Hai descritto in pieno come mi sento anche io. Tante persone in passato mi hanno detto che il dolore rafforza, eppure io oggi sono qui più fragile di prima. Da un po' però ho capito che guardavo 'la forza' da un'angolazione sbagliata e che la mia vera forza era la fragilità.
Ad esempio io sono stata ferita tante volte da tanti eventi e persone, tutt'ora mi succede, soffro ancora per qualsiasi motivo possibile. Anche se all'inizio uso un meccanismo di difesa e fingo di stare bene, oppure mi chiudo in me stessa, poi quando sono da sola tutta la tristezza che avevo esce fuori. È anche vero che però mi viene da pensare "wow, sono stata uccisa così tante volte, però sono ancora viva". Le foglie si staccano dagli alberi e vengono calpestate dai piedi dei passanti con una facilità assoluta, eppure la loro "essenza" rimane intatta. Siamo così anche noi. Poi c'è chi con il tempo costruisce davvero anche una corazza, ma non è necessariamente l'unica forza. È solo uno dei tanti modi di essere forte, probabilmente il più giusto, perché comprende l'amore per sé stessi: chi è davvero forte, è chi sceglie consapevolmente di non farsi più toccare da niente.
Mi sono sentita anche io come te un paio di mesi fa, come se i miei pezzi distrutti fossero stati incollati da una colla. In quel periodo ero uscita dall'autolesionismo da tanto e fingevo di stare bene, me ne autoconvincevo anche io, eppure c'era sempre qualcosa che non andava. Finché un giorno quei pezzi si sono staccati completamente e io sono esplosa, sono di nuovo ricaduta nell'autolesionismo, perché non ho chiesto aiuto.
Secondo me devi far crollare questi pezzi incollati, per costruire davvero una corazza dentro di te: piangi, scrivi quello che senti davvero, come hai fatto anche qui.
Credo che per iniziare a costruire qualcosa di reale, dobbiamo prima far crollare quello che è falso.
E riguardo l'impulso, so che è difficile, ma devi distrarti in tutti i modi possibili. Non so se prima o poi passerà definitivamente, ma credo di sì, io per un periodo non l'ho sentito più, prima di ricaderci. Ti consiglio di non pensare all'impulso in quel momento, ma pensa a qualcosa di totalmente opposto, come a qualcosa di bello. So che non basterà ma sarà utile.. trova quel qualcosa che lo fa svanire. Ad esempio a me quando viene l'impulso lo localizzo e lo osservo, mi rendo conto che si tratta più che altro di rabbia che sono stata abituata a sfogare sul corpo. Così correre o tirarmi pugni al cuscino senza farmi male mi aiuta molto. Poi quando non si tratta di rabbia, cerco sempre di svagarmi. Ad esempio ora lo sento e mi sto distraendo scrivendo a te (anche se non è molto utile perché ci sto comunque pensando e lo alimento un po' di più
) Scusa se ti sto dicendo cose inutili.
Non credo di poterti essere di aiuto, non ne sono ancora uscita, ho chiesto solo da poco aiuto, ma so che c'è chi c'è riuscito, e sono sicura che ce la farai anche tu.