Cos'è il DOC e come sconfiggerlo

Forum di aiuto su Paura e Ansia: Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), Disturbo d’ansia generalizzato (GAD), Disturbo da attacco di panico (DAP), Disturbo post-traumatico da stress, Disturbi del sonno, Fobie sociali o semplici (omofobia, agorafobia, etc).
Di qualunque tipo di ansia o paura si tratti, può essere superato!
L'insonnia è la conseguenza dell'ansia, delle tante peeoccupazioni che affollano la nostra mente, parliamone e buttiamole fuori dal nostro letto!

Cos'è il DOC e come sconfiggerlo

Messaggioda Royalsapphire » 28/05/2013, 12:04



Cari amici,

posto quì una rielaborazione delle parole dell’utente di un forum che visitai due anni fa e che reputo possano davvero essere d’aiuto a coloro che soffrono di DOC.

Ho sofferto di doc dall'eta' di 3 anni, fino a 25. Piu' crescevo, piu' si radicava in me, e piu' diventava pesante... negli ultimi anni il doc era ormai giorno, notte, mattina e pomeriggio presente. Ossessioni mentali continue, giornate intere passate a pensare quale contropensiero potesse scacciare l'ultima ossessione... ma poi eccone un'altra ed un'altra... l'inferno!!! .
Come ben sapete il DOC è un inganno... ti fa credere che starai bene se gli ubbidisci, ma poi ti distrugge di nuovo.
Oggi sono qui per dirvi : HO SCONFITTO IL DOC!!! Ormai so perfettamente come si fa a sconfiggere ogni singolo pensiero che ci si mette in testa. Sto bene e mi sto godendo finalmente la MIA VITA!!!

Premetto che se non si crede di poterlo sconfiggere con tutto se stesso non lo si sconfiggerà mai!!!
HO INTRAPRESO UN CAMMINO DI TERAPIA COGNITO-COMPORTAMENTALE (AVENDO LA FORTUNA...O LA GRAZIA DI INCONTRARE UNA PERSONA VERAMENTE PREPARATA, LA QUALE SI E' CONQUISTATA LA MIA STIMA) ED A QUESTO HO AGGIUNTO LA MIA ENORME FORZA DI VOLONTA'.

SE NE ESCE RAGAZZI... CREDETEMI. “



PUNTO 1
FONDAMENTALE... PER INIZIARE.


"METTERSI AL PRIMO POSTO"


Detto cosi questo primo punto puo' sembrare banalissimo, anche un po’ da egoisti forse... ma non lo e'! Perche' io che soffrivo, e voi che soffrite, di doc siamo tutti delle persone iperbuone e ipersensibili.
Mettersi al primo posto significa, naturalmente, cominciare a sconfiggere un'enorme categoria di ossessioni (ovvero quelle da sensi di colpa, e in parte da relazione sociale).

Esempio:
"ho detto questa frase a quella persona non a fin di male, ma potrebbe averla interpretata male".
Il doc dice : "trova le prove CERTE che non abbia capito male, e fin quando non le troverai questo dubbio ti distruggera' la mente...potrebbe esserci rimasta male, potrebbe aver cambiato idea su di te, etc..."
Il modo migliore per aiutare il doc e cadere nella sua trappola e' ubbidirlo: "si trovero' le prove, cosi non staro' piu' male"...niente di piu' falso e sbagliato.
E' tutto un inganno!!!
Non troverai mai le prove, per un semplice motivo... le prove ASSOLUTE non esistono su niente, e sapendo questo il doc puo' giocarci all'infinito.
Tu parli con un amico di questa persona e ti rassicura che lei non ha capito male , o che ti stima da morire... sei tranquillo per un po’ ma sei sempre sotto sacco!
Infatti il doc puo' ricominciare a distruggerti con una facilita' mostruosa...basta dire: "che ne sai se l'amico imbrogliava? Che ne sai se l'ha detto per farti tranquillizzare?"... e ricadi all'inferno.


Cosa significa questo primo punto dal titolo : METTERSI AL PRIMO POSTO?
Volersi bene piu' di quanto ne possiamo volere a quella persona con la quale abbiamo parlato!!!
Mai cercare di scongiurare l'evento temuto... non ci riusciresti, e' impossibile averne le prove...accettare quell'eventualita' e non farsi male...perche'? Perché adesso ci sei tu al primo posto.
Questa e' la risposta che sconfigge il doc (forse a molti sembrera' impossibile, anche a me lo sembrava dopo le prime sedute...ma e' cosi) :
"Io l'ho detto a fin di bene... se ha capito male? Beh problemi suoi. E se adesso pensa male di me? Bhe e' stupida...perche' pensa male di me senza avermi chiesto se aveva capito bene o male. Problemi suoi!... Io??? Io non devo scongiurare proprio niente... se ha pensato male, lo pensi pure, non ci posso far nulla... se mi e' amica e avesse pensato male (cosa che poi sicuramente non e' successa) verra' e mi chiedera', altrimenti bye bye adios. Con sarcasmo e sorrisino.
Ovviamente io parlo cosi perche' ne sono uscito...ed e' gia 4 mesi che sono in terapia...capisco che per voi e' troppo. Ma credo renda l'idea di come ci si sente quando se ne esce. Io non mi riconosco piu'...non sembro io a parlare cosi...avendo una frequenza di ossessioni, dubbi, preoccupazioni, sensi di colpa pari ad 1 al minuto.
Forza di volonta', amore per se stessi, mento alto nell'affrontare i pensieri e spirito combattivo.

E' solo un esempio molto sintetizzato per spiegare il primo punto.




PUNTO 2

IMPARARE A NON CONSIDERARE I PENSIERI OSSESSIVI COME EVENTI TEMUTI



Questo secondo punto e' importantissimo... anzi direi la chiave fondamentale per fare un passo avanti enorme verso la guarigione.
Nel post precedente parlavamo proprio del meccanismo del doc.
I neuroni del nostro cervello, come qualsiasi parte del nostro corpo, sono regolati da alcune leggi biologiche; una legge fondamentale e' questa:

"temere un pensiero equivale a pensarlo" -> cioè temerlo, ce lo fa invocare!

Il doc si serve proprio di questa legge biologica per incastrare tutti voi... e me in passato.
Come dicevo precedentemente il meccanismo del doc comincia creando dei pensieri in te e convincendoti che quei pensieri siano realta', o che siano significativi di qualcosa di brutto, di sporco, di cattivo, di infelice.

-Sono una persona eccessivamente credente?...il doc mi mette in testa dei pensieri blasfemi, appunto perche' poi usera' quei pensieri come PROVA del mio essere blasfemo.
- Sono una persona alla quale fa ribrezzo la pedofilia o i rapporti omosessuali?...il doc mi mette in testa dei pensieri tremendi riguardanti bambini, o persone del mio stesso sesso, usandoli poi come PROVA CERTA SCHIACCIANTE di condanna.
- Amo profondamente la mia ragazza?...Il doc mi mette in testa dei pensieri brutti su di lei, me la fa vedere brutta, poco interessante, mi dice che mi annoio a stare cn lei e mi fa vivere quelle sensazioni come se fossero reali... come se le provassi io. Poi le usa come PROVA che non sto piu' bene con lei.

