da ambercat00 » 08/10/2022, 9:40
1) Da quanto sei autolesionista? Qual è stato il primo evento scatenante?
Sono autolesionista da quando avevo 14-15 anni, sono passati 7 anni dal primo taglio. Non ricordo bene quel momento, non ricordo mai i primi momenti delle cose (non ricordo nemmeno la mia prima volta anche se ero lucidissima). Ricordo vagamente che lo feci in tranquillità, nel bagno di casa di mia nonna, non ricordo con cosa, forse un coltello. Fu qualcosa a caso, in un pomeriggio dopo scuola. Mi innamorai subito di quella sensazione, una sorta di benessere, di coccola.
2) Cosa usi quando pratichi autolesionismo?
Di solito la lama del temperino, oppure coltelli. A volte ho usato lamette o quando non avevo niente le chiavi di casa. Preferisco comunque il temperino per un semplice discorso di precisione.
3) Nascondi i segni (cicatrici, tagli, ustioni)? Perché?
Non ci faccio troppo caso. Le cicatrici vecchie non sono un problema per me, vorrei solo che la gente non mi chiedesse niente perché mi tocca rispondere tipo "ce l'ho sempre avuta questa, mi bruciai da piccola, davvero non l'avevi mai vista?". I tagli freschi li nascondo (soprattutto diciamo che li faccio in punti molto nascosti ora, le rare volte che mi succede).
4) C’è qualcuno delle persone a te care che è a conoscenza del tuo segreto?
I miei genitori scoprirono che mi tagliavo qualche settimana dopo che iniziai. Non fu una bella scena, ho un terribile ricordo di quella sera. Mangiavamo la minestra e mia mamma mi tirò su le maniche del maglione. Non mi va di entrare nello specifico, comunque loro sanno tutto, non sanno che lo faccio ancora. Chi lo sa è invece il mio ragazzo.
5) Per te l'autolesionismo è un problema? Hai altri problemi?
Non è un problema, non lo è per niente. Il problema è alla radice, qualcosa di inespresso che devo capire. So che sembra una frase fatta ma tutti noi abbiamo bisogno di avere controllo su noi stessi e ognuno esprime questo controllo in modi diversi: cibo, abuso di qualcosa, autolesionismo, sport eccessivo. Capisco intuitivamente il motivo per cui l'autolesionismo viene visto in maniera estremamente negativa (ti fai del male), ma se dovessi argomentare meglio il motivo per cui è così sbagliato, giuro che non saprei farlo e che entrerei in un ginepraio filosofico non da poco. Credo che per quanto negativo possa essere alla fine serve a sfogarsi e a fare ordine mentale. Non è che se smetti di tagliarti risolvi qualcosa, se prima non acquisisci maggiore consapevolezza.
6) Come ti fanno sentire gli altri intorno a te?
Non ne parlo mai quindi... Il mio ragazzo è quello che vede il mio corpo per intero quindi le rare volte in cui è successo nell'ultimo anno l'ha visto. Non è stato traumatico, sa di non avere i mezzi per comprendermi e aiutarmi, quindi si dispiace e controlla se le ferite guariscono bene (cosa che non succede letteralmente MAI, ho una pelle di merda quindi anche se faccio tagli piccoli rimangono i segni).
7) Quante crisi hai in media?
7 anni fa mi tagliavo tutti i giorno, ora non succede praticamente mai, nell'ultimo anno sarà successo 2-3 volte ed ero sempre ubriaca quando l'ho fatto.
8) Conosci nella vita reale una persona con il tuo stesso segreto?
Ho conosciuto qualche autolesionista, uno era un mio caro amico delle superiori, spero che stia meglio ora. E' una bravissima persona e si vedeva che stava male. Mi è dispiaciuto molto quando ho scoperto che si tagliava (incredibile come siamo dispiaciuti per gli altri e mai per noi stessi, no?). Poi sì, altra gente che ha preso esempio da me nel corso degli anni, questa cosa mi ha sempre messo in imbarazzo e fatto incazzare di brutto e se ci ripenso mi sento a disagio.
9) Il tuo autolesionismo sfocia anche nel masochismo?
No..non credo, ma non lo so perché questa domanda è troppo difficile.
10) Sei mai andata/o dallo psicologo?
Sì, tutti gli anni delle superiori. Anche dalla psichiatra. Ora ho abbandonato tutto e mi sento di merda, ma non mi sentivo più capita.
11) Chiudendo gli occhi e immaginando di trovarti in una bolla, di che colore è?
Una sorta di blu
12) C'è un luogo che puoi chiamare "casa"? Se sì quale, se no perché?
Casa del mio ragazzo. Il posto più tranquillo del mondo, con lui che mi mette tranquillità solo a guardarlo e i suoi genitori che sono tipo le persone più felici del MONDO. Non che i miei genitori non mi piacciano, ma giuro che i genitori del mio ragazzo sono qualcosa di inumano da quanto sono calmi, dolci, pazienti, gentili, RILASSANTI. Starei in quella casa 7 giorni su 7 h24.
13) Hai mai pensato che il tuo autolesionismo potesse essere un messaggio che il tuo inconscio ti manda per dirti che stai vivendo una vita sbagliata? Se sì, come pensi potrebbe essere la tua vita alternativa?
Questa cosa non mi piace, mi fa stare male questo pensiero e non ci avevo mai pensato prima. Comunque non credo, la mia vita oggi fa schifo perché sono ansiosa e triste la maggior parte del tempo e allo stesso tempo è bellissima perché sento che sto facendo la cosa giusta studiando filosofia, che dopo un iniziale rifiuto inizia a sembrarmi la cosa più bella in assoluto. Credo che prima o poi inizierò a buttarmi compulsivamente nello studio e nel lavoro (se vabbè, con filosofia hahaha) per non sbattezzarmi sui miei problemi, già ultimamente se non studio mi sento male (e prima non studiavo praticamente MAI). Non so perché sto parlando di questo, è il mio pensiero fisso. Comunque ora non mi taglio quasi mai come ho detto succede molto di rado. 7 anni fa? Non lo so se l'autolesionismo volesse mandarmi un messaggio del genere, è una cosa su cui devo riflettere perché mi ha destabilizzato ed è molto interessante.
14) Cosa provi quando riguardi le tue ferite fresche e/o cicatrici? Le guardi perché ti capita, o perché sei proprio tu a volerle rivedere?
Non mi vergogno mai per i miei tagli. Non con me almeno. Non mi sento a disagio nel vederle, quindi a volte mi guardo, forse mi piacciono addirittura (è così strano?)... non dico che mi esaltino, ma mi danno un piccolo senso di orgoglio.
15) Come hai trovato MyHelp e che cosa vuoi in questo momento?
Non ricordo, sono iscritta da tanto. Ora vorrei mangiare un gelato fiordilatte con salsa al cioccolato caldo. Non sto pensando ai tagli, non lo farei proprio in questo momento. Sto pensando a cosa farò stasera, sto vivendo, mi sento bene. Questa sensazione non è quella che provo sempre (proprio no, spesso mi sento malinconica e senza speranza), quindi vorrei che questo benessere fosse più costante nella mia vita. In realtà mi viene anche da piangere, ma è un pianto di gioia, forse. Mi sento piena in questo momento, a volte mi è successo di sentirmi così felice che dovevo per forza dirlo a qualcuno. Mi sento tanto felice di essere viva in questo momento e ora ho iniziato a piangere, ma di felicità. So che sto delirando, ma se qualcuno capisce questa sensazione, potrebbe provare a definirla? Un senso di pienezza, benessere che si esprime in ogni parte del corpo...