Voglia di cambiamento

Ciao a tutti
vi racconto un pò di me , quasi nessuno mi conosce sono arrivato da molto poco, e voglio condividere con voi il momento che sto attraversando.
Negli ultimi tempi mi sono reso conto che non posso continuare ad andare avanti così, non riesco a vivere serenamente le mie giornate, questa è una cosa che mi porto dietro da una vita fin da piccolo, ricordo i pomeriggi a casa ad annoiarmi.
Stavo bene quando ero fuori con i compagni di scuola c'è stato un periodo sereno ai tempi delle elementari dove ero sereno, anche se qualche avvisaglia si notava riuscivo ad accontentarmi.
Via via durante l'adolescenza la cose si sono complicate molto, se non ti piaci ... è davvero un dramma , mi sono sempre rinchiuso sempre di più, guardavo con invidia le esperienze altrui su tutti i campi, (soddisfazioni , divertimenti, amore ) e non sapendo fare lo stesso, l'umore è stato sempre sottoterra. Tuttavia in quei pochi momenti come la scuola potevo sentirmi al pari , ho sempre approfittato per stringere legami e stare in mezzo agli altri a momenti anche bene.
Ricordo le vacanze come il periodo più triste in assoluto, tutti felici di avere del tempo libero e io terrorizzato all'idea di non uscire più di casa tutti i giorni e passare il mio tempo da solo.
La mia vita è stata sempre un pò diversa , anche se ho fatto di tutto per essere uno dei tanti e non quello "particolare".
Nascendo prematuro ho avuto dei traumi a livello motorio, con difficoltà nella camminata, quindi agli occhi di tutti sono stato quello da proteggere , da accompagnare , da salvaguardare.
Ho fatto l'impossibile per non dare peso a tutto questo , e ambientarmi in tutti i vari ambiti , la scuola mi ha sempre dato una possibilità , me la son sempre cavata e spesso per colmare il mio vuoto, la mia voglia di sentirmi vicino agli altri per attenuare quel senso di distacco sono stato sempre pronto ad aiutare chi si trovava in difficoltà.
Qualche amicizia è nata, ma poi rivelatasi spesso di scopo , oltre all'aiuto scolastico non sono mai riuscito ad integrarmi in tutto e per tutto nella vita di tutti i giorni.
Questa cosa si è sempre ripetuta tutte le scuole , anche l'università ho sempre praticato con persone che di voglia di fare se avevano poca, anche se frustrato da tutto , mi sentivo in qualche modo utile.
Forse questo era il modo per dire, guarda ci sono anche io , ti aiuto , sono un amico, purtroppo oltre questo non ho saputo fare, nei momenti liberi solo raramente ho passato il mio tempo con gli amici , e il senso di solitudine non mi ha mai lasciato.
Mi annoio terribilmente e allo stesso tempo non riesco a trovare sollievo in nessuna attività, oltre a questo mi isolo facilmente anche se odio sentirmi solo, e vorrei stare in mezzo alla gente ma non ci riesco.
Tutto quello che riguarda la socializzazione mi mette a disagio, non riesco a creare dei buoni legami ad entrare in confidenza con nessuno, finisco sempre per ascoltare io gli altri, ma non sono mai io a riuscire a godere all'appoggio altrui.
Le persone mi vedono come una persona tranquilla, intelligente di cui ci si può fidare, che non si arrabbia mai e che apparentemente non ha bisogno di nessuno. Difatti io non riesco ad esternare le mie difficoltà, le mie paure , e quindi non mi sento mai pienamente realizzato e ben accettato, faccio finta di niente, tengo tutto dentro.
Mi chiedo ultimamente se io stesso mi accetto per quello che sono , se accetto le mie difficoltà o gli dò la colpa di tutte le cose che non vanno? E credo proprio che la risposta sia no, nemmeno io mi accetto.
Crescendo i disagi si sono un pò attenuati ho meno vergogna di me, sono meno timido , ma quella insoddisfazione e solitudine non mi abbandonano.
Da 2 anni a questa parte ho fatto anche una scelta difficile , andare via di casa e vivere da solo , dopo la laurea per avere almeno una soddisfazione lavorativa. E qui la situazione si ripropone la stessa, a lavoro tutto bene , mi piace ciò che faccio , sono appagato dal punto di vista lavorativo ma la sera tornare a casa è un incubo, sprofondo in una tristezza colossale e malgrado qualche uscita sporadica non ce l'ho ancora fatta a farmi un giro di amicizie reali.
Adesso dopo le innumerevoli delusioni , mi sono rivolto ad una psicoterapeuta a giorni dovrei parlarci per la 1° volta...ho voglia di essere un'altra persona , ho bisogno di trovare anche io degli amici , una donna, di mettermi in gioco come fanno tutti , di sbagliare di fare esperienze, senza aver paura dei giudizi e senza più giudicarmi io stesso inadeguato. Pensate che possa essere d'aiuto ?
Il post è un pò lungo
, è una sorta di sfogo per condividere con voi la cosa.
Se volete sentitevi liberi di dire la qualsiasi senza timori anche se non vi ritrovate nei miei panni ... ogni messaggio sarò prezioso per me