Potrei continuare all'infinito.

Cosa non fare MAI???

Dire: speriamo che questi pensieri non mi vengano piu' ; speriamo che stavolta con la mia ragazza stia bene senza quei dubbi; speriamo che quelle bestemmie non vengano piu'; speriamo tanto che quell'ossessione non torni piu'.
Queste frasi sono il miglior aiuto in assoluto che possiamo dare al doc !!
Infatti dicendo questo stiamo elevando quel pensiero ad evento temuto e appunto per legge biologica come detto prima "temere un pensiero equivale a pensarlo".

Qual è allora l'atteggiamento da avere?
Presa di coscienza della propria forza e, contemporaneamente, presa di coscienza della ridicolezza e della poca varieta' del doc; atteggiamento non piu' di paura, ma addirittura di sfida verso il doc.
Temetelo e lui verra',,, chiamatelo e lui capira' che non lo temete, provera' a disturbarvi un bel po’ e poi capendo che non conclude niente, andra via!!!

Spero che proprio stasera quel pensiero non mi venga??? Macche'... mi venga o non mi venga e' uguale, tanto quel pensiero e' il ridicolo doc che mi disturba ed io lo so, ma non significa nulla!
Se vuoi venire vieni pensiero...sei arrivato? Oddio eccoti qui di nuovo tu, che noia...ma ti rendi conto che sei pesante? Dai stai con me quanto vuoi...divertiamoci insieme. BENVENUTO PENSIERO... mi disturberai? Pazienza ho imparato a convivere con te quindi vieni quanto vuoi.

Naturalmente l'atteggiamento e' fondamentale! Rispondere al doc senza convinzione risolve poco... queste parole devono essere accompagnate da sarcasmo, quasi superiorita' ragazzi... come se doveste parlare ad un idiota che non conta nulla e che a modo suo vuol farsi lo scaltro!
Rideteci, prendetelo in giro quando viene, non sperate mai che non venga...ma al contrario : vieni quando vuoi caro mio...rieccoti qui benvenuto pensiero!!!



PUNTO 3
strettamente correlato con il punto 2:
"NON PERDER MAI TEMPO A CERCARE PROVE CHE SCACCINO QUEL CHE L'OSSESSIONE VI DICE"


Questo punto e' pratica conseguenza del precedente (perdonatemi se vi sto scaricando tutto in una volta...non voglio accelerare, pero' fin da subito voglio dare a tutti un quadro d'insieme di tutti i punti deboli del doc, che povero lui, sono una miriade!!! Peccato che chi sta male non riesca a vederli da solo, come non riuscivo io).
E' pratica conseguenza per il semplice fatto, che se ho imparato a non veder piu' l'ossessione come un evento temuto, ma ho realizzato che quell'ossessione e' il solito cretino doc che mi turba, non ho bisogno di cercar prove per allontanarlo.
Anzi vi diro' di piu'... i pensieri che il doc usa per condannarvi, usateli voi invece come PROVA della vostra innocenza.

Infatti se tu hai l'ossessione di poter uccidere tuo figlio, significa che sei la madre che ama suo figlio di piu' al mondo e che mai gli farebbe niente... per questo il doc gioca con te su quell'argomento...e via dicendo.

Cercare PROVE ASSOLUTE tra l'altro e' un'altra trappola del doc, come vi dicevo, per un semplice motivo: ogni prova che tu puoi trovare, sotto ogni punto di vista, il doc puo' contestartela... tu ne trovi un'altra e lui la contesta con argomentazioni sempre piu' complesse...e cosi fino all'infinito portandoti alla sensazione di esser pazzo/a. Ribadisco: Non esiste infatti prova assoluta.

E alla domanda ... se ami la tua ragazza, che prove hai? Rispondete : la prova e' che sto bene con lei quando tu non mi disturbi, che so cosa sarei disposto a fare per lei e che so che i dubbi me li metti tu perche' sei ridicolo e agisci con tutti allo stesso modo. E se tu mi metti dubbi su questo argomento, non fai altro che dimostrarmi che non amo la mia ragazza 10 ma 100 volte...perche' tu ci metti il dubbio sulle cose che amiamo di piu', per farci sentire in colpa e farci star male (diteglielo sempre con atteggiamento sarcastico e superiore volto a ridicolizzarlo!).

Giorni fa leggevo di una ragazza che siccome aveva detto "siete gentile voi" ad un segretario, temeva che l'altro segretario si fosse sentito escluso da quel saluto e si potesse vendicare parlando male al docente. Emblematica, questa ossessione!!! Divertiamoci a smontarla.
Come agisce in questo caso il doc?
Ossessione: potrebbe aver capito male e vendicarsi... per stare bene devi avere la prova assoluta che non ha capito male e che non si vendichera'.
Anche qui...come aiutare il doc? Elevando quel pensiero ad evento temuto e dicendo: Dio mio, speriamo non succeda...devo trovarne le prove che non sia cosi.
Paff! Se rispondi così, il doc ti ha fregato... per un semplice motivo... e' ovvio che non succedera’ mai quel che temi ma non troverai nemmeno mai delle prove assolute e tangibili.
Perche' ogni prova sarebbe dal doc, contestabile.
Qualcuno rassicurava questa ragazza dicendole: non preoccuparti e' solo un segretario, cosa puo' mai fare... e lei era stata meglio. Ma non e' questa la strada perche' quella ragazza stara' meglio fin quando il doc non decide per esempio di dirle : e se quello nonostante fosse solo un segretario fosse il vicino di casa del docente? E se il fratello del segretario fosse amico del docente?
Ecco che il doc sarebbe di nuovo vincente.

Come vedete, rispondere alle ossessioni cercando prove significa FARE IL SUO GIOCO.

Invece anche qui come nel punto 2 : io non ti temo pensiero e non ti devo scongiurare...vieni pure...BENVENUTO PENSIERO!
E se quell'evento si realizzasse? Parola magica : PAZIENZA!!! Io non ho detto quella frase per male, ma se tutto quello che mi dici si realizzasse, a quel punto vadano al diavolo segretario, docente, universita' e voto!!! Io la coscienza ce l'ho a posto (atteggiamento questo che si ricollega a quel che ho scritto nel punto 1, ovvero ricollegato al "mettersi al primo posto").



