Ansia da esame e mi presento

Forum di aiuto su Paura e Ansia: Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), Disturbo d’ansia generalizzato (GAD), Disturbo da attacco di panico (DAP), Disturbo post-traumatico da stress, Disturbi del sonno, Fobie sociali o semplici (omofobia, agorafobia, etc).
Di qualunque tipo di ansia o paura si tratti, può essere superato!
L'insonnia è la conseguenza dell'ansia, delle tante peeoccupazioni che affollano la nostra mente, parliamone e buttiamole fuori dal nostro letto!

Ansia da esame e mi presento

Messaggioda AnimaInLacrime » 30/06/2015, 23:56



Daniele92 rispondere a queste domande è stato più facile di quanto sembrasse...
Mi piace quello che studio ma non come pensavo mi sarebbe piaciuto (perché poi ti fai anche i film, non avendo mai studiato nulla di simile al liceo vai ad intuito, per sentito dire o per quello che pensi che sarà la materia). Studio forzatamente, certe volte proprio mi forzo a prendere in mano libri e quaderni riuscendo a fare ben poco (anche due pagine al giorno sono una tragedia in alcuni casi). Le lezioni ho provato a seguirle fino a quando ho potuto ma una volta non trovo posto in aula, una volta problemi con i mezzi di trasporto, un'altra volta il professore si assenta e io che devo muovermi 2 ore prima per arrivare in tempo in classe perdo interesse, senza contare il fatto che molte materie che ho seguito finivano per essere solo delle letture a voce alta del libro di testo. Non sono mai riuscita a seguire realmente con interesse nessuna materia.
Detesto l'ambiente universitario. Non mi piace la sterilità che forse ho percepito solo io, non mi piace la gente che ti giudica dal mestiere che fa tuo padre, dalla marca delle tue scarpe o dalla maglietta comprata al mercatino che indossi (una ragazza che conoscevo mi ha prendeva in giro perché una volta ho fatto l'errore tremendo di mettere una maglia rosa con le scarpe rosa... ORRORE!!!). Non mi sono trovata bene per niente ma sinceramente questo problema l'ho "risolto" frequentando il meno possibile l'ambiente. Certo mi sarebbe piaciuto trovare la mia dimensione, un gruppo di persone... Ma che dico un gruppo anche solo una con cui star bene e costruire un legame non fatto solo di "approfitto dei tuoi appunti, studiamo assieme e poi ti saluto" ma non è successo.
Hai centrato anche questo. Effettivamente me lo sono sempre chiesta anche io... Se avessi quello che mi manca adesso, tutto sarebbe più semplice? Sinceramente non lo so. Forse sì, forse no ma non riesco a darmi una risposta.
Credo che la mia "avversione" verso lo studio possa dipendere dal fatto che ci siano gravi mancanze nella mia vita.
Ho cominciato a non amare lo studio dopo il liceo quando un voto altissimo non mi aveva resa felice perché in realtà a rendermi felice sarebbe stato altro e avrei volentieri scambiato quel voto con un 60 per averlo... E' da stupidi vero? Da bambina viziata? Non ho quello che vorrei e rifiuto tutto il resto? E' pazzesco perché io non sono così... Però penso che se mi piacesse l'università/la facoltà/tutto l'ambiente forse non sentirei tutta questa difficoltà,no?
Forse sono entrambe le cose a generare in me questo malessere.

Mayonaise ciao! Io studio (si fa per dire) a Palermo... Tu a Roma o sei fuori sede?
Anche per me è un dolore fisico. I tre giorni immediatamente precedenti l'esame li ho passati a piangere pensando che tutto questo non sarebbe mai finito perché ci sarebbero stati altri esami, altre ansie, altre paure. Per questo esame ero preparata davvero ma ho preferito lo stesso andarmene. E' da pazzi,vero? Eppure io stavo bene mentre scappavo. Del lavoro fatto non mi importava nulla.
Anche io prima mollavo perché pensavo "tanto vale che mi bocci da sola...". Non riesco nemmeno a darmi la spinta pensando a quello che era il mio sogno (fare il magistrato). Pensare che ogni esame mi avvicini al sogno non mi suscita niente se non dei sensi di colpa... Inizio a pensare che questo sogno sia ormai come un vestito cucito su misura per una persona che non esiste più, io sto cercando di indossarlo con la forza ma non mi entra, mi sta stretto e mi soffoca. Non so che fare...
Mia madre aggiunge il carico da 90 sostenendo lo spreco di soldi in tasse e io finisco per sentirmi peggio... Ecco da dove nasce la voglia di aprire la finestra e saltare giù. Basterebbe un solo salto e tutto questo non sarebbe più un mio problema. E nemmeno dei miei genitori. Sembra la soluzione perfetta eppure nemmeno questo riesco a fare! Della serie manco buona a toglierti di torno sei XD!
Meglio prenderla sul ridere ogni tanto :)
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Messaggioda Gemma » 01/07/2015, 8:18



