Mi piace quello che studio ma non come pensavo mi sarebbe piaciuto (perché poi ti fai anche i film, non avendo mai studiato nulla di simile al liceo vai ad intuito, per sentito dire o per quello che pensi che sarà la materia). Studio forzatamente, certe volte proprio mi forzo a prendere in mano libri e quaderni riuscendo a fare ben poco (anche due pagine al giorno sono una tragedia in alcuni casi). Le lezioni ho provato a seguirle fino a quando ho potuto ma una volta non trovo posto in aula, una volta problemi con i mezzi di trasporto, un'altra volta il professore si assenta e io che devo muovermi 2 ore prima per arrivare in tempo in classe perdo interesse, senza contare il fatto che molte materie che ho seguito finivano per essere solo delle letture a voce alta del libro di testo. Non sono mai riuscita a seguire realmente con interesse nessuna materia.
Detesto l'ambiente universitario. Non mi piace la sterilità che forse ho percepito solo io, non mi piace la gente che ti giudica dal mestiere che fa tuo padre, dalla marca delle tue scarpe o dalla maglietta comprata al mercatino che indossi (una ragazza che conoscevo mi ha prendeva in giro perché una volta ho fatto l'errore tremendo di mettere una maglia rosa con le scarpe rosa... ORRORE!!!). Non mi sono trovata bene per niente ma sinceramente questo problema l'ho "risolto" frequentando il meno possibile l'ambiente. Certo mi sarebbe piaciuto trovare la mia dimensione, un gruppo di persone... Ma che dico un gruppo anche solo una con cui star bene e costruire un legame non fatto solo di "approfitto dei tuoi appunti, studiamo assieme e poi ti saluto" ma non è successo.
Hai centrato anche questo. Effettivamente me lo sono sempre chiesta anche io... Se avessi quello che mi manca adesso, tutto sarebbe più semplice? Sinceramente non lo so. Forse sì, forse no ma non riesco a darmi una risposta.
Credo che la mia "avversione" verso lo studio possa dipendere dal fatto che ci siano gravi mancanze nella mia vita.
Ho cominciato a non amare lo studio dopo il liceo quando un voto altissimo non mi aveva resa felice perché in realtà a rendermi felice sarebbe stato altro e avrei volentieri scambiato quel voto con un 60 per averlo... E' da stupidi vero? Da bambina viziata? Non ho quello che vorrei e rifiuto tutto il resto? E' pazzesco perché io non sono così... Però penso che se mi piacesse l'università/la facoltà/tutto l'ambiente forse non sentirei tutta questa difficoltà,no?
Forse sono entrambe le cose a generare in me questo malessere.
Mayonaise ciao! Io studio (si fa per dire) a Palermo... Tu a Roma o sei fuori sede?
Anche per me è un dolore fisico. I tre giorni immediatamente precedenti l'esame li ho passati a piangere pensando che tutto questo non sarebbe mai finito perché ci sarebbero stati altri esami, altre ansie, altre paure. Per questo esame ero preparata davvero ma ho preferito lo stesso andarmene. E' da pazzi,vero? Eppure io stavo bene mentre scappavo. Del lavoro fatto non mi importava nulla.
Anche io prima mollavo perché pensavo "tanto vale che mi bocci da sola...". Non riesco nemmeno a darmi la spinta pensando a quello che era il mio sogno (fare il magistrato). Pensare che ogni esame mi avvicini al sogno non mi suscita niente se non dei sensi di colpa... Inizio a pensare che questo sogno sia ormai come un vestito cucito su misura per una persona che non esiste più, io sto cercando di indossarlo con la forza ma non mi entra, mi sta stretto e mi soffoca. Non so che fare...
Mia madre aggiunge il carico da 90 sostenendo lo spreco di soldi in tasse e io finisco per sentirmi peggio... Ecco da dove nasce la voglia di aprire la finestra e saltare giù. Basterebbe un solo salto e tutto questo non sarebbe più un mio problema. E nemmeno dei miei genitori. Sembra la soluzione perfetta eppure nemmeno questo riesco a fare! Della serie manco buona a toglierti di torno sei

Meglio prenderla sul ridere ogni tanto
