La situazione sta degenerando...

Due giorni fa scrivevo riferendomi al giorno prima:
"(...)ho pensato bene di prendere una siringa dal kit di pronto soccorso che c'è in casa e... bucarmi una ventina di volte mani, polsi e piega tra avambraccio e braccio (zona dove solitamente si fanno i prelievi).
Di queste venti volte sono riuscita solo tre volte a estrarmi una siringa di sangue -scoprendo quindi di essere una frana in questa procedura-.
Ancora non contenta ho preso una lametta e ho iniziato a scavare nella piega tra avambraccio e braccio, dove già c'era un buchino allargato (mi sarò infilzata in quel punto almeno 7 volte) procurandomi un taglio discretamente profondo.(...)"
La notte stessa è accaduto questo:
Il mio stato mentale ha preso una brutta piega, ho pensato che ero stanca di tutto, di me stessa, dei miei problemi, delle persone, che il mio ragazzo non mi amava davvero, che era tutto colpa mia e che gli stavo facendo solo del male.
Mi sono chiusa a chiave in bagno mentre dormiva profondamente e ho preso una siringa e una lametta.
Ho iniziato a estrarmi varie siringhe di sangue e quando non riuscivo più ho iniziato ad allargare il buco dell’ago con la lametta creandomi un taglio profondo da cui è iniziato a sgorgare una marea di altro sangue.
Ho scritto addio al mio ragazzo, ringraziandolo per tutto quello che ha fatto per me, tanto il messaggio lo avrebbe letto la mattina dopo, una volta che sarebbe stato troppo tardi.
Il punto è che continuava ad uscire una marea di sangue, ero tutta sporca di rosso, braccia, gambe, vestiti, piedi, e sotto di me c’era una pozza di sangue, ma non mi sentivo nemmeno debole.
Questo mi ha fatto prendere lucidità credo, ho pensato “cosa sto combinando, il mio ragazzo si troverà un morto in casa domattina se non la smetto” o qualcosa del genere.
Così ho smesso di scavare con la lametta nel mio braccio, ho tamponato sinche non ha smesso di sanguinare. Mi sono alzata in piedi, e ho chiamato la comunita chiedendo di chiamare il 118.
Ho iniziato a piangere da matti ed ero molto agitata, ho scritto al mio ragazzo di lasciarmi perdere per sempre perche gli avrei causato solo problemi e fatto del male.
In pronto soccorso dopo avermi messo i punti ho “parlato” con la psichiatra, “parlato” perche piangevo e basta, facevo avanti e indietro.
Al che lei mi ha dato del rivotril e mi ha detto che avrei dormito in pronto soccorso. Il rivotril mi ha addormentata e ho dormito tre ore (dalle 4 di notte alle 7 del mattino circa).
È stata una nottata terribile ma quando mi sono svegliata mi sono trovata un messaggio del mio ragazzo “come stai?”.
Mi é venuto a prendere e portato a casa con lui (si e preso un giorno libero da lavoro) e detto che non gli facevo del male se no non starebbe con me ecc ecc
Non sono d'accordo ma probabilmente sono troppo egoista per lasciarlo andare.
Mi sento una sorta di mostro.
E mi sento intrappolata nel mio disturbo.
Ogni giorno ho pensieri autolesivi ultimamente e non agirli è difficilissimo.
Anche ora vorrei solo tagliarmi i punti che mi hanno messo l'altra notte, e ricominciare a scavarmi la ferita.
Non so come uscirne.
Suffer on our own
As all our thoughts were wrong
So hard to keep the darkness from seeping through
When the flood comes to drown us
There's nothing we can do
"(...)ho pensato bene di prendere una siringa dal kit di pronto soccorso che c'è in casa e... bucarmi una ventina di volte mani, polsi e piega tra avambraccio e braccio (zona dove solitamente si fanno i prelievi).
Di queste venti volte sono riuscita solo tre volte a estrarmi una siringa di sangue -scoprendo quindi di essere una frana in questa procedura-.
Ancora non contenta ho preso una lametta e ho iniziato a scavare nella piega tra avambraccio e braccio, dove già c'era un buchino allargato (mi sarò infilzata in quel punto almeno 7 volte) procurandomi un taglio discretamente profondo.(...)"
La notte stessa è accaduto questo:
Il mio stato mentale ha preso una brutta piega, ho pensato che ero stanca di tutto, di me stessa, dei miei problemi, delle persone, che il mio ragazzo non mi amava davvero, che era tutto colpa mia e che gli stavo facendo solo del male.
Mi sono chiusa a chiave in bagno mentre dormiva profondamente e ho preso una siringa e una lametta.
Ho iniziato a estrarmi varie siringhe di sangue e quando non riuscivo più ho iniziato ad allargare il buco dell’ago con la lametta creandomi un taglio profondo da cui è iniziato a sgorgare una marea di altro sangue.
Ho scritto addio al mio ragazzo, ringraziandolo per tutto quello che ha fatto per me, tanto il messaggio lo avrebbe letto la mattina dopo, una volta che sarebbe stato troppo tardi.
Il punto è che continuava ad uscire una marea di sangue, ero tutta sporca di rosso, braccia, gambe, vestiti, piedi, e sotto di me c’era una pozza di sangue, ma non mi sentivo nemmeno debole.
Questo mi ha fatto prendere lucidità credo, ho pensato “cosa sto combinando, il mio ragazzo si troverà un morto in casa domattina se non la smetto” o qualcosa del genere.
Così ho smesso di scavare con la lametta nel mio braccio, ho tamponato sinche non ha smesso di sanguinare. Mi sono alzata in piedi, e ho chiamato la comunita chiedendo di chiamare il 118.
Ho iniziato a piangere da matti ed ero molto agitata, ho scritto al mio ragazzo di lasciarmi perdere per sempre perche gli avrei causato solo problemi e fatto del male.
In pronto soccorso dopo avermi messo i punti ho “parlato” con la psichiatra, “parlato” perche piangevo e basta, facevo avanti e indietro.
Al che lei mi ha dato del rivotril e mi ha detto che avrei dormito in pronto soccorso. Il rivotril mi ha addormentata e ho dormito tre ore (dalle 4 di notte alle 7 del mattino circa).
È stata una nottata terribile ma quando mi sono svegliata mi sono trovata un messaggio del mio ragazzo “come stai?”.
Mi é venuto a prendere e portato a casa con lui (si e preso un giorno libero da lavoro) e detto che non gli facevo del male se no non starebbe con me ecc ecc
Non sono d'accordo ma probabilmente sono troppo egoista per lasciarlo andare.
Mi sento una sorta di mostro.
E mi sento intrappolata nel mio disturbo.
Ogni giorno ho pensieri autolesivi ultimamente e non agirli è difficilissimo.
Anche ora vorrei solo tagliarmi i punti che mi hanno messo l'altra notte, e ricominciare a scavarmi la ferita.
Non so come uscirne.
Suffer on our own
As all our thoughts were wrong
So hard to keep the darkness from seeping through
When the flood comes to drown us
There's nothing we can do