Non vedo vie d'uscita

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Re: Non vedo vie d'uscita

Messaggioda yunachan16 » 01/03/2016, 15:13



Per la risposta "rapida" tranquilla! :) anche io entro poco nel forum.. ho messo tapatalk così ho le notifiche ahah
Sì abbastanza vicine Sisi :)
Come va con gli esami? (:
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Non vedo vie d'uscita

Messaggioda Lariat » 01/03/2016, 15:55



In realtà, non bene. Qualche settimana fa ho sperimentato le mie prime crisi di panico belle forti e alla fine mi sono rassegnata a vedere uno specialista. Adesso sono in terapia da poco, aspetto che faccia effetto e continuo a leggiucchiare qualcosa, ma in quelle condizioni di dare esami non se ne parlava. Spero che adesso qualcosa si sistemi, anche se sono abbastanza preoccupata in generale :( Grazie tante per l'interessamento! Sei molto gentile!! :)
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Non vedo vie d'uscita

Messaggioda AnimaInLacrime » 01/03/2016, 22:19



Lariat ha scritto:Ciao a tutti, piacere!
Sono nuova del forum, è il primo messaggio che mando... E prima di farlo, mi sono fatta mille domande: "Scrivo? Non scrivo? Qualcuno si annoierà a leggere tutte queste lagne?". Poi ho visto che non sono la sola ad aver raccontato la propria storia e questo mi ha dato coraggio.
Sono in un periodo difficile della mia vita che va avanti da quasi cinque anni ormai. Ho avuto un'adolescenza un po' tribolata con problemi di obesità, poi di autolesionismo e disturbi alimentari. Sono riuscita a tenere insieme i pezzi fino alla fine del liceo, credendo di essere diventata più forte, fino a che non mi sono iscritta all'università ed è iniziata l'ansia.
Adesso ho 24 anni e sono quasi tre fuoricorso. Ogni volta che devo dare un esame e mi metto sul libro (può mancare anche due mesi all'appello, non è rilevante) partono nausee, tachicardia, tremori, il cervello si chiude e mi trovo a fissare imbambolata il libro, non riesco nemmeno a capire dove sono. E' come se la mia testa associasse lo studio a qualcosa di negativo. Per questo non riesco mai ad arrivare preparata alla data. Le due settimane prima sono un vero inferno, piango dal niente, non dormo (ma ormai ho difficoltà a dormire in generale, mi sveglio nel mezzo della notte anche cinque o sei volte), fumo tantissimo e non riesco a impedirmelo, mi sento isolata dal mondo.
Proprio ieri ho deciso di rimandare l'ennesimo esame che preparo da mesi e ovviamente in casa mia è scattato il panico. Mio padre vuole mandarmi a lavorare, non capisce, non si capacita. Mia madre mi dice che sono la sua disperazione, anche se cerca di sostenermi. E io mi sento una fallita che non riesce a raggiungere un obiettivo, neppure uno semplice. Dopo questo ennesimo fallimento non riesco a tirarmi su... E' vero che la batosta è fresca ma non mi sento di vedere nessuno e ho pensato più volte al suicidio, al fatto che se non ci fossi starebbero tutti meglio. Mi sento un po' persa. Perché ogni volta che mi rialzo e decido di ritentare, di mettercela tutta, alla fine va male lo stesso... E perdo ore, giorni, settimane sui libri, privandomi di tante cose, per poi non risolvere nulla. Sono seguita da una psicoterapeuta ma mi sembra non basti.
E per concludere in bellezza, la facoltà che frequento è Medicina. Quindi, a tutta questa confusione, si aggiunge spontanea la domanda: ma se faccio così per un esame, davanti al tavolo operatorio...?
Scusate se mi sono dilungata e grazie a chi avrà la voglia di leggere. Spero di trovare qui delle persone che possano capirmi, perché al momento nemmeno io capisco me stessa. Un abbraccio a tutti


Leggendoti sono stata colta da una strana empatia, non mi capita quasi mai ma avrei voluto stringerti la mano, non so darti conforto.

