Sarebbe sbagliato se tu continuassi a tagliarti senza chiederti il reale perché di questo disagio e ignorando che fondamentalmente l'autolesionismo è una pratica pericolosa per la vita.
Ti sei scelta un nickname che la dice lunga sul tuo conto! "Abbandonata".
Non credi che l'autolesionismo possa essere uno sfogo maldestro di questo abbandono?
Te l'ha insegnato un'amica! Quindi se diciamo che tagliarsi è un argomento tabù, che richiede intimità e che tu l'abbia condivisa con la tua amica, ciò porterebbe al presupposto che quello che cerchi in realtà sono attenzioni e cure da parte di qualcuno. Dividere un segreto è come l'amore: lega intimamente un essere umano all'altro, e presuppone una certa continuità del legame. Forse è questo ciò che cerchi...?
L'autolesionismo, al di là del segreto, è l'espressione di un profondo malessere interiore, è solo per questo che non si può dire che sia sbagliato praticarlo. E' pericoloso, ma non sbagliato. Se una persona sta male ha dei modi propri di esprimere il suo dolore. Solitamente chi fa male a se stesso per dolore, è una persona che tende a colpevolizzarsi dei propri mali. Non è la regola, ma questo devi dirlo tu se il caso che ti rispecchia.
Un altro motivo per cui l'autolesionismo è pericoloso riguarda la propria percezione di se stessi: se non ti fai scrupoli ad aggredire il tuo corpo, vuol dire che non hai stima di lui ( e quindi di te stessa). Se vedessi una madre tagliare il braccio di proposito a suo figlio, forse ti metteresti a piangere per la pena, ci penseresti per giorni e cercheresti di distrarti per liberarti di quel penoso ricordo. La verità è che tra questo scenario e quello in cui sei tu a tagliare te stessa non c'è alcuna differenza se non tra i soggetti. Capisco che possa sembrare una cavolata, anche perché quando ci si taglia ci si sente padroni della situazione, consci che ci fermeremmo qualora fosse il caso. Ma credimi, non è così! E' pericolosissimo perché subdolarmente, ogni volta che feriamo il nostro corpo di proposito, le nostre azioni mandano degli impulsi alla mente facendole credere che è normale che ci si autoflagelli, che è normale che ci si autopunisca, che è normale subire!
Il consiglio che ti do è di trovare un altro strumento di sfogo, per esempio lo scrivere ad altri o a te stessa, sfogandoti con le parole e mettendo per iscritto le emozioni che provi.
Sai che tagliarsi in verticale significa che se becchi la vena ti assicuri ben poche probabilità di sopravvivenza?! Il taglio sarebbe così diffuso (aprirebbe la vena in due) da non permettere alla ferita di cicatrizzarsi.
Spero ci rifletterai su. Buonanotte