Madre abusiva + famiglia distrutta ....

Quando non sai piu' cosa fare

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Madre abusiva + famiglia distrutta ....

Messaggioda SadDepressedBadlyDressed » 31/12/2014, 0:39



Buongiorno a tutti mi chiamo Ana ed ho 18 anni :hi: . Scusate se questo post sara' un po' lungo, ma la mia vita e' davvero complessa. Prendetevi qualcosa da mangiare, da bere, e vi ringrazio se lo leggete tutto :lol:

Inizio parlarvi un po' di tutta la mia famiglia in generale, per avere un'idea della mia situazione. In questa famiglia tutti hanno subito una sorta di abuso : negligenza da parte dei genitori, violenza fisica e abusi emozionali da parte dei partner, etc etc ma nessuno mai l'ha riconosciuto, o se l'hanno fatto non hanno voluto chiedere aiuto. Mia nonna sposo' un alcolista molto violento e aggressivo, che la picchiava tutti i giorni, dopodiche' buttava fuori lei e i suoi due figli, mia madre e mio zio. Nonostante le insistenze di mia madre, mia nonna si rifiuto' di lasciare mio nonno, con la scusa che mia madre e mio zio avevano bisogno di un padre accanto. In realta' mio nonno non faceva molto per la famiglia; tutti i soldi che aveva li giocava ed era mia nonna a dare il suo stipendio in casa e ad occuparsene di tutto; quindi la sua scusa in realta' mascherava la sua debolezza. Mia madre crebbe in una situazione di favoritismo, in quanto sia mio nonno che la nonna badavano piu' a mio zio, e mia madre non riceveva alcun tipo di sostegno economico. Anche dopo aver trovato un lavoro, mia madre non interruppe i rapporti con la sua famiglia, facendo cosi' un grandissimo sbaglio a mio avviso. Continuo' a dare tutto lo stipendio che riceveva a mia nonna, e dovette andare a vivere di nuovo con lei e mio nonno mentre mio zio si era gia' sposato e aveva lasciato la casa.

Colpa di tutta la situazione, naturalmente mia madre divenne molto instabile; ebbe molte relazioni con partner che usavano la violenza fisica prima di conoscere mio padre, il quale non fu tanto diverso. Purtroppo mio padre e' uno che e' cresciuto con due genitori alcolisti e perlopiu' era abbandonato a se stesso. A 14 anni se ne ando' via di casa per studiare in un'altra citta' e poi subito dopo trovo' un lavoro, quindi non ebbe tanti problemi economici, pero' l'esperienza di aver vissuto in una poverta' tremenda e con due genitori che non gli avevano offerto niente lo rese molto tirchio e una persona che pensa soltanto a se'. Purtroppo anche lui ebbe tanti problemi con l'alcol, e anche se smise di bere dopo la mia nascita, il suo atteggiamento non cambio' molto.

A causa di alcune complicazioni che mia madre ebbe durante la gravidanza, dopo la mia nascita inizio' ad avere dei problemi ormonali e, insieme all'infelicita' che le dava mio padre, nel giro di 4 anni ingrasso' fino ad arrivare ai 132 kg e inizio' ad avere problemi al cuore colpa del peso e dei disturbi neuro-vegetativi che aveva. Alla fine, mia madre si decise di perdere peso e riusci' ad arrivare ai 65 kg dopo un po' di tempo.

Pero' il tutto non fini' qui. Mia madre era ancora infelice con mio padre e per scappare via da lui prese una decisione un po' azzardata a mio avviso: decise di trasferirsi all'estero. Mio padre ne fu contentissimo della decisione, dicendo che avrebbe potuto trovare un lavoro che le avrebbe assicurato uno stipendio molto piu' grande di quello che erano gli stipendi in Moldavia a quel tempo. Con pochissimi soldi in tasca e non conoscendo nessuno, mia madre e un suo amico partirono insieme.

Arrivata qui, naturalmente, tutto fu molto difficile per lei e non riusci' a trovare un lavoro stabile immediatamente, quindi dovette fare tanti lavoretti in nero finche' non riusci' a prendere tutti i documenti necessari per essere in regola con tutto. Nel frattempo incotro' anche un tizio di cui se ne innamoro' subito a cause della sua debolezza. Pure lui era un alcolista (ma come cavolo a fatto a trovarseli tutti lei?? :???: ) e con un grande vizio del gioco d'azzardo e purtroppo durante il tempo che e' stato con lui anche lei ha intrapreso queste brutte attivita' del bere e del giocare...

