La mia storia è talmente lunga che non saprei nemmeno da dove cominciare. Riassumo in poche righe. Sono un ragazzo di 25 anni gay molto maschile e sto con un ragazzo da 4 anni. E' stata la mia prima storia seria e ero innamorato perso, ho fatto di tutto per averlo, per conquistarlo. Lui ha sempre avuto seri problemi familiari, e i suoi problemi per farlo stare bene si sono ripercossi su di me. Ci sono tanti aneddoti e cose che sono successe in questi anni, e ho vissuto il suo stress, la sua angoscia in prima persona. Non posso elencarvele tutte ma vi posso fare un esempio: un giorno sua madre lo ha cacciato di casa, e ho dormito con lui 2 notti in macchina. Lui ha 21 anni, la situazione a casa era insostenibile, e gli è stato detto di trovarsi velocemente una sistemazione perché non lo avrebbero potuto più tenere. Lui mi ha pregato di andare a convivere per toglierlo da questa situazione ed ora conviviamo. Le sue decisioni vincono sempre, perché sa che io sono debole psicologicamente e gioca su questo. Se vuole una cosa sa come ottenerla facendomi sentire in colpa di non procurargliela. E io intanto mi annullo sempre di più, e tutto questo declino avrà una fine bella o tragica, ne sono consapevole. Non dico che mi provoca di continuo, quando torno a casa è contento di vedermi ma qualunque cosa vuole deve essere soddisfatta tanto vincerà sempre lui, me lo dice lui stesso "ricorda che io sono piu forte di te psicologicamente", se non gli do qualcosa la casa tanto la pago io e lui è disoccupato quindi qualsiasi cosa rompe ricadrà tutto su di me. Non posso lasciarlo, se lo lascio andrebbe in mezzo alla strada e mi sento una merda. Perdipiù se lo lascio continuerà a sfregiarmi marciando sul fatto che la responsabilità di casa è sempre mia.
Mi sono reso utile come un'unica soluzione abitativa per lui, ma a che scopo, per annullarmi a 25 anni? Il prossimo passo sarebbe il matrimonio, ma quello proprio col ca**o glielo ho detto che io non ci credo al matrimonio (neanche abbiamo una lira). Non riesco a parlarne con nessuno di questo, mi sento in colpa per non aver dato retta a nessuno, tutti mi hanno detto che non era il tipo per me, sempre. Amici, i miei genitori me lo hanno sempre detto. Ma io come un deficiente mi sono fatto infinocchiare da lui.
Quando litighiamo distrugge la roba per farmi sfregi, tanto che je frega la casa la pago io.
Non metto in dubbio che a volte perdo io la pazienza, me la fa perdere lui, ma non riesco ad essere str***o. Vorrei tanto essere un 25enne felice, sono un bel ragazzo, una persona buona e non merito tutto questo.
Oggi sono a lavoro e ho un peso al cuore allucinante, per l'ennesima volta.. non sono riuscito ad avere un briciolo di giustizia e la mia dignità è stata buttata al cesso.
