Salve a tutti, ho già scritto un argomento nel quale spiegavo la mia situazione ma alla luce di alcune scoperte in cui mi sono imbattuto nel frattempo, credo di poter affrontare la questione con maggior precisione, sperando che non si tratti di un abbaglio.
Brevemente: da 19 anni, in seguito ad un periodo di forte stress, mi ritrovo in una condizione di perenne stordimento, con la sensazione di essere stato "mutilato" di una buona parte delle mie capacità percettive. Le sensazioni positive mi giungono filtrate (soffocate), paura e rabbia sono invece vive e tenaci. Fatico a pensare.
Negli anni mi sono adattato, ma non è certamente una condizione ottimale.
Recentemente ho scoperto che questa condizione può derivare dalla perdita di contatto con il presente, essendo la mente impegnata a recriminare sul passato e a speculare con timore sul futuro. Delle tre però, noto, solo il presente è una dimensione reale.
Qualcuno ne sa qualcosa e può dirmi di più? È la pista giusta?
In questi 19 anni sono stato condizionato in ogni istante da qualcosa di cui non so nemmeno il nome.
Per il resto, non ho avuto un'esistenza drammatica e conduco tuttora una vita quieta (eccettuato quanto riportato sopra).