Capire il proprio autolesionismo....

L'autolesionismo non è spaventoso. È l'affinità al dolore. E' dar voce ai sentimenti che non riescono a uscire, per sentire il dolore che si ha dentro.
Spesso mosso dal senso di colpa e spesso da parte di chi è troppo duro con se stesso: "Finalmente posso punirmi".
Autolesionismo e masochismo, un immenso dolore che non riesce a uscire se non col sangue!
La sezione è nata per trovare, col dibattito, lo sfogo, e il proprio sentire, il problema alla radice o semplicemente per poter parlare di questo problema è sentirsi meno soli.

Moderatore: elle8n

Re: Capire il proprio autolesionismo....

Messaggioda Sebastian » 27/01/2016, 0:36



Tempo fa scrissi una sorta di poesia sull'autolesionismo qui sul forum.

Diciamo che, personalmente, non comprendo se sia un vantaggio o uno svantaggio.

Il vantaggio è il risveglio di emozioni forti, e che ormai si pensavano sepolte.
Io durante l'atto autolesionistico divento sempre più euforico.
Più mi taglio, più mi colpisco, più mi carico, e continuo nell'atto con maggiore insistenza, come un sadico che si carica torturando la sua vittima.
Successivamente all'atto autolesionistico, sfogo l'euforia accumulata ridendo da solo oppure urlando (a bassa voce) fino a perdere le energie, ed a questo punto, riesco a trovare un senso di pace e di relax che dura per qualche ora.

Lo svantaggio invece, è il danneggiamento fisico che l'autolesionismo causa, oltre al fatto che alcune volte l'euforia che deriva dall'atto autolesionistico può tradursi in un attacco di panico.

Tuttavia, non provo mai nessun senso di colpa anzi, spesso soffro il fatto di non avermi fatto più male.

Se dovessi valutarlo soggettivamente, direi che l'autolesionismo è un vantaggio, perché è in grado di mantenere vive delle emozioni che altrimenti sarebbero perdute, a discapito di qualche danno fisico sopportabile.

Valutandolo oggettivamente (e quindi, più razionalmente), direi che è uno svantaggio, perché la maggior parte degli autolesionisti soffre terribilmente dopo l'atto autolesionistico, sia per le ferite che per i sensi di colpa, e quindi in questo caso il gioco non vale al candela.
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"Per conoscere, me e le mie verità, io ho combattuto fantasmi d'angoscie con perdite d'io. Per distruggere, vecchie realtà, ho galleggiato, su mari di irrazionalità. Ho dormito, per non morire, buttando i miei miti di carta su cieli di schizofrenia." - Franco Battiato

"Dentro di me, vivono la mia identica vita, dei microorganismi che non sanno di appartenere al mio corpo. Io, a quale corpo appartengo?" - Franco Battiato

"Non hai forza per tentare di cambiare il tuo avvenire, per paura di scoprire libertà che non vuoi avere. Ti sei mai chiesto quale funzione hai?" - Franco Battiato

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Messaggioda Smultron » 05/04/2016, 16:41



A voi capita mai di non provare assolutamente nulla? Cioè, niente di niente, neanche stesse affettando una carota.

Scusate se ho riesumato il topic, ma mi premeva farvi questa domanda.
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Messaggioda Mareneve » 05/04/2016, 17:15



Smultron ha scritto:A voi capita mai di non provare assolutamente nulla? Cioè, niente di niente, neanche stesse affettando una carota.

Scusate se ho riesumato il topic, ma mi premeva farvi questa domanda.


Ciao! Per quanto riguarda me posso dirti questo...a causa di un disturbo ho una vasta zona del corpo insensibile al calore e al dolore, ma allo stesso tempo provo un dolore molto intenso continuamente e quando mi taglio sento solo un po' pizzicare, ma a volte sì non sento proprio nulla di nulla come dici tu, come se stessi effettuando un'operazione in anestesia. Credo che il voler negare totalmente le emozioni mi porta anche alla negazione del dolore fisico, è come se non fossi più viva.
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Messaggioda Smultron » 05/04/2016, 19:11



Mareneve ha scritto:
Smultron ha scritto:A voi capita mai di non provare assolutamente nulla? Cioè, niente di niente, neanche stesse affettando una carota.

Scusate se ho riesumato il topic, ma mi premeva farvi questa domanda.


Ciao! Per quanto riguarda me posso dirti questo...a causa di un disturbo ho una vasta zona del corpo insensibile al calore e al dolore, ma allo stesso tempo provo un dolore molto intenso continuamente e quando mi taglio sento solo un po' pizzicare, ma a volte sì non sento proprio nulla di nulla come dici tu, come se stessi effettuando un'operazione in anestesia. Credo che il voler negare totalmente le emozioni mi porta anche alla negazione del dolore fisico, è come se non fossi più viva.


