Paura di fallire e poi fallire

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Di qualunque tipo di ansia o paura si tratti, può essere superato!
L'insonnia è la conseguenza dell'ansia, delle tante peeoccupazioni che affollano la nostra mente, parliamone e buttiamole fuori dal nostro letto!

Paura di fallire e poi fallire

Messaggioda AnimaInLacrime » 23/01/2018, 22:30



Ed eccomi di nuovo qui a rompere l'anima degli altri con le mie fissazioni :facepalm: .

Ieri ho sostenuto un esame scritto, per giunta a risposta multipla. Quello che di solito i ragazzi definiscono una sciocchezza tanto è vero che il 70 % dei ragazzi sono arrivati completamente impreparati, tentando la fortuna.

Io ho seguito tutte le lezioni, ho studiato molto bene, eppure ho preso 20.
Un voto dignitoso che avrei anche accettato se solo non avessi visto gli errori che ho commesso.
Ho praticamente sbagliato tutte quelle domande su cui ero indecisa e ho cambiato la mia scelta, quella che poi era la risposta esatta. Perché? Per insicurezza, quella maledetta insicurezza.

Da ieri rifletto proprio su questo.
Quando andavo al liceo non mi sarei mai nemmeno sognata di aver paura di non passare un compito dopo aver studiato tanto, eppure all'università mi succede, dopo il mio percorso deleterio al massimo a Giurisprudenza.

Pensare di poter fallire è un ostacolo stesso alla mia preparazione, a quello che potrei dare. Che cosa mi succede? E' come se il cervello finisse per mettere in dubbio persino il mio nome.

Cosa posso fare per smettere di avere questo terrore paralizzante nei confronti degli esami?
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Messaggioda kitam » 23/01/2018, 22:53



Io ho lasciato l'università proprio per questo motivo, nonostante seguissi non ho avuto il coraggio di fare nemmeno un esame.. e pensare che al liceo ero una delle migliori della scuola! Non posso darti un consiglio, ma l'hai fatto. Con tutte le tue paranoie sei andate lo stesso all esame e ci sei riuscita, si fiera di te in questo
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kitam
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Messaggioda Premio Nobel » 23/01/2018, 23:00



Il tuo timore per gli esami, da quanto scrivi, penso sia causato da questi elementi:
a) gli esami, diversamente che le verifiche al liceo, sono molto meno numerosi, molto più impegnativi e quindi precludono molto di più nel caso non si riesca a superarli - sono molto più difficili che un compito in classe;
b) esperienze pregresse negative possono influenzarti e quindi metterti sotto pressione;
c) il confronto con gli altri (anche del tutto involontario, ad esempio controllando gli esiti esami nelle bacheche o scambiandosi commenti al di fuori dell'aula) può peggiorare la situazione.

Credo che per risolvere questo problema, tu possa in parte impostare il tuo metodo di studio più "per passare l'esame" che per "sapere"
(io ad esempio, per passare gli esami generalmente esponevo gli argomenti a voce alta da solo -> in questo caso, infatti, facevo quello che mi si chiedeva di fare all'esame, esporre quei concetti che avevo imparato).
Un'altra cosa che potresti provare a fare e provare ad andare a ricevimento per sapere quello che il professore potrebbe dire di più sull'esame e quindi qualche dritta un po' più tecnica.
Volendo, potresti anche provare a chiedere ad un tuo compagno di studi se ti può aiutare nel passare quell'esame, potrebbe darti delle dritte proprio su come comportarti all'atto pratico all'esame (in parte può funzionare, io stesso una volta aiutai a passare un esame ad un mio compagno di studi ed aveva funzionato) - ciò a certe condizioni, ad esempio che non sia un incontro per passare il tempo ma per studiare, che sappia e che sappia almeno un po' spiegarsi e naturalmente che sia disposto a farlo come favore, non come lavoro [fare "studio di gruppo" o prendere lezioni private credo che all'università non sia opportuno].
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Messaggioda kathellyna » 23/01/2018, 23:02



kitam ha scritto:Io ho lasciato l'università proprio per questo motivo, nonostante seguissi non ho avuto il coraggio di fare nemmeno un esame.. e pensare che al liceo ero una delle migliori della scuola! Non posso darti un consiglio, ma l'hai fatto. Con tutte le tue paranoie sei andate lo stesso all esame e ci sei riuscita, si fiera di te in questo

benvenuta.
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Messaggioda Hampstead92 » 23/01/2018, 23:10



Ciao!

