Salve, mi sono iscritta da poco e leggo con piacere del supporto e dell'aiuto che date alle persone in difficoltà. Per questo mi rivolgo a voi, perché non so proprio come comportarmi.
Mi chiamo Maria e ho 23 anni. Mia sorella più piccola, neo diciottenne sta affrontando una situazione più grande di lei. Oserei dire al limite dell'immaginabile.
Premessa:
La nostra è una buona famiglia con dei genitori pazienti e sempre presenti nelle vite di noi figli (mio fratello 33 anni, io 23 anni e mia sorella 18 anni).
Tutto ha inizio 5 anni fa, quando mia sorella durante la sua adolescenza è cambiata radicalmente, fin da quall'età prova un senso di disagio e ostio nei confronti dei miei genitori e miei e di mio fratello, per nessun motivo specifico. Ha deciso di lasciare la scuola a 16 anni e di iniziare a lavorare facendo la donna delle pulizie. I miei genotori hanno cercato con tutte le loro forze di venirle in contro e di capirla, cambiate 2 scuole, proposto corsi di ogni tipo ma niente. Abbiamo cercato di trovare spiegazioni (dopo mille confronti con lei) che forse tutto ciò era da attribuire ad una ribellione adolescenziale più marcata rispetto alla mia e a quella di mio fratello. Non ho un gran rapporto con lei, non siamo molto amiche, anche se ci ho provato tanto negli ultimi anni, anche se forse delle volte non mi sono posta nel modo giusto, lei non vuole legare ne confidarsi molto con me.
Dopo questa piccola parentesi vorrei spiegarvi la situazione terribile che mi angoscia.
Mia sorella, dopo 2 mesi che sta con un ragazzo molto più grande di lei che nessuno di noi conosce (lui ha 27 anni e vive da solo) rimane incinta. Inizialmente lo stupore e l'incredulità della notizia affrontiamo la questione in famiglia.
Mia sorella vuole tenere il bambino in accordo con il ragazzo. Dopo vari confronti e discussioni io, la mia famiglia e tutte le sue amiche cerchiamo di farle capire che è giovane, che ha tutta la vita davanti, che non ha un lavoro o altro per mantenersi e che sarebbe meglio non legarsi con un figlio ad un ragazzo che conosce appena, per questo le proponiamo di pesare a fare l'interruzione di gravidanza (era al secondo mese). Inizialmente, e dopo aver parlato tanto, prende davvero in considerazione di fare l'interruzione, ma il fidanzato la convince a terene il bambino. Dopo la sua decisione definitiva di tenerlo, anche se non eravamo d'accordo con questa scelta, abbiamo espresso tutto il nostro appoggio nei suoi confronti e abbiamo cominciato a vedere la situazione sotto un punto di vista differente, sperando in positivo.
Conosciamo il suo ragazzo. Viene a cena, si presenta come un ragazzo tranquillo e gentile, molto dedito al lavoro. E siamo tutti felici.
Io decido di andare a convivere con il mio ragazzo e mi trasferisco ad 1 ora di macchina dalla mia famiglia.
Lei si stabilizza da lui e comincia una mezza convivenza (la giornata la passava da noi perché lui lavorava tutto il giorno). Dopo pochissimo tempo inizano le litigate. Viene casa nostra quando litigano e poi fanno pace il giorno dopo.
(Un rapporto davvero instabile)
23 dicembre 2016
All'una di notte mio padre riceve una chiamata da mia sorella. È al pronto soccorso ma sta tornando a casa accompagnata da alcune persone. Tornata a casa racconta tutto ai miei genitori.
Durante un grande litigata, mia sorella è uscita dalla casa del suo ragazzo per andare a casa dei miei genitori a passare la notte. Arrivata al cancello esce di strada e il fidanzato comincia a piacchiarla. L'ha buttata a terra e la presa a calci e pugni, nonostante lei fosse incinta al 4 mese di gravidanza. Davvero senza scrupoli.
Dopo averla colpita ripetutamente lui entra in casa e la lascia li per la strada a terra. Dei vicini di casa escono in strada avendo sentito le urla e soccorrono mia sorella. Il fidanzato non contento esce ed inveisce anche su di loro, intimandogli di farsi gli "affari loro". In tutto ciò mia sorella non riesce ad alzarsi per il dolore ad un ginocchio e i vicini chiamano il 118.
Contusioni in varie parti del corpo, ginocchio contuso ma non leso. Il bambino sta bene.
I vicini di casa la riaccompagnano a casa dai miei.
La mattina seguente mia sorella va a sporgere denuncia per aggressioni contro di lui e decide di lasciarlo. (Lui non l'ha chiamata per più di 10 giorni successivi a quella sera.)
Incazzata e delusa che la sua fantasia di "famiglia" era andata distrutta, si fa consolare da noi, ricordandole che noi ci siamo e che le diamo tutto l appoggio di cui avrà bisogno.
Io ero lontana a casa con il mio ragazzo ad 1 ora da casa e tutto ciò mi è stato detto solo il giorno dopo, a Natale!)
Cerchiamo di superare ed andare avanti, ma spiego ai miei la mia profonta paura.
"Ho paura che lei si dimentichi del dolore provato e ci ricaschi. Ho paura che torni da lui. State attenti."
Cerco di sentire mia sorella molto spesso per starle accanto e "tenerla d'occhio", ma accade l'inevitabile.
Lei torna con lui. Ormai da due giorni sono di nuovo assieme a casa di lui.
La chiamo ma non mi risponde. Mi ignora perché non vuole essere giudicata perché sa della cazzata che sta commettendo.
IL PUNTO È QUESTO:
Non so davvero come comportarmi con lei. Ho paura di affrontarla perché d'istinto mi viene da dirle "Ma che c***o stai facendo??!!! Ma non ti rendi conto?!",ma so che così la allontanerei soltanto, per il fatto di non avere un grande rapporto, mi direbbe di farmi gli affari miei e se ne andrebbe o mi sbatterebbe il telefono in faccia.
Non so davvero come comportarmi. Sono incazzata, delusa e molto molto preocupata. Non so come e dove può andare a finire questa storia.
Vi prego aiutatemi a capire come devo comportarmi, come sarebbe meglio che io mi approcciassi a lei per farle capire che questa situazione è assurda e non può creare una famiglia con quell'uomo orribile.
Scusate per il papiro. Volevo spiegare al meglio la situazione per avere supporto.
Grazie