La mia storia?

L'autolesionismo non è spaventoso. È l'affinità al dolore. E' dar voce ai sentimenti che non riescono a uscire, per sentire il dolore che si ha dentro.
Spesso mosso dal senso di colpa e spesso da parte di chi è troppo duro con se stesso: "Finalmente posso punirmi".
Autolesionismo e masochismo, un immenso dolore che non riesce a uscire se non col sangue!
La sezione è nata per trovare, col dibattito, lo sfogo, e il proprio sentire, il problema alla radice o semplicemente per poter parlare di questo problema è sentirsi meno soli.

Moderatore: elle8n

La mia storia?

Messaggioda Mumei » 30/09/2019, 15:21



Salve a tutti. Mi sono iscritta a questo forum perché avevo davvero bisogno di parlare con qualcuno, quindi beh, parlo!
Sono uscita dall'adolescenza da un bel po' di anni ma ancora mi trascino dietro problemi di autolesionismo. Lo definirei autolesionismo lieve: raramente ho lasciato cicatrici, e non è una cosa che faccio tutti i giorni. Giusto ogni tanto perdo il controllo sulle emozioni e mi graffio. Immagino sappiate cosa si prova. Nei casi peggiori ho usato un taglierino, e ho tre o quattro cicatrici piuttosto evidenti. L'ultima di luglio. In genere però uso oggetti poco taglienti. Così mi sento giustificata: mi sfogo ma non faccio poi tanto danno! Solo qualche riga, prima rossa, poi bianca, e nel giro di qualche mese è completamente scomparsa. Fino a poco tempo fa non succedeva nemmeno così spesso (tipo quattro o cinque volte all'anno?), tanto che mi sono chiesta spesso se sono davvero autolesionista o se sto mettendo su una recita a mio uso e consumo, per dire a me stessa "vedi quanto soffri, sei giustificata se vuoi smettere di studiare e guardare Netflix!" senza avere veramente intenzione di farmi male. Quindi sì, mi rimprovero di essere un'autolesionista piuttosto scarsa, se la cosa ha senso.
Da qualche tempo mi sono trasferita in Giappone. Cerco lavoro, non lo sto trovando. Mi sento inutile, un fardello per i miei genitori super supportive che mi danno una mano in tutto. Non sono all'altezza delle loro aspettative, anche se loro non fanno niente per farmelo pesare. Le mie amiche sono quasi tutte in Italia. Sono persone bellissime e molto presenti, via chat e via skype, fanno del loro meglio per starmi vicino, ma mi sento comunque sola. Le vedo andare avanti con le loro vite e fare progetti senza di me e mi sento abbandonata, anche se so quanto è irrazionale, visto che sono stata io ad andare via, e di certo non voglio che se ne stiano chiuse in casa a piangere la mia assenza finché non torno a Natale. Però vederle fare piani senza di me fa lo stesso male. E mi sento in colpa per questa gelosia senza senso, mi sento patetica perché non riesco a trovare lavoro, mi sento un peso morto e un fardello, e insomma, i problemi di autolesionismo si stanno un po' intensificando.
Da un lato vorrei parlarne con le mie amiche. Una di loro lo sa, me lo sono fatto fuggire per colpa di qualche tequila bum bum di troppo. Le altre probabilmente sospettano, ma non se ne è mai parlato. Vorrei confessare, parlarne con loro, ma ho paura che sia una cosa egoista da fare. Alla fine sono lontane, cosa potrebbero farci? Ha senso far stare male loro per sentirmi un po' meglio io? Soprattutto considerando che le mie ferite sono leggere e si vedono appena, forse è meglio se mi aggiusto da sola invece di far venire ansia a persone che si trovano a 10000 km di distanza? E se volessi confessare solo per attirare la loro attenzione su di me e sentirmi rassicurata?
Eh boh, ho detto più o meno tutto, e va già meglio così. Bella cosa l'internet e l'anonimato :D grazie per avermi permesso di lanciare questo urlo nel vuoto!
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Mumei
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Messaggioda RESCUER IN THE DARK » 04/10/2019, 13:02



ようこそ, Anonimaさん!

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(Un momento, ho detto la parte in giapponese in italiano e la parte in italiano in giapponese...)

Premetto che ti ammiro e in parte ti invidio per esserti avventurata fino al Giappone, ma comprendo quanto sia un ambiente emotivamente difficile da sopportare, specialmente se non si sta molto bene.
È una paura che io stesso dovrò confrontare in maniera simile.

Detto ciò, provo a rispondere alle tue domande.
Mumei ha scritto:Ha senso far stare male loro per sentirmi un po' meglio io?
[...]forse è meglio se mi aggiusto da sola

È un dilemma in cui ho sguazzato per anni e che comprendo fin troppo bene.
La verità è che la domanda, seppur legittima, è sbagliata nella sua stessa formulazione.
Non fai stare bene qualcuno lasciandolo nell'ignoranza di una brutta realtà.
Pensa ad una qualsiasi persona a te cara.
Non ti rende triste il pensiero che possa star soffrendo in silenzio? Non vorresti saperlo? Non vorresti poter confortare quella persona?
Affrontare i propri demoni da soli non è impossibile, ma è sicuramente la via più difficile e la meno consigliata.
Per farlo, per evitare che gli altri soffrissero a causa del mio dolore, sono sprofondato sempre più, fino a quasi togliermi la vita.
Sicuramente quello avrebbe fatto soffrire le persone a me vicine molto di più che sapere che avevo dei problemi.

Mumei ha scritto:Vorrei confessare, parlarne con loro, ma ho paura che sia una cosa egoista da fare.

Al contrario! Egoista è fare tutto da soli e negare loro la possibilità di sostenerti.

Mumei ha scritto:E se volessi confessare solo per attirare la loro attenzione su di me e sentirmi rassicurata?

E che c'è di male a voler essere rassicurati?
Tu non rassicureresti qualcuno nella tua condizione?
"Sometimes, we all need a little help."

So bene quanto aprirsi e affrontare certi problemi con amici o (peggio?) parenti possa essere difficile, però, credimi quando ti dico che avere anche solo una persona che ti sta a sentire veramente può fare la differenza.
Non deve avere soluzioni, salvarti la vita, ma già solo il fatto che ci sia per te, ti faccia sentire compresa può alleggerire il peso che ti porti. E non devi portarlo da sola.

Come detto anche prima, mi troverò a breve in una situazione non molto diversa dalla tua, per cui avrei piacere a confrontarmi con te e offrirti un po' di appoggio, qualora non te la sentissi di aprirti subito alle tue amiche.
Immagino che il tuo giapponese sia di gran lunga migliore del mio.
Quando potrai mandare MP (raggiunti i 15 messaggi), scrivimi, se ti va. Mi farebbe piacere.
In ogni caso, tieni duro! 頑張れ!
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