La parola con la P.

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La parola con la P.

Messaggioda skryz » 16/10/2017, 13:10



Ciao a tutti, sono una ragazza, ho 29 anni, e 15 anni fa circa mi è successa una cosa per cui giuro cercherò di non scrivere chilometri.
Avevo 14 anni, vedevo un coetaneo (in amicizia) che aveva da poco finito le medie con me, e mi piaceva. Ero ingenua, ero stupida, e non avevo mai avuto nessun ragazzino. E lui cominciò a manifestare desiderio che io lo toccassi. Successe un paio di volte o tre. Ovviamente sempre io a lui, ovviamente io non chiesi mai nulla (per paura e imbarazzo), e finché fu così, io ero solo un'illusa che veniva sfruttata per piaceri sessuali. Ovviamente io non gli piacevo manco per il c.... ma glielo toccavo, quindi ok.
Un bel giorno, eravamo qui a casa mia, lui disse che voleva una fellatio, chiamatelo come volete, io non riesco più a dire la parola con la P. Per farla breve provai a dirlgli di no, ma lui rifiutò il mio rifiuto e mi spinse la testa in basso. Non finìi, furono pochi secondi ma che mi segnarono tantissimo.

Passano dei mesi, e in estate, lui veniva al mare vicino a me. Io accettai di vederlo una sera in piazza. Si presentò con tutti i suoi amici, mi circondarono e lui cominciò a cheidermi se avessi fatto un "P" a ognuno di loro, sfottendomi pesantemente fra le risate di tutti.

Da quel giorno ad adesso i miei "P" li conto sulle dita di una mano di un amputato. Le ultime due volte due anni fa, con un ragazzo che amavo e a cui ho voluto farlo e on mi sono mai pentita. Ma ero anche strafatta di erba.
Non riesco più a farlo, non voglio, mi fa ribrezzo, solo il pensiero mi fa sentire umiliata e sottomessa, e anche le due ultime volte lo feci a 69, scusate il francesismo, ma almeno io avevo il suo in faccia, ma anche lui aveva la mia in faccia, per me era un discorso di parità.

Mi sento stupida, mi sento una nullità, ma non voglio più farlo, davvero, e io so quanto questo sia importante per i ragazzi in geneale, e allora in tutta la mia vita ho sempre messo le mani avanti, del tipo ciao, sono Tizia e non faccio P. E' idiota, lo so. Ma mi fa male, mi fa male parlarne, mi fa male quando non mi si prende sul serio, mi fa male quando "cosa vuoi che sia", mi fa male quando "e allora quelli che hanno subito una vera violenza che devono fare?". Mi fa male.

E quel che mi fa ancora più male è che non voglio risolverla sta cosa, perché magari non sarà così, ma io sono convinta che le uniche persone che ne trarrebbero vantaggi sono gli uomini a cui poi farei P. Capite? Io non penso che gli uomini siano tutti stronzi, mai pensato e mai lo farò, ma in relazione a ciò il mio unico pensiero diventa quello. Gli uomini vogliono questo. E non ci sto, non ci voglio stare. E per me è un problema.
Ho un ragazzo (che è laureato in psicologia) che mi vuole "obbligare" a risolvere questo mio problema. Attenzione, non vuole obbligarmi a fargli P, assolutamente, ma non vuole vedermi star male. Ma il mio unico pensiero è che lui lo dica solo perché gli converebbe a lui. E solo il fatto che lui mi voglia obbligare a risolvere un obbligo che ho dovuto subire mi sembra un controsenso.

E lo so che non si capisce un c... Ma sono confusa. Da decenni.
Aiuto.
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skryz
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Messaggioda Mustafà » 16/10/2017, 14:28



E' un incastro non facile, pensando che nel p. c'è un psicologia,sia per lui che per lei, che ha a che fare con la sottomissione(secondo me). Sottomissione rituale si intende.
Obbligarti a risolvere credo sia inutile, non puoi voler superare forzatamente un problema, ne crei un altro: l'ossessione di superarlo.
Io indagherei piuttosto sul fatto che non sei riuscita a dire no la prima volta.
Hai forse altri ambiti in cui ti ricordi di non essere stata in grado di rifiutare qualcosa a qualcuno? Non saper dire di no e non sapersi imporre può essere un problema generico.
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Messaggioda Mela.a.Pois » 16/10/2017, 14:51



