Massimiliano89 ha scritto:Durante la giornata spesso vivo con la paura di ricordare alcune violenze (fisiche e psicologiche) subite dai compagni di scuola alle superiori: pugni, calci, ingiustizie, insulti, vessazioni di vario genere.
La sola probabilità di ricordare mi fa paura. E' come se fosse la paura della paura.
Secondo voi serve a qualcosa aver paura di ricordare certi eventi? Riuscite a farne a meno?
Se ti può aiutare ti racconto una storia che ho vissuto personalmente:
essendo un ragazzo "normale" ero nella fascia medio-alta dell'essere figo a scuola, chiaramente a quell'età è come far parte di un rango, non sei abbastanza intelligente e maturo per capire i problemi di chi appartiene a ranghi inferiori, da qui nasce il bullismo.
Io essendo molto sensibile verso il prossimo, per fortuna, non ho mai fatto atti di bullismo, anzi quando potevo cercavo di aiutare chi vedevo che stava in disparte o che comunque era a disagio.. ho sempre capito i deboli...
C'era questo ragazzo che poverino non era proprio messo bene, era molto intraprendente, vispo, ma aveva dei difetti fisici e comportamentali, balbettava un po' e faceva molta fatica a studiare, era scoordinato nei movimenti e diciamo non proprio affascinante.
Io siccome lui se la prendeva e reagiva arrabbiandosi, tra un mix di gioco e scherno, ogni tanto lo prendevo in giro, lui si arrabbiava e magari mi insultava... io ridevo e poi si tornava come prima... non eravamo amici... ma neanche nemici, solo che credo lo stessi bullizzando.
Lui è testimone di Geova, quindi io prendevo questa cosa come scherno e gli dicevo, faccia a faccia, testimone di Geova, testimone di Geova, testimone di Geova, lui a un certo punto mi ha dato un pugno in faccia, bello secco... io mi sono girato verso di lui e gli ho chiesto scusa, che aveva ragione, che avevo esagerato. Da li siamo diventati più amici e ora se dovessi rivederlo lo abbraccerei come un amico.
Non so il senso di questa storia, ma è un ricordo che affiora spesso. Spero possa essere utile.