Intanto io abitavo con mio padre, ancora in Moldavia, e posso assicurarvi che non e' stato esattamente facile; era molto aggressivo e a volte alzo' anche le mani, ma quando ero piu' piccola. Quando andai alle elementari cambio' un po' il modo e adesso "soltanto" usava delle parole un po' piu' pesanti o a volte faceva delle accuse molto ingiuste nei miei confronti, ma non era niente in confronto di quello che mi ha fatto mia madre negli ultimi anni da quando sono andata a vivere con lei. Durante tutto questo tempo ho avuto anche grandi problemi di bullismo a scuola, un sacco di problemi di salute non bene curati, iniziai ad ingrassare troppo e a causa del rapporto strano che avevo con mio padre avevo un sacco di insicurezze e disturbi.

Quando avevo 13 anni decidemmo tutti che sarebbe stato meglio se fossi andata a fare le superiori qui in Italia e quindi vivere con mia madre. Io fui d'accordo, siccome mi mancava tanto la mamma (non la vedevo da quando se n'era andata via, io avevo 6 anni a quel tempo); non sapevo del tizio che viveva con lei, non sapevo niente di quello che stava accadendo e quindi andai in buona fede. Arrivata qui, ebbi una grandissima sorpresa (non di quelle buone) quando vidi la maniera in cui vivevano loro : praticamente entrambi bevevano tutta la giornata, litigavano per cose da poco (piu' che altro era mia madre che urlava cretinate dalla mattina alla sera) e quando non erano a casa erano fuori a buttare tutti i soldi che c'erano dentro le macchinette. Naturalmente, io mi ero spaventata un sacco perche' non ero abituata a quello stile di vita, poi avevo anche i problemi che mi ero portata dietro con me. Mia madre non ne voleva sapere nulla dei miei problemi pero', diceva sempre che lei e' piena dei suoi e che se non potevo dirle una cosa buona per offrirle un sorriso era meglio che io stessi zitta e smettessi di farle piu' peso. Quindi, non solo non avevo alcun supporto, ma addirittura mi trovai con alti guai piu' grandi. Non sapendo cosa fare e pur non volendo tornare indietro, mi chiusi in me stessa, non avevo neanche con chi parlare visto che Italia era un paese nuovo per me e non sapevo parlare neanche la lingua. Due anni non andai a scuola perche' soffrivo di ansia (e soffro tuttora) e in seguito mi e' stata diagnosticata anche la depressione.. purtroppo non ho potuto seguire una terapia perche' mia madre non voleva accettare che io fossi depressa, diceva che solo i pazzi avevano bisogno di uno psicologo e che non ero veramente depressa, che ero solo pigra e che avevo un brutto carattere. Dovetti sopportare un sacco di cose peggiori da parte sua... quando iniziarono gli attacchi di panico non ebbi alcun supporto da parte sua, mi diceva solo che io e mio padre le avevamo rovinato la vita, che e' tutta colpa mia se lei era ridotta cosi', che avrebbe voluto che fossi morta alla nascita... in somma, tutte delle robe pazzesche.

Il terzo anno mi feci coraggio e decisi di tornare a scuola. Non fu affatto facile, ero depressa, molto grassa, con tanti disturbi e ancora non parlavo bene l'italiano. Il fatto che i miei compagni fossero piu' piccoli di me contribui' al mio malessere, non potei farmi alcun amico ed ero anche qui soggetto di bullismo e battute razziste.
Ho cercato di studiare tanto e di dare il mio meglio, avevo i voti piu' alti della classe ed ero molto contenta di me stessa. Mi sentivo brava in qualcosa, sentivo che avevo un valore. Certo che mia madre non poteva lasciarmi credere questo; oltre ad un "brava" disinteressato non ho mai sentito una parola buona da lei. Durante l'anno scolastico non smise di prendersela con me, era sempre piu' arrabbiata e secondo lei, la colpevole ero io. Ero io perche' non potevo farla stare bene, perche' non potevo tirarla fuori dalla depressione, perche' non potevo darle una mano. Io ero la sua famiglia, e dovevo sopportare ogni suo dolore e aiutarla, non fare come avevano fatto i suoi genitori precedentemente, che non l'avevano aiutata con niente. Ma veramente, vi pare? Prendermi io tutta la responsabilita' delle azioni sbagliate che ALTRI avevano commesso nei suoi confronti??? :facepalm: Io non potevo farcela piu', e per la prima volta nella mia vita presi un rasoio e iniziai a tagliare. E tagliai, e tagliai, e tagliai. E per il periodo che lo feci, veramente mi sentii sollevata. Quando lei lo scopri', rifiuto' di prendersi alcuna colpa, dicendo che io vivevo bene nei confronti di altri della mia eta', che avevo tutto quello che mi serviva e che lei non mi aveva fatto niente. Che ero io quella pazza, come mio padre, e che se mi sarei suicidata avrei fatto solo un favore a questo mondo perche' nessuno se ne sarebbe fregato. Una volta durante una brutta lite cercai pure di chiamare i carabinieri, ma non fecero niente e quasi mi ritrovai con una denuncia per aggressione. Da allora, non ho piu' provato di far intervenire le autorita'.

