Non le ho mai nascosto le mie inclinazioni al sadomasochismo, ai giochi di ruolo dove sia presente una figura dominante (femminilie) ed una sottomessa (maschile). Fondamentalmente trovo la sessualità tradizionale abbastanza noiosa e ripetitiva, almeno con la mia compagna che ha una visione abbastanza "limitata" dell'argomento. Non ho avuto molte donne nella mia vita, anzi devo dire che si contano sulle dita di una mano, ma la precedente aveva un livello di intraprendenza decisamente superiore e, non nascondo, che quelle poche volte che facciamo l'amore con la mia compagna... penso all'altra.

Ho cercato di vedere se potessimo rivolgerci ad un terapeuta di coppia, ma ho ricevuto un secco rifiuto. Non so più a che santi voltarmi.
Come se non bastasse, ho chiesto molte volte alla mia compagna di fare qualche gioco di ruolo, spesso finalizzato poi a raggiungere un'eccitazione che ci facesse finire a letto, ma a parte qualche rara volta (della quale conservo bei ricordi) non ci sono state tante occasioni.
Come dicevo nel titolo del post, siamo sessualmente parlando, una coppia mal assortita, perché siamo due scarpe sinistre. A lei non interessa questo ambito della sessualità, anzi oppone una resistenza passiva stile esercito russo con Napoleone, a me fare sesso "vanilla" come si direbbe interessa fino ad un certo punto. Il risultato di tutto ciò è che non si fà né l'uno né l'altro.
Ho deciso di rivolgermi ad una terapeuta per parlare di questo problema, anche se sono fermamente convinto che dovremmo affrontarlo assieme alla mia compagna con uno specialista che faccia da intermediario.
Da un lato sono convinto di non essere un malato pervertito da TSO, dall'altro vorrei che la mia compagna capisse quanto questo suo opporsi sia fonte di grande sofferenza. A meno che... proprio questo non sia il suo modo di essere sadica.
Ho riflettuto molto sulla possibilità di ritornare single e poi cercare una partner che possa assecondare le mie inclinazioni. Però vale la pena buttare al vento 20 anni di vita insieme? D'altro canto, vale la pena soffrire ancora?