Puer aeternus

Forum di aiuto su Paura e Ansia: Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), Disturbo d’ansia generalizzato (GAD), Disturbo da attacco di panico (DAP), Disturbo post-traumatico da stress, Disturbi del sonno, Fobie sociali o semplici (omofobia, agorafobia, etc).
Di qualunque tipo di ansia o paura si tratti, può essere superato!
L'insonnia è la conseguenza dell'ansia, delle tante peeoccupazioni che affollano la nostra mente, parliamone e buttiamole fuori dal nostro letto!

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Messaggioda Неутрон » 02/06/2013, 17:10



Dunque... mi sono diplomata ormai nel 2010... tutti quelli che conosco hanno incominciato l'Universita' (e probabilmente si staranno gia' per laurearsi) oppure lavorano gia' da molto tempo... io invece sono bloccata... non riesco a cercare lavoro... e' come se la mia mente si rifiutasse di accettare la realta'... perche' quando si hanno dai 14 ai 19 anni si hanno grandi sperenze per il futuro: andro' a vivere all'estero, andro' a fare un'Universita', faro' un bel lavoro, viaggero', avro' una vita avventurosa, quando si e' molto giovani si puo' anche dire che si fara' l'artista o il musicista di lavoro... la mente, totalmente annebbiata da biografie di grandi personaggi pubblici, che siano essi registi, musicisti, scrittori, ... perde il contatto con la realta'... per tutta la durata della "Teen Age"... e cosi', anche quand'e' ora di tornare con i piedi per terra, capire che la realta' e' qui ed e' fatta di mediocrita', vita in provincia, lavoro in fabbrica, matrimonio, figli, nipoti, vecchiaia... anche per quelli che hanno fatto un anno all'estero o si sono laureati... beh, la mente si rannicchia in un angolo... e quand'e' ora di rimboccarsi le maniche per cercare un lavoro qualsiasi... ecco che fa comparire l'ansia, la nausea, la tachicardia, i tremori, l'iperventilazione... e per tutto il resto del tempo tristezza, apatia, nessuna voglia di fare niente, di uscire di casa, di uscire al sabato sera... niente...

Ditemi che avete una pillola magica, una bacchetta magica, un incantesimo, qualcosa... cosa posso fare? Sono disperata... La mia famiglia e' disperata...
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Messaggioda Davy Jones » 02/06/2013, 17:38



la realta' e' qui ed e' fatta di mediocrita', vita in provincia, lavoro in fabbrica, matrimonio, figli, nipoti, vecchiaia..

Magari, ma non sarei così ottimista.

Le vite avventurose e i grandi personaggi non sono legati allo studiare (inteso come scuola e università). Spesso si trattava di passioni, talenti o cause a cui i grandi personaggi hanno poi legato la loro vita.
Spesso sono vite travagliate, solo che la gente valuta il risultato finale e non bada molto a quanto in verità quelle persone talvolta abbiano sofferto, faticato e patito per fare ciò per cui sono ricordate (e spesso, poveretti, sono stati riconosciuti come grandi solo postumi).
Purtroppo la società di oggi ricollega tutto al lavoro, alla professione, alla carriera. Prendiamo ad esempio la scrittura. Oggi se uno vuol fare lo scrittore crede di studiare, prendersi lauree e mica lauree et voilà. Invece no.

Il fatto che per ora, per sopravvivere, devi avere una vita che consideri mediocre non significa che la tua esistenza finisca lì e così. Puoi fare l'operaia e nel frattempo fare quadri stupendi che ti faranno ricordare come artista, o nel frattempo batterti per qualcosa in cui credi. Per farti un esempio prendi in considerazione la vita di uno scrittore come Bukowski.
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Messaggioda Неутрон » 02/06/2013, 18:18



Davy Jones ha scritto:Puoi fare l'operaia e nel frattempo fare quadri stupendi che ti faranno ricordare come artista, o nel frattempo batterti per qualcosa in cui credi.

Prima di cominciare a combattere contro i demoni che mi impediscono di agire in senso artistico, cosa purtroppo del tutto superflua, sarebbe meglio che incominciassi a combattere contro quelli che mi bloccano in senso piu' pratico :D Non riesco a cercare lavoro ghhhhh :pinch:

Davy Jones ha scritto:Spesso sono vite travagliate, solo che la gente valuta il risultato finale e non bada molto a quanto in verità quelle persone talvolta abbiano sofferto, faticato e patito per fare ciò per cui sono ricordate (e spesso, poveretti, sono stati riconosciuti come grandi solo postumi).