Alla fine del primo anno di scuola si offri' di venire con me perche' prendessi la pagella da scuola, dopo una lunghissima lite perche' il suo fidanzato il giorni prima, dopo averle dato un pugno, aveva preso su e se n'era tornato al suo paese. Ebbi la piu' elevata media della classe, e nonostante cio', tutto quello che lei fece era piangere al telefono col suo fidanzato, non potei neanche godermi il momento, e di nuovo tutto quello che ricevetti fu un "sei stata brava".
Questo fu pure l'anno in cui mori' mia nonna. Mia mia madre non ebbe abbastanza soldi per tornare e attendere il funerale, e da allora si sente molto in colpa. Penso che per questa ragione pensi cosi' spesso alla nonna, non a tutto il male che le ha recato, ma a "tutte le cose che l'ha insegnata" e roba del genere; ovviamente qui si tratta di un caso di idealizzazione.

Durante l'estate di quell'anno successe una cosa che pero' mi diede un po di speranza. Mio padre un giorno le aveva telefonato per dirle che poteva darle un somma di soldi, non troppo grande, ma lei subito disse che avrebbe potuto aprire un piccolo negozietto di abbigliamento con quei soldi. Quell'estate si decise di smettere di bere, di giocare d'azzardo e di perdere peso. Dimagrimmo entrambe con l'aiuto dei medicinali e cambiando un po' l'alimentazione. Nel frattempo era tornato anche il suo tipo.

Per un paio di mesi tutto fu okay, con grande difficolta' riuscimmo ad aprire ma le cose non andavano esattamente bene; la crisi si risentiva molto e il negozio era pure in una zona abbastanza morta, quindi gli incassi non erano esattamente grandi, giusto quelli per campare. Avemmo un paio di discussioni piu' o meno pesanti, niente come prima pero'.

Tutto divenne insopportabile durante le mie vacanze di natale pero'. Io ero totalmente STANCA del suo fidanzato che si ubriacava sempre, ogni dannato giorno, che parlava forte e urlava (devo precisare che noi abitiamo in un piccolo monolocale e che io ho una stanzetta fatta di cartongesso dove si sente tutto, persino i respiri, quindi figuriamoci quando litigano o urlano o fanno altre cose, ahem :sick: ), e ho detto c***o, ma non puo' smetterla un po, almeno nel periodo natalizio, ero stanca di avere tante feste rovinate. Allora me la presi con lei; di brutto. Le dissi tutto quello che pensavo di lei, del suo fidanzato e della vita che mi faceva fare, di come mi trattava, di come mi sentivo e di come non mi meritassi niente. Lei si incavolo', rovescio' un tavolo, chiamo' mio padre per dirgli che ero incontrollabile e ingestibile e che le rendevo la vita un inferno, che la offendevo pesantemente e che lei non si sarebbe mai permessa di dire certe cose a sua madre, che se fosse stata sua madre al suo posto mi avrebbe uccisa.