Posso dirti una cosa che avrei tanto voluto sentirmi dire quando stavo nel pallone.
La vita non è un corsa, non è una gara a tempo. E' più un tiro al bersaglio, l'obiettivo è essere felice, non arrivare prima. E' una semi citazione (non ricordo le parole precise) da "Va' dove ti porta il cuore". E' un libro bellissimo che ti consiglio. Per me è come una nonna/mamma/guida spirituale. Mi ispira e mi aiuta. L'avrò letto un sacco di volte eppure ogni volta è uno spunto di riflessione nuova. Ragion per cui fregatene del fuori corso. Ormai gli anni sono passati, lasciali andare. Pensa a quelli che verranno.

Detto questo... A me è successa la stessa cosa con il diritto. Felicissima di andare a Giurisprudenza ma poi frequentare, studiare, dare esami era un inferno. Ho cominciato con una normale ansia fino a pensare che forse sarebbe stato meglio buttarsi dal balcone.
Io soffrivo perché in realtà non mi piaceva quello che facevo. Non mi convinceva e non mi rendeva felice.
Ti sei mai chiesta perché ti senti così davanti ad un libro?
Cerca di non pensare ai tuoi genitori (anche i miei hanno reagito così, con la differeza che alle spalle hanno detto cose tremende). Dovrebbero essere i primi a dirti che tutto andrà bene in ogni caso, dovrebbero essere la tua forza ma non è sempre così. Non capisco perché ma è così.
Cerca di spogliare tutte le tue convinzioni, di capire cosa vuoi. E' ovvio che tutto questo è un campanello d'allarme.
Non farti problemi di tavolo operatori, convegni o altro. Pensa a ora, a quello che vuoi.
Perché stai male davanti ad un libro?
Sei sicura che questa sia la scelta giusta per te?
Cosa provi quando poi superi la paura e dai l'esame, ti senti bene? Soddisfatta?
Non aver paura di sperimentare per poter capire. Magari la prossima volta cerca di mettere a tacere le paure e presentati subito. Io ricordo che una volta andai ad un esame impreparata perché volevo sentire se mi avrebbe ferita. Ho studiato con colleghi, ho usufruito di riassunti super magici...

Lo psicoterapeuta che ti segue è una risorsa. Io avrei voluto ma non ho avuto il coraggio di chiedere ai miei di pagarmene uno.
Usa il tempo con questa persona nel modo migliore. Se le cose per adesso non vanno, cambia verso.

Un'altra cosa che mi ha sicuramente aiutato e che nei momenti tristi mi aiuta è aver pulito il mio stile di vita.
Mangio bene, faccio sport, mi dedico del tempo settimanale per me (pulizia viso, maschera capelli... scemenze ma che aiutano credimi), faccio dei puzzle che da sempre mi rilassano. Hai bisogno di rilassarti e le sigarette, non dormire, non sono ideali.
Forse anche questo stato ti impedisce di risolvere il problema che ti affligge. E' diventato un cane che si morde la coda.

Cerca di rilassarti, magari anche solo un po'! ;)

Se ti va puoi scrivermi in privato anche solo per parlare quando ti senti in crisi,

:)
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Messaggioda samhaim » 02/03/2016, 0:17



hanno un gran tatto i tuoi genitori.... :facepalm: comunque nemmeno io riesco mai a vedere via d'uscita per me, penso sempre di essermi rovinato per sempre
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Messaggioda Lariat » 02/03/2016, 17:13



AnimaInLacrime ha scritto:Leggendoti sono stata colta da una strana empatia, non mi capita quasi mai ma avrei voluto stringerti la mano, non so darti conforto.

Posso dirti una cosa che avrei tanto voluto sentirmi dire quando stavo nel pallone.
La vita non è un corsa, non è una gara a tempo. E' più un tiro al bersaglio, l'obiettivo è essere felice, non arrivare prima. E' una semi citazione (non ricordo le parole precise) da "Va' dove ti porta il cuore". E' un libro bellissimo che ti consiglio. Per me è come una nonna/mamma/guida spirituale. Mi ispira e mi aiuta. L'avrò letto un sacco di volte eppure ogni volta è uno spunto di riflessione nuova. Ragion per cui fregatene del fuori corso. Ormai gli anni sono passati, lasciali andare. Pensa a quelli che verranno.