Anche io sono uno studente universitario (Ingegneria Civile) e volevo risponderti perché so bene come ci si sente.
Ieri hai sostenuto un esame nel quale ti sei preparata, seguendo le lezioni e studiando bene. Molto bene: hai fatto almeno il 70% del lavoro totale fatto bene: hai fatto un grande percorso per arrivare all'esame. Chi arriva impreparato o a volte impreparato non è, ma in realtà finge di esserlo così da non sembrare uno scemo in caso di fallimento, oppure fa parte di quella categoria di "geni" o "fortunati" che conta solo una piccolissima parte di studenti. Ignorali in ogni caso, tu devi innanzitutto essere contenta della tua preparazione, frutto di giornate impegnative di studio, a volte rinunciando a uscire e di lezioni seguite. Non sei all'università per passarti il tempo e stai facendo sicuramente tutto al meglio.

Di per sé l'esame non è infallibile al 100%, come tutte le cose della vita. E' certamente il modo migliore per vedere se uno studente è preparato, ma non è infallibile, anzi, come tu saprai a volte passa chi non ha studiato e chi ha studiato viene fregato. L'esame, soprattutto quello a crocette, è l'esame meno infallibile possibile in quanto ci sono due cose da tenere in conto: la sfiga di beccare domande che non si sanno (l'esame a crocette è quello in cui si chiedono meno argomenti) e le maledette domande a tranello. I professori lo fanno perché non hanno voglia di correggere lunghi scritti o stare a fare orali.

Non è solo colpa della tua insicurezza, che ci può essere, è umana, ma anche delle domande a tranello e del fatto che all'esame si ragiona sempre un po' peggio che a casa. Io però penso che sia più sfiga che insicurezza, perché tu dici di avere studiato bene. I miei consigli sono questi:
1) Innanzitutto hai passato l'esame. Con 20, ok (a Ingegneria ci si butta a terra e si piange per un 20, tu che facoltà fai?), ma già 20/30 vuol dire che hai fatto il 66.6% giusto, mica poco. Hai fatto un bel lavoro a casa, all'esame è andata comunque bene. Rispetto del proprio studio e del risultato e testa alta, sempre.
2) Lavora, quando studi, su collegamenti tra argomenti, naturalmente una volta che sai bene le cose. Ad esempio, se mi chiedono di Pascoli e Carducci (no, non ti farò esempi su acciaio, calcestruzzo, travi e pilastri :lol: :lol: :lol: ) e ho studiato due loro poesie, li confronto, non parlo prima di uno poi l'altro come se parlassi di calcio e poi architettura.
3) Per l'insicurezza, PARLARE, PARLARE, PARLARE. Sempre, con i genitori, gli amici, la nonna, il fidanzato, il telefono amico, lo psicologo (in molte università c'è un servizio psicologico) ma parlare. Spesso, anzi quasi sempre molte costruzioni che si fa la nostra testa (nostra alleata, ma spesso str***a) sono totalmente distorte. Magari all'esame hai avuto insicurezza, ma in altri contesti no, e parlandone si riesce o a migliorare o a guarire del tutto.
4) Vedere l'esame come un percorso: le ansie, il telefonarsi e scriversi con gli amici e colleghi di università, il caffè a fine studio, le battaglie per i posti migliori a lezione, sono tutte le parti della preparazione che sono belle da vivere. Non vediamo solo "l'esame che vale tutto", c'è anche tutta la vita universitaria prima.

Se vorrai, dimmi della tua facoltà, del tuo percorso universitario, dei tuoi anni; sono stato un po'generico non sapendo che percorso hai fatto.
Un abbraccio, siamo tanti sulla stessa barca, ricordatelo, non c'è nulla di cui vergognarsi
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Messaggioda kathellyna » 23/01/2018, 23:19



Hampstead92 ha scritto: [...]

benvenuto.
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Messaggioda crisbil » 24/01/2018, 1:53



AnimaInLacrime ha scritto:Che cosa mi succede? E' come se il cervello finisse per mettere in dubbio persino il mio nome.


So bene di cosa parli.
E' che le cose non stanno in compartimenti stagni, purtroppo.

Essendo un periodo - ne hai parlato in altri post - per te di estremo smarrimento e insicurezza a livello personale.. è inevitabile che questa insicurezza e questo smarrimento si ripercuotano in una certa misura anche su tutto il resto .. su ogni cosa che ti ritrovi a fare.

Certo non aiuta, nel senso che avere almeno qualche gratificazione dalle cose che si provano a fare - se non dalla vita - alla fine un minimo a stare meglio aiuterebbe..

