Cuoretriste ha scritto: ...sono una che non ha mai chiesto aiuto a nessuno, in fondo confidare le proprie debolezze significa chiedere aiuto, in un certo senso.
Confidarsi e chiedere aiuto sono gesti di apertura. È difficile lasciarsi andare, specie se non ci si è abituati, ma ti consiglio di provare, anche quando pensi che la persona (o le persone) con cui lo fai non possano capire o non abbiano la forza per sostenerti, perché potresti avere delle buone sorprese.
Comunque l'autolesionismo è il mio problema minore, forse anche per questo non spreco troppe energie per liberarmene.
Non lo definirei il problema. Lo definirei l'effetto del problema (o do più problemi).
Se quella frattura interiore che ti porti addosso permane, l'autolesionismo può riaffiorare quando meno te lo aspetti, anche dopo anni. Perché è una via di sfogo che il tuo cervello ha imparato e dalla quale trae miglior risultato.
Parlarne fa sicuramente bene, ma come hai detto tu, nessuno può aiutarti, qualcuno può fornire uno spunto per smettere, ma fin ora spunti non ne ho trovati.
Non è vero che nessuno può aiutarti. Nessuno può fare il lavoro interiore al posto tuo, ma può accompagnarti verso questo lavoro interiore. Può fornirti delle chiavi di accesso, attraverso diverse vie, che possono essere il dialogo, dei giochi esperienziali, delle attività svolte insieme, delle meditazioni, o semplicemente il suo sostegno amorevole.
Cosa intendi per coccolarsi?
Domanda interessante! Secondo te che cosa intendo?