Questo me lo sento dire spesso anche adesso. Mi racconta sempre delle sue amiche, che vite del cavolo hanno avuto con i loro mariti o compagni, e che vite del cavolo hanno offerto ai figli colpa dei propri problemi, ma non per farmi un esempio di cosa non devi fare da genitore no, ma per dirmi che i loro figli non si lamentano piu' come faccio io, che loro sono sottomessi e buoni ( non ho ancora detto che lei considera la sottomissione una virtu', che per lei fare lo schiavo significa essere forte - parole sue esatte, non mie. allora tutti gli eroi che hanno dato la loro vita ribellandosi contro situazioni sfavorevoli che cosa sono stati, poveri pazzi??).
Mi racconto' che una delle sue vecchie amiche, con cui parla tuttora, aveva abbandonato i suoi due figlioli da sua madre per andare a vivere con il suo compagno. Sua madre non seppe neanche dove fosse andata per 5 mesi, dopodiche' la polizia ruisci' a trovarla in un'altra citta', appunto dal suo compagno. Anche dopo quella vicenda quest'amica di mia madre non lascio' il suo compagno, anzi, ando' a vivere con lui per molti anni e prese anche i bambini dietro. Costui non la aiutava molto, addirittura la picchiava e trattava malissimo. E mi volete dire che una persona del genere sarebbe in grado di dire cos'e' normale ed accettabile e cosa no?? Perche' non ammettere gli abusi subiti e cercare di cambiare anziche' dire "e' questa la vita, bisogna adattarsi". Perche' dare retta a mia madre e dire che qui sono io il problema?? Se la gente non riconosce gli abusi e' un loro problema e anche molto grave, perche' il ciclo si ripete finche' uno non si sveglia. Quindi sentirmi dire "Io l'ho avuta molto peggio di te ma ho sempre dato retta a mia madre, non le ho mai causato dei problemi. Non come te, che sempre cerchi di rendermi la vita difficile solo perche' sei cattiva e invidiosa di me. Sei cosi' diversa da me e mia madre." La cosa dell'invidia non l'ho mai capita sinceramente, ma sembra che sia una scusa che molti usano per i comportamenti acidi dei loro figli che non capiscono, o che si rifiutano di capire. Una volta ho scoppiato e le ho detto in faccia : "Di che potrei essere invidiosa? Di te? Non vorrei essere come te neanche se mi pagassero, una vita come la tua non la desidererei neanche al mio peggiore nemico. Sono contenta di essere diversa da te, di essere me stessa, anche se a te non piace la mia personalita'."

Comunque, dopo la lite del periodo natalizio, sono seguite tante altre, persino con il suo fidanzato. Vedete, mia madre e' molto strana. Lei litiga, poi fa finta che niente sia successo, e parla con te come se non ti avesse appena detto migliaia di cose che ti hanno fatto un male cane. Questo e' un comportamento che non ho ancora capito ma che presto spero di capire. Comunque, tornando a noi, avevo litigato con lui perche' aveva fatto la cacca nella DOCCIA e non aveva pulito, e io l'ho scoperto quando ero andata a farmi la doccia. Arrabbiata, vado da lui e glielo dico, vedi che non hai pulito la doccia e lui si arrabbio, e litigammo, e intervenne anche mia madre (dalla mia parte per questa volta, perche' quel giorno anche lei se l'era presa con lui), e lui mi disse delle cose BRUTTISSIME, io ebbi un crollo totale e spaccai alcuni oggetti. Il giorno seguente sapete cos'e successo? Niente. Tutto torno' al normale. Mia madre tutta felice sorridente, lo chiamo' amore come al solito, lo accarezzo', gli disse che lo amava e cosi' via. Io ero sconvolta, cioe' questo tizio ha appena aggredito tua figlia e tu non gli dice niente???? Fai finta di niente e ti comporti in quel modo con lui pure??

Alla fine mi ero stancata, e verso l'estate ho deciso che volevo tornare in Moldavia. Ho parlato con la mia cugina di tutto quello che e' capitato qui e lei mi ha detto che avrei dovuto parlare con uno psicologo e che secondo lei si trattava di abuso psicologico. Mi disse che non poteva ospitarmi per piu' di qualche mese perche' vive con il suo fidanzato e la casa e' di lui, e che le dispiaceva tanto, perche' se avesse avuto una casa sua sarei potuta andare a vivere con lei. Mi disse che poteva aiutarmi con soldi se sarei tornata a vivere con mio padre, ma io non ero tanto convinta che lui avrebbe voluto che io tornassi. Infatti parlai con lui, ma mi disse che non aveva abbastanza soldi per mantenerci entrambi. Allora chiesi a mia cugina di parlare con lui e di dirle che lei ci avrebbe potuto dare una mano finche' io non avrei finito le superiori. Lui si rifiuto' e disse di no, chiamo' mia madre e le disse il tutto. Lei si arrabbio' moltissimo ve lo potete immaginare, e disse che non sapevo niente della vita, che se fossi piu' buona lei si comporterebbe meglio con me, che per colpa mia lei litiga con il suo fidanzato perche' mi vede arrabbiata quando lui beve, che se la aiutassi magari non se la prenderebbe con me, e che se non mi piaceva sentire lei e suo fidanzato che litigano di uscire fuori finche' loro non si fossero calmati. Mi disse anche che se la scuola mi metteva troppa ansia di non studiare piu' cosi' tanto, che a lei non importava niente dei miei voti.