Non dovresti,comunque, sentirti in colpa per questo.. o sminuita nelle tue capacità; anzi, apprezzarti tanto, perché, comunque, nonostante le difficoltà e gli stati d'animo negativi, riesci a non fermarti del tutto.. a persistere e andare avanti. Non è una cosa affatto facile e che tutti riescono a fare (io, ad esempio, non ce l'ho fatta).
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Messaggioda AnimaInLacrime » 24/01/2018, 14:35



kitam ha scritto:Io ho lasciato l'università proprio per questo motivo, nonostante seguissi non ho avuto il coraggio di fare nemmeno un esame.. e pensare che al liceo ero una delle migliori della scuola! Non posso darti un consiglio, ma l'hai fatto. Con tutte le tue paranoie sei andate lo stesso all esame e ci sei riuscita, si fiera di te in questo


Non so spiegarti cosa mi aiuti ad alzarmi dal letto e ad andare a sostenere gli esami ma ho avuto anche io i periodi in cui piuttosto me ne scappavo, andavo a zonzo per la città invece di presentarmi agli appelli.
Mi sono chiesta a lungo cosa fosse e per me era la facoltà sbagliata così ho cambiato e sono andata ad Economia.

Spero che tu possa riuscire a trovare la tua strada, non è mai troppo tardi per farlo <3
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Messaggioda AnimaInLacrime » 24/01/2018, 14:41



Premio Nobel ha scritto:Il tuo timore per gli esami, da quanto scrivi, penso sia causato da questi elementi:
a) gli esami, diversamente che le verifiche al liceo, sono molto meno numerosi, molto più impegnativi e quindi precludono molto di più nel caso non si riesca a superarli - sono molto più difficili che un compito in classe;
b) esperienze pregresse negative possono influenzarti e quindi metterti sotto pressione;
c) il confronto con gli altri (anche del tutto involontario, ad esempio controllando gli esiti esami nelle bacheche o scambiandosi commenti al di fuori dell'aula) può peggiorare la situazione.

Credo che per risolvere questo problema, tu possa in parte impostare il tuo metodo di studio più "per passare l'esame" che per "sapere"
(io ad esempio, per passare gli esami generalmente esponevo gli argomenti a voce alta da solo -> in questo caso, infatti, facevo quello che mi si chiedeva di fare all'esame, esporre quei concetti che avevo imparato).
Un'altra cosa che potresti provare a fare e provare ad andare a ricevimento per sapere quello che il professore potrebbe dire di più sull'esame e quindi qualche dritta un po' più tecnica.
Volendo, potresti anche provare a chiedere ad un tuo compagno di studi se ti può aiutare nel passare quell'esame, potrebbe darti delle dritte proprio su come comportarti all'atto pratico all'esame (in parte può funzionare, io stesso una volta aiutai a passare un esame ad un mio compagno di studi ed aveva funzionato) - ciò a certe condizioni, ad esempio che non sia un incontro per passare il tempo ma per studiare, che sappia e che sappia almeno un po' spiegarsi e naturalmente che sia disposto a farlo come favore, non come lavoro [fare "studio di gruppo" o prendere lezioni private credo che all'università non sia opportuno].


Quello che dici è tutto giusto ma ecco io studio già per passare l'esame, penso proprio che l'ansia derivi da questo, ne sono certa.
Una volta stavo parlando con una mia collega di un esame di diritto. Ero sciolta, spedita, ricordavo tutto. Quando si è avvicinata la data dell'esame ecco che sono arrivati i vuoti di memoria. E' forse proprio per questo che mi sale l'angoscia.

Mi piacerebbe trovare una compagnia per lo studio ma non è facile, tutte le persone con cui ho legato non sono del mio paese... Sarebbe bello!

Non so, sto cercando di capire ma questa dell'insicurezza è forse la battaglia più difficile perché è una parte di me, che ho sin da quando ho memoria. All'inizio era circoscritta al mio aspetto estetico, magari al mio carattere, pian piano ha preso campo e adesso influenza anche le mie capacità.
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Messaggioda AnimaInLacrime » 24/01/2018, 14:53



Hampstead92 ha scritto:Ciao!

Anche io sono uno studente universitario (Ingegneria Civile) e volevo risponderti perché so bene come ci si sente.
Ieri hai sostenuto un esame nel quale ti sei preparata, seguendo le lezioni e studiando bene. Molto bene: hai fatto almeno il 70% del lavoro totale fatto bene: hai fatto un grande percorso per arrivare all'esame. Chi arriva impreparato o a volte impreparato non è, ma in realtà finge di esserlo così da non sembrare uno scemo in caso di fallimento, oppure fa parte di quella categoria di "geni" o "fortunati" che conta solo una piccolissima parte di studenti. Ignorali in ogni caso, tu devi innanzitutto essere contenta della tua preparazione, frutto di giornate impegnative di studio, a volte rinunciando a uscire e di lezioni seguite. Non sei all'università per passarti il tempo e stai facendo sicuramente tutto al meglio.

Di per sé l'esame non è infallibile al 100%, come tutte le cose della vita. E' certamente il modo migliore per vedere se uno studente è preparato, ma non è infallibile, anzi, come tu saprai a volte passa chi non ha studiato e chi ha studiato viene fregato. L'esame, soprattutto quello a crocette, è l'esame meno infallibile possibile in quanto ci sono due cose da tenere in conto: la sfiga di beccare domande che non si sanno (l'esame a crocette è quello in cui si chiedono meno argomenti) e le maledette domande a tranello. I professori lo fanno perché non hanno voglia di correggere lunghi scritti o stare a fare orali.

Non è solo colpa della tua insicurezza, che ci può essere, è umana, ma anche delle domande a tranello e del fatto che all'esame si ragiona sempre un po' peggio che a casa. Io però penso che sia più sfiga che insicurezza, perché tu dici di avere studiato bene. I miei consigli sono questi:
1) Innanzitutto hai passato l'esame. Con 20, ok (a Ingegneria ci si butta a terra e si piange per un 20, tu che facoltà fai?), ma già 20/30 vuol dire che hai fatto il 66.6% giusto, mica poco. Hai fatto un bel lavoro a casa, all'esame è andata comunque bene. Rispetto del proprio studio e del risultato e testa alta, sempre.
2) Lavora, quando studi, su collegamenti tra argomenti, naturalmente una volta che sai bene le cose. Ad esempio, se mi chiedono di Pascoli e Carducci (no, non ti farò esempi su acciaio, calcestruzzo, travi e pilastri :lol: :lol: :lol: ) e ho studiato due loro poesie, li confronto, non parlo prima di uno poi l'altro come se parlassi di calcio e poi architettura.
3) Per l'insicurezza, PARLARE, PARLARE, PARLARE. Sempre, con i genitori, gli amici, la nonna, il fidanzato, il telefono amico, lo psicologo (in molte università c'è un servizio psicologico) ma parlare. Spesso, anzi quasi sempre molte costruzioni che si fa la nostra testa (nostra alleata, ma spesso str***a) sono totalmente distorte. Magari all'esame hai avuto insicurezza, ma in altri contesti no, e parlandone si riesce o a migliorare o a guarire del tutto.
4) Vedere l'esame come un percorso: le ansie, il telefonarsi e scriversi con gli amici e colleghi di università, il caffè a fine studio, le battaglie per i posti migliori a lezione, sono tutte le parti della preparazione che sono belle da vivere. Non vediamo solo "l'esame che vale tutto", c'è anche tutta la vita universitaria prima.

Se vorrai, dimmi della tua facoltà, del tuo percorso universitario, dei tuoi anni; sono stato un po'generico non sapendo che percorso hai fatto.
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Io faccio Economia e da noi non si buttano a terra per un 20, ma penso dipenda anche da quanto impegno ci metti nel prepararlo.
Il problema infatti non è stata la preparazione perché io ho chiarissimo in mente tutto, ho persino tracciato uno schema generale in cui collego tutti i vari argomenti della materia. Il discorso fila, conosco tutto.

Il problema di questo esame si compone di un paio di fattori. La prof ha messo delle cose che aveva esplicitamente detto che non avrebbe messo e che di conseguenza non ha spiegato, alcune domande erano effettivamente troppo generiche e poi la mia insicurezza.
Ho risposto alle domande ma poi mi sono venuti i dubbi e le ho cambiate. Questo mi ha fatto scattare dentro qualcosa che proprio non mi è andato giù.

Parlare... Spesso non c'è nessuno o quasi con cui puoi parlare perché magari finisci per essere derisa o non compresa. Mia madre ad esempio avrebbe voluto che lo accettassi. E sai, aveva ragione! Se non fossi così insicura e non avessi bisogno di conferme esterne per sentirmi bene avrei accettato perché so che i voti non valgono niente, che non sono riflesso di quanto una persona vale e di quanto è preparata. Starei meglio e avrei 9 crediti in più sul mio libretto anche per la corsa alla borsa di studio.

E' che forse sono troppo in confusione adesso per vederci chiaro ma sono sempre così in bilico, mi pongo delle domande così estreme che non so non so neppure quello che sento io.

Grazie dei tuoi consigli :)
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