È autolesionismo?

L'autolesionismo non è spaventoso. È l'affinità al dolore. E' dar voce ai sentimenti che non riescono a uscire, per sentire il dolore che si ha dentro.
Spesso mosso dal senso di colpa e spesso da parte di chi è troppo duro con se stesso: "Finalmente posso punirmi".
Autolesionismo e masochismo, un immenso dolore che non riesce a uscire se non col sangue!
La sezione è nata per trovare, col dibattito, lo sfogo, e il proprio sentire, il problema alla radice o semplicemente per poter parlare di questo problema è sentirsi meno soli.

Moderatore: elle8n

È autolesionismo?

Messaggioda Piccolastellasenzacielo99 » 07/04/2022, 15:52



Buon pomeriggio.
Sono una ragazza 22enne.
Scrivo in quanto mi trovo alla ricerca di una possibile risposta, inerente all'atto a cui faccio ricorso. Ho da sempre vissuto in un contesto familiare molto iper critico, cresco in totale solitudine, senza nessun amico o qualcuno su cui poter contare. Tale condizione mi ha portata a manifestare un auto-odio inimmaginabile verso i miei riguardi. Soprattutto all'interno del contesto familiare ho continuato a subire, subire, commenti offensivi in merito a difficoltà che mi hanno da sempre caratterizzata(preferisco non entrare nello specifico) convicendomi sempre più d'essere una ragazza disabile, diversa e sbagliata. Continuai ad odiare me stessa...
Ero e sono la prima persona scelta dai miei familiari affinché riescano a scaricare il loro stress. Sono la prima persona a cui scaricare ogni colpa, sempre stata l'errore e il problema della situazione. Questo nel corso del tempo mi ha portata a manifestare il desiderio di ferirmi, desidero punirmi, infliggermi del dolore in quanto ho sempre pensato di meritarlo, per la persona che sono.
Poi, arrivai a farmi male.
In un giorno freddo di febbraio.
Ricordo ancora quella sensazione di angoscia che pervase ogni parte di me...
tutt'ora alberga dentro, quasi fosse un'ombra.. mi afferra senza mollarmi, mi strattona, talvolta credo quasi mi odi. Soffro di depressione da diversi anni. Ricordo il grado di stress provato quel giorno, come tutti gli altri, del resto. Invasa da enormi pensieri negativi, pensieri che non esterno....non esternavo. Constamente chiusa in me, mi sentii sola. Fottutamente sola. In balia della rabbia, in balia dei miei "perché?", in balia dei miei "sei inutile, non ti vuole nessuno, fai schifo, guardati, sei una deficiente." In balia della mia stessa mente, che continua a ripetermi questo fino a stremarmi. Da anni la disperazione è l'unica emozione che mantengo viva. Presa dall'odio verso me stessa, iniziai a pensare al farmi del male, a cosa potessi fare per punirmi e infliggermi il dolore che meritavo e tutt'ora merito. Nessuna intenzione suicidaria, volevo solamente punirmi. Scelsi un metodo subdolo, utilizzando degli elastici in gomma. Leggendomi potreste chiedervi"e beh, e allora?" Allora... Mentii, cominciai a nascondermi, pur di entrare in loro possesso.