Non preoccuparti che violenza è sempre violenza, per cui chi ti risponde 'pensa a chi è stato stuprato' mandalo affan*, è evidente che quello non ha subito manco violenza verbale. Quel che fa male è vedere l'atteggiamento del merdO in questione con gli amici, insomma è violenza più psicologica, prima, durante e dopo (soprattutto dopo) e umiliazione. Lo avrei ammazzato di botte, il tuo amico xD. Non deve schifarti l'atto in sè, deve solo schifarti lui e veramente tanto, solo che capisco sia molto piu facile dirlo io che far sì che questo ragionamento venga 'naturale' a te. Hai mai parlato di questo tuo rifiuto di farlo con qualche tuo ragazzo avuto dopo? Se così non fosse, dovresti. Se questo se la prende e ti risponde con leggerezza o male, ha capito ben poco di te, della tua sensibilità e gli frega poco della tua persona, se no ti sta a fianco, cerca di capire, comprendere, pazientare, e poi, anche se ci vorrà chissà quanto tempo, verrà naturale anche a te, senza sentirla come una sottomissione. Capisco che chi non sta ad ascoltarti voglia, in sto senso, solo sottometterti.

Stessa cosa io: solo col mio ragazzo attuale ho parlato delle molestie che ho ricevuto e lui ha aspettato un rapporto completo per 5 anni :shy: :shy: .... a fatica XD, col tempo e piano piano qualcosa facevamo, ma è stata lunga e difficile.. comprendendomi e volendomi bene ha pazientato. E' dura eh, trovarne uno come lui, però l'ho trovato, e non mi pento nè mi sento forzata a fare qualcosa con una persona che mi ha finalmente rispettato. Anch'io una volta ero schifata al massimo all'idea, quando incontri uno che ti considera, ti vuol bene e ti rispetta verrà naturale. Se ti senti forzata, non farlo nè rifarlo mai, altrimenti sì che permetterai all'altro di sottometterti, anche se lui non lo sa o lo sa.
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Messaggioda Ensō » 16/10/2017, 16:06



skryz ha scritto:Mi sento stupida, mi sento una nullità, ma non voglio più farlo, davvero, e io so quanto questo sia importante per i ragazzi in geneale, e allora in tutta la mia vita ho sempre messo le mani avanti, del tipo ciao, sono Tizia e non faccio P. E' idiota, lo so. Ma mi fa male, mi fa male parlarne, mi fa male quando non mi si prende sul serio, mi fa male quando "cosa vuoi che sia", mi fa male quando "e allora quelli che hanno subito una vera violenza che devono fare?". Mi fa male.


Ciao,

sì, in un certo senso hai subito una violenza, nel senso che hai dovuto fare una cosa contro voglia. L'atto sessuale è una scoperta, e va fatta in due. Capire quali sono le zone che possono procurare il massimo piacere nell'altra e stimolarle è un atto d'amore nei confronti del o della nostra partner, purché non diventi una costrizione da subirsi passivamente.
Nella vita di coppia tutto è lecito se entrambe le parti sono d'accordo.
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Messaggioda kathellyna » 16/10/2017, 16:26



benvenuta.
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Messaggioda Premio Nobel » 16/10/2017, 20:50



Secondo me il problema è meno grave di quanto possa sembrare.
Pur tuttavia, credo sia necessario procedere per punti.

In primo luogo, non credo ci sia stata violenza sostanziale da parte di quel ragazzo che tu esponesti prima per una serie di motivi: in primo luogo tu stessa dicesti che eravate sostanzialmente coetanei, lui 15 tu 14, allo stesso tempo, potrebbe essere spiegabile questo suo "prendere in mano" la situazione sia per un mero interesse personale, ma forse anche per guidarti maggiormente, tu stessa infatti dichiari che potevi definirti all'epoca tutto sommato "ingenua" su questo argomento e quindi magari lui ha voluto provare a forzare un po' le cose per guidare la coppia nell'amplesso.
Con quanto sto dicendo, non ti voglio dire che facesti male a fermarti, ne che non ti possa aver colpito particolarmente, però non credo sia giusto condannare così a priori questo ragazzo, diversamente da quanto hanno suggerito altri.
A tal proposito cito un episodio non mio, ma a cui ho assistito in prima persona