Detto questo... A me è successa la stessa cosa con il diritto. Felicissima di andare a Giurisprudenza ma poi frequentare, studiare, dare esami era un inferno. Ho cominciato con una normale ansia fino a pensare che forse sarebbe stato meglio buttarsi dal balcone.
Io soffrivo perché in realtà non mi piaceva quello che facevo. Non mi convinceva e non mi rendeva felice.
Ti sei mai chiesta perché ti senti così davanti ad un libro?
Cerca di non pensare ai tuoi genitori (anche i miei hanno reagito così, con la differeza che alle spalle hanno detto cose tremende). Dovrebbero essere i primi a dirti che tutto andrà bene in ogni caso, dovrebbero essere la tua forza ma non è sempre così. Non capisco perché ma è così.
Cerca di spogliare tutte le tue convinzioni, di capire cosa vuoi. E' ovvio che tutto questo è un campanello d'allarme.
Non farti problemi di tavolo operatori, convegni o altro. Pensa a ora, a quello che vuoi.
Perché stai male davanti ad un libro?
Sei sicura che questa sia la scelta giusta per te?
Cosa provi quando poi superi la paura e dai l'esame, ti senti bene? Soddisfatta?
Non aver paura di sperimentare per poter capire. Magari la prossima volta cerca di mettere a tacere le paure e presentati subito. Io ricordo che una volta andai ad un esame impreparata perché volevo sentire se mi avrebbe ferita. Ho studiato con colleghi, ho usufruito di riassunti super magici...

Lo psicoterapeuta che ti segue è una risorsa. Io avrei voluto ma non ho avuto il coraggio di chiedere ai miei di pagarmene uno.
Usa il tempo con questa persona nel modo migliore. Se le cose per adesso non vanno, cambia verso.

Un'altra cosa che mi ha sicuramente aiutato e che nei momenti tristi mi aiuta è aver pulito il mio stile di vita.
Mangio bene, faccio sport, mi dedico del tempo settimanale per me (pulizia viso, maschera capelli... scemenze ma che aiutano credimi), faccio dei puzzle che da sempre mi rilassano. Hai bisogno di rilassarti e le sigarette, non dormire, non sono ideali.
Forse anche questo stato ti impedisce di risolvere il problema che ti affligge. E' diventato un cane che si morde la coda.

Cerca di rilassarti, magari anche solo un po'! ;)

Se ti va puoi scrivermi in privato anche solo per parlare quando ti senti in crisi,

:)


Io non so come ringraziarti per questa sincera e gentilissima condivisione di esperienze, davvero! Hai colto nel segno, su tutto :)
Mi ha colpito molto il tuo consiglio, quello sul "pulire lo stile di vita", e hai ragione al cento per cento. Anch'io sto imparando piano piano a dedicare del tempo alla disciplina che amo, concedermi qualche sera per vedere un film o da passare in compagnia... Le sigarette sono state ridotte, almeno è un inizio :imbarazzo:
Quello che mi resta da fare è "filtrare" le amicizie, cioè allontanare chi non mi fa bene, chi mi sfrutta o chi mi addossa il peso dei suoi problemi aggiungendoli ai miei. Anche questa è una forma di pulizia, forse un po' più difficile da fare, ma necessaria!

Il problema è che io lo so, di voler diventare un medico. Accipicchia se lo so! Ho frequentato il reparto e non sono mai stata tanto felice di prendere pressioni o fare anamnesi, cose che di solito sono la noia più assoluta.. Ma -attenzione, cado nello sdolcinato- vedere che, a fine turno, mentre me ne andavo venivo salutata con affetto dai pazienti, anche se mi avevano visto lì solo un paio di giorni, mi scaldava davvero il cuore e mi faceva uscire sorridendo.

