Attacchi di panico in autobus e treno

È la prima volta che scrivo su questo forum, e colgo l'occasione per salutare tutti gli utenti.
Ho 20 anni, vivo in una grande città, e per ora frequento il primo anno di università. Come si evince dal titolo, non riesco più a prendere un autobus o la metropolitana poiché appena dentro inzia quello che posso con certezza chiamare un attacco di panico. Sensazione di svenimento, mani sudate, dolore al petto e allo stomaco, battito accellerato e quella sensazione di oppressione, come fossi in gabbia e voglia di uscire quanto prima. Mi agito, cerco di calmarmi ma è tutto inutile. Non sono in me. Ho iniziato a soffrire di attacchi di panico quando ero ancora al liceo. Ero al secondo anno e ricordo che in quel periodo qualcosa non andava come volevo, prendevo voti molto bassi, e avevo una certa difficoltà a comunicare con gli insegnanti ed iniziai a chiudermi più in me stesso, anche nei confronti degli amici. Fu in quel periodo che ebbi i miei primi attacchi di panico quando la mattina mi recavo a scuola in metropolitana, ma erano meno intensi di quelli attuali e neanche io in realtà sapevo bene cosa mi capitava. Non avevo dato un nome a quello di cui soffrivo. Successivamente le cose migliorarono e gli attacchi di panico si ridussero, quasi a scomparire. Trascorsero gli anni, la situazione scolastica precipitò, mi allontanai dai miei amici e cambiai scuola. Per un anno/ un anno e mezzo le cose migliorarono, conobbi nuovi amici e mi sentivo bene, come non accadeva da tanto tempo. In classe ero a mio agio, riuscivo a scherzare con i professori e con i compagni. Poi all'improvviso un crollo. Cambiai nuovamente personalità. Divenni più silenzioso, più ansioso, in un certo senso regredii dai mglioramenti che avevo fatto con le persone. E ritornarono gli attacchi di panico durante il viaggio verso scuola. Erano mesi terribili. Ricordo che a volte, talmente dello stress, tensione ed ansia che accumulavo in autobus o in treno, che appena arrivato a scuola, andavo in bagno e davo di stomaco. Inutile dire che iniziai ad avere un' enorme paura di prendere mezzi di trasporto e capitava che per giorni non andavo a scuola.
Adesso sono all'università, con ancora nessun esame dato e con il fatto che non riesco a gestire più gli attacchi di panico. Una settimana fa ne ho avuto uno molto forte in treno e sono dovuto scendere alla fermata successiva e poi andare a piedi. L'altro giorno il treno era quasi in partenza, avevo una paura immensa ed un ansia che non sentivo più il mio corpo e sono scappato prima che partisse e ho saltato la lezione. Anche oggi dovevo prendere un autobus ma non ce l'ho fatta. Ero per strada e per poco non svenivo dall'ansia. Credo di essere arrivato ad un punto di non ritorno che non riesco più a gestire. Come farò ad andare all'università per altri due mesi? Non so che fare, vi chiedo un aiuto o un consiglio.
Ho paura ad uscire di casa e credo che tutto ciò non possa che peggiorare. Non so ancora di preciso di cosa soffro. Non sono mai andato da uno psicologo/psicoterapeuta e soprattutto tutto ciò non lo sa nessuno, neanche i miei genitori. Mi sento così solo e l'angoscia mi sta devastando.
Chiedo scusa se ho scritto davvero tanto, spero che possiate comprendermi.
Ho 20 anni, vivo in una grande città, e per ora frequento il primo anno di università. Come si evince dal titolo, non riesco più a prendere un autobus o la metropolitana poiché appena dentro inzia quello che posso con certezza chiamare un attacco di panico. Sensazione di svenimento, mani sudate, dolore al petto e allo stomaco, battito accellerato e quella sensazione di oppressione, come fossi in gabbia e voglia di uscire quanto prima. Mi agito, cerco di calmarmi ma è tutto inutile. Non sono in me. Ho iniziato a soffrire di attacchi di panico quando ero ancora al liceo. Ero al secondo anno e ricordo che in quel periodo qualcosa non andava come volevo, prendevo voti molto bassi, e avevo una certa difficoltà a comunicare con gli insegnanti ed iniziai a chiudermi più in me stesso, anche nei confronti degli amici. Fu in quel periodo che ebbi i miei primi attacchi di panico quando la mattina mi recavo a scuola in metropolitana, ma erano meno intensi di quelli attuali e neanche io in realtà sapevo bene cosa mi capitava. Non avevo dato un nome a quello di cui soffrivo. Successivamente le cose migliorarono e gli attacchi di panico si ridussero, quasi a scomparire. Trascorsero gli anni, la situazione scolastica precipitò, mi allontanai dai miei amici e cambiai scuola. Per un anno/ un anno e mezzo le cose migliorarono, conobbi nuovi amici e mi sentivo bene, come non accadeva da tanto tempo. In classe ero a mio agio, riuscivo a scherzare con i professori e con i compagni. Poi all'improvviso un crollo. Cambiai nuovamente personalità. Divenni più silenzioso, più ansioso, in un certo senso regredii dai mglioramenti che avevo fatto con le persone. E ritornarono gli attacchi di panico durante il viaggio verso scuola. Erano mesi terribili. Ricordo che a volte, talmente dello stress, tensione ed ansia che accumulavo in autobus o in treno, che appena arrivato a scuola, andavo in bagno e davo di stomaco. Inutile dire che iniziai ad avere un' enorme paura di prendere mezzi di trasporto e capitava che per giorni non andavo a scuola.
Adesso sono all'università, con ancora nessun esame dato e con il fatto che non riesco a gestire più gli attacchi di panico. Una settimana fa ne ho avuto uno molto forte in treno e sono dovuto scendere alla fermata successiva e poi andare a piedi. L'altro giorno il treno era quasi in partenza, avevo una paura immensa ed un ansia che non sentivo più il mio corpo e sono scappato prima che partisse e ho saltato la lezione. Anche oggi dovevo prendere un autobus ma non ce l'ho fatta. Ero per strada e per poco non svenivo dall'ansia. Credo di essere arrivato ad un punto di non ritorno che non riesco più a gestire. Come farò ad andare all'università per altri due mesi? Non so che fare, vi chiedo un aiuto o un consiglio.
Ho paura ad uscire di casa e credo che tutto ciò non possa che peggiorare. Non so ancora di preciso di cosa soffro. Non sono mai andato da uno psicologo/psicoterapeuta e soprattutto tutto ciò non lo sa nessuno, neanche i miei genitori. Mi sento così solo e l'angoscia mi sta devastando.
Chiedo scusa se ho scritto davvero tanto, spero che possiate comprendermi.