Caos totale, si scende, nel baratro.

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Di qualunque tipo di ansia o paura si tratti, può essere superato!
L'insonnia è la conseguenza dell'ansia, delle tante peeoccupazioni che affollano la nostra mente, parliamone e buttiamole fuori dal nostro letto!

Caos totale, si scende, nel baratro.

Messaggioda Athena » 11/11/2015, 16:52



È un po' che non scrivo qui, non perché le cose vadano meglio, semplicemente perché al caos di base ed interno a casa si aggiunge lo stress esterno, portato da troppi fattori. Il primo, corrisponde alla domanda perché non posso ripartire da zero? Vero, ho sbagliato di grosso, ma c***o! Mi dite tutti "ricomincia, riparti, cancella gli errori del passato, e vai avanti". Non è fattibile. Gli errori ti fanno capire cos'è che hai sbagliato, ma ti attaccano addosso targhette da cui scaturiscono pregiudizi che 'nte scolli più. Sarà che è solo l'inizio, sarà che sbaglio sempre. Se poi non riesco a capirmi da sola figuriamoci come potrebbero farlo gli altri.
"Scelte, la vita è fatta di scelte, ed ogni scelta porta inesorabilmente conseguenze".
Perfetto, peccato che de positivo 'nce esce mai niente. Tuttavia non posso permettermi di condannare nessuno se non me stessa... È colpa mia se sbaglio, è colpa mia. Più che guidarmi, nessuno può ragionare ed agire al mio posto, soltanto la sottoscritta.
Ma per ora pare che mi trovi in un vortice, e che continui a girare, aspettando che qualcuno mi tenda la mano e mi tiri fuori.
Portatemi via da qui. Sento tremendamente il bisogno di scappare ma sono come incatenata, e non c'è niente di peggio delle catene che esistono nella mia mente in aggiunta a quelle che mi pongono tutti. Ogni volta che me ne libero, tornano a bloccarmi, più strette. Ma perché? Perché deve essere tutto complicato?
Inutile chiedere, tanto so già la risposta: devo alzarmi da questo letto e tornare a combattere. Se non volessi? Se non riuscissi? Se fossi troppo stanca per tutto? "Devi perseverare e resistere".
"Devi" ... Sì, devo. Ma p*rca miseria, devo scandirlo in sillabe? NON CI RIESCO.
A questo mi rispondono solitamente "bon son affari tuoi allora". Così mi ripropongo di fermarmi, di riflettere e di ripartire. Ma con me riparte il vortice, e non riesco mai ad uscirne. Mi sto nuovamente lasciando andare in tutti i campi possibili, la paura e le ansie si trasformano col tempo in fobie che ovviamente non mostro a nessuno, ma mi disturbano particolarmente, mi sento debole. E non posso permettermi neppure un simile stato d'essere, nessuno me lo giustifica, e sono davvero stanca, stanchissima, di ripetere tutto quello che mi fa arrivare a questi punti. Non sono l'unica al mondo, ok. Beh questa sono io, e l'unica cosa che vorrei è riuscire a trovare il mio equilibrio... Ma proprio nel momento in cui pare che le cose inizino a quadrare, sbam, si torna mille passi indietro. Non ho problemi mentali, né altre malattie gravi, e questo già dovrebbe essere un input per prendere forza. Lo psicologo mi aiuta, tutte le persone che tengono a me cercano di guidarmi, ma al volante ci sono io, non i loro corpi, non le loro teste. Il problema è che fisicamente sono costretta ad esserci, e mentalmente cerco in tutti i modi di scappare, di partire in ritarata, ma non posso e non devo... Continuando secondo la metafora della guida che potrebbe sembrare ridicola, nella realtà della propria vita non esistono i piloti automatici purtroppo, esistiamo noi, ed esisto io. In seguito a tali parole, e ai maledetti ragionamenti, inizio a credere che forse l'errore sia proprio la mia esistenza, la mia persona. Sono una macchina di errori ambulante. Perché pur rendendomene conto, non mi impegno abbastanza per risolvere, preferisco scendere, ma scendo all'indietro, scivolando nel baratro. Di nuovo.
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Tenersi tutto dentro e non sbottare. E' questo il dolore più forte, accusare il colpo, e rialzarsi fingendo di non sentire nulla.
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Messaggioda La Musica del Vento » 12/11/2015, 10:36



Cara, ti voglio bene. <3
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Messaggioda ginetto » 12/11/2015, 11:01