Come hai detto tu, sperimentare è l'unica cosa che mi resta da fare. Prendere le cose in pugno, darmi da fare, provare e riprovare. E' una cosa che mi spaventa perché finora ho sempre avuto numero delusioni in questo campo, ma so che se mi bloccassi non me lo perdonerei mai :)

E tu, alla fine, come l'hai risolta questa cosa di Giurisprudenza? Hai deciso che non era la strada per te? (Mi permetto di chiedere, ma se non vuoi rispondermi qui tranquilla!)
Vorrei scriverti in privato ma non posso ancora vedere né mandare gli mp... Se c'è un altro modo per raggiungersi, scambierei volentieri due chiacchiere :) Altrimenti attenderò fino a che non avrò la funzione sbloccata :)

Ti ringrazio davvero tanto... sei stata sincera, aperta, comprensiva, empatica e gentile. E mi hai scritto proprio quello che avevo bisogno di sentirmi dire... Grazie :) "Va' dove ti porta il cuore" è un libro che mia madre mi consiglia da una vita. A questo punto, penso che sarà il mio prossimo acquisto ;)
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Messaggioda Lariat » 02/03/2016, 17:16



samhaim ha scritto:hanno un gran tatto i tuoi genitori.... :facepalm: comunque nemmeno io riesco mai a vedere via d'uscita per me, penso sempre di essermi rovinato per sempre


Guarda, ti dirò, dopo avermi visto in piena crisi di panico hanno realizzato che forse le cose andavano oltre il normale "stress" e mi hanno presa un pochettino più sul serio :imbarazzo:
Però ecco, vedo che per loro è difficile capirmi. Lo accetto. Spesso neppure io mi capisco.

Per quanto riguarda il fatto di esserti rovinato, come hai visto ti capisco perfettamente! Se ti va di parlarne, qui o in privato....! Io ci sono :)
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Messaggioda paffy92 » 02/03/2016, 18:50



Lariat ha scritto:Ciao a tutti, piacere!
Sono nuova del forum, è il primo messaggio che mando... E prima di farlo, mi sono fatta mille domande: "Scrivo? Non scrivo? Qualcuno si annoierà a leggere tutte queste lagne?". Poi ho visto che non sono la sola ad aver raccontato la propria storia e questo mi ha dato coraggio.
Sono in un periodo difficile della mia vita che va avanti da quasi cinque anni ormai. Ho avuto un'adolescenza un po' tribolata con problemi di obesità, poi di autolesionismo e disturbi alimentari. Sono riuscita a tenere insieme i pezzi fino alla fine del liceo, credendo di essere diventata più forte, fino a che non mi sono iscritta all'università ed è iniziata l'ansia.
Adesso ho 24 anni e sono quasi tre fuoricorso. Ogni volta che devo dare un esame e mi metto sul libro (può mancare anche due mesi all'appello, non è rilevante) partono nausee, tachicardia, tremori, il cervello si chiude e mi trovo a fissare imbambolata il libro, non riesco nemmeno a capire dove sono. E' come se la mia testa associasse lo studio a qualcosa di negativo. Per questo non riesco mai ad arrivare preparata alla data. Le due settimane prima sono un vero inferno, piango dal niente, non dormo (ma ormai ho difficoltà a dormire in generale, mi sveglio nel mezzo della notte anche cinque o sei volte), fumo tantissimo e non riesco a impedirmelo, mi sento isolata dal mondo.
Proprio ieri ho deciso di rimandare l'ennesimo esame che preparo da mesi e ovviamente in casa mia è scattato il panico. Mio padre vuole mandarmi a lavorare, non capisce, non si capacita. Mia madre mi dice che sono la sua disperazione, anche se cerca di sostenermi. E io mi sento una fallita che non riesce a raggiungere un obiettivo, neppure uno semplice. Dopo questo ennesimo fallimento non riesco a tirarmi su... E' vero che la batosta è fresca ma non mi sento di vedere nessuno e ho pensato più volte al suicidio, al fatto che se non ci fossi starebbero tutti meglio. Mi sento un po' persa. Perché ogni volta che mi rialzo e decido di ritentare, di mettercela tutta, alla fine va male lo stesso... E perdo ore, giorni, settimane sui libri, privandomi di tante cose, per poi non risolvere nulla. Sono seguita da una psicoterapeuta ma mi sembra non basti.
E per concludere in bellezza, la facoltà che frequento è Medicina. Quindi, a tutta questa confusione, si aggiunge spontanea la domanda: ma se faccio così per un esame, davanti al tavolo operatorio...?
Scusate se mi sono dilungata e grazie a chi avrà la voglia di leggere. Spero di trovare qui delle persone che possano capirmi, perché al momento nemmeno io capisco me stessa. Un abbraccio a tutti