PUNTO 4

IMPARARE A DISTINGUERE I PENSIERI IN DUE CATEGORIE E DI CONSEGUENZA ADOTTARE DUE TECNICHE DIFFERENTI PER LIBERARSENE


Tra i tanti pensieri che il doc mette in testa, evidenzio in questo momento 2 categorie.
Pensieri che nonostante facciano del male siano accettabili e pensieri assolutamente inaccettabili.
Andiamo ai primi.
Il doc puo' mettere in voi tanti pensieri che pur rientrando nell'ordinaria amministrazione possono causarvi molto dolore.
I classici esempi sono: quella persona ha capito male il vostro gesto, quell'altra potrebbe vendicarsi, quella situazione potrebbe andarmi male, potrei essermi contagiato/a entrando in quel posto, potrei aver lasciato la macchina aperta, potrei aver investito qualcuno e via dicendo.

Come in ogni caso, MAI CERCARE PROVE CHE NON SIA COSI...vi ho detto piu' volte che e' il miglior aiuto che possiate dare al doc.
Come rispondere allora al doc per i pensieri riguardanti questa categoria? Facendogli capire che non avete paura di quell'evento, ma che se anch’esso si verificasse voi sapreste fronteggiarlo.
QUINDI, CHIAVE FONDAMENTALE PER QUESTA CATEGORIA DI PENSIERI: NON PIU' SCONGIURARE L'EVENTO TEMUTO, MA ACCETTARE L'EVENTUALITA' CHE ESSO POSSA REALIZZARSI CON SACCENZA E SARCASMO...

- Quella persona ha capito male il mio gesto? Potrebbe anche essere, ma il problema è tutto suo... Quella si vendichera'? Potrebbe essere, perche' no! E quindi? Io ho la coscienza a posto, succeda quel che succeda...se mi fara' un torto PAZIENZA, riuscirò a difendermi, non morira' nessuno.
- Potrebbero avermi contagiato un’infezione? Puo' essere... come potrei essere stato contagiato io potrebbe essere stata contagiata in questo momento qualsiasi persona del mondo, che vogliamo farci...non siamo noi a poter controllare la nostra vita...tutto puo' succedere a tutti PAZIENZA... e' la vita, ed oggi le infezioni sono curabili!
- Potrei aver lasciato la macchina aperta? Ho controllato gia' una volta...se ho ancora dubbi... PAZIENZA MI RUBERANNO LO STEREO COME POTREBBERO RUBARMELO ANCHE SE LA MACCHINA FOSSE CHIUSA, A SCASSINARLA NON CI VUOLE NIENTE… DOC ASCOLTERO' MENO MUSICA CHE VUOI FARCI.
Potresti aver investito qualcuno? Sicuramente non l’hai fatto, perche' te ne saresti accorto ma se anche lo avessi fatto e non te ne fossi accorto? Non e' stata colpa tua, non ci potevi far nulla, non ti puoi torturare la vita per qualcosa fatta senza colpa... PAZIENZA... chi vivrà vedrà.

Nei rapporti sociali: ha sbagliato lui? E' un problema suo non devo star male io... ho sbagliato io? Pazienza, capita, tutti possono sbagliare, nessuno e' senza difetti, per cui perche' devo flagellarmi io? Chiedero' scusa, se poi non le accetta a quel punto problemi suoi.

Quindi come vedete, accettazione della possibilita' che l'evento temuto sia vero e reazione conseguente per come indicato sopra.

Seconda categoria di pensieri

Pensieri inaccettabili, esempi:
Potrei uccidere mio figlio, sono pedofilo, sono omosessuale, sono un bestemmiatore, e via dicendo.

Anche qui mai cercare prove... questo principio e' valido per ogni tipo di pensiero. Pero' a differenza degli altri, qui il meccanismo psicologico e' differente.
Su questi temi infatti e' assolutamente un errore accettare l'evento temuto come possibile , per il semplice motivo che e' il doc stesso a darti una mano!!!
Sarebbe sbagliato dire ad una madre: E' vero potresti uccidere tuo figlio. E’ il doc che infatti ti da le prove contrarie...

Il doc agisce mettendoci in testa i pensieri piu' orrendi, piu' schifosi, piu' inaccettabili, per poi giocare sui nostri sensi di colpa.
E cosa usereste voi se voleste far del male a qualcuno? Ciò che per lui è un crimine, ciò che lui disprezza di piu' al mondo.

Come detto in precedenza, se tu hai pensieri di bestemmie, quella e' la prova che sei la persona piu' credente del mondo e che non offenderai mai Dio... Il doc lo fa, ma tu non lo farai mai. Quindi doc vieni in me... mettimene ancora, sempre di piu'... perche' piu' sono ossessionato da quei pensieri, piu' mi dimostri (stupido idiota) di quanto, in questo caso, ami Dio e non voglia ferirlo.
Lo stesso principio vale per i pensieri pedofili e omosessuali. In questi casi e' il doc stesso che, piu' pensieri vi mette in testa, piu' vi dimostra quanto odiate la pedofilia, i rapporti omosessuali... Siete i meno pedofili e i meno omosessuali del mondo se avete piu' pensieri di tutti.
Lo stesso vale per la madre che teme di poter uccidere il figlio... e' la madre che lo ama di piu' al mondo e non farebbe mai una cosa del genere. Grazie doc, mi metti questi pensieri e mi fai capire quanto amo mio figlio.

Infine in questa categoria faccio rientrare anche il doc da relazione...Mai il doc metterebbe dubbi, ossessioni, pensieri negativi su una persona che non amate...cosa concluderebbe??? Cosa mi frega se il doc mi mette pensieri su una ragazza che non mi interessa? Non mi farebbe star male.
Invece il doc vi colpira' sulla persona che amate di piu', la piu' dolce, la piu' vicina, il vostro amore. Ho troppi pensieri, quasi infiniti? Grazie doc per avermi fatto capire che la mia piu' grande paura e' perdere lei, perche' la amo da morire.
Continuate a venire pensieri...grazie per le prove che mi state dando.


PUNTO 5

"SMETTERE DI COLPEVOLIZZARE SE STESSI, PUR NELL'EVENTUALITA' DI AVER SBAGLIATO"


Questo che vi posto e' un punto un po piu' specifico...e' la chiave che aiuterà infatti maggiormente coloro che soffrono da doc con senso di colpa.
Il doc di questo tipo si verifica soprattutto nell'ambito delle relazioni sociali, e del vostro operato rapportato alle altre persone (di solito maggiormente verso le persone a cui si tiene, ma a volte anche verso perfetti estranei).
Ipotizziamo una situazione della vita dove noi compiamo un atto... naturalmente tutti noi quando compiamo un'azione non possiamo avere la prova che sara' sicuramente la cosa giusta da fare... puo' essere che agendo faremmo bene, o puo' essere che agendo faremmo male.