Non avendo altra scelta, decisi di fare cosi'. Mi feci degli amici, cercai di uscire il piu' possibile, la scuola non la trascurai ma la presi molto piu' con calma (ho comunque tutti 7 e 8 e 9, solo una materia sotto) e cercai di starle vicino il piu' possibile. Neanche questo non la rese contenta; si lamentava ce uscivo troppo e che non facevo niente piu' in casa (cosa palesemente non vera, io ero e sono tuttora l'unica che se ne occupa delle pulizie e della spesa), che non la aiutavo (?????!!!!!!?!?!?!?), che la facevo spendere troppo (andavo fuori una volta alla settimana e spendevo 10 euro in tutto??? ero sempre attenta con le mie consumazioni), che andavo male a scuola e che non avevo piu' voglia di studiare o fare un cavolo( come ho menzionato prima, ho solo 7, 8 ,9 e una materia sotto. Ho la mia pagella elettronica come prova).

Mi resi conto che si trattava VERAMENTE di abuso psicologico pochi giorni fa, nel giorno di natale (il piu' grande regalo che abbia mai potuto ricevere). Mentre preparava il pranzo, mi disse una cosa che mi fece pensare molto : "Sai, io mi sento molto colpevole per come mi hanno trattato i miei. Mi sento addirittura come se fosse colpa mia, anche se so che non e' cosi', e che quello che hanno fatto loro si chiama abuso psicologico."
Allora rimasi muta e caddi in pensieri molto profondi; finalmente il suo comportamento verso di me, il rapporto malato con il suo fidanzato avevano molto senso; lei, a sua volta, faceva quello che le era stato fatto. E non era colpa mia perche' non ero cosi' e cosa', ma perche' non mi ero trasformata nella vittima debole facile da manipolare che voleva lei; quel bambino (Lei mi dice spesso : Comportati piu' da bambina che non sei adulta. Usa un tono da bambino. O a volte mi dice : Te non sai molte che sei piccola) che segue tutti gli ordini, non ha le sue opinioni, i suoi pensieri, che non domanda mai niente : in breve, le dava fastidio il fatto che io volessi essere un'individuo che invece di accettare e crederci a tutte le sue critiche, le analizzava e le filtrava. Mi dava colpe che in realta' io non avevo perche' lei non poteva prendersi le responsabilita' delle sue azioni in quanto sommersa nel senso di colpa creato dai suoi genitori (Ho evitato di raccontarvi un paio di episodi quanto mi diede la colpa perche' : 1) Dovette perdere un giorno di lavoro per andare in un posto con me - apparentemente fu una cosa inaccettabile 2) Una volta butto' dei medicinali anziche' prenderli perche' io li avevo messo sul tavolo e lei non ci ha guardato, quindi quando ha sparecchiato il tavolo li ha buttati per sbaglio - colpa mia perche' non glieli avevo messi in mano).

Da allora, ho cercato su internet storie di chi ne ha passato degli abusi per vedere come loro hanno gestito la cosa, cosa hanno fatto per evitare che loro stessi ripetessero gli abusi, e per vedere comportamenti tipici dei genitori abusivi. Mentre leggevo le storie delle persone e leggevo i comportamenti tipici dei genitori abusivi, ero in un continuo "Anche a me e' capitato!" o "Esattamente quello che fa mia madre!".

Per un paio di giorni non ho parlato molto con mia madre, essendo molto confusa e non sapendo benissimo come gestire la cosa o come comportarmi con lei adesso. Lei si e' arrabbiata, perche' come mi permettevo di trattarla cosi', di ignorarla, dopo tutto quello che aveva fatto per me. Allora, ieri mattina, dopo una breve lite, si incavolo', mi mando' a quel paese di nuovo e mi disse "Io ti mando da tuo padre basta, ti sei intromessa nel mio destino abbastanza. Prima che inizi la scuola ti voglio fuori di casa mia. Il 2 gennaio ti prendi tutta la documentazione necessaria e te ne vai". Litigammo di brutto, lei chiamo' i suoi amici di nuovo per dire a tutti quanto io fossi patetica come figlia e quanto non la ascoltassi, e che loro avevano passato di peggio con i loro genitori e che non si erano comportati come me. Disse anche a loro che me ne sarei andata via. Io gli dissi "Voglio andarmene piu' di qualsiasi altra cosa al mondo. Ti odio, ma non perche' io sia pazza. Ricordati che quando sono venuta qua ero ancora la bambina che la notte piangeva perche' le mancava sua madre."