:( Che brutto vivere certe cose .... ti capisco , un pò di cose le ho provate anch'io nella mia esperienza .
Innanzitutto mi chiederei perchè tutto questo panico ? da cosa scaturisce ?
A me per esempio accadeva che mi bloccavo perchè ero prevenuta , in quanto qualsiasi esame avessi dato o provato a dare mia madre avrebbe preteso per forza dal 27 in sù e questa cosa mi faceva già mollare in partenza .
A Te invece cosa mette ansia ? Hai paura di non farcela ? Hai già dato altri esami ?
La materia ti piace ? ti appasiona ?
Il fatto che Tu vada in panico nello studio non vuol dire che Tu nella partica abbia lo stesso problema , proprio perciò bisogna capire il perchè di questa tua angoscia , che addirittura ti assale per tutta la giornata .
Ti sei mai fatta quanche domanda e data qualche risposta ? O hai mai pensato a quale motivo possa scatenare tutto ciò ?
Detto ciò mi vien anche da dirti di non pensare a questa come unica soluzione per la tua Vita , può essere che lo studio non faccia per Te .
Come ti trovavi a scuola ?
Magari trovandoti un lavoro prima di tutto inizieresti ad essere più soddisfatta di te stessa e di quello che sei capace di fare , secondo magari con la tranquillità che acquisiresti col passare del tempo , ti potrebbe tornare il piacere di studiare e di proseguire i tuoi studi , in quanto ora non è più un piacere ma è diventato un dovere insormontabile , dato che non riuscendo nel tuo intento diventa ancora più irraggiungibile .
Inoltre ti direi per esperienza se la hai possibilità di cambiare psicologo di provarne un altro , uno non è come l'altro e potrebbe saperti aiutare .
un bacio <3 <3 <3
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Che cos'è che spinge una Persona a Detestarsi? Forse la Vigliaccheria. Oppure l'eterna Paura di vivere nell'errore, di non fare ciò che gli Altri si aspettano.

È grave sforzarsi di essere Uguali: provoca Nevrosi, Psicosi, Paranoie. È grave voler essere Uguali, perché questo significa Forzare la Natura, significa andare Contro le Leggi di Dio che, in tutti i boschi e le foreste del mondo, Non ha creato una sola foglia Identica a un'altra.

<3 :pazzo: <3 Veronika Decide Di Morire - Paulo Coelho
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Messaggioda Premio Nobel » 02/03/2016, 21:18



Ciao, ho letto le tue esperienze, e volevo permettermi di darti dei consigli su come fare per riuscire a preparare bene e passare gli esami...

