Caos totale, si scende, nel baratro.

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Di qualunque tipo di ansia o paura si tratti, può essere superato!
L'insonnia è la conseguenza dell'ansia, delle tante peeoccupazioni che affollano la nostra mente, parliamone e buttiamole fuori dal nostro letto!

Caos totale, si scende, nel baratro.

Messaggioda La Musica del Vento » 13/11/2015, 11:41



Athena ha scritto:Ma quanto siete carucce musica e dolce *.* <3<3 gino XD bon almeno riusciamo a renderci conto di come stiamo, e hai letto tutto sto poema con attenzione quindi grazie hahahaha ....ci riprenderemo, spero

Ma certo! Immagine Immagine
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La Musica del Vento
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Caos totale, si scende, nel baratro.

Messaggioda Barone » 13/11/2015, 11:46



Athena ha scritto:È un po' che non scrivo qui, non perché le cose vadano meglio, semplicemente perché al caos di base ed interno a casa si aggiunge lo stress esterno, portato da troppi fattori. Il primo, corrisponde alla domanda perché non posso ripartire da zero? Vero, ho sbagliato di grosso, ma c***o! Mi dite tutti "ricomincia, riparti, cancella gli errori del passato, e vai avanti". Non è fattibile. Gli errori ti fanno capire cos'è che hai sbagliato, ma ti attaccano addosso targhette da cui scaturiscono pregiudizi che 'nte scolli più. Sarà che è solo l'inizio, sarà che sbaglio sempre. Se poi non riesco a capirmi da sola figuriamoci come potrebbero farlo gli altri.
"Scelte, la vita è fatta di scelte, ed ogni scelta porta inesorabilmente conseguenze".
Perfetto, peccato che de positivo 'nce esce mai niente. Tuttavia non posso permettermi di condannare nessuno se non me stessa... È colpa mia se sbaglio, è colpa mia. Più che guidarmi, nessuno può ragionare ed agire al mio posto, soltanto la sottoscritta.
Ma per ora pare che mi trovi in un vortice, e che continui a girare, aspettando che qualcuno mi tenda la mano e mi tiri fuori.
Portatemi via da qui. Sento tremendamente il bisogno di scappare ma sono come incatenata, e non c'è niente di peggio delle catene che esistono nella mia mente in aggiunta a quelle che mi pongono tutti. Ogni volta che me ne libero, tornano a bloccarmi, più strette. Ma perché? Perché deve essere tutto complicato?
Inutile chiedere, tanto so già la risposta: devo alzarmi da questo letto e tornare a combattere. Se non volessi? Se non riuscissi? Se fossi troppo stanca per tutto? "Devi perseverare e resistere".
"Devi" ... Sì, devo. Ma p*rca miseria, devo scandirlo in sillabe? NON CI RIESCO.
A questo mi rispondono solitamente "bon son affari tuoi allora". Così mi ripropongo di fermarmi, di riflettere e di ripartire. Ma con me riparte il vortice, e non riesco mai ad uscirne. Mi sto nuovamente lasciando andare in tutti i campi possibili, la paura e le ansie si trasformano col tempo in fobie che ovviamente non mostro a nessuno, ma mi disturbano particolarmente, mi sento debole. E non posso permettermi neppure un simile stato d'essere, nessuno me lo giustifica, e sono davvero stanca, stanchissima, di ripetere tutto quello che mi fa arrivare a questi punti. Non sono l'unica al mondo, ok. Beh questa sono io, e l'unica cosa che vorrei è riuscire a trovare il mio equilibrio... Ma proprio nel momento in cui pare che le cose inizino a quadrare, sbam, si torna mille passi indietro. Non ho problemi mentali, né altre malattie gravi, e questo già dovrebbe essere un input per prendere forza. Lo psicologo mi aiuta, tutte le persone che tengono a me cercano di guidarmi, ma al volante ci sono io, non i loro corpi, non le loro teste. Il problema è che fisicamente sono costretta ad esserci, e mentalmente cerco in tutti i modi di scappare, di partire in ritarata, ma non posso e non devo... Continuando secondo la metafora della guida che potrebbe sembrare ridicola, nella realtà della propria vita non esistono i piloti automatici purtroppo, esistiamo noi, ed esisto io. In seguito a tali parole, e ai maledetti ragionamenti, inizio a credere che forse l'errore sia proprio la mia esistenza, la mia persona. Sono una macchina di errori ambulante. Perché pur rendendomene conto, non mi impegno abbastanza per risolvere, preferisco scendere, ma scendo all'indietro, scivolando nel baratro. Di nuovo.



Quanto ti capisco e so bene a cosa ti riferisci... maledetti problemi famigliari...
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