Chiamai mia cugina e parlai con lei. Lei mi disse che le dispiaceva per me, ma che assolutamente piu' di un paio di mesi non poteva stare con lei, anche se lei l'avrebbe voluto. Come aveva detto anche precedentemente, disse che mi poteva dare i soldi per mantenermi se fossi andata a vivere con mio padre, e che saremmo riusciti a trovare una soluzione quando sarai stata li'.

Da ieri io e mia madre non parlammo piu' di questa cosa. La sera quando era tornata da lavorare, pretese che niente era accaduto, come al solito, e io non volli parlare con lei. Mentre pensavo a cosa fare, entro' nella mia stanza e mi disse con una dolcissima voce di madre preoccupata che mi fa sempre venire il mal di pancia : " Come va con lo stomaco? Ho visto tracce di sangue in bagno e mi dispiace molto per te, mi si spezza il cuore. Il 5 dobbiamo andare a prendere un appuntamento per il tuo problema, non dimenticare."
Allora, io sono confusa al massimo. Due ore prima dici che vuoi che me ne vada via, vai a diffamarmi con tutti i tuoi amici e improvvisamente ti trovi a fare piani per il futuro che va oltre la mia presupposta data di partenza??

Non so piu' cosa fare. Vorrei tornare, ma vorrei prima finire l'anno scolastico senno' non sono neanche sicura di riuscire a trasferirmi con la scuola. Poi, se non sono sicura di poter finire le superiori vivendo da mia cugina, cosa faccio, torno da mio padre? Ci sono cosi' tanti pro e contra e non so cosa fare... Voi cosa mi consigliereste :(?

Intanto ho preso un appuntamento con lo psicologo per l'8 di gennaio.. e' un po' tardi ma in questo periodo niente funziona come dovrebbe colpa delle ferie e tutti i ponti che si fanno ed etc.. Qualsiasi cosa succeda sono determinata di non avere gli stessi comportamenti di mia madre e se devo seguire la terapia per tutta la vita lo faro' purche' riesca a interrompere il ciclo degli abusi..

Se siete arrivati fin qui grazie mille di aver letto tutto... aspetto un vostro consiglio, suggerimenti, tutto. Grazie, e scusate se ho commesso qualche errore, scrivo questo post da 5 ore e ormai e' tardi :squint:
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SadDepressedBadlyDressed
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Messaggioda Annì » 31/12/2014, 1:56



L'ho letta tutta d'un fiato...che storia pazzesca :O
SadDepressedBadlyDressed ha scritto:Allora rimasi muta e caddi in pensieri molto profondi; finalmente il suo comportamento verso di me, il rapporto malato con il suo fidanzato avevano molto senso; lei, a sua volta, faceva quello che le era stato fatto. E non era colpa mia perche' non ero cosi' e cosa', ma perche' non mi ero trasformata nella vittima debole facile da manipolare che voleva lei; quel bambino (Lei mi dice spesso : Comportati piu' da bambina che non sei adulta. Usa un tono da bambino. O a volte mi dice : Te non sai molte che sei piccola) che segue tutti gli ordini, non ha le sue opinioni, i suoi pensieri, che non domanda mai niente : in breve, le dava fastidio il fatto che io volessi essere un'individuo che invece di accettare e crederci a tutte le sue critiche, le analizzava e le filtrava.

Scusami, non sono riuscita a recuperare il punto in cui dici che tua madre ti accusava di essere invidiosa nei suoi confronti e non capivi bene il perchè, e mi pare che qui ti sei risposta da sola.
Per l'esperienza che ho, le persone che si sentono carenti o si accusano di qualcosa e non vogliono che determinate persone lo capiscano, le accusano proprio di quello. Nel tuo caso, tua madre ti accusa di essere invidiosa di lei...quando sembra evidente proprio il contrario. E proprio per i motivi che tu stessa hai detto.

La decisione di recarti da uno psicologo è saggia, e l'autoanalisi che hai fatto su te stessa e la tua famiglia, ed in particolare tua madre, è un ottimo punto di partenza, sei già a cavallo dell'opera. Dagli psicologi ci vanno quelli che vogliono mettersi in discussione, provare a capire sè stessi e cercare di migliorare la propria situazione, come tu hai già iniziato a fare.
Per quanto riguarda la scuola, a che anno sei ora?