Io ho avuto due crisi con l'andamento accademico, è sostanzialmente entrambe le ho risolte brillantemente con queste modalità ( non prometto che magari sia estendibile a tutti... Magari non tutti lavorano nello stesso modo e quindi potrebbe risultare peggiorativo... Però credo che mi siano stati molto utili questi cambiamenti)

In primo, io ti sconsiglierei caldamente di studiare assieme a qualcuno ( questo perchè sei tu che devi capire le cose, e non è il gruppo che deve imparare le cose... Ciascun componente di un gruppo di studio deve sapere tutte le cose, e secondo me risulta molto più facile farlo studiando da solo)
Dovresti farti piacere l'argomento che stai trattando ( magari così non è proprio facile a dirsi... Però se tu la vedi con una prospettiva differente, ti può stimolare maggiormente: tipo, io di solito osservo che quanto studio è "il tentativo che i maggiori studiosi di quel l'argomento hanno fatto per cercare di spiegare quel fenomeno, o cercare di risolvere quel problema"... Ad esempio: "come risolvere la povertà nei paesi poveri?" "Come evitare le crisi"... Magari per te)

Inoltre, per questo, ti consiglio di studiare in teoria solo per passare l'esame, ma in pratica per sapere le cose ( cioè: secondo me il modo migliore per passare l'esame, e quindi per laurearmi, cosa che in realtà è ciò che primariamente m'interessa, è sapendo veramente le cose, e non sapere soltanto fare gli argomenti dell'esame stesso)
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Messaggioda AnimaInLacrime » 02/03/2016, 22:45



Lariat ha scritto:Io non so come ringraziarti per questa sincera e gentilissima condivisione di esperienze, davvero! Hai colto nel segno, su tutto :)
Mi ha colpito molto il tuo consiglio, quello sul "pulire lo stile di vita", e hai ragione al cento per cento. Anch'io sto imparando piano piano a dedicare del tempo alla disciplina che amo, concedermi qualche sera per vedere un film o da passare in compagnia... Le sigarette sono state ridotte, almeno è un inizio :imbarazzo:
Quello che mi resta da fare è "filtrare" le amicizie, cioè allontanare chi non mi fa bene, chi mi sfrutta o chi mi addossa il peso dei suoi problemi aggiungendoli ai miei. Anche questa è una forma di pulizia, forse un po' più difficile da fare, ma necessaria!

Il problema è che io lo so, di voler diventare un medico. Accipicchia se lo so! Ho frequentato il reparto e non sono mai stata tanto felice di prendere pressioni o fare anamnesi, cose che di solito sono la noia più assoluta.. Ma -attenzione, cado nello sdolcinato- vedere che, a fine turno, mentre me ne andavo venivo salutata con affetto dai pazienti, anche se mi avevano visto lì solo un paio di giorni, mi scaldava davvero il cuore e mi faceva uscire sorridendo.

Come hai detto tu, sperimentare è l'unica cosa che mi resta da fare. Prendere le cose in pugno, darmi da fare, provare e riprovare. E' una cosa che mi spaventa perché finora ho sempre avuto numero delusioni in questo campo, ma so che se mi bloccassi non me lo perdonerei mai :)

E tu, alla fine, come l'hai risolta questa cosa di Giurisprudenza? Hai deciso che non era la strada per te? (Mi permetto di chiedere, ma se non vuoi rispondermi qui tranquilla!)
Vorrei scriverti in privato ma non posso ancora vedere né mandare gli mp... Se c'è un altro modo per raggiungersi, scambierei volentieri due chiacchiere :) Altrimenti attenderò fino a che non avrò la funzione sbloccata :)

Ti ringrazio davvero tanto... sei stata sincera, aperta, comprensiva, empatica e gentile. E mi hai scritto proprio quello che avevo bisogno di sentirmi dire... Grazie :) "Va' dove ti porta il cuore" è un libro che mia madre mi consiglia da una vita. A questo punto, penso che sarà il mio prossimo acquisto ;)


