da Themis » 27/06/2017, 12:57
Ho avuto casi di autolesionismo in passato, sia tagli che pugni. odiavo il mio corpo essendo stato malato per 5 anni, non riuscivo a rendere a scuola come volevo e come tra l'altro riuscivo in precedenza, non riuscivo a stare in mezzo alle persone pur desiderandolo.
Ho spesso pensato al suicidio anche ma non l'ho mai fatto davvero, non volevo morire volevo solo che la mia vita migliorasse. Avvolte mi sono anche sfogato su oggetti.
Era comunque saltuario e niente di eccessivo. Ho avuto però un apice.
Nonostante la fine della scuola e quindi la riduzione dello stress continuavo a star male, i miei genitori non sono riusciti ad aiutarmi mandandomi solo da psicologi e psichiatri dato che ero ovviamente in uno stato di forte depressione, senza andare però alla fonte della malattia che mi aveva portato in quello stato (ora mi sembra stupido ma nello stato in cui ero non sapevo davvero dove sbattere la testa, mi vergognavo persino a rivelare il mio malessere del quale ho iniziato a parlare solo dopo un anno quando già la frustrazione e tutto mi aveva portato all'esaurimento).
Di psicologi bravi ne ho anche trovati (privati), ma fondamentalmente l'unico aiuto che potevano darmi era di avere qualcuno con cui parlare, li ho lasciati tutti perché non mi capivano in senso letterale, dopo decine di sedute veniva fuori che avevano completamente equivocato cose per me fondamentali per descrivere il mio stato d'animo, andando quindi ad equivocare anche il perché delle mie azioni e di ciò che provavo (daltra parte e lo stesso problema che ho quasi sempre avuto parlando con tutti in generale).
Psicofarmaci ne ho provati ma mi davano solo effetti collaterali.
Uno psichiatra dell'usl mi ha pure fatto rinchiudere per una settimana senza neanche dirlo ai miei.
Mentre il mio medico generico, un anno dopo, non voleva neanche darmi il certificato per la patente. Avrei voluto iniziare a cercare lavoro tenermi impegnato invece nulla, le persone che avrebbero dovuto aiutarmi non facevano altro che giudicarmi e ostacolarmi.
In più era morto mio nonno, ero costretto a badare a mia nonna per settimane, lo avrei ovviamente fatto volentieri se non fosse che non riuscivo neanche a badare a me stesso.
Avrei voluto staccare andarmene di casa anche solo per qualche giorno per allontanarmi da tutto ciò, ma no mia madre minacciava di chiamare la polizia se fossi uscito di casa. Nessuno dei miei amici o parenti voleva veramente starmi vicino, ero solo, in gabbia senza modo di sfogare, trattato come se fossi da buttare in psichiatria a vita.
Così ho avuto un crollo e ho iniziato ad autoconvincermi che ero veramente malato di mente, in pochi giorni mi sono sfregiato completamente un avambraccio, usando appositamente delle lamette così che rimanessero i segni.
Quel poco dolore era l'unica cosa che mi rimaneva in quel momento, ho iniziato a tagliarmi ogni giorno più profondamente man mano che mi assuefaccevo al dolore.
Ho dovuto smettere perché a un certo punto non sentivo più niente e avrei dovuto infliggermi ferite sempre più profonde col rischio di danneggiare tendini.
Da allora solo occasionalmente mi sono ritagliato ad esempio dopo aver interagito con qualcuno che mi dimostrasse gentilezza. Ho smesso completamente solo da quando sono riuscito a rifarmi una vita sociale.
Non mi vergogno a mostrare le ferite, le vedo come se me le fossi fatte in un incidente, d'altra parte non ho scelto io di stare così male
Stay human.