[EDIT]: oh, e benvenuta nel forum :welcome: e tanti auguri di buon anno! Ti auguro possa portarti un po' della serenità che è già in serbo per te :hug:
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Messaggioda Richetto » 31/12/2014, 7:44



Ti dico solo una cosa: per essere straniera, scrivi meglio del 95% degli italiani...
Brava :hug:
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Trovasi 5 km nord-ovest Bir El-Abd. Carri ARIETE combattono."
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Messaggioda Bonifacio » 31/12/2014, 8:52



Richetto ha scritto:Ti dico solo una cosa: per essere straniera, scrivi meglio del 95% degli italiani...
Brava :hug:

:welcome:
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Bonifacio
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Messaggioda kathellyna » 31/12/2014, 14:33



benvenuta, ana.
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Messaggioda enricorns2 » 31/12/2014, 14:58



: Tu dici che tua madre ha versato su di te quello che ha ricevuto dalla sua.

Ecco spezza questa catena, cerca di resistere, prova tutti i modi, lo psicologo, lo sfogo con gli amici, il silenzio, la preghiara, l'aiuto nel forum, noi ci siamo :hug:
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Per favore non lasciatevi rubare la speranza (papa Francesco)

chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni. (Gc 4,3)


Chi vusa püsé la vaca l’è sua
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Messaggioda SadDepressedBadlyDressed » 31/12/2014, 16:18



Ciao a tutti e grazie delle risposte nonche' del benvenuto ^_^

Annì ha scritto:L'ho letta tutta d'un fiato...che storia pazzesca :O
SadDepressedBadlyDressed ha scritto:Allora rimasi muta e caddi in pensieri molto profondi; finalmente il suo comportamento verso di me, il rapporto malato con il suo fidanzato avevano molto senso; lei, a sua volta, faceva quello che le era stato fatto. E non era colpa mia perche' non ero cosi' e cosa', ma perche' non mi ero trasformata nella vittima debole facile da manipolare che voleva lei; quel bambino (Lei mi dice spesso : Comportati piu' da bambina che non sei adulta. Usa un tono da bambino. O a volte mi dice : Te non sai molte che sei piccola) che segue tutti gli ordini, non ha le sue opinioni, i suoi pensieri, che non domanda mai niente : in breve, le dava fastidio il fatto che io volessi essere un'individuo che invece di accettare e crederci a tutte le sue critiche, le analizzava e le filtrava.

Scusami, non sono riuscita a recuperare il punto in cui dici che tua madre ti accusava di essere invidiosa nei suoi confronti e non capivi bene il perchè, e mi pare che qui ti sei risposta da sola.
Per l'esperienza che ho, le persone che si sentono carenti o si accusano di qualcosa e non vogliono che determinate persone lo capiscano, le accusano proprio di quello. Nel tuo caso, tua madre ti accusa di essere invidiosa di lei...quando sembra evidente proprio il contrario. E proprio per i motivi che tu stessa hai detto.

La decisione di recarti da uno psicologo è saggia, e l'autoanalisi che hai fatto su te stessa e la tua famiglia, ed in particolare tua madre, è un ottimo punto di partenza, sei già a cavallo dell'opera. Dagli psicologi ci vanno quelli che vogliono mettersi in discussione, provare a capire sè stessi e cercare di migliorare la propria situazione, come tu hai già iniziato a fare.
Per quanto riguarda la scuola, a che anno sei ora?

[EDIT]: oh, e benvenuta nel forum :welcome: e tanti auguri di buon anno! Ti auguro possa portarti un po' della serenità che è già in serbo per te :hug:


Grazie di averla letta tutta, davvero :D

Anche se non ho mai pensato che lei poteva essere invidiosa nei miei confronti il tuo ragionamento mi fa ripensare... Lei dice spesso che non ha potuto mai occuparsi di se stessa perche' era sempre li' a badare ai fatti degli altri e della sua famiglia, che metteva i loro bisogni prima dei suoi e che aiutava sempre tutti mentre loro pensavano soltanto a loro stessi e mai a lei... Questo comportamento secondo me non e' quello di un individuo normale, anzi, non e' affatto comportamento da individuo. Una persona non e' egoista se pensa anche a se stessa, anzi, secondo me e' molto normale, perche' se tu non aiuti te stesso e non badi ai tuoi problemi nessun altro lo fara'. Quindi puo' darsi che in questo senso lei non e' mai stata capace di essere un individuo, e quindi biasima me per voler esserlo e per voler pensare anche al mio bene personale.