Dopo qualche tempo sorge un pensiero : avremo fatto bene o male quella volta?
Questo e' un pensiero normalissimo che puo' sorgere, o spontaneamente o in seguito a qualche conseguenza che potrebbe essere stata causata dal nostro gesto.
Pensiero che, fin qui, e' lecito e non deriva dal doc e potrebbe esser fatto da chiunque.
A questo punto pero', può entrare in azione il doc. "Da quel pensiero normale, subentrano i successivi: se hai sbagliato potresti aver causato questo... e se hai causato questo sei stato cattivo... e devi stare male, te lo meriti. E non credere a chi ti dice che e' il doc... perche' non e' il doc, tu quell'azione l'hai fatta davvero." (non ho dubbi che le parole siano identicamente queste, perche' conosco benissimo le solite frasi :lol: ).
Questa e' l'ossessione... il lavoro del doc e' fatto a meta'... adesso pero' deve completarlo. E come? Con il solito inganno: "se pero' mi troverai prove assolute che non hai fatto nulla di male, starai bene...solo in quel modo potrai stare bene."
Naturalmente sapete bene che quella delle prove assolute e' la trappola chiave del doc, e per chi ha letto i punti precedenti con massima attenzione sa gia' il perche'... quindi non mi ripeto.

Se volete aiutare il doc e dargli una mano enorme credetegli, e poi ubbiditegli... andate a destra e a manca cercando prove e rassicurazioni da parte di tutti di non aver fatto niente di male. Se volete aiutarlo, questa strada e' perfetta, e vi portera' dritto nel circolo della ricerca di prove certe infinite e soprattutto introvabili.

Cosa fare allora per non aiutarlo e schiacciarlo sotto i piedi?
Vivere bene accettando l'eventualita' che l'evento temuto sia vero... e di conseguenza non temerlo piu'.

Mi spiego meglio...
Perche' cercate prove di non aver sbagliato o fatto del male? Perche' il pensiero che abbiate sbagliato vi fa paura, perche' non volete accettare quel pensiero!
Ma come scritto prima, "temere un pensiero, per legge biologica dei neuroni, equivale a pensarlo" (vi prego di leggere tutti i punti altrimenti si rischia che qualcosa non venga capito).

Non diro' piu' quindi: devo scongiurare la possibilita' che io abbia fatto del male... ma diro': non temo il pensiero che io possa aver fatto male, perche' se anche fosse, cosa e' successo? Sono forse il Dio perfetto? Non dovrei mai sbagliare?
E se ho sbagliato, chi diavolo si puo' permettere di crocifiggermi? Chiunque mi dicesse “hai sbagliato” (anche se giustamente), non avra’ forse fatto anche lui i suoi errori? Non ne farà altri? Mi scusero' laddove ho torto, ma se non accettera' le scuse? Problema suoi... adios.

E il doc potrebbe dirti: “ma potresti aver causato conseguenze con il tuo errore e magari anche sofferenze”...
NON RISPONDERGLI” DEVO ESSER CERTO CHE NON SIA COS”I...ma digli... “e' vero' chi lo sa, che ne posso sapere io cosa ho causato... se ho causato problemi mi dispiace cavoli, ma mica l'ho fatto apposta... tutti possono sbagliare. Mi spiace.”.
E lui : “E no, sei colpevole lo stesso”...; allora tu: “sì sono colpevole di aver fatto un errore, ma e' normale che lo sia, sono un essere umano... poi se da quest’errore e' sorto molto altro che vuoi da me...che ne potevo sapere io... mi dispiace ma non posso farci nulla. Adios”.

Dunque:
HO SBAGLIATO? E’ PROBABILE... ANZI - CON SPAVALDERIA - PROBABILMENTE E' COSI...MA CHE VUOI, TUTTI POSSONO SBAGLIARE...SU VAI VIA NON ROMPERE!
Ho sbagliato ieri, potrei sbagliare domani e pure dopodomani...sono umano e fallibile... Errare humanum est… bye!

Detto questo, il doc e' quasi sconfitto...gli resta solo l'unica arma che vi sfoderera' alla fine...io ve l'anticipo, così quando verrà, lo saprete e riderete della sua prevedibilita'...ovvero: ma se tutti questi ragionamenti fossero solo allo scopo di mettere a tacere la propria coscienza e sentirsi sempre apposto con se stessi?

La risposta dovra' essere: intanto sei ridicolo perché, come mi era stato detto, saresti arrivato con questa domanda...prevedibile e stupida! In ogni caso perdo un secondo a risponderti e ti dico: non voglio mettere a posto la mia coscienza...non sto dicendo di aver la coscienza pulita...non sto dicendo di non aver sbagliato... ho sbagliato e so di averlo fatto, , e ora che lo so, eviterò di ricommettere lo stesso errore in futuro... e non sono l’unico a sbagliare; chiunque sbaglia... tanto e piu' di me... bye bye doc !!



PUNTO 6

NON CERTEZZE ASSOLUTE MA CERTEZZE RAZIONALI


Questo punto e' strettamente connesso con il punto 3, relativo all'assoluta legge del non cercare prove.
Nella vita di tutti i giorni, siamo sempre convinti di qualcosa : che questo sia cosi, che quello sia in quell'altro modo.
Ne siamo convinti perche' con la logica arriviamo a capire che quella cosa e' cosi e non in un altro modo...
Se quell'evento e quella situazione che ci sembrano assolutamente ovvi, provassimo ad esaminarli e cercassimo delle prove assolute della loro ovvieta', come per miracolo sorgerebbero dubbi, perche' e' quello il momento nel quale si esce dalla normale razionalita' per finire nell' irrazionale ricerca di prove assolute, che dimostrino senza nemmeno lo 0.001% di dubbio, che quel fatto sia vero o falso, che quella conclusione sia reale o fasulla.
Questo succede appunto perche' come detto e ridetto, non esistono prove assolute su nulla e se il doc riesce a farci cercare queste prove, ci portera' alla sensazione di stare impazzendo...perche' cercheremo sempre delle cose che non esistono. Saremmo come topi intrappolati in un labirinto senza uscita.

Andiamo a degli esempi concreti...
Chiudo la macchina e controllo che sia chiusa, dico qualcosa a qualcuno con un'espressione un po’ strana, vado in un cinema dove ci sono tante persone o mi bacio con una ragazza...e cosi via.
Qui ci rendiamo conto che possiamo benissimo avere certezze razionali di aver realmente chiusa la macchina (dato che l'abbiamo pure controllata), di non aver ferito una persona (dato che abbiamo solo fatto un'espressione strana), di non aver preso una malattia grave perche' oggettivamente non ci sono stati i presupposti per averla contratta.

Tuttavia dal piano razionale, il doc cerchera' poi di portarvi su quello irrazionale...dicendo: non mi interessa la tua certezza razionale, perche' potresti sbagliarti... ad esempio come fai a sapere che tra le persone che erano al cinema non ce ne fosse una vicino a te che aveva precedentemente contratto un’infezione? Come fai a sapere che la tua espressione strana non sia stata notata da quella persona e che questi non si fosse sentita ferita perché ipersensibile? Voglio prove assolute...VOGLIO LA CERTEZZA ASSOLUTA!