(cosa che non avevo mai fatto, in quanto odio mentire.) Dissi che sarebbero serviti per legare i capelli. Mi credettero. Andai in negozio con una ragazza, e li comprai. Mi sentii sollevata, quasi felice... al solo pensare che da lì a poco avrei compiuto quell'orribile gesto.La mattina seguente stavo malissimo, presi quegli elastici e iniziai a schioccarli con violenza sul polso. Notai il rossore, un semplice rossore al polso. E di nuovo provai felicità, sollievo. Assurdo, vero? Eppure pensavo di meritarlo. Ma poi, col trascorrere dei giorni, i miei pensieri iniziarono a soffermarsi su ciò accaduto. Avevo scelto di chiudermi in me stessa, nascondevo i segni, nessuno ne era a conoscenza. Mi sentivo sollevata, ma al contempo stesso stavo malissimo, mi facevo schifo. San Valentino era oramai vicino, ed un fortissimo senso di nulla mi invase, quasi anestizzata. Avevo bisogno di qualcuno, avevo bisogno d'amore, avevo bisogno di una carezza. Quella sera schioccai con violenza l'elastico al braccio, questa volta il rossore non fu l'unica cosa che vidi. Erano rimasti i segni delle strisciate rosse simili a dei tagli su tutto il braccio. Ero sconvolta. Mi guardai allo specchio, le mie braccia apparivano martoriate ai miei occhi. Mi facevo schifo ma al contempo stesso pensavo di meritarlo. Dopodiché, iniziai ad avvertire uno strano formicolio al braccio, e una mancata sensibilità al dito. Ero spaventata. Lo feci pensando che non avrebbe recato alcun danno, eppure lo recò, questo provocò in me un forte shock. Volevo smettere per timore che potessi arrivare a far peggio, ma al contempo stesso odiavo così tanto me stessa.... così tanto.
Continuai a ferirmi e mentire. Quando una sera, ebbi il forte impulso di scoprire le braccia e raccontare cosa stava accadendo. Quando lo feci, la ragazza che vive con me(figlia della compagna di mio padre) scoppiò in lacrime, alla vista delle mie gracili braccia inondate da segni(tra l'altro ho la pelle molto chiara, per cui il rossore si notava maggiormente) io feci altrettanto, mi sentii in colpa, dissi che mi dispiaceva e che non lo avrei più fatto. Il braccio presentava qualche ematomo, quasi avessi del sangue ristagnato all'interno.. mi dissero che probabilmente avevo scoppiato qualche capillare e traumatizzato la vena che portava alla circolazione. Ero terrorizzata. Presa da quel terrore, smisi.Smisi per un bel po' di tempo. Ma poi, l'odio per me stessa continuò a bussare impetuosamente. La mia mente non ha mai smesso di funzionare in quel modo. Quando mi capita di odiarmi, quando quei dannatissimi pensieri negativi mi divorano, quando il vuoto torna ad attanagliarmi, penso al farmi del male. Penso al riprendere quell'elastico. Ma ho ugualmente tentato di controllare quell'impulso, quella voce.... una voce cattiva, cattivissima, che mi ripete quanto faccia schifo e quanto in realtà meriti una punizione. E così recentemente l'ho rifatto. Ma nonostante questo, sono stata in grado di mantenere una sana lucidità e non ho recato danni seri o scoppiato capillari. Il punto è che quando finisco non mi sento totalmente appagata, in quanto vorrei far peggio ma so di non voler rischiare la vita, solamente punirmi. Quelle strisciate rosse apparivano banali, ma volevo osservarle su tutto il braccio. E farlo, anche se in modo lieve, mi induce a pensare che sto infliggendomi una punizione e questo mi compiace. È strano, lo so. E anche se non mi taglio, la voce mi dice che anche se in modo leggero devo punirmi. Anche se finora ho evitato il punto in cui potrei danneggiarmi. Ultimamente sto pensando di provare a fare un taglio superficiale.
Potrei essere un'autolesionista? Come vedete l'atto in sé?
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Messaggioda FabFi » 07/04/2022, 18:49



che storia triste, che peccato non essere un tuo amico per starti vicino
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Messaggioda Emanuel » 10/04/2022, 7:37