Athena ha scritto:Ma per ora pare che mi trovi in un vortice, e che continui a girare, aspettando che qualcuno mi tenda la mano e mi tiri fuori.
Portatemi via da qui. Sento tremendamente il bisogno di scappare ma sono come incatenata, e non c'è niente di peggio delle catene che esistono nella mia mente in aggiunta a quelle che mi pongono tutti. Ogni volta che me ne libero, tornano a bloccarmi, più strette. Ma perché? Perché deve essere tutto complicato?
Inutile chiedere, tanto so già la risposta: devo alzarmi da questo letto e tornare a combattere. Se non volessi? Se non riuscissi? Se fossi troppo stanca per tutto? "Devi perseverare e resistere".
"Devi" ... Sì, devo. Ma p*rca miseria, devo scandirlo in sillabe? NON CI RIESCO.
A questo mi rispondono solitamente "bon son affari tuoi allora". Così mi ripropongo di fermarmi, di riflettere e di ripartire. Ma con me riparte il vortice, e non riesco mai ad uscirne. Mi sto nuovamente lasciando andare in tutti i campi possibili, la paura e le ansie si trasformano col tempo in fobie che ovviamente non mostro a nessuno, ma mi disturbano particolarmente, mi sento debole. E non posso permettermi neppure un simile stato d'essere, nessuno me lo giustifica, e sono davvero stanca, stanchissima, di ripetere tutto quello che mi fa arrivare a questi punti. Non sono l'unica al mondo, ok. Beh questa sono io, e l'unica cosa che vorrei è riuscire a trovare il mio equilibrio... Ma proprio nel momento in cui pare che le cose inizino a quadrare, sbam, si torna mille passi indietro. Non ho problemi mentali, né altre malattie gravi, e questo già dovrebbe essere un input per prendere forza.
[...]
Sono una macchina di errori ambulante. Perché pur rendendomene conto, non mi impegno abbastanza per risolvere, preferisco scendere, ma scendo all'indietro, scivolando nel baratro. Di nuovo.


avrei potuto scriverle io ste righe.
non so che dirti, mi spiace.
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ginetto
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Messaggioda dolce » 12/11/2015, 11:06



cara ankio ti voglio davveroo bene mi dispiace cosi tanto
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ti voglio tanto bene angelo piero
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Messaggioda Athena » 13/11/2015, 1:02



Ma quanto siete carucce musica e dolce *.* <3<3 gino XD bon almeno riusciamo a renderci conto di come stiamo, e hai letto tutto sto poema con attenzione quindi grazie hahahaha ....ci riprenderemo, spero
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Messaggioda cipochan » 13/11/2015, 1:47



Sai, mi ci ritrovo parecchio anche io nonostante siano sicuramente situazioni diverse. Ogni qualvolta credo di vedere un barlume in fondo al tunnel va poi a finire che è semplicemente un miraggio, una mera illusione. Ci sono stati dei reali miglioramenti nella mia vita ma il continuare a cadere e a stare male per le stesse ragioni, le stesse di anni fa significa che questi miglioramenti non sono ciò di cui la mia psiche necessita per cui, per sopravvivere, ho cominciato a fare una cosa che ogni tanto mi fa stare meglio: ho cominciato ad accettarmi. Non in toto purtroppo perché assolutamente non ci riesco (come te non mi impegno abbastanza e nonostante sia importantissimo priorizzo altro) ma alcune particolarità del mio stupido carattere che mi fanno stare malissimo mi pesano leggermente meno perché mi sono autoconvinto che tentare di cambiare mi fa stare solo peggio e del resto, sono come sono e quel che serà serà.

Prova, convinciti!
Un abbraccio
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Messaggioda Baraddur » 13/11/2015, 10:02



Athena ha scritto: "Scelte, la vita è fatta di scelte, ed ogni scelta porta inesorabilmente conseguenze".


La vita è fatta di continue scelte piccole e grandi: sì o no, caldo o freddo, destra o sinistra, dentro o fuori, dolce o salato, restare qui o andare lì, fare questo o quello, verde o rosso ecc...

Lo psicologo mi aiuta, tutte le persone che tengono a me cercano di guidarmi, ma al volante ci sono io, non i loro corpi, non le loro teste. Il problema è che fisicamente sono costretta ad esserci, e mentalmente cerco in tutti i modi di scappare, di partire in ritarata, ma non posso e non devo... Continuando secondo la metafora della guida che potrebbe sembrare ridicola, nella realtà della propria vita non esistono i piloti automatici purtroppo, esistiamo noi, ed esisto io. In seguito a tali parole, e ai maledetti ragionamenti, inizio a credere che forse l'errore sia proprio la mia esistenza, la mia persona. Sono una macchina di errori ambulante. Perché pur rendendomene conto, non mi impegno abbastanza per risolvere, preferisco scendere, ma scendo all'indietro, scivolando nel baratro. Di nuovo.


