeuta / esperto. Certi blocchi è arduo superarli da soli. :dunno:


La mia, più che una " paura ", è una " CERTEZZA ". Io sono certo di essere respinto, quindi per quale motivo dovrei " faticare " ad approcciare una ragazza? E' un lavoro inutile, oltre al fatto di disperarmi a posteriori per aver ricevuto un " No ". Questo essere certo di essere rifiutato deriva da numerosi rifiuti

quanto alla psicoterapia, ho cambiato quattro terapeuti, e le loro chiacchiere non hanno portato a nulla, se non dolore al portafogli :boink:
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Messaggioda DanyDuck » 05/05/2024, 18:48



Secondo me una situazione ottimale è quella di conoscere persone con problemi simili ai tuoi (ancora meglio se di sesso opposto), solo che non è così facile, io ad esempio avevo pensato alle terapie di gruppo, peccato che dalle mie parti non riesco a trovarne, è pieno di psicologhi che ti ascoltano singolarmente, ma forse è riuscendo a confrontarsi e parlarne direttamente con altri che si riesce ad ottenere i risultati migliori.
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Messaggioda Navigator63 » 08/05/2024, 19:41



Massimiliano89 ha scritto:La mia, più che una " paura ", è una " CERTEZZA ". Io sono certo di essere respinto, quindi per quale motivo dovrei " faticare " ad approcciare una ragazza?

Però sappiamo che hai avuto delle storie, qualche volta. Quindi la tua "CERTEZZA" non corrisponde al vero.
Inoltre, tu non puoi prevedere il futuro (come nessun altro). Come puoi sapere se domani non incontri una ragazza che ti apprezza...?

Per cui quella "certezza" ci rivela qualcosa di te, più che delle tue possibilità di piacere o meno: e cioè che credi di essere senza valore, o troppo scarso, o sbagliato - e di conseguenza non desiderabile.
Se dentro hai questo tipo di convinzioni - come sembra - la soluzione sta nel lavorarci sopra, per eliminarle o attenuarle.
Altrimenti si cade nella "profezia che si auto-realizza", ovvero tendiamo a far avverare quello di cui siamo convinti.

"Che pensiate di riuscirci o di non riuscirci, avrete comunque ragione."
(Henry Ford)

quanto alla psicoterapia, ho cambiato quattro terapeuti, e le loro chiacchiere non hanno portato a nulla

Purtroppo ci sono una serie di condizioni perché una terapia possa produrre risultati:
1. Il terapeuta dev'essere in gamba (ahimé, non tutti lo sono)
2. Il terapeuta ed il cliente devono essere compatibili (altrimenti non si crea fiducia)
3. Il cliente deve mettersi in gioco ed impegnarsi (altrimenti non si crea cambiamento)
4. Si deve dedicare al percorso sufficiente tempo e impegno (i problemi profondi non si risolvono in breve)

Anche con queste condizioni soddisfatte, è possibile che non si producano risultati, perché è un'area dove non ci sono certezze. :dunno:
Ma in assenza di queste condizioni, il fallimento è pressoché certo.

Quando qualcuno si lamenta di non aver avuto alcun risultato da una terapia, io mi chiedo se quanto sopra sia stato fatto o meno.
Spesso non lo è. :mmm2:
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