Ciao!
Ti ho consigliato di pulire il tuo stile di vita perché per me è stato di grande aiuto, anche riordinare la mia stanza è stato utile. Sembrano assurde queste cose ma hanno influito positivamente sulla mia psiche.
Prendermi cura di me stessa mi ha aiutato a capire che ero io comunque il centro di tutto, non i miei genitori che non mi capivano (e forse anche adesso), non chi pensava che fossi codarda, non chi non ha mai speso un secondo per cercare di capirmi. Ero io, era la mia felicità a contare.
Come si dice, alla fine poi tutto il mondo resta fuori e io mi chiudo nella mia cameretta.
Mi ha aiutato molto lo sport. E pensa che io fino al liceo mi davo malata per saltare le lezioni di ginnastica. La odiavo! In mia difesa posso dire che il sistema scolastico non ti aiuta a sperimentare in questo senso. Se non giochi bene a pallavolo, ti prendono in giro e ti isolano, se sbagli un movimento ti prendono in giro, se sei un po' in carne poi... Non aggiungo altro!
Ho scoperto l'attività fisica quasi 3 anni fa. Ti sembrerà una scemenza, libera di non credermi, ci mancherebbe, ma non sai quanto bene mi fa.
Posso essere arrabbiata, triste, delusa, disperata ma quell'oretta e mezzo mi risolleva il morale. Concentrarmi su qualcosa di diverso dai miei problemi mi aiuta molto.
Non so cosa ti piace fare ma una passeggiata, una torta, una ricetta di secondi difficile, un video di pilates (se ne trovano a bizzeffe su youtube) può giovare più di quanto immagini.
Le endorfine che liberi sono meglio di qualsiasi sigaretta/ubriacatura (qualcuno lo fa, per dimenticare i problemi si sbronza).
Prova, se ti va. Provare non costa mai nulla per fortuna :) .

Ok aggiungiamo un altro tassello a questo puzzle.
Non metti in discussione la tua vocazione. E questo è fondamentale!
Quindi da cosa pensi possa derivare il tuo malessere? Può essere dovuto alla effettiva complessità della materia?E' "solo" ansia? Scusami per il "solo", non voglio sminuire la tua sofferenza, non mi permetterei mai. Rispetto per il dolore di tutti, sempre.
Prova a chiederti perché e una volta ottenuta la risposta continua a interrogarti. Non è facile dialogare con se stessi... Ci vuole pratica, tempo e qualche volta è pure doloroso ma ne vale la pena, soprattutto in queste circostanze.
Perché hai queste crisi ? Cosa le scatena?

Io le avevo perché quella non era la strada per me. Volevo fare il magistrato perché volevo portare giustizia nel mondo, poi ho capito che non è un binomio così scontato. Ho cominciato a vedere le lacune del sistema, le lacune che avevo io e le sofferenze che mi procurava studiare in un certo senso sempre la stessa cosa. Vedi io non sapevo chi ero quando ho scelto quel percorso. Nel corso del tempo ho scoperto di avere bisogno di stimoli, di varietà. Quella strada non era adatta a me. Così l'anno prossimo passerò a Economia Aziendale. Quando ho ricominciato a studiare matematica tutti i problemi sono spariti. Niente più crisi di panico, niente lacrime, niente di niente.
Ma prima di decidermi le ho provate tutte. Studiare in compagnia, presentarmi agli esami poco preparata, frequentare assiduamente, seguire corsi extra... Tutte proprio perché non avrei voluto rimpianti di non averci creduto abbastanza. Mi dicono che ho perso tempo ma io non credo, almeno posso dire di averci provato fino in fino. Sai preferisco sbattere la testa contro il muro fino a che il muro si rompe... O mi rompo io! Ahahahah XD !

Leggilo quel libro, davvero!

Quando potrai io sarò qui, non conto di andare da nessuna parte!
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Messaggioda samhaim » 03/03/2016, 0:30



Lariat ha scritto:
samhaim ha scritto:hanno un gran tatto i tuoi genitori.... :facepalm: comunque nemmeno io riesco mai a vedere via d'uscita per me, penso sempre di essermi rovinato per sempre


Guarda, ti dirò, dopo avermi visto in piena crisi di panico hanno realizzato che forse le cose andavano oltre il normale "stress" e mi hanno presa un pochettino più sul serio :imbarazzo:
Però ecco, vedo che per loro è difficile capirmi. Lo accetto. Spesso neppure io mi capisco.

Per quanto riguarda il fatto di esserti rovinato, come hai visto ti capisco perfettamente! Se ti va di parlarne, qui o in privato....! Io ci sono :)


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