A quel punto ragazzi siamo sempre davanti al solito bivio.
Aiutare il doc o aiutare noi?

Se vogliamo aiutare il doc la miglior cosa da fare e' dire: hai ragione, cerchero' la certezza assoluta...e a quel punto, come sempre, saremo come i topi nel labirinto senza uscita. Perche' non possiamo avere la certezza assoluta di aver chiuso la macchina, di non aver ferito quella persona, di non aver contratto la malattia.
Come si fa ad aver prove assolute? Razionalmente capiamo che non e' cosi, ma sul piano irrazionale tutto diventa possibile!!!!!!!

Razionalmente mi rendo conto che sono sveglio e vi sto scrivendo adesso...ma se scendessi nel piano irrazionale, che prove ASSOLUTE ho che non stia dormendo e che questo sia un sogno e che vi stia scrivendo nel sogno? Sembra stupida la domanda ma se ci riflettete le prove non ci sono,,, perche' a volte nei sogni sembra di esser nella realta'.

Vedete come anche le cose piu' ovvie, ad un certo punto sono dubitabili? Tutto questo non fara' altro che spingervi in quel circuito di ossessioni continue; e quel che e' peggio, allenando il cervello in quella direzione si ragionera' sempre cosi.

Come aiutare invece noi stessi?
Non avendo paura di non avere una certezza assoluta ma solo una certezza razionale...ma accettando che la certezza razionale (ovvere quella che lascia sempre un minimo spazio di dubbio) e' l'unica che possiamo avere!!!

Quindi, doc dici che non ho prove assolute che scongiurino quell'evento che tu mi prospetti? E' VERO... HAI RAGIONE. Ma e' normale... la certezza assoluta non esiste e se mi mettessi a cercarla farei il tuo gioco stando sempre peggio... perche' so bene che non potrei MAI arrivare a nessun punto.
Sapendo invece che la certezza razionale e' l'unica che posso avere rispondero’ così: non ho prove assolute? PAZIENZA, E' LA VITA QUESTA AMICO MIO... NON SE NE HANNO PROVE ASSOLUTE... PER CUI IO SONO CONVINTO DI QUESTO... SE POI SBAGLIASSI? CAPITA, PUO' SUCCEDERE ANCHE QUELLO...SONO UN UOMO IO E NON C'E ALTRA SOLUZIONE SE NON QUELLA DI NASCERE UN DIO INFALLIBILE. Ciao doc amico mio... io ti ho risposto, se vuoi restare resta pure a rompermi le scatole, d'altronde ti ho gia' risposto e sei tu che resti a sbatterti la testa al muro!



PUNTO 7

LA VIA DELLA GUARIGIONE


Innanzitutto non caricatevi di aspettative...dal doc non si esce dall'oggi al domani, come se niente fosse,,, ma si esce a poco a poco, facendo dei passettini un po’ alla volta ed applicandosi sempre un po’ di piu' al rispondere al doc nei modi che ho illustrato.

Non cadete nell'errore di pensare : ora provo a mettere in atto questi punti, cosi vediamo se funzionano... Niente, l'ossessione rimane, non c'e niente da fare! ERRORE MADORNALE !!!!!!!

Errore madornale perche' ci vogliono SETTIMANE per vedere dei sostanziali miglioramenti, e MESI per uscirne definitivamente. Settimane e mesi di dialogo e di ragionamenti contro le ossessioni.

Tra l'altro i pensieri sono l'ultima cosa ad andarsene, durante il cammino di guarigione.


Il cammino di guarigione infatti e':

1 ) Si comincia la terapia stando malissimo naturalmente e tutti i consigli che ti si danno, la tua mente li contesta o li mette in dubbio (quanto ringrazio la mia terapeuta che in quella prima seduta mi disse con fermezza e serietà: vuoi uscire dal doc? Affidati a quel che ti dico io... Se non ti affidi totalmente e' inutile anche continuare le nostre sedute)...
Io ragazzi, non sono un terapeuta ma sto cercando di trasmettervi tutto, quindi giro a voi questa frase... AFFIDATEVI A QUEL CHE LEGGETE... DOVETE FIDARVI SE VOLETE USCIRNE.

2) Ci si comincia a fidare, e timidamente si applicano le prime tecniche di pensiero, ma sembrano risolvere poco o addirittura niente (questo e' un punto critico, perche' qui il doc si insinua mettendo il dubbio che la terapia sia inutile)... Se non si abbandona la terapia qui non la si lascia piu' !

3) Cominciano ad esser visibili i primi progressi... I pensieri son sempre lì, la loro frequenza e' invariata, ma l'ansia portata da questi pensieri e' nettamente minore.
I primi miglioramenti infatti si vedono non sui pensieri ma sulla gestione dell'ansia.

4) L'ansia e' ormai quasi totalmente nulla e si comincia a vivere molto meglio, perche' i pensieri (nonostante ancora presenti), senza ansia, sembrano sopportabilissimi. Naturalmente questo porta ad aver molto, molto meno paura dei pensieri stessi, perche' capisci che ti fanno molto meno male! E ti senti più forte !!!

5) Avendo meno paura dei pensieri, cominciano a diminuire anche questi... Cominci a vederli per quello che sono, solo pensieri ! Quindi, i pensieri diventano sempre meno frequenti ed essendo scomparsa l'ansia ed aumentata sempre di piu' la conoscenza del soggetto sulle tecniche psicologiche, si riesce ormai a rispondere ai pensieri facendoli andare via molto rapidamente. Ormai vengono una volta ogni tanto e ci si diverte a scacciarli in pochi istanti ...Senti di avere il doc in pugno... non riesce a farti soffrire piu'.
Ti senti guarito (fase che si raggiunge, in casi come il mio, in circa 6 mesi di terapia), a breve termini la terapia cognitivo comportamentale.

6) Non hai piu' nessun pensiero, ovvero non ti trovi piu’ a ridicolizzare nessun pensiero perche' non vengono nemmeno una volta l'anno... MAI.
A questa fase ultima arrivi da solo e dopo qualche anno... A quanto mi ha detto la terapeuta, ci vuole infatti qualche tempo perche' la mente si disabitui in maniera totale al modo in cui e' stata allenata per tanti anni.
Tuttavia il passaggio dalla fase 5 alla 6 nemmeno lo avverti, dato che aver ogni tanto un pensiero che ridicolizzi in un attimo o non averne, e' sostanzialmente la stessa cosa. Stai benissimo in entrambe le fasi_

FINE






Quanto segue è invece la descrizione del DOC secondo il DSM

Caratteristiche diagnostiche

Le caratteristiche essenziali del Disturbo Ossessivo-Compulsivo sono ossessioni o compulsioni ricorrenti (Criterio A), sufficientemente gravi da far impiegare tempo (cioè, richiedono più di 1 ora al giorno) o da causare disagio marcato o menomazione significativa (Criterio C). In qualche momento nel decorso del disturbo la persona ha riconosciuto che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli (Criterio B). Se è presente un altro disturbo in Asse I, il contenuto delle ossessioni o delle compulsioni non è limitato ad esso (Criterio D). Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale (Criterio E).