circa 6 anni fa, in vacanza in Svizzera, ero uscito dalla baita nel cortile ed incontrai una ragazza di quella compagnia (eravamo 3 maschi e 3 femmine, di esse c'era una sola coppia) che piangeva (la fidanzata). Io non sapevo ed alla fine chiesi al suo ragazzo di parlarle.
Un mese e mezzo dopo, all'incirca, si mollarono ed ebbi modo di sapere il motivo per il quale pianse - era perchè, se non mi ricordo male, il suo ragazzo l'aveva convinta a praticare del sesso anale. ... Ora, a lei sicuramente diede fastidio il fatto di sentirsi usata da questo ragazzo, che effettivamente a posteriori non è stato proprio molto gentile a comportarsi in questo modo. Tuttavia, non si sentì tanto "violentata" ma piuttosto "usata" dal suo partner, tanto che infatti non ebbe problemi successivamente ad avere altre storie.
Di questa ragazza, comunque, ho perso i contatti, ma era diventata eccessivamente burina


Per superare questo empasse, io credo comunque bisogna convenire prima di tutto che l'evento che ti ha shockato non è stato così grave o scandaloso o drammatico come ti è potuto sembrare. Allo stesso tempo sono passati molti anni, entrambi eravate sostanzialmente ingenui, l'atto in sè non è stato così dirompente come una violenza carnale vera e propria. Ciò non significa che a te non possa aver dato fastidio, ne che quel ragazzo in ultima istanza si sia comportato male (sia a forzarti, sia a sfotterti), però mi sembra che stai dando a questo evento una importanza ed un peso eccessivo.

In secondo luogo, credo sia opportuno spendere due parole sui cosiddetti "preliminari". Essi generalmente non vengono fatti come un favore nei confronti del proprio partner e non necessariamente possono e debbono essere corrispettivi (ad esempio, la "spagnola" è un genere di preliminare che non ha un corrispettivo vero e proprio) ma piuttosto sono una parte di un amplesso o più in generale un modo di relazionarsi intimamente con il proprio partner. Lo stesso sesso vero e proprio non viene fatto "perchè una la dà", o per meglio dire, se uno vuole fare l'amore con il proprio partner non ottiene la concessione o una grazia da parte del proprio compagno/a, ma piuttosto fanno una cosa assieme.

Dopo aver detto tutte queste cose, in realtà ci può stare che tu non voglia comunque mai più praticare nessuna fellatio; non sta scritto da nessuna parte che è obbligatorio ed è un comportamento perfettamente normale. Non necessariamente alle persone devono piacere tutte le pratiche erotiche e quindi tu puoi sicuramente opporti sempre. Pur tuttavia, credo che il tuo rifiuto non debba essere dovuto ad uno shock, poichè il fatto è meno grave di quanto possa apparire, ma piuttosto perchè l'hai sperimentato in circostanze spiacevoli ed allora preferisci evitare.
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Messaggioda bella vista » 16/10/2017, 22:54



il fatto che lui studi psicologia non significa che abbia la consapevolezza o l'esperienza per sapere come risolvere il tuo problema o quando (io sono andato da moltissimi "professionisti" che non capiscono un c****), l'unica persona che possa farlo sei tu che lui lo voglia o meno, non occorre essere laureati in psicologia per capirlo. E comunque non mi pare che la mancanza di p****ini possa pregiudicare una relazione d'amore ( a meno che non si parli di sesso ma li il discorso cambia).
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Ultima modifica di Premio Nobel il 16/10/2017, 22:59, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda tom 2.0 » 17/10/2017, 9:39



skryz ha scritto:Non riesco più a farlo, non voglio, mi fa ribrezzo, solo il pensiero mi fa sentire umiliata e sottomessa

skryz ha scritto:Attenzione, non vuole obbligarmi a fargli P, assolutamente, ma non vuole vedermi star male.

Di tutto quanto hai scritto, voglio soffermarmi su questi 2 passi e chiederti, come vivi il rapporto sessuale col tuo ragazzo?
L'idea che mi sono fatto, e posso benissimo sbagliami, è che tu non lo viva in completa libertà, spensieratezza e lasciandoti andare, come dovrebbe essere, perchè hai sempre in testa questo chiodo fisso e pensieri del tipo "e se me lo chiedesse?" " e se lo volesse ma evita di dirmelo?" e cose simili, di conseguenza sei frenata, tesa, ti irrigidisci.
E penso che il tuo ragazzo l'abbia capito e voglia convincerti ad affrontare il problema e risolverlo non tanto perchè "poi lo farà!", ovviamente non ti direbbe di no e gli piacerebbe la cosa, ma quanto per poter vivere il rapporto nella maniera più naturale possibile. Poi se per te dovesse rimanere una cosa tabù andrà bene lo stesso, ma dovrebbe essere una cosa che non vuoi fare perchè non ti piace e non una cosa che ti blocchi e traumatizzi in ogni occasione possibile.
Con le dovute differenze, visto che tu hai un pregresso che ti ha traumatizzata, è un pò come se una persona non volesse fare sesso in macchina per millemila motivi (è scomodo, si può essere visti, la si considera una situazione, come dire, sbagliata), e ci può stare, sono ragioni perfettamente comprensibili, mentre un'altra persona come sale in macchina col so ragazzo è tesa perchè "potrebbe volerlo fare qui".
Quindi un consiglio, se posso dartelo, cerca di affrontare e risolvere questo trauma, ma per te, non per il tuo ragazzo, per evitare di avere costantemente questo brutto pensiero in testa.
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Messaggioda Mela.a.Pois » 17/10/2017, 11:19



AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

è grave si, non è un trauma da sottovalutare! E fino a che lei si sentirà in qualche modo costretta e forzata a far qualcosa, ci sarà poco da fare, certo è difficile farsi passare questo trauma da soli, guarda io quanto c'ho messo.. +w+', 12 anni, ci ho messo. E ancora non la vivo come magari uno dovrebbe, o meglio, la vivo sì bene, ma sono molto fredda XD, e fatico ancora a mettere assieme sentimento e sesso in una relazione... io il P non gliel'ho fatto, anni fa al tizio, mi ha solo infilato le mani ovunque (''solo'') picchiandomi. Ero ingenua anch'io, e una persona può subire passivamente immobile come ero io oppure essere costretta a fare cose che non le va di fare. Anche a me inizialmente il mio 'molestatore' piaceva, s'è però rivelato violento e autoritario, perchè io non ero 'gallinaccia' come sperava che fossi, e nonostante ricambiassi un minimo, vedendo il suo comportamento, tendevo a mandarlo via. La volta che l'ho allontanato da me con una spinta è stata la fine u.u

:violin: Ingenuità o meno con persone che poi umiliano anche dopo, peggio ancora che l'atto in sè, lasciano dietro una scia che si risolve nell'arco di anni. Almeno, qua non pensano più che la poco di buono sia io perchè anni dopo ne ha picchiata un'altra. E non tutte siamo in grado di difenderci da un misto di violenza fisica, psicologica, le conseguenze pseudo sociali e tutto il resto.. cara grazia che ai tempi i video coi cellulari ancora non li facevano u.u Quanta gente si butta giù per questo? Infinita +w+. E c'è anche chi si butta giù (dal balcone) letteralmente, come qualche anno fa in una cittadina vicina a me. Non importa il ''cosa'' è stato fatto, c'è stata una violenza e un'umiliazione, che faticherà a passare, fino a che non si trova la persona che sa amare tanto da riuscire nell'altro a far conciliare sesso e amore, ed è di sti tempi, dura, trovare un partner del genere. :violin:
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Messaggioda LostCassiopea » 17/10/2017, 12:53



Secondo me al di là del p. che non vuoi fare e sei liberissima..(non credo che ogni donna al mondo li faccia e non credo che questa scelta possa in qualche modo pregiudicare un rapporto) rimane un problema ovvero il sentirsi sottomessa o umiliata a fare alcune cose.
Tanto tempo fa è vero sei stata in qualche modo sottomessa e contro il tuo volere hai dovuto fare qualcosa, ma quando stai con qualcuno e ci stai bene perchè dovresti sentirti sottomessa?
il sesso diventa spesso un gioco con dei ruoli che si invertono senza che nessuno si senta in qualche modo costretto a fare nulla, in teoria certe cose si fanno con molta complicità e quando si vogliono fare non a richiesta... Oltretutto e spero di non scendere troppo nel volgare ma sempre per il discorso dei ruoli non sempre chi sta facendo un P. si deve considerare sottomessa e non conduttrice di un gioco... XD ops ... mi è scappato :facepalm: XD questo per dirti che la disparità e l'umiliazione che ci vedi tu è solamente la chiave di lettura che stai usando tu dopo quello che ti è successo ma basta guardarla da un altro punto di vista e tutto cambia...
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