Sono il terzo anno adesso, quindi mi mancherebbe di finire questo anno, poi la quarta e la quinta. In Moldavia e' un po' diverso pero', perche' li' ce ne sono solo 4 anni di superiori, quindi se andassi finirei di studiare anche piu' presto'.

Mi rimane solo il dilemma del tornare indietro o no; Con mio padre e' difficile ragionare ma magari se gli dico tutto quello che e' successo qui capirebbe... Pero' allo stesso tempo non voglio dirglielo perche' scatenerebbe una guerra e perche' anche lui ha torto molto nei confronti di mia madre, magari se glielo dico inizia a pensare che lui sia un genitore perfetto (anche lui pensa che non abbia mai torto nei miei confronti. Ma perche' Dio ha dovuto regalarmi un paio di genitori presi dal discount? C'era un'offerta per paghi meta' di uno, prendi due? :unsure: ) e si comportera' con me come aveva fatto prima.

Per il resto voglio dire a tutti che non mollero' e che la catena saro' io a spezzarla di sicuro... Come dice anche mia madre, io sono molto diversa da loro, quindi gli ideali di avere una famiglia tuta mia etc etc non mi ispirano molto, tanto meno se mi da' la possibilita' di ripetere quello che e' stato fatto a me.

E grazie anche per i complimenti fatti, diciamo che nell'ora di italiano ho provato di stare il piu' attenta possibile :D
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Messaggioda enricorns2 » 31/12/2014, 16:49



Ma perche' Dio ha dovuto regalarmi un paio di genitori presi dal discount? C'era un'offerta per paghi meta' di uno, prendi due? :unsure: ) e si comportera' con me come aveva fatto prima.

Dio i genitori te li ha regalati perfetti sono loro che hanno voluto ascoltare solo il loro egoismo, ma questo non ti impedisce di volergli bene.
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Messaggioda Annì » 31/12/2014, 18:07



La violenza psicologica e gli abusi subiti da bambini sono una delle cose più difficili da superare :/ prenderne coscienza già non è facile, iniziare ad assumersi le proprie responsabilità di adulti ancora più difficile, perchè c'è sempre una sensazione di vuoto...ed è più facile dare la colpa al mondo. Ma non è così che il mondo cambia.
Tua madre probabilmente soffre anche il fatto di non essersi mai sentita "all'altezza" di suo fratello, come se fosse stata inferiore a lui, visto che tutti si occupavano di lui e lei la lasciavano indietro. E' più che probabile che l'abbia vissuta come un'ingiustizia. Inoltre, soprattutto una volta, non era raro che alle bambine venisse insegnato ad essere particolarmente remissive e sottomesse, a non agitare le acque, a non creare problemi...ma niente di quello che ha subito da bambina è colpa sua. E (soprattutto) nemmeno tua.

Quanto a "ricadere" in vecchi schemi...per quanto siano stati dannosi e nocivi, magari sono anche gli unici che ha conosciuto, è molto facile ripeterli semplicemente perchè sono strade già tracciate e le si conosce. E le riesce difficile immaginare che la vita può essere diversa. Forse lo ha immaginato ma le manca un passo da fare...e non è detto che un giorno non lo faccia per davvero.
Tu questo passo lo hai già iniziato...concentrati su quello. E ti dirò di più: non è detto che ciò non mostri a tua madre che anche lei può prendersi cura della sè stessa bambina, coccolarla, ascoltarla quando piange, riappacificarsi con il suo passato...e continuare la sua vita di adulta, e finalmente accorgersi con orgoglio di essere proprio lei la madre della splendida ragazza che sei ;)
Spezzare la catena però non significa precluderti di avere una famiglia, significa capire gli schemi dannosi e non ripeterli...ed il tuo passato, nè quello della tua famiglia, non ti impediscono, se un giorno lo desidererai, di creare una tua famiglia meravigliosa con un uomo equilibrato, dolce, che ti ama alla follia e che tu ami alla follia. O anche no :) niente famiglia, le possibilità sono davvero tantissime ;)

Riguardo tuo padre e tornare in Moldavia...non saprei che consigliarti, la situazione è davvero complicata :/ e capisco che ad una certa tu sia anche stanca. Intanto parla con lo psicologo, già questo potrebbe aiutarti a prendere una decisione
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Messaggioda Laragazzaconilcuoreinmano » 31/12/2014, 22:17



L'ho letto solo metà scusa ma mi serve concentrazione in un secondo momento finirò di leggerlo.
Per ora posso solo inviarti un :hug:!
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La ragazza con il cuore in mano :lol:
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