Ma diventando più concreti: non avevi detto che avevi una vita più appagante fuori casa, e che poteva farti stare di più fuori casa, lontana da una situazione familiare difficile? Cosa c'è che non va fuori casa, con gli amici, con la scuola ecc... ?
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Messaggioda Athena » 13/11/2015, 11:22



Bar, metaforicamente parlando ho chiarito quel che dovevo dire. Non ho mai sostenuto di avere una vita appagante né dentro casa né fuori. Amici veri, ne ho pochissimi, e lontani da me, nella vecchia città. Qui non ho nessuno, se non mere conoscenze sfruttate per uscire un po' e nulla più. Anche se sfruttate è una parola non adeguata perché purtroppo per come son fatta tendo sempre a dare tutta me stessa e ad essere disponibile con tutti occupandomi di tutti, classica sindrome della mamma chioccia lol. Più che altro mi dispiace se le persone hanno problemi e dal momento che a me piace contare su qualcuno che ci sia e che risponda alla mia richiesta di aiuto, cerco di non far mancare questa necessità a nessuno, o per lo meno alle persone che noto ne abbiano particolarmente bisogno. La scuola va malissimo, son stata bocciata l'anno scorso per via delle assenze che però erano dovute al fatto che restavo in clinica da mamma, per mesi ho mollato tutto. Quest'anno, dovrei essere per lo meno avvantaggiata ed invece continuo ad assentarmi a stare male e a lasciarmi totalmente andare. Passo le giornate a letto tra libri e serie tv pur di sfuggire alla realtà. Dentro casa è come se mi trovassi in un tempo sempiterno alla tavola del cappellaio matto di Alice, dove le cose non cambiano mai, non c'è logica, solo matti irrazionali di cui però aver pena perché si tratta di disagi mentali, di problemi di salute, che non auguro a nessuno e ringrazio Dio di non avere. E fuori devo fare i conti col mio totale rifiuto della realtà che non mi piace, non voglio stare qui e la gente non mi garba. Non ho molti problemi a relazionarmi con le persone,anzi, ma se per relazionarsi intendiamo far finta di esssere amici, non mi va. Son molto selettiva, scelgo le persone con cui condividere alcune parti della mia vita, per lo meno persone a cui importi anche di me e non continuamente l'opposto: Sono sempre io a curarmi di loro. E se per amicizia si intende soltanto "prendersi cura dell'amico", non ci sto più. Non è questo quello che voglio. Inoltre non mi sento accettata da nessuno, è come se avessi sempre il dito puntato contro per chi conosce il mio passato e non la smette di giudicare, ma anche le persone che non mi conoscono preferiscono ragionare in massa e seguire la via più semplice, quella che ssi ferma alle apparenze. E qui ripeto che comunque anch'io mi impegno poco nel confutare l'immagine negativa di me che appare. Più che altro perché la gente inizia a perdere fiducia e a meno che non si tratti di persone a cui sto davvero a cuore, come parenti o fidanzati, ma nemmeno più, non interessa stare a guardare se questa ragazzina problematica cambia. Anche se poi c'è di peggio, non sono un ex galeotta lol. Ho vissuto situazioni complicate da reggere alla mia età, e mi andava in qualche modo di farmi sentire, di ribellarmi per gridare "basta, non ce la faccio più". "Divertimento" questa parola... Tutti quelli che mi conoscono qualora leggessero un post simile direbbero ma sei te che scrivi? Ma che davvero? Perché una ragazzina così triste e stanca e confusa non la do a vedere, tanto non serve, me la cavo da sola ormai da 17 anni e non mi aspetto che le cose cambino. Sono nata guerriera, e tutte le volte che ho abbassato lo scudo mi son ferita non poco. Tutti credono che mi "diverta" e che stia bene, non è così. Per nulla.
Chipo sei tenerissimo... E sì dovrei accettarmi per quella ch sono, ma a volte lo faccio, anche se non completamente, nel senso che appena erro in qualcosa boom torno indietro a considerarmi il peggio del peggio, perciò parlavo di vortici. Vorrei precisare che magari scrivo come una stupida attraverso continue metafore ma le scelgo per enfatizzare tutto quello che sento, e che magari con frasi "normali" non si riesce a captare .-. Chiedo venia se preferite smetto di utilizzarle XD
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Messaggioda Baraddur » 13/11/2015, 11:37



Athena ha scritto:Vorrei precisare che magari scrivo come una stupida attraverso continue metafore ma le scelgo per enfatizzare tutto quello che sento, e che magari con frasi "normali" non si riesce a captare .-. Chiedo venia se preferite smetto di utilizzarle XD


No, anzi, esprimono la tua vena creativa e rendono più chiare certe situazioni interiori, se alternate ad elementi più terra-terra che chiariscano un pò il contesto in cui quelle metafore sono inserite.
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Messaggioda Athena » 13/11/2015, 11:41



Hahahhaha grazie *.*
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