Navigator63 ha scritto:Lyra2.0 ha scritto:Eppure davanti agli altri, comprese le persone che mi seguono per via della diagnosi fattami a 18 anni, non riesco a mostrare tutto questo: rido, parlo, faccio cose come se nulla fosse.
Forse questa tua "sentirti esausta" deriva proprio dalla fatica di portare sempre una maschera per gli altri, e di tenere dentro tutta la tua sofferenza.
Spesso non ce ne rendiamo conto, ma la sofferenza è una sorta di "energia negativa" che circola dentro di noi; e se non troviamo il modo di "scaricarla all'esterno" (un po' come il vapore di una pentola a pressione), ci logora dentro, ci appesantisce, ci consuma.
Lo sai che gli uomini si suicidano molto più delle donne? (il 75-80% dei suicidi)
Il motivo principale è proprio che, di solito, gli uomini si tengono tutto dentro, non si confidano, non si sfogano, non si permettono di mostrare la loro sofferenza... e tutto questo trattenere finisce col logorarli (infatti vivono meno anni) nonché induce stati depressivi e tendenze autodistruttive - similmente al tuo caso.
Se non riesci a liberarti della tua sofferenza (cosa per cui dovresti andarne alla radice), quantomeno potresti imparare a toglierti la maschera, provare a sfogarti almeno con certe persone, e soprattutto smettere di fingere di essere quel che non sei. Perché questa finzione consuma un sacco di energia, per cui è ovvio che poi ti senti così stanca (mentire comporta un grosso stress psico-fisico).
Tanto, che cos'hai da perdere?
Sì, ero a conoscenza della percentuale di suicidi maschili sul totale dei suicidi, e del motivo.
Rispetto alla mia sofferenza ci sto lavorando in psicoterapia attualmente, e sicuramente sono molto più consapevole rispetto ad anni fa nei confronti delle mie esperienze di vita e dei miei meccanismi disfunzionali che ho appreso specie dalla mia storia familiare.
E questo mi rende consapevole anche del perché di questa mia maschera: so che fino a che non mi sono potuta (oltre che sentire di essere legittimata a farlo, quanto meno per sopravvivere) allontanare dalla mia famiglia non potevo mostrare alcuna fragilità e se per caso emergeva qualcosa venivo solo trattata ancora peggio, e quelle fragilità venivano usate contro di me. Non solo ho dovuto fare io da genitore ad entrambi i miei genitori, ma essi mi trattavano male e/o mi mettevano in pericolo o mi minacciavano di mettermi in pericolo.
Beh, sebbene la consapevolezza sia questa e so che ora non vivo né con uno né con l'altro, e che non sono più piccola, che non sono più indifesa e assolutamente sola, comunque ritorno in vecchie dinamiche disfunzionali, come ad esempio mettere questa maschera.
È un po' come dice elle8n: vado in pilota automatico, non lo faccio consapevolmente.
Quindi per risponderti: non ho assolutamente niente da perdere, è che non riesco a togliere il pilota automatico.