Beh... direi che è proprio da tanto che non scrivo qui, e a dire il vero mi ero ripromessa che non lo avrei più fatto.
Mi ero detta che adesso che ho un reale aiuto esterno per i miei problemi (sono in una comunità psichiatrica da un po') avrei parlato con chi di dovere, ma la verità è che in questo momento ho bisogno di confrontarmi con qualcuno che VIVE e non che ha studiato sui libri quello che vivo.
Cercherò di non dilungarmi troppo e di arrivare dritta al punto il più velocemente possibile: è almeno cinque anni che soffro di autolesionismo, interrotto alcune volte per qualche mese, per poi ricaderci. Questo anno ho avuto probabilmente il mio periodo di astinenza più lungo: a febbraio sono stata ricoverata a causa di un agito autolesivo improvviso apparentemente senza causa. Il ricovero è stato dovuto al fatto che il taglio era abbastanza profondo ed era nel polso, e lo psichiatra che mi ha visitato ha reputato rischioso per la mia vita restare fuori da un ambiente protetto sinché ci fosse stato il rischio di agiti simili.
A seguito di questo episodio mi è stato aumentato uno degli psicofarmaci che prendo e le cose paiono essere andate per mesi nel verso giusto: certo i miei problemi non erano spariti, ma per quanto riguarda l'autolesionismo è andata più che bene.
Ora arriviamo a questo mese: è più di una settimana che ogni santo giorno, specie la sera, ho pensieri autolesivi con difficoltà a gestirli, cioè a trattenermi dal metterli in atto.
In questo periodo di tempo è capitato due volte che mi tagliassi, le due volte che non sono riuscita a dirmi "ora vado a dirlo agli operatori della comunità". Il problema è che per me è fonte di estremo disagio parlare di questi pensieri con gli operatori, so che sono questioni che solo chi vive può capire a fondo. Inoltre come risultato ottengo di dover stare con loro, in modo che si assicurino che non rompa qualche oggetto e lo usi per tagliarmi, o come dicono loro "in modo da distrarmi da questi pensieri".
Sono stanca, sono stanca di resistere, sono stanca di questi pensieri, e ho paura di fare cazzate e che mi ricoverino nuovamente.
E la cosa peggiore è che non so che cosa mi causi questi pensieri, non mi sembra che ci sia nulla che non va in questo periodo.
Qualcuno vive la stessa cosa? A qualcuno capita di avere voglia di tagliarsi "senza motivo"? Cosa significa quando succede? E' segno di pura dipendenza? Ma allora perché per mesi non è successo? Qualcuno ha delle risposte, dei consigli o può dirmi che "succede", che non sono un mostro per volermi tagliare senza un apparente motivo?