da Lama Donna » 26/01/2016, 17:12
Ho un grande bisogno di risposte. Praticamente è dalle elementari che pratico il rugby e lo amo come sport. E' stato l'unico sport a non avermi mai stancata in questi anni, mentre ad altri rinunciavo in qualche mese. (non sono mai stata una che mantiene le promesse che si fa). Per le promesse che mi facevo, tendevo sempre a creare problemi inesistenti come "devo studiare, non posso farlo" come scuse per evitare di farle, soprattutto per pigrizia o per paura di fallire nell'impresa (sono consapevole del fatto che se si ha paura per ogni cosa non si vive appieno la vita, ma non posso farci niente, perché è così che sono fatta e non riesco a cambiare, pur continuando a provarci). Tornando al discorso iniziale, il rugby, a differenza degli altri hobby, lo praticavo sempre e non creavo mai scuse per non andarci. Nonostante fossi in una squadra maschile, perché non esisteva quella femminile, mi sono sempre trovata bene con me stessa e con gli altri. Dall'anno scorso, invece, sono entrata nell'U14 e, secondo il regolamento, non avrei più potuto partecipare alle partite, solo agli allenamenti, ma io decisi comunque di andarmene, perché ormai i miei compagni di squadra erano nella fase di crescita del corpo e della resistenza, quindi io non sarei più riuscita a stare a passo con loro, quindi, non volendo essere la palla al piede (è l'ultima cosa che vorrei essere), me ne sono andata. Poi subito dopo ho scoperto che esisteva una squadra femminile in un'altra compagnia, così decisi di provare, ma subito sorse un problema: erano tutte più grandi di me di minimo 3 anni e io mi sentivo tanto insicura e poi, prendendo coscienza durante gli allenamenti di essere una palla al piede, vi rinunciai. Un anno dopo sono andata a trovare i vecchi compagni di squadra e gli allenatori e mi si è accesa una sorta di scintilla: avevo ancora la voglia di giocare, non mi importava come, così, piena di grinta, tornai a fare un altro allenamento di prova e, nonostante le altre mi guardassero scettiche, mi accettarono nuovamente nel gruppo. Fin qui nulla di strano, ma sorse nuovamente il problema di un anno prima (sintomo che la grinta iniziale non era servita a niente) e, in più, l'allenatore continuava a elogiarmi davanti alle altre, anche se loro facevano meglio di me, facendomi sentire ancora più insicura. Ah, dimenticavo: io sono sempre stata una tipa chiusa, che si fa molti film mentali e ho sempre trovato difficili le interazioni sociali, ma in campo era come se mi "accendessi" e cambiassi completamente carattere....e stavo bene. In ogni caso, la paranoia ricominciò a pervadermi e avevo una grandissima paura di essere giudicata, così ho ricominciato nuovamente a creare scuse per non andarci, quindi iniziai a non andarci quasi mai....e succede questo tuttora. Il bello è che ogni volta che andavo all'allenamento inizialmente mi sentivo insicura, ma poi le 2 ore passavano in fretta e a fine allenamento mi sentivo rilassata, ma poi ricominciavano le paure. Ora nemmeno durante l'allenamento mi rilasso e continuo ad avere una paura folle di tutto. E' questa la situazione in cui mi trovo ora. In un certo periodo, pur avendo paura, ci andavo comunque, perché ho la necessità di perdere peso e stava andando tutto bene, ma ora non mi interessa più; piuttosto sono disposta ad allenarmi da sola in una palestra. Sto dannatamente male ogni volta che anche mi ricordo di doverci ritornare in futuro....prima non era così.... Non so trovare bene le ragioni di questa paura, pur avendo cercato di scavare bene in me, quindi ho appena preso una decisione estrema: disiscrivermi. So che significherebbe scappare dai problemi, ma voi non immaginate quanto io ci stia male ogni volta e penso che se devo stare male nel fare qualcosa, tanto vale non farla, perché sono stanca di soffrire nelle mie fisse mentali. Tanto soffrirei in ogni caso: di rimpianto in futuro se non ora non lo praticassi più, ma anche di rimorso se continuo a stare male in questo modo. Sono arrivata a un punto in cui mi serve davvero parlare con qualcuno per avere delle risposte, perché non ce la faccio più. I miei genitori non pagherebbero uno psicologo e neanche io voglio che sprechino soldi per me, quindi mi rimanete solo voi. Vi prego, aiutatemi.