vi racconto un pò di me , quasi nessuno mi conosce sono arrivato da molto poco, e voglio condividere con voi il momento che sto attraversando.
Negli ultimi tempi mi sono reso conto che non posso continuare ad andare avanti così, non riesco a vivere serenamente le mie giornate, questa è una cosa che mi porto dietro da una vita fin da piccolo, ricordo i pomeriggi a casa ad annoiarmi.
Stavo bene quando ero fuori con i compagni di scuola c'è stato un periodo sereno ai tempi delle elementari dove ero sereno, anche se qualche avvisaglia si notava riuscivo ad accontentarmi.
Via via durante l'adolescenza la cose si sono complicate molto, se non ti piaci ... è davvero un dramma , mi sono sempre rinchiuso sempre di più, guardavo con invidia le esperienze altrui su tutti i campi, (soddisfazioni , divertimenti, amore ) e non sapendo fare lo stesso, l'umore è stato sempre sottoterra. Tuttavia in quei pochi momenti come la scuola potevo sentirmi al pari , ho sempre approfittato per stringere legami e stare in mezzo agli altri a momenti anche bene.
Ricordo le vacanze come il periodo più triste in assoluto, tutti felici di avere del tempo libero e io terrorizzato all'idea di non uscire più di casa tutti i giorni e passare il mio tempo da solo.
La mia vita è stata sempre un pò diversa , anche se ho fatto di tutto per essere uno dei tanti e non quello "particolare".
Nascendo prematuro ho avuto dei traumi a livello motorio, con difficoltà nella camminata, quindi agli occhi di tutti sono stato quello da proteggere , da accompagnare , da salvaguardare.
Ho fatto l'impossibile per non dare peso a tutto questo , e ambientarmi in tutti i vari ambiti , la scuola mi ha sempre dato una possibilità , me la son sempre cavata e spesso per colmare il mio vuoto, la mia voglia di sentirmi vicino agli altri per attenuare quel senso di distacco sono stato sempre pronto ad aiutare chi si trovava in difficoltà.
Qualche amicizia è nata, ma poi rivelatasi spesso di scopo , oltre all'aiuto scolastico non sono mai riuscito ad integrarmi in tutto e per tutto nella vita di tutti i giorni.
Questa cosa si è sempre ripetuta tutte le scuole , anche l'università ho sempre praticato con persone che di voglia di fare se avevano poca, anche se frustrato da tutto , mi sentivo in qualche modo utile.
Forse questo era il modo per dire, guarda ci sono anche io , ti aiuto , sono un amico, purtroppo oltre questo non ho saputo fare, nei momenti liberi solo raramente ho passato il mio tempo con gli amici , e il senso di solitudine non mi ha mai lasciato.
Mi annoio terribilmente e allo stesso tempo non riesco a trovare sollievo in nessuna attività, oltre a questo mi isolo facilmente anche se odio sentirmi solo, e vorrei stare in mezzo alla gente ma non ci riesco.
Tutto quello che riguarda la socializzazione mi mette a disagio, non riesco a creare dei buoni legami ad entrare in confidenza con nessuno, finisco sempre per ascoltare io gli altri, ma non sono mai io a riuscire a godere all'appoggio altrui.
Le persone mi vedono come una persona tranquilla, intelligente di cui ci si può fidare, che non si arrabbia mai e che apparentemente non ha bisogno di nessuno. Difatti io non riesco ad esternare le mie difficoltà, le mie paure , e quindi non mi sento mai pienamente realizzato e ben accettato, faccio finta di niente, tengo tutto dentro.
Mi chiedo ultimamente se io stesso mi accetto per quello che sono , se accetto le mie difficoltà o gli dò la colpa di tutte le cose che non vanno? E credo proprio che la risposta sia no, nemmeno io mi accetto.
Crescendo i disagi si sono un pò attenuati ho meno vergogna di me, sono meno timido , ma quella insoddisfazione e solitudine non mi abbandonano.
Da 2 anni a questa parte ho fatto anche una scelta difficile , andare via di casa e vivere da solo , dopo la laurea per avere almeno una soddisfazione lavorativa. E qui la situazione si ripropone la stessa, a lavoro tutto bene , mi piace ciò che faccio , sono appagato dal punto di vista lavorativo ma la sera tornare a casa è un incubo, sprofondo in una tristezza colossale e malgrado qualche uscita sporadica non ce l'ho ancora fatta a farmi un giro di amicizie reali.
Adesso dopo le innumerevoli delusioni , mi sono rivolto ad una psicoterapeuta a giorni dovrei parlarci per la 1° volta...ho voglia di essere un'altra persona , ho bisogno di trovare anche io degli amici , una donna, di mettermi in gioco come fanno tutti , di sbagliare di fare esperienze, senza aver paura dei giudizi e senza più giudicarmi io stesso inadeguato. Pensate che possa essere d'aiuto ?
Il post è un pò lungo

Se volete sentitevi liberi di dire la qualsiasi senza timori anche se non vi ritrovate nei miei panni ... ogni messaggio sarò prezioso per me
