E' un periodo nel quale non mi sforzo, ma sono costantemente stanco, ma non intendo fisicamente, intendo essere stanco di se stessi e della propria vita. Ho scritto questi versi in rima frutto del solito sfogo che ogni tanto non si riesce a contenere dentro.
Un saluto a tutti ( non dico "un abbraccio" perché francamente non vedo come io possa tornarvi utile)
Sono stanco, stanco a livello paradossale,
stanco di vivere, stanco di pensare,
stanco di provare a guardare al di là di un muro troppo alto da superare,
stanco di andare avanti in un mare prosciugato dove è inutile remare,
stanco di rattristarmi stando a guardare programmi televisivi
che puntano a cercare un altro cervello da massacrare,
stanco di accendere il televisore
per sentire parlare di un altro che è riuscito ad incontrare il Signore,
stanco di vedere un buio costante che non vuole illuminarsi,
stanco di amicizie false basate sullo sfruttarsi,
stanco di vedere gente che soffre dentro e che meriterebbe il mondo
ma che invece è costretta a prendere bottiglie e svuotarle fino in fondo,
stanco di non riuscire a dimostrare quante cose vorrei donare,
stanco di non poter fare un ragionamento vero che entro in stato confusionale,
stanco di non veder una via uscita,
stanco di voler capire quale sia il senso della mia vita,
stanco di sperare che il bene possa abbondare,
quando l’unica cosa che abbonda è il male,
stanco di uscire in ore serali,
stanco di vedere l’unica luce provenire dai fari,
stanco di voler amare ma non riuscire a far stare meglio,
stanco di restare sveglio,
stanco degli sbalzi d’umore, stanco di questa situazione,
stanco di vedermi circondato da ciò che mi disgusta, stanco di un’ossessione che mi frustra,
stanco di dover fingere, stanco di frequentare un liceo artistico ma di non saper più dipingere,
stanco di vedermi come un totale fallimento, stanco di questo costante sbattimento,
stanco di voler fuggire lontano, stanco di marcire piano,
stanco di cercare qualcuno che mi dia retta, stanco di avvelenarmi con una sigaretta,
stanco di sentirmi piccolo come un topo, stanco di non sopportare l’alba del giorno dopo,
stanco della tecnologia,
stanco della gente che promette la propria presenza ma che è la prima a scappar via,
stanco di voler cambiare questa società, stanco di sentirmi vecchio a soli 16 anni d’ età.
Stanco di annoiare con ciò che dico ,
stanco di parlarti come un amico,
stanco di dover cercare conforto in gente sconosciuta
perché la gente che mi era vicina ha preferito andare via stando muta
stanco di ascoltare i problemi di chi mi sta accanto e di pretendere che gli altri facciano altrettanto,
stanco di scrivere su di un foglio che sembra rimanere sempre bianco,
stanco,
stanco di essere stanco …