Cara Anna, è molto bello avere una sensibilità tale da sentirsi di aiutare gli altri. Tu sei libera di farlo se ti va, nessuno può negartelo, ma allo stesso tempo credo che si debba tener conto anche dell’altra persona: vuole essere aiutata o no? Sta cercando davvero un conforto in qualcuno o ha solo voglia di sfogarsi e di qualcuno che l’ascolti?
Io credo che più che offrire la tua comprensione e la tua pur virtuale vicinanza, non puoi pretendere di risolvere (in chat!) i problemi di depressione di una persona. Questo è un po’ presuntuoso.
Puoi provare a regalarle qualche momento di distrazione, ma non puoi pretendere di eliminare il problema alla radice, sennò a cosa servono psicologi e psichiatri?
La depressione è una condizione continua, da quel che mi pare di capire da chi ne soffre ( a proposito, ditemi se sbaglio e sparo cacchiate, eh..) in cui forse non hai momenti di lucidità, perché sei sempre negativo e a terra.
Credo comunque che la vicinanza di una persona, anche solo virtuale, faccia bene a chiunque, anche a chi ostina a dire il contrario.
Ovvio che poi il modo di interagire con chi hai davanti non può essere lo stesso con chiunque. Non puoi pretendere di porti allo stesso modo verso chiunque ti capiti a tiro, solo perché lo ritieni giusto. Anche se lo fai con tutto il bene del mondo purtroppo c’è sempre il rischio di offendere la sensibilità altrui.
A volte dovremmo provare a metterci nei panni altrui per capire se siamo corretti. Ma è un’attività piuttosto difficile da compiersi.
In conclusione, abbassa il tiro Anna. Non potrai mai credere di far uscire dalla depressione con una chattata (non si riesce face to face, figurarsi così) una persona che ne soffre da tempo. Ma se riesci a darle un po’ di sollievo o anche solo a trasmettere un po’ di affetto avrai sicuramente fatto qualcosa di utile per quella persona.
(ma quanto ripetitiva son stata coi termini?? )