Vorrei provare a risponderti.
Leggendoti, mi è apparso di vedere la mia storia; solitudine, una famiglia ipercritica, l'incapacità di credere in noi stessi, pensare di essere disabile, quelle difficoltà che ti prendono, ti gettano al suolo, non ti fanno quasi respirare.
Alla domanda: "È autolesionismo?" io penso possa rispondere solo un tecnico, uno psicologo, una persona esperta. In modo "intuitivo" possiamo solo sentire una affinità, porci delle domande.
Vorrei dirti questo: essendo cresciuto in una famiglia simile, io sento, io penso, che l'ambiente sociale ci ha spinto ad avvicinarci al desiderio di provare dolore. Io, ad esempio, quando sono solo non faccio che vedere filmati on-line di Dominazione sessuale. Ho sempre un'ansia che mi opprime, un'angoscia che mi schiaccia l'anima e non capisco, non accetto questa violenza che sento dentro di me.
Sono un uomo. Ma sono sempre stato giudicato differente. Ho un quoziente di intelligenza molto alto, 139, faccio un lavoro umilissimo. Depressione.
Non solo rovino la mia vita, mi impongo privazioni, mi faccio male fisicamente - e con ciò intendo proprio colpirmi con elastici come fai tu - ma ciò che vivo è il desiderio di fuggire dal mio immaginario erotico.
In questo, mi figuro sempre controllare una donna immaginaria (abiti, mangiare, tutto) e punirla in modo sadico. In realtà, so che questa donna che punisco è la mia parte femminile. Perché, nella mia famiglia, mi hanno sempre considerato "fragile", "incapace".
Ho passato anni in psicoanalisi.
Poi, 5 anni fa, i miei genitori sono venuti a mancare e mi sono illuso di poter cambiare ma non ci riesco. No. Non ce la faccio.
Oggi, in modo particolare, è un giorno difficile. Ti sono vicino. Ti esprimo tutta la mia solidarietà. Ti incoraggio.
Non dovremo farci del male, immaginare dinfare del male. Ma siamo fragili, possiamo dirlo, immagino, qui, liberamente.

Solo, permettimi, di dirti il mio punto di vista: così come nel mio IMMAGINARIO io MI VEDO come un uomo dominante che punisce un corpo femminile e nella vita reale sono un uomo dolcissimo con una vita difficile alle spalle, così POTREBBE ESSERE che quando tu ti fai del male, stai punendo non la vera te stessa, ma quella ragazza che la tua famiglia immagina che tu sia.

Ti auguro tantissima forza...
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Emanuel
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Messaggioda FabFi » 14/04/2022, 15:59



se la famiglia deve essere cosi' mi sa che e' molto meglio non avercela la famiglia
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Messaggioda Piccolastellasenzacielo99 » 16/04/2022, 21:17



Dall'elastico adesso sono passata al graffiarmi con un rasoio fino a farmi uscire sangue. Le lesioni sono molto superficiali. Avrei tanto bisogno di una risposta, potrebbe davvero essere una forma di autolesionismo?
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Piccolastellasenzacielo99
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Messaggioda Eliminato » 18/04/2022, 9:55



Piccolastellasenzacielo99 ha scritto:Dall'elastico adesso sono passata al graffiarmi con un rasoio fino a farmi uscire sangue. Le lesioni sono molto superficiali. Avrei tanto bisogno di una risposta, potrebbe davvero essere una forma di autolesionismo?