È interessante anche il tuo punto di vista, non avevo considerato l'aspetto prettamente fisico.
Io intendevo in un modo più psicologico, in ogni caso: leggo di gente che piange ed è in preda al furioso desiderio di ferirsi. Eppure, può essere che c'è chi affronta la cosa in modo apatico e meticoloso?
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Messaggioda Mareneve » 05/04/2016, 21:02



Smultron ha scritto:
È interessante anche il tuo punto di vista, non avevo considerato l'aspetto prettamente fisico.
Io intendevo in un modo più psicologico, in ogni caso: leggo di gente che piange ed è in preda al furioso desiderio di ferirsi. Eppure, può essere che c'è chi affronta la cosa in modo apatico e meticoloso?


Devo dire che mi capita anche questo. E' un modo per concentrarsi solo su un'azione fisica e rimuovere temporaneamente i tormenti psicologici, siamo sempre lì...si negano le emozioni, è uno stato che si alterna a quello del pianto. Invece di trasformare la rabbia in energia positiva da riversare su qualcosa di costruttivo si infierisce contro se stessi, molto deleterio direi.
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Messaggioda La Musica del Vento » 09/04/2016, 8:25



Smultron ha scritto:A voi capita mai di non provare assolutamente nulla? Cioè, niente di niente, neanche stesse affettando una carota.

Scusate se ho riesumato il topic, ma mi premeva farvi questa domanda.

Ciao Smultron, hai fatto bene a riesumare il topic. :hi:
Questo non è possibile, fisicamente parlando, a meno che non si abbia una patologia che renda insensibile la pelle (più o meno quello di cui tu parli...).
È stato provato che l'atto porta ad un effetto "calmante" più o meno analogo a quando si fuma.
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Messaggioda FabFi » 07/07/2016, 15:27



scusatemi se mi intrometto, ma quando si fa qualcosa di sbagliato e poi ci si prende a schiaffi da soli, è considerato autolesionismo?
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Messaggioda iaia » 07/07/2016, 19:29



io credo di si, l'autolesionismo non è il solo tagliarsi o bruciarsi ma il farsi del male in qualunque modo in reazione a un'emozione troppo forte da elaborare come il dolore
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Messaggioda FabFi » 14/07/2016, 15:57



iaia ha scritto:io credo di si, l'autolesionismo non è il solo tagliarsi o bruciarsi ma il farsi del male in qualunque modo in reazione a un'emozione troppo forte da elaborare come il dolore


io gestisco la cosa cercando di evitare al massimo le situazioni che mi porterebbero all'auto punizione, voi come la gestite?
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Messaggioda Georgiana Spencer » 18/07/2016, 10:08



Nel periodo in cui sono mancata da qui ho cercato di aiutare un mio amico che stava vivendo un momento bruttissimo e che mi ha confessato di "graffiarsi" e di bere quando stava male. Siccome avevo capito che la situazione era molto grave e delicata ho deciso di stargli vicino, perchè lo amo, e così non ho voluto nemmeno chiedergli troppe cose riguardo questo suo metodo di metabolizzare il dolore. Il fatto è che ho già apprezzato che fosse lui a confessarmi questo aspetto segreto della sua vita e quindi doveva essere sempre lui a parlarmi di questa cosa. Quindi credo che sia stato così difficile per lui dire questo a me, dirlo per la prima volta, e non ho voluto insistere per capire le motivazioni. Mi sarebbe sembrato di infierire su di lui e quindi non l'ho fatto. A tutt'oggi non so ancora bene il motivo per cui fa quelle cose ma io gli sto vicino e col mio amore ho visto che ha migliorato un pò la sua vita e ha fatto venir fuori qualcosa di bello da se stesso. Io non gli ho chiesto se fa ancora quelle cose e credo che debba essere lui a dirmelo. Ma so per certo che a volte c'è solo bisogno di un pò d'attenzione da parte degli altri per sentirsi amati e valorizzati. Lui sta dando una svolta alla sua vita grazie a me, ma non come pensavo io, bensì come ha scelto lui stesso, attingendo solo alle sue risorse personali e questa è stata la dimostrazione più bella che abbia potuto farmi. Io non so se sono riuscita ad alleviare la sua sofferenza ma quando lo vedo sorridere per me è il mondo intero che mi sorride e il mio cuore si espande. Così spero che per ognuno di voi ci sia sempre qualcuno vicino, attento, grato per quello che gli state raccontando, per la condivisione del vostro dolore con lui.
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