Questo lo so bene. Molti mi dicono che ho una visione troppo romantica dell'artista, che trasmuta la sua sofferenza in opera e bla bla bla. A volte mi dico che per una sola goccia di talento potrei anche sacrificare la pace che mi resta. Ma anche se avessi questa famigerata goccia di talento, non so se riuscirei a farne qualcosa, troppi impedimenti :D

Davy Jones ha scritto:Purtroppo la società di oggi ricollega tutto al lavoro, alla professione, alla carriera.

Hai ragione, anche i miei desideri sono un miscuglio di acqua ed olio, sogni adolescenziali, aspettative sociali, ... :squint:
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Messaggioda StillWandering » 02/06/2013, 18:31



Che la vita dei più sia mediocre non ci sono dubbi, ma non è affatto detto che sia da mediocri avere un lavoro in fabbrica sia mediocre. Tutto dipende dall'equilibrio e dalla coerenza della persona. Se pensavi (e pensi?) di trovare un lavoro da artista, beh, la realtà è un'altra. Ci riescono in pochissimi e anche molti artisri del passato si mantenevano in altri modi. Non è che non riesci a trovare lavoro perché vuoi fare l'artista e di altro non se ne parla? D'altronde basta vedere l'opinione che hai riguardo il lavorare in fabbrica, che hai racchiuso nel mediocre. Sì, direi che la tua visione sia troppo romantica.
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Messaggioda Неутрон » 02/06/2013, 19:09



StillWandering ha scritto:Se pensavi (e pensi?) di trovare un lavoro da artista, beh, la realtà è un'altra.

Forse quando ero piccola, adesso so che l'arte e' un bellissimo hobby, non di certo un lavoro :D

StillWandering ha scritto:Non è che non riesci a trovare lavoro perché vuoi fare l'artista e di altro non se ne parla? D'altronde basta vedere l'opinione che hai riguardo il lavorare in fabbrica, che hai racchiuso nel mediocre.

Ma che la vita mediocre sia mediocre e' un dato di fatto :D

La domanda principe del topic e': cosa fare se ogni volta che cerco lavoro sto male fisicamente (i classici sintomi dell'ansia)? Mi consigliate di farmi prescrivere qualcosa (a casa ho un flacone di Lexotan che per curiosita' ho gia' provato, ma non credo sia il caso di far che prenderlo quando ho l'ansia senza il parere di un medico) oppure qualche tecnica di respirazione o altro...?

Grazie :P
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Messaggioda StillWandering » 02/06/2013, 19:57



L'arte dovrebbe essere un oggetto d'amore, più che hobby, e se si è particolarmente abili e meritevoli ci può essere un ritorno economico. Dipende da quanto uno mostra, vuole mostrare, e sa fare. Per quanto riguarda il lavoro, l'incentivo che dovrebbe spingerti a superare il problema è che, se non lavori, a meno che tu non sia mantenuta, non campi. Non c'è chance. Si tratta di un problema squisitamente psicologico che si può risolvere senza farmaci, senza strambi rimedi della nonna. O lavori o (se non sei mantenuta) sei per strada. Essere mantenuti non è però da persone mature, ciascuno dovrebbe essere indipendente.
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Messaggioda Неутрон » 02/06/2013, 21:24



StillWandering ha scritto:Si tratta di un problema squisitamente psicologico che si può risolvere senza farmaci, senza strambi rimedi della nonna. O lavori o (se non sei mantenuta) sei per strada. Essere mantenuti non è però da persone mature, ciascuno dovrebbe essere indipendente.

Quest'ansia non e' razionale... anche se penso "dai che avro' un lavoro e saro' economicamente indipendente"... mille altri pensieri indesiderati, automatici, mi pervadono, insieme a tremori, nausea e fiatone... La verita' e' che forse non me ne frega niente di trovare un lavoro, cosi' come non me ne frega niente di trovarmi il fidanzato od altre cose come l'Universita', eccetera. Le uniche cose che mi martellano il cervello sono "rimarrai per sempre incastrata qui e non c'e' modo di scappare" e "non puoi creare niente quindi non vali niente" e "quando avro' un