E' autolesionismo bello e buono, lo so perché ci sono passato in prima persona. Qua si necessita di aiuto urgente e di qualcuno che possa, ad esempio, insegnarti la tecnica chiamata TIP (ma non è l'unica chiaramente). L'autolesionismo può avere una matrice complessa causata da più di un fattore alla base. Può essere messo in atto per ridurre le emozioni negative (che vengono così temporaneamente sovrastate dal dolore fisico), per percepire di essere ancora "vivi" in un profondo stato di vuoto, per produrre endorfine quando si sta male (motivo per cui ci si sente addirittura bene dopo averlo fatto) e, infine, per punirsi e poter esprimere il proprio disgusto verso sé stessi. Ad ogni modo, queste problematiche andrebbero analizzate con cura, questo perché potrebbero essere una spia di qualche disagio più profondo da dover assolutamente affrontare con uno psicoterapeuta. Comunque, per validare quello che hai scritto, non sei l'unica persona che vive tutto questo e non sei sola nel dolore che stai attraversando. E sì, purtroppo spessissimo le dinamiche familiari o comunque traumi vissuti (precoci e non) possono essere di impatto enorme nello sviluppo di questa sofferenza psicologica. Mi dispiace moltissimo leggere queste storie, avrei tanto da dire ma per quanto riguarda la mia persona mi fa troppo male adesso scoperchiare il mio vaso di Pandora dopo anni di cure e psicoterapie d'ogni tipo. Però, davvero, posso comprendere benissimo. Non arrenderti, cerca aiuto, perché si può rivedere la luce! Andrebbe ben indagato, infine, questo difficile rapporto con te stessa e la tua "immagine", come ti percepisci e valuti intendo.
E' davvero molto importante lavorare su questo, ti parlo sempre con la mia esperienza dolorosa in merito. Un abbraccio e buon cammino!
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Messaggioda Piccolastellasenzacielo99 » 18/04/2022, 11:04



Ti ringrazio infinitamente per la tua risposta.
In ogni caso, riesco a parlarne in famiglia per fortuna.
Più nascondevo i segni, più stavo male, per cui ho dovuto vuotare il sacco.

Ma la reazione non è stata appunto quella che avrei tanto desiderato.

Mia sorella ha aggiunto che se avessi voluto farmi male davvero(in quanto si tratta di graffi, che quasi sembrano inferti da un rovo o una spina, per cui nulla di che) non mi sarei limitata a questo, in sostanza mi disse che non ho il coraggio di farli più profondi in quanto temo il dolore, e infine ha aggiunto si tratti semplicemente di una ricerca attenzione per farmi accettare dal gruppo costituito da gente autolesionista.
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Piccolastellasenzacielo99
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Messaggioda Eliminato » 18/04/2022, 23:38



Piccolastellasenzacielo99 ha scritto:Ti ringrazio infinitamente per la tua risposta.
In ogni caso, riesco a parlarne in famiglia per fortuna.
Più nascondevo i segni, più stavo male, per cui ho dovuto vuotare il sacco.

Ma la reazione non è stata appunto quella che avrei tanto desiderato.

Mia sorella ha aggiunto che se avessi voluto farmi male davvero(in quanto si tratta di graffi, che quasi sembrano inferti da un rovo o una spina, per cui nulla di che) non mi sarei limitata a questo, in sostanza mi disse che non ho il coraggio di farli più profondi in quanto temo il dolore, e infine ha aggiunto si tratti semplicemente di una ricerca attenzione per farmi accettare dal gruppo costituito da gente autolesionista.


Loro non potranno mai capire, mi dispiace tanto. Però non devi meravigliarti di queste loro reazioni, che sono semplicemente dettate dalla forte paura che tutto ciò stia succedendo a un loro caro, oltre che da una per così dire "ignoranza" (dove con ignoranza intendo proprio non avere la conoscenza adeguata di determinati fenomeni - non sto assolutamente insultando i tuoi familiari, sia ben chiaro).

Anche se fosse "ricerca di attenzioni", come ho scritto pure ad altri utenti, penso questo sia in ogni caso un problema da non sottovalutare.

Spero tu possa fare un percorso che ti permetta di gestire questo dolore e incanalre così le tue energie in qualcosa di positivo e più sano verso te stessa. :)

C'è qualcosa che vorresti urlare per sfogo, ma non puoi farlo perché dal vivo trovi un muro? Ecco, forse qui potresti dirci cosa hai dentro di te, nel profondo. Scava, scava e ancora scava: cosa c'è, intimamente, che ti porta a punirti? Te lo domando perché io, poi, trovai le motivazioni che mi inducevano l'autolesionismo per una forma di odio verso la mia persona. Questo tipo di analisi, si potrebbe dire psicodinamica, è un aiuto non da poco in questi casi.
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Messaggioda occhigrandi » 19/04/2022, 10:32