Non ho letto tutte le risposte precedenti, però capisco bene come ti senti. Tutti i primi esami sono così. Si chiama insicurezza.
Man mano che fai il primo esame, poi il secondo, poi il terzo e così via, ti abitui all'idea di non essere poi tanto male e la tranquillità la fa da padrone..
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(01:52:16) clark: la vera sfida è convivere con sè stessi..poi puoi affrontare ogni ambiente

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Messaggioda Gemma » 01/07/2015, 8:26



Ti racconto la mia esperienza: non ho dato nessun esame del primo, prima di luglio. La sessione di gennaio, febbraio, marzo, aprile e giugno le ho buttate per fare un esame che non ho mai manco passato: a gennaio provo a fare questo esame, studio tutto tranne un autore; indovina cosa mi chiedono? Esatto, proprio quell'autore; lo riprovo a marzo: avevo fatto tutto, due dispense, due libri, altri 7 da leggere e sapevo ogni minimo pelo, avevo approfondito le biografie di tutti gli autori, avevo letto e studiato ogni libro inclusa l'introduzione e l'epilogo. Non lo passo: il prof mi chiama, mi siedo, mi dice "parlami dello sturm un drang", inizio a parlare e...vuoto. Ho avuto un attacco di panico tale che di quei momenti dell'interrogazione non ricordo quasi niente; ricordo che disse "non posso giudicare sufficiente un'esposizione così frammentaria, però si vede che lei è molto preparata!" (eggrazziearcazzo, aggiungerei!). Non ho più dato esami fino al 17 luglio.
Il 17 luglio dell'anno scorso diedi un esame di cui sono tutt'ora innamorata e che mi fece guadagnare il mio bel ventisei sul libretto. Da lì, tutto in salita: un esame a settembre, un altro a gennaio, in questo periodo ne ho fatti altri 2 più un seminario e ora ne sto preparando un altro (forse riesco a farne due invece di uno). Passare quell'esame e poi tutti gli altri mi ha dato una spinta non di poco valore.

Vai lì e parla. Punto.
Il primo esame lo passai dicendo "come và va.. io ho dato il massimo; se non basta lo rifaccio".
Non passare gli esami non scatena guerre mondiali e non fa morire bambini nel terzo mondo: non succede niente. Sono esami. Nè più nè meno.
Ora calma, respira, prenotati all'appello, guarda in faccia il prof e digli tutto quello che sai. Se basta, ben venga; se non basta lo rifai.. non muore nessuno!
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Messaggioda bea4 » 01/07/2015, 9:01



AnimaInLacrime ha scritto:Sono arrivata a questo forum perchè stavo cercando aiuto. In fondo credo che siamo qui per questo, cerchiamo aiuto, un aiuto che fuori nella vita fatta di carne e ossa non troviamo.
Io ho 22 anni e sto attraversando un periodo oscuro che tra alti e bassi va avanti da quasi 5 anni. Un lungo periodo di tempo...

Oggi e ieri però sento di aver toccato il fondo.

Non mi ero mai sentita così a terra, così disperata come in questi due giorni.
Tutto è successo per un esame che sinceramente non ho intenzione di dare per cui ho comunque studiato un sacco. Questo è il primo esame che affronto dopo il periodo di pausa che mi sono presa proprio perchè stavo male, confusa, indecisa e per niente soddisfatta del mio percorso di studi. Pensavo sinceramente di schiarirmi le idee in questo periodo ma invece tutto è rimasto confuso.
Non so se mi piace quello che studio, non so se è questo quello che voglio fare nella vita.

