da Cordis » 20/03/2022, 21:22
È una rogna, lo so bene.
Una persona a me vicina (depressione maggiore) ha preso farmaci tutta la vita e alla fine se l'è tolta la vita. Ha cambiato un sacco di farmaci diversi, seguiva le cure e non le seguiva, ecc...
Poi in giro i deficienti circolano: già sappiamo che chi prende una benzodiazepina come il Tavor, magari da mezza vita, per smetterla la deve scalare con una lentezza mostruosa, c'è gente capace di farla interrompere dall'oggi al domani per passare a farmaci completamente diversi cosi, come le patatine, poi lo sfortunato che gli capita sotto và in scompenso totale.
Io partivo da una situazione ideale: non stavo prendendo nessun farmaco, percui partivo da zero, poi sapevo cosa volevo, cioè:
pretendo farmaci moderni e privi di effetti collaterali! È se non sei capace o hai qualcosa da ridire al riguardo dillo subito cosi salto la porta! E di corsa!
Si è, ero inc*****issimo, furibondo...
Comunque ho fatto queste richieste precise alla mia psicoterapeuta (bravissima psicoanalista junghiana), lei conosceva una psichiatra della quale sapeva che era particolarmente ferrata su farmaci di ultima generazione ed era particolarmente restia a prescriverli (non uno che prescrive farmaci come caramelle), e quest'ultima, dopo adeguata trafila informativa con la mia psicoterapeuta, mi ha prescritto un solo farmaco, uno.
Mi ha anche adeguatamente informato su come funzionasse la faccenda, grazie a dette informazioni io -prima di iniziare la cura- ho preso una settimana di ferie dal lavoro, ho cominciato il sabato pomeriggio, ho passato la settimana successiva dormendo o vegetando, in coma, sul divano, il lunedì seguente ero di nuovo operativo, un po' assonnato, ma operativo.
Il farmaco ha finito di espletare il suo effetto in un mesetto (cioè sono arrivato ad una situazione stabile, senza ulteriori cambiamenti, e con la sonnolenza ridotta a livelli fisiologici).
A quel punto stavo bene.
Camminavo per strada facendo le capriole: potevo prendermi un caffè in un bar pieno di gente e chiacchierare amabilmente con il/la barista, potevo chiacchierare coi colleghi e ridere delle peggiori barzellette in circolazione, ero capace di prendermi cura di me e delle persone a me vicine, ma soprattutto...
ANDAVO A LETTO, MI ADDORMENTAVO SUBITO, FACEVO DELLE DORMITE DA SCHIANTARE IL LETTO E MI ALZAVO LA MATTINA FRESCO COME UNA ROSA !!!
Non credevo, davvero non credevo, di poter essere capace di assaporare queste semplici gioie, non credevo di poter provare piacere nelle piccole cose della vita... non credevo di poter provare piacere nelle cose, punto.
Le cose ti cambiano parecchio eh
Se avessi potuto stare così prima... quante cose sarebbero andate diversamente...
Ma NO, non voglio certo lamentarmi eh! Va bene così, va benissimo cosi.
Quindi provaci a star bene, perché da solo non migliori e te lo dico a viso aperto: questa battaglia puoi combatterla solo tu, nessun'altro la combatterà per te (e se ci provasse probabilmente si farebbe male lui/lei).
Lo psichiatra non deve capirti, deve curarti, il resto non conta. I tuoi processi mentali non sono il problema, il come ti fanno sentire lo è.
Se già prendi farmaci e magari ne hai cambiati diversi nel corso della vita certamente parti da una situazione più complessa della mia, da quel punto di vista io ero più fortunato.
Però ciò che hai fatto fino ad ora non è stato inutile: è evidente che sei in grado di parlare di queste cose, non ti fanno sentire troppo male, cioè: io all'epoca non avrei mai potuto scrivere su un forum come questo, e forse neanche leggere, m'avrebbe preso male (issimo).
Con amicizia.