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Cosa si nasconde dietro al desiderio di rendere partecipi più persone del nostro dolore?

MessaggioInviato: 28/01/2025, 10:55
da VeraVita
Eh, niente. Oggi, sono in vena. Perdonatemi, potete pure ignorarmi ;) ma stavo riflettendo di quando un utente mi disse che io stavo sempre qui, che aveva letto numerosi thread dove ponevo domande alla marzullo (domande che non portano da nessuna parte) e che qui tutti ci siamo sfogati ma ci sono anche tanti utenti che non scrivono più e si spera stiano meglio oppure che stiano cercando di risolvere i loro problemi da soli o con persone fidate. Il problema è che io non mi fido più di nessuno e sto sempre sola. O, comunque nella mia quotidianità vivo e faccio le cose. Mi documento e via discorrendo. Ma ormai avere un rapporto un po' più profondo con qualcuno è sempre difficile. Ma state tranquilli. So bene che le cose si risolvono da soli. Però mi chiedevo come mai uno sente il bisogno di condividere i suoi mali con qualcuno. E, ho pensato due cose:
1) uno vorrebbe in qualche modo vendicarsi o trovare giustizia. È una forma di vendetta, seppur inconsapevole.
2) non si trovano le risposte e il senso dell'accaduto.
3) su vuole aiutare, protteggere qualcuno a non ripetere quegli errori e a fargli avere una vita più facile e bella.

Che ne pensate?

Grazie a chi mi risponderà ma anche a chi si limiterà a leggere ^^

Cosa si nasconde dietro al desiderio di rendere partecipi più persone del nostro dolore?

MessaggioInviato: 28/01/2025, 12:06
da ClaudiaK
Domanda molto interessante (secondo me) :coolok:

E (sempre secondo me) il "movente" periodico fisso è quello, in primis, di condividere le proprie esperienze dolorose perchè (e fino a quando) si continua a riflettere su di esse e si pensa (spesso a ragione) che i punti di vista altrui possano aiutarci a cogliere aspetti e sfaccettature che da soli non vediamo o non valutiamo adeguatamente.

Non vedo il "movente vendetta". Nel senso che quando si hanno conti da regolare (chiari e definitivi, secondo noi), almeno nel mio mondo mentale, questi si regolano "vis a vis" con la "controparte" e non... ululando alla luna...

Cosa si nasconde dietro al desiderio di rendere partecipi più persone del nostro dolore?

MessaggioInviato: 28/01/2025, 16:15
da VeraVita
ClaudiaK ha scritto:Domanda molto interessante (secondo me) :coolok:

E (sempre secondo me) il "movente" periodico fisso è quello, in primis, di condividere le proprie esperienze dolorose perchè (e fino a quando) si continua a riflettere su di esse e si pensa (spesso a ragione) che i punti di vista altrui possano aiutarci a cogliere aspetti e sfaccettature che da soli non vediamo o non valutiamo adeguatamente.

Non vedo il "movente vendetta". Nel senso che quando si hanno conti da regolare (chiari e definitivi, secondo noi), almeno nel mio mondo mentale, questi si regolano "vis a vis" con la "controparte" e non... ululando alla luna...


Grazie di cuore per le tue gentili parole! Eh, a volte penso che la giustizia non sia così giusta. Talvolta, triste dirlo, sarebbe più giusto farsi giustizia da soli. Il problema è che se uno viene scoperto paga un conto salatissimo. Quindi è bene pensare a sé stessi.

Cosa si nasconde dietro al desiderio di rendere partecipi più persone del nostro dolore?

MessaggioInviato: 28/01/2025, 20:48
da DanyDuck
A questa domanda mi viene da rispondere con un classico proverbio già citato in un precedente post, ovvero "Mal comune mezzo gaudio", in pratica io penso che poter parlare delle nostre disavventure con altri che hanno passato momenti e situazioni simili ci riesce più facile, in quanto si presuppone che possano capirti ed ascoltarti meglio, perlomeno io la vedo così.