Le ossessioni sono idee, pensieri, impulsi o immagini persistenti, sono vissute come intrusive e inappropriate, e causano ansia o disagio marcati. Ci si è riferiti alla qualità intrusiva e inappropriata delle ossessioni con il termine “egodistoniche”. Questo si riferisce alla sensazione dell’individuo che il contenuto delle ossessioni sia estraneo, non sia sotto il proprio controllo e non sia il tipo di pensiero che si aspetterebbe di avere. Comunque, l’individuo è capace di riconoscere che le ossessioni sono il prodotto della sua mente e non vengono imposte dall’esterno (come nell’inserzione del pensiero).

Le ossessioni più frequenti sono pensieri ripetitivi di contaminazione (per es., essere contaminati quando si stringe la mano a qualcuno), dubbi ripetitivi (per es., chiedersi se si è lasciata la porta aperta o se ci si è comportati in modo tale da causare delle lesioni a qualcuno guidando), la necessità di avere le cose in un certo ordine (per es., disagio intenso quando gli oggetti sono in disordine o asimmetrici), impulsi aggressivi o terrifici (per es., aggredire un figlio o gridare oscenità in chiesa) e fantasie sessuali (per es., ricorrenti immagini pornografiche). I pensieri, impulsi o immagini non sono semplicemente preoccupazioni eccessive riguardanti problemi reali della vita (per es., preoccupazioni per difficoltà attuali nella vita, tipo problemi finanziari, lavorativi o scolastici) ed è improbabile che siano correlati a reali problemi della vita.

L’individuo con ossessioni di solito cerca di ignorare o sopprimere tali pensieri o impulsi o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni (cioè, una compulsione). Ad esempio, un individuo afflitto dal dubbio di non aver spento una stufa cerca di neutralizzarlo controllando ripetutamente per assicurarsi di averla chiusa.

Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi (cioè lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (per es., pregare, contare, ripetere mentalmente delle parole) il cui obbiettivo è quello di prevenire o ridurre l’ansia o il disagio e non quello di fornire piacere o gratificazione. Nella maggior parte dei casi, la persona si sente spinta a mettere in atto la compulsione per ridurre il disagio che accompagna un’ossessione o per prevenire qualche evento o situazione temuti. Ad esempio, gli individui con ossessioni di contaminazione possono ridurre il proprio disagio mentale lavandosi le mani finché la pelle non diventa ruvida; gli individui afflitti dall’ossessione di avere lasciato una porta aperta possono essere spinti a controllare la porta a intervalli di pochi minuti; gli individui afflitti da pensieri blasfemi involontari possono trovare sollievo contando 10 volte indietro e 100 volte in avanti per ogni pensiero. In alcuni casi gli individui mettono in atto azioni rigide o stereotipate secondo regole elaborate in modo idiosincrasico senza riuscire a spiegare perché lo stanno facendo. Per definizione le compulsioni sono chiaramente eccessive e non connesse in un modo realistico con ciò che sono designate a neutralizzare o prevenire. Le compulsioni più comuni comprendono lavarsi e pulire, contare, controllare, richiedere o pretendere rassicurazioni, ripetere azioni e mettere in ordine.

Per definizione gli adulti con Disturbo Ossessivo-Compulsivo hanno in qualche momento riconosciuto che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli. Questi requisiti non si applicano ai bambini, poiché può mancare una consapevolezza cognitiva sufficiente per formulare questo giudizio. Comunque, anche negli adulti vi è un’ampia variabilità di insight sulla ragionevolezza delle proprie ossessioni o compulsioni. Alcuni individui sono incerti della ragionevolezza delle loro ossessioni o compulsioni, e l’insight di ogni individuo può variare in diversi periodi o situazioni. Ad esempio, la persona può riconoscere che una compulsione di contaminazione sia irragionevole quando se ne discute in una situazione “sicura” (per es., nello studio del terapeuta), ma non quando costretto a maneggiare dei soldi. In tali momenti, quando l’individuo riconosce che le ossessioni e le compulsioni sono irragionevoli, può desiderare o tentare di resistervi. Quando tenta di resistere a una compulsione, l’individuo può avere la sensazione di aumento dell’ansia o della tensione, che possono essere alleviate cedendo alla compulsione. Nel corso del disturbo, dopo insuccessi ripetuti nel cercare di resistere a ossessioni o compulsioni, l’individuo può cedere, non provare più il desiderio di resistervi e incorporare le compulsioni nelle proprie abitudini quotidiane.

Le ossessioni o compulsioni devono causare disagio marcato, far consumare tempo (richiedere più di 1 ora al giorno) o interferire significativamente con la routine normale dell’individuo, con il funzionamento lavorativo, con le attività sociali o con le relazioni con gli altri. Le ossessioni o compulsioni possono sostituire comportamenti utili e soddisfacenti e possono essere altamente distruttive per il funzionamento complessivo. Poiché le intrusioni ossessive possono distrarre, frequentemente determinano insufficiente esecuzione di compiti cognitivi che richiedono concentrazione, come leggere o calcolare. Inoltre molti individui evitano gli oggetti o le situazioni che provocano le ossessioni o le compulsioni. Tale evitamento può divenire esteso e limitare gravemente il funzionamento generale.



Specificazione

Con Scarso Insight. Questa specificazione può essere applicata quando, per la maggior parte del tempo durante l’attuale episodio, l’individuo non riconosce che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli.



Manifestazioni e disturbi associati

Caratteristiche descrittive e disturbi mentali associati Frequentemente è presente l’evitamento delle situazioni che riguardano il contenuto delle ossessioni, come lo sporco o la contaminazione. Ad esempio, una persona con ossessioni che riguardano lo sporco può evitare i bagni pubblici o di stringere la mano agli estranei. Sono comuni preoccupazioni ipocondriache, con visite ripetute ai medici in cerca di rassicurazione. Possono essere presenti sentimenti di colpa, un senso della responsabilità patologico e disturbi del sonno. Può esservi abuso di alcool o di farmaci sedativi, ipnotici o ansiolitici. La messa in atto delle compulsioni può diventare l’attività principale, con conseguente compromissione della vita coniugale, lavorativa o sociale. L’evitamento pervasivo può confinare l’individuo nella sua casa.