Ciao piccolastellasenzacielo99, la tua storia mi ha molto colpita, mi dispiace che tu abbia passato tutto questo e che continui a passarlo.
Chiaramente è autolesionismo e a provocarlo, come dici tu, è l'odio verso te stessa. Ora, però, mi sembra di capire che l'odio verso te stessa è a sua volta provocato dall'opinione delle persone con cui vivi, che ti hanno sempre trattata in modo - permettimelo - pessimo. Probabilmente se fossi cresciuta in un ambiente più sano, non saresti arrivata a questo punto.
Io avevo un amico che si tagliava in passato e vestiva sempre con le maniche lunghe, finché non si è aperto e me ne ha parlato. Anche lui aveva i suoi problemi e lo sfogava su se stesso. Io, insieme a pochissimi altri, gli siamo stati accanto e cercavamo di non perderlo d'occhio. Oggi, non lo fa più.
A volte il dolore che ti provochi sul corpo ti distrae temporaneamente da un altro dolore, quello interno diciamo, ecco perché si tratta solo di una sensazione di appagamento che poi svanisce e ti spinge ad andare oltre.
Mi dispiace leggere la reazione della tua famiglia, ma purtroppo le persone non sempre riescono ad accettare che un familiare o amico abbia dei problemi, e questo per mille motivi: sono persone poco mature che preferiscono negare un problema anziché affrontarlo, oppure hanno paura perché non sanno come affrontarlo, o sono semplicemente...stupide, ecc.
Dovresti iniziare un percorso terapeutico che possa, in un secondo tempo, coinvolgere anche la tua famiglia. E soprattutto, non lasciare che le critiche che ti fanno determinino il tuo stato d'animo o la tua condizione, non tutto quello che la famiglia ti dice è oro colato. Sii forte <3
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Messaggioda elle8n » 19/04/2022, 12:51



Ciao Piccolastellasenzacielo99,
come diceva Broken Mirror: si è assolutamente e senza ombra di dubbio autolesionismo.
Il semplice compiere un gesto volto a farsi del male è considerato autolesionismo, anche quelli che non pensiamo lo siano (ho passato anni a sentirmelo dire quindi sono decisamente certa di ciò che dico).
Leggere della tua situazione famigliare mi ha devastato, e uso questa parola con intenzione perchè io ho la fortuna di avere dei genitori stupendi e quando leggo storie come la tua sto male. Mi dispiace che tu sia così sola, sotto tutti i punti di vista.
Io sono recentemente ricaduta nell'autolesionismo dopo tanto, tanto tempo e questo perchè sto passando un momento difficile, preferisco non entrare nelle metodologie per non dare idee agli altri, ma anche io ho iniziato con cose più 'leggere' quali tagli che erano più che altro graffi fino poi a degenerare, non finire come me, non rovinarti: chiedi a aiuto, sfogati con noi, prova a scrivere. Quando senti quell'impulso prova ad attuare delle strategie. A me ne avevano consigliate diverse, come la famosa 'lista': elenca 10 cose da fare e falle tutte per 40 minuti. Di solito passa. Ma sono tecniche difficili da portare a termine all'inizio. Era giusto per farti un esempio.
La reazione che ha avuto la tua famiglia è sbagliata e da ignoranti (senza offesa, come detto anche da Broken Mirror, quando non si conosce un qualcosa soprattutto cose così personali e complicate è difficile comprendere), non ascoltarli. Dovresti farti seguire da uno specialista.
Vorrei poterti aiutare di più, lo vorrei davvero perchè so cosa stai passando e lo sto passando anche io in questo momento.
Ti sono vicina e se dovessi aver voglia di sfogarti o anche solo di parlare mandami pure un messaggio privato.
E ricorda che qui nessuno ti giudica.
Un abbraccio.
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