Quello che so è che non mi piace affrontare gli esami con la paura, l'ansia, il terrore di non farcela pur avendo studiato. Capisco che tutti gli studenti soffrano di ansia prima degli esami ma questo è terrore puro, voglia di piangere. Mi sento proprio schiacciata e non mi piace.
Io voglio essere felice, voglio essere serena, voglio provare gioia e non tristezza studiando.
E quindi non so che fare...
Confesso di pensare anche a ritirarmi prima di domani mattina.

Lo so che una bocciatura non significa nulla, so però che passarlo non mi renderebbe felice perchè tra due settimane ne avrò un altro e le crisi ricominceranno.

Voglio stare bene, voglio vivere senza la parenne ansia di non essere all'altezza, voglio vivere sentendomi amata e voluta bene. Voglio respirare senza sentire un macigno proprio sotto il cuore... Non so come fare a realizzarlo però.

Grazie per il conforto che fornite. Ieri leggendovi mi sono commossa, non mi sono sentita sola!

:)


Secondo me c'è molto di più dietro una semplice ansia da esame...nel senso, in vista dell'esame ti viene l'ansia e lo posso capire anche io visto che la vivo ogni volta. Ma la cosa è per te così paralizzante addirittura da non riuscire a sostenerlo. Hai scritto che vuoi vivere sentendoti amata e voluta bene...apparentemente potrebbe non c'entrare nulla con l'esame che devi dare. Quindi secondo me carichi l'esame di tante altre cose (paura di non potercela fare, di non essere abbastanza, di non essere apprezzata ecc) che appartengono però al mondo delle tue emozioni...non so se mi sono spiegata bene. E' un meccanismo che adottavo anche io, per farmelo capire ci è voluta una psicologa...
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Ansia da esame e mi presento

Messaggioda AnimaInLacrime » 01/07/2015, 10:30



Ciao Gemma, grazie della tua risposta.

In realtà non si tratta del primo esame. Ne ho già dati e tutti sono stati caratterizzati da un comune malcontento. All'inizio era sopportabile, la giustificavo come normale ansia ma pian piano tutto è diventando insopportabile tanto che ho scelto di prendere una pausa durata un anno.
Al ritorno mi ritrovo di nuovo così. Ecco perché penso che il problema sia un altro, magari non mi piace quello che studio o forse il problema sta all'esterno. Non lo so sinceramente. Adesso sto anche valutando l'ipotesi di cambiare facoltà ma ho paura di sbagliare. :(

Bea4 effettivamente ho pensato anche io che la natura del mio malessere possa essere esterno allo studio.
Ma pur avendo individuato questa possibilità non so come agire. E' qui che mi sento un po' incerta anche nell'idea di cambiare facoltà perché se il problema non fosse la materia in sé stessa e io abbandonassi questo sogno per un momento di crisi dovuto ad altro credo che potrei pentirmene in futuro. Sono confusa, ogni giorno mi ritrovo a lottare con una serie di pensieri e non riesco sinceramente a mettervi ordine.
Il complesso di inferiorità mi appartiene. Nella mia vita mi sono sempre sentita inferiore a tutto e a tutti. Non sono abbastanza bella, abbastanza intelligente, non sono abbastanza per le persone che scelgono sempre e comunque di lasciarmi da sola, non sono abbastanza per LUI... Non sono nemmeno più il trofeo che i miei genitori mostravano pieni di orgoglio e un po' di spocchia. Ecco forse questo non mi dispiace perché almeno da loro vorrei essere amata a prescindere dal mio rendimento scolastico/accademico.

:(
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Re: Ansia da esame e mi presento

Messaggioda mayonaise » 01/07/2015, 17:18



Mi ritrovo in molte delle cose che scrivi. Io studio giurisprudenza a Roma, dove mi sono trasferita da qualche anno. Come dice bea4, ed è anche il mio caso, dietro a questo panico da esame c'è molto altro. Io ho fatto una serie di incontri con una psicologa dell'ateneo che ha confermato questa cosa. Nel mio caso riguarda il mio rapporto con i miei famigliari che in genere mi procura un grosso peso emotivo e mentale, perché sono sempre alla disperata ricerca di una soluzione ai loro problemi e ormai mi sono dimenticata chi sono io e cosa voglio. Comunque c'è un topic aperto per trovare compagni di studio, a me farebbe comunque piacere tenermi in contatto con te anche se penso che possa essermi più di aiuto tu che il contrario!
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Messaggioda AnimaInLacrime » 01/07/2015, 21:08



Mayonaise il problema non credo che sia tanto studiare insieme ad altre persone anche se avere una persona simpatica con cui condividere la vita universitaria non sarebbe male. Qui però io ho bisogno di capire se sono ancora interessata a studiare diritto e a studiarlo in generale.

Esiste un servizio simile? Devo controllare anche da me... Mi piacerebbe parlare con qualcuno del settore! E' a pagamento? Scusa la domanda stupida :)

Anche io come te cerco sempre di essere d'aiuto per tutti, specialmente a casa. I problemi fioccano qua dentro e io cerco sempre di mettere una pezza ma non sempre è possibile e non sempre posso. Anche questo è un ambito da cui vorrei fuggire... Credo che il mio malessere nasca anche da questo, non ho più un porto felice in cui rifugiarmi. Ho solo fonti di tragedie, drammi e infelicità.

Tenersi in contatto penso che possa fare bene ad entrambe, a prescindere dallo studio :)
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Re: Ansia da esame e mi presento

Messaggioda mayonaise » 01/07/2015, 21:30



Certamente. Nella mia università c'è un centro di ascolto psicologico dove puoi fare una serie di incontri (un numero limitato) totalmente gratuiti e anonimi (da me non chiedevano nome o cognome, né matricola o altro per identificarti) seguito ovviamente da uno psicologo. Prova a controllare se esiste anche nel tuo ateneo! Comunque il mio invito a seguire quel post di cui ti parlavo, oltre che per pubblicizzarlo, era anche per stimolarti a confrontarti con altre persone che più o meno sono nella tua stessa situazione. Credo che nel tuo caso non si tratti di un problema di mancanza di interesse per quello che studi, ma di qualcosa di diverso.
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Messaggioda AnimaInLacrime » 02/07/2015, 13:20



Devo proprio controllare. Non mi dispiacerebbe tentare anche questa strada...

In effetti potresti avere ragione. Sinceramente è qualcosa che ho sempre sospettato anche io ma non so come approcciarmi alle altre mancanze, non so come risolverle, non so come colmare queste lacune. Sono in un limbo :(
Anche per questo non sono sicura di cambiare facoltà o abbandonare gli studi... E' davvero un limbo che inizia a starmi davvero stretto... :(
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Messaggioda AnimaInLacrime » 02/07/2015, 23:17



Mi ritrovo ad un bivio. Che devo fare? Cambiare facoltà può davvero risolvere il mio problema con lo studio?

Io ho sempre voluto fare il magistrato, sin da bambina. E lo so che è assurdo ma io volevo fare il magistrato per porta giustizia in questo mondo. Forse quando nasci in Sicilia, a Palermo specialmente, ti viene facile dire "io voglio fare il giudice come Falcone e Borsellino".
Io volevo abbattere le ingiustizie di cui era vittima la mia famiglia, di cui erano vittima le persone che non potevano difendersi... Ok forse detto così sembra più un supereroe che un giudice ma è così.

Mi sono iscritta a Giurisprudenza per questo ma sin dall'inizio questo matrimonio è stato strano. A me non importava nulla di seguire le lezioni, stavo in classe e fantasticavo su dove avrei preferito stare e soprattutto con chi. Pensavo fosse una questione di abitudine ma questa sensazione è rimasta fino ad adesso.

Allora cambia, direbbe qualcuno e farebbe bene a dirlo ma... Ecco c'è un ma. C'è sempre una ma nelle cose che mi riguardano, chissà come mai. E io non so che fare...
E se cambiare non fosse la scelta giusta? E se me ne pentissi? Paure normali, lo so.

La cosa assurda è che io vedo un futuro attraverso Giurisprudenza mentre non riesco a vederlo per un'altra facoltà. Forse si tratta solo di abitudine? Sono solo abituata a vedere quel futuro?
Non lo so, sono confusa e anche la mia capacità di giudizio è confusa perchè so che la confusione deriva non soltanto dalla questione "università" ma anche da altro.

E se avessi le altre cose di cui sento la mancanza, avrei lo stesso questo problema con lo studio?
E' un interrogativo che la mia immaginazione non riesce a sciogliere... Dovrei scioglierlo? La mia vita è questa adesso, senza tutte quelle cose che mi mancano.. Che dovrei fare? Sinceramente non lo so e vedere il tempo scorrere mi mette ansia che si sa essere una cattiva consigliera. :(
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