Negli adulti il Disturbo Ossessivo-Compulsivo può essere associato con un Disturbo Depressivo Maggiore (Episodio Singolo e Ricorrente), alcuni altri Disturbi d’Ansia (cioè Fobia Specifica, Fobia Sociale, Disturbo di Panico (Senza Agorafobia e Con Agorafobia), Disturbo d’Ansia Generalizzato), Disturbi dell’Alimentazione ed alcuni Disturbi di Personalità (cioè Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità, Disturbo Evitante di Personalità, Disturbo Dipendente di Personalità). Nei bambini si può anche associare a Disturbi dell’Apprendimento e Disturbi da Comportamento Dirompente. Vi è un’elevata incidenza di Disturbo Ossessivo-Compulsivo nei bambini e negli adulti con Disturbo di Tourette, con stime che variano approssimativamente dal 35% al 50%. L’incidenza del Disturbo di Tourette nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo è più bassa, con stime che variano tra il 5% e il 7%. Tra il 20% e il 30% degli individui con Disturbo Ossessivo-Compulsivo ha riferito tic presenti o in anamnesi.



Reperti di laboratorio associati Non è stato identificato alcun dato di laboratorio patognomonico del Disturbo Ossessivo-Compulsivo. Comunque, negli individui con Disturbo Ossessivo-Compulsivo una quantità di dati di laboratorio è risultata alterata rispetto ai soggetti di controllo. Vi è qualche evidenza che alcuni agonisti della serotonina, somministrati acutamente, causino, in alcuni individui con il disturbo, un aumento dei sintomi. Gli individui affetti dal disturbo possono mostrare un’attività del sistema neurovegetativo aumentata quando in laboratorio vengono confrontati con le circostanze che scatenano un’ossessione. La reattività fisiologica si riduce dopo la messa in atto delle compulsioni.



Reperti dell’esame fisico e condizioni mediche generali associate Si possono osservare problemi dermatologici causati dai lavaggi eccessivi con acqua o caustici.



Caratteristiche collegate a cultura, età e genere

Un comportamento rituale culturalmente contemplato non è di per sé indicativo di un Disturbo Ossessivo-Compulsivo, a meno che ecceda rispetto alle norme culturali, si verifichi in tempi e luoghi giudicati inappropriati da altri appartenenti alla stessa cultura e interferisca con il funzionamento sociale di ruolo. Sebbene i fattori culturali di per sé non possano condurre ad un Disturbo Ossessivo-Compulsivo, le credenze religiose culturali possono influenzare i temi delle ossessioni e delle compulsioni (ad es., gli ebrei ortodossi con compulsioni religiose possono avere sintomi incentrati sulle pratiche dietetiche). Importanti cambiamenti nella vita e lutti possono determinare un’intensificazione del comportamento rituale che può sembrare un’ossessione ad un clinico che non abbia familiarità con il contesto culturale.

I quadri clinici del Disturbo Ossessivo-Compulsivo nei bambini sono generalmente simili a quelli degli adulti. Sono particolarmente comuni nei bambini i rituali di lavaggio, di controllo e di ordine. I bambini generalmente non richiedono aiuto, e i sintomi possono non essere egodistonici. Più spesso il problema viene identificato dai genitori, che portano il bambino per il trattamento. È stato riferito un graduale declino nel profitto scolastico secondario alla compromissione della capacità di concentrarsi. Come gli adulti, i bambini sono più inclini a impegnarsi nei rituali a casa piuttosto che di fronte ai coetanei, insegnanti o estranei.

Per un piccolo sottogruppo di bambini, il Disturbo Ossessivo-Compulsivo può essere associato con un’infezione da streptococchi beta-emolitici del gruppo A (ad es., scarlattina e ‘‘gola da streptococco’’). Questa forma di Disturbo Ossessivo-Compulsivo è caratterizzato da un esordio prepubere, anomalie neurologiche associate (ad es., movimenti coreiformi ed iperattività motoria) e da un’insorgenza improvvisa dei sintomi o da un decorso episodico nel quale le riacutizzazioni sono correlate cronologicamente all’infezione streptococcica. Gli adulti più anziani tendenzialmente mostrano più ossessioni concernenti la moralità e rituali di lavaggio invece che altri tipi di sintomi.

Negli adulti, questo disturbo è altrettanto frequente nei maschi che nelle femmine. Tuttavia, per il Disturbo Ossessivo-Compulsivo ad insorgenza nella fanciullezza, il disturbo è più comune nei ragazzi che nelle ragazze.



Prevalenza

Gli studi di comunità hanno stimato una prevalenza lifetime del 2,5% e una prevalenza ad un anno dello 0,5-2,1% negli adulti. Tuttavia, i problemi metodologici connessi con lo strumento di valutazione fanno sorgere la possibilità che i tassi reali di prevalenza siano molto più bassi. Gli studi di comunità sui bambini e sugli adolescenti hanno stimato una prevalenza lifetime dell’1-2,3% e una prevalenza ad un anno dello 0,7%. I dati della ricerca indicano che i tassi di prevalenza del Disturbo Ossessivo-Compulsivo sono simili in molte culture diverse del mondo.



Decorso

Sebbene il Disturbo Ossessivo-Compulsivo di solito inizi nell’adolescenza o nella prima età adulta, esso può iniziare nell’infanzia. L’età tipica di esordio è più precoce nei maschi che nelle femmine: tra i 6 e i 15 anni per i maschi e tra i 20 e i 29 anni per le femmine. Per la maggior parte l’esordio è graduale, ma in molti casi è stato notato un esordio acuto. La maggior parte degli individui ha un decorso cronico con alti e bassi, con esacerbazione dei sintomi che può essere in relazione con lo stress. Circa il 15% mostra un deterioramento progressivo del funzionamento lavorativo e sociale. Circa il 5% ha un decorso episodico, con nessun sintomo o sintomi minimi tra gli episodi.



Familiarità

La concordanza per il Disturbo Ossessivo-Compulsivo è più elevata per i gemelli omozigoti che per i dizigoti. La frequenza del Disturbo Ossessivo-Compulsivo nei consanguinei di primo grado degli individui con Disturbo Ossessivo-Compulsivo e i consanguinei di primo grado degli individui con Disturbo di Tourette è più elevata che nella popolazione generale.



Diagnosi differenziale

Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo deve essere distinto dal Disturbo d’Ansia Dovuto ad una Condizione Medica Generale. La diagnosi è Disturbo d’Ansia Dovuto ad una Condizione Medica Generale quando le ossessioni o le compulsioni sono ritenute una conseguenza fisiologica diretta di una specifica condizione medica generale. Questa determinazione si basa su anamnesi, dati di laboratorio o esame obbiettivo. Un Disturbo d’Ansia Indotto da Sostanze si distingue dal Disturbo Ossessivo-Compulsivo poiché una sostanza (cioè una droga di abuso, un farmaco o l’esposizione ad una tossina) è ritenuta eziologicamente correlata alle ossessioni o compulsioni.

Pensieri, impulsi, immagini o comportamenti ricorrenti o intrusivi possono manifestarsi nel contesto di molti altri disturbi mentali. Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo non viene diagnosticato se il contenuto dei pensieri o delle attività è esclusivamente correlato ad un altro disturbo mentale (per es., preoccupazione per il proprio aspetto nel Disturbo da Dismorfismo Corporeo, preoccupazione a proposito di un oggetto o di una situazione temuti nella Fobia Specifica o Sociale, tirarsi i capelli nella Tricotillomania). Può essere invece giustificata una diagnosi di Disturbo Ossessivo-Compulsivo se vi sono ossessioni o compulsioni il cui contenuto non è in relazione con l’altro disturbo mentale.

In un Episodio Depressivo Maggiore è comune la presenza di ruminazioni persistenti su circostanze potenzialmente spiacevoli o su possibili azioni alternative, e questo è considerato un aspetto della depressione congruo con l’umore piuttosto che un’ossessione. Ad esempio, un individuo depresso che rumina sulla propria mancanza di valore non è considerato affetto da ossessioni poiché tale rimuginare non è egodistonico.

Il Disturbo d’Ansia Generalizzato è caratterizzato da preoccupazioni eccessive, ma tali preoccupazioni sono distinte dalle ossessioni per il fatto che la persona le vive come ansia eccessiva per circostanze della vita reale. Ad esempio, una paura eccessiva di poter perdere il proprio lavoro costituisce una preoccupazione e non un’ossessione. Al contrario, il contenuto delle ossessioni non riguarda tipicamente problemi della vita reale, e le ossessioni vengono vissute dall’individuo come inappropriate (per es., l’idea intrusiva disturbante che “God” è “dog” letto al contrario).

Se i pensieri disturbanti ricorrenti sono esclusivamente in relazione al timore di avere, o alla convinzione di avere, una malattia, basati su una cattiva interpretazione di sintomi fisici, dovrebbe essere diagnosticata l’Ipocondria anziché il Disturbo Ossessivo-Compulsivo. Comunque, se la preoccupazione di avere una malattia è accompagnata da rituali, come il lavarsi in modo eccessivo, o da condotte di controllo legate a preoccupazioni per la malattia o di contagiare altre persone, può essere indicata la diagnosi addizionale di Disturbo Ossessivo-Compulsivo. Se la preoccupazione maggiore riguarda il contrarre una malattia (piuttosto che l’avere una malattia), e non sono coinvolti rituali, la diagnosi più appropriata può essere quella di Fobia Specifica.

La capacità degli individui di riconoscere che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli si manifesta su un continuum. In alcuni individui con Disturbo Ossessivo-Compulsivo può risultare compromesso il giudizio di realtà, e l’ossessione può raggiungere proporzioni deliranti (per es., credere di avere causato la morte di qualcuno per averla desiderata). In tali casi, può essere indicata la presenza di manifestazioni psicotiche con una diagnosi addizionale di Disturbo Delirante o di Disturbo Psicotico Non Altrimenti Specificato. La specificazione Con Scarso Insight può essere utile in quelle situazioni al confine tra l’ossessione e il delirio (per es., un individuo la cui estrema preoccupazione di contaminazione, sebbene esagerata, è meno intensa che in un Disturbo Delirante, ed è giustificata dal fatto che i germi sono realmente ubiquitari).

Le rimuginazioni deliranti e i comportamenti stereotipati bizzarri che si manifestano nella Schizofrenia vengono distinti dalle ossessioni e compulsioni per il fatto che non sono egodistonici e non sono soggetti a giudizio di realtà. Comunque, alcuni individui manifestano sintomi sia del Disturbo Ossessivo-Compulsivo che della Schizofrenia, ed entrambe le diagnosi sono allora giustificate.

I tic (nel Disturbo da Tic) e i movimenti stereotipati (nel Disturbo da Movimenti Stereotipati) devono essere distinti dalle compulsioni. Un tic è un movimento, o una vocalizzazione, improvviso, rapido, ricorrente, non ritmico (per es., ammiccare, protrudere la lingua, schiarirsi la voce). Un movimento stereotipato è un comportamento motorio non funzionale, ripetitivo, apparentemente guidato (per es., sbattere la testa, dondolarsi, mordersi). Diversamente dalle compulsioni, i tic e i movimenti stereotipati sono tipicamente meno complessi e non sono volti a neutralizzare un’ossessione. Alcuni individui manifestano sintomi sia del Disturbo Ossessivo-Compulsivo che del Disturbo da Tic (specialmente il Disturbo di Tourette) e possono essere giustificate entrambe le diagnosi.

Quando impegnano eccessivamente, alcune attività, come il mangiare (per es., Disturbi dell’Alimentazione), il comportamento sessuale (per es., Parafilie), il giocare d’azzardo (per es., Gioco d’Azzardo Patologico) o l’uso di sostanze (per es., Dipendenza o Abuso di alcool), sono state definite “compulsive”. Comunque, queste attività non vengono considerate compulsioni, come definito in questo manuale, poiché la persona di solito ne trae piacere e può desiderare di resistervi solo per le sue conseguenze deleterie.

Sebbene il Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità e il Disturbo Ossessivo-Compulsivo abbiano nomi simili, le manifestazioni cliniche di questi disturbi sono piuttosto differenti. Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità non è caratterizzato dalla presenza di ossessioni o compulsioni, e piuttosto comprende un modello pervasivo di preoccupazione per ordine, perfezionismo e controllo e deve iniziare entro la prima età adulta. Se un individuo manifesta sintomi sia del Disturbo Ossessivo-Compulsivo che del Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità, possono essere poste entrambe le diagnosi.

Nella vita quotidiana si incontrano comunemente superstizioni e comportamenti ripetitivi di controllo. Si dovrebbe considerare una diagnosi di Disturbo Ossessivo-Compulsivo solo se questi fanno impiegare molto tempo o se determinano menomazione o disagio clinicamente significativi.



Relazione con i criteri diagnostici per la ricerca dell’ICD-10

I criteri diagnostici per la ricerca dell’ICD-10 per il Disturbo Ossessivo-Compulsivo fanno una distinzione tra ossessioni e compulsioni basata sul fatto che si tratti di pensieri, idee od immagini (ossessioni), oppure atti (compulsioni). Invece il DSM-IV distingue tra ossessioni e compulsioni in base al fatto che il pensiero, idea o immagine causi ansia e malessere oppure li riduca. Perciò, secondo il DSM-IV, possono essere presenti compulsioni ideative, che sarebbero considerate ossessioni nell’ICD-10. Inoltre l’ICD-10 stabilisce una durata minima dei sintomi di almeno 2 settimane.
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Cos'è il DOC e come sconfiggerlo

Messaggioda silvaale » 20/02/2019, 6:31



Ho letto quanto sopra molto attentamente, ma io che soffro da almeno 15 anni (adesso ne ho 60) non riesco ad immaginare di sconfiggere questa cosa ma posso davvero sperare consultando uno/a psicoterapeuta di uscirne? Mi spaventa solo l'idea di uscire di casa per andarci, se poi sono sedute frequenti peggio, e inoltre c'è la questione finanziaria, non credo di potermelo permettere. Come posso fare? silvaale.
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