Buongiorno forum,
ritorno qui perchè ho bisogno di aiuto, sono disperata!!
Sto vivendo una tragica situazione familiare, che va avanti da più di un anno, ma che ho cercato di affrontare con le mie forze, anche attraverso un supporto psicologico, solo che adesso non basta, e ho paura.
Benchè sia una persona adulta, a causa della difficoltà a trovare lavoro sono ancora vincolata in casa, una casa che sembra ormai una prigione, e sto facendo l'impossibile per andarmene, cercando offerte il più lontano possibile da qui, perchè solo allontanandomi potrei stare bene, solo cambiando aria e ambiente potrei guarire. Ormai ho la nausea verso tutto l'ambiente che mi circonda, è come permeato di negatività, e non riesco più a respirare qui. Non solo a livello metaforico, ma proprio fisico: ho problemi di respirazione, ma ho fatto il test e non risultano allergie, e il mio senso di nausea è così forte che mangio a malapena, con molta fatica, perchè ho un rifiuto verso tutto.
Vado in ospedale ogni giorno a trovare mia madre, e se resisto tanto è solo per lei, per starle vicino, ma il problema è mio padre!! Mio padre mi sta facendo violenza psicologica, è il mio peso, è lui che mi stressa, che fa la vittima, che si lamenta in continuazione, pretendendo l'anima e il sangue da me, è lui che mi fa ricatti morali assurdi, facendomi sentire in colpa se cerco lavoro, se ho bisogno di uscire un pomeriggio e prendermi un paio d'ore per respirare. Devo litigare per poter uscire due ore! Ho 29 anni e non sono padrona nè del mio tempo e nè della mia vita. Lui però esce e si distrae e torna a casa all'ora di mangiare. Mia madre vorrebbe che io partissi, che mi facessi la mia vita, vorrebbe che mi allontanassi, per sapermi felice. Si preoccupa a vedermi qui, dicendomi di scappare, se non voglio che questa casa diventi anche la mia tomba. Ma ho paura di lasciarla, e lotto perchè vorrei darle la soddisfazione di vedermi felice, ma mio padre mi ostacola in tutti i modi. Non mi tratta come una figlia, ma come una badante/donna delle pulizie, si lamenta se per caso la pasta è troppo cotta, o troppo poco, si lamenta se non trovo il tempo di stirare, sospira come se fosse lui in un letto d'ospedale, e invece è sano e autonomo.
La cosa peggiore è che mi rinfaccia tutto quello che ha fatto per mia madre e per me, dice che ha fatto abbastanza per lei, e non mostra il minimo affetto nei suoi confronti.. per questo ho paura a lasciarla. Se piange lo fa per se stesso, per compatirsi, e io sono furiosa con lui, perchè da figlia non sopporto quei discorsi e quegli atteggiamenti. Mia madre è sempre stata al suo fianco, aiutandolo nel momento del bisogno, e ora lui non è in grado di muovere un dito per lei. Tant'è che i dottori parlano con me ormai, spiegando a me come stanno le cose. Lui ha sempre da lamentarsi, e quando gli rispondo male, perchè mi esaspera, afferma che deve pur parlare e sfogarsi con qualcuno, come se fossi la sua psicologa!! Se c'è qualcosa da fare devo sbrigarmela io, sono diventata un parafulmini, scarica tutto addosso a me.. e mesi fa un dottore mi ha detto che il mio corpo sta iniziando a cedere, e mi sta dando dei segnali che così non posso andare avanti, perciò sarebbe bene che mi facessi la valigia. Sto prendendo fiori di bach come l'acqua pere cercare di calmarmi, ma non mi fanno più effetto, e ho dei dolori talmente forti alla pancia, che anche quelli mi bloccano il respiro.
Sto arrivando al punto che sarei pronta a commettere una pazzia pur di farla finita, tanto odio la mia vita, e vorrei solo il coraggio di mettere fine a tutto e smettere di soffrire una volta per tutte.
Non ho più le forze di sopportare questa situazione, i parenti si sono tutti volatilizzati, gli amici non ne parliamo, e mi sento sola come mai in vita mia. Purtroppo dalle mie parti non ci sono gruppi di auto-mutuo aiuto, li ho cercati perchè speravo almeno di trovare anime affini con cui parlare.. volevo qualcosa di reale, che in modo reale mi aiutasse, nello stesso modo in cui qualcosa di reale mi sta distruggendo, ma sono costretta a ripiegare qui, nel virtuale, e a cercare un conforto, per quanto minimo.
Sono disperata, mio padre mi sta togliendo tutto, la voglia di vivere, la speranza di un futuro, tutto quanto... oggi mi ha rimproverata perchè stavo male, e per l'ennesimo giorno ho pranzato senza toccare cibo, mi ha detto che non devo dargli pensieri anch'io, e che sta ai figli occuparsi dei genitori, e non sta a lui dare incoraggiamento a me... sarà brutto da dire, ma non riesco più a provare il minimo affetto nei suoi confronti, si è disteso su di me come sopra a un materasso, e con la scusa che sono giovane si aspetta che io sia in grado di far fronte a tutto, senza avere il minimo appoggio emotivo. Lui non c'è, non c'è mai, se non per brontolare e darmi altri pesi da sostenere, e non ci riesco più ad andare avanti.
Sento il desiderio sempre più forte di allontanarmi da qui definitivamente, di scegliere la sopravvivenza e scappare a chilometri di distanza...
Grazie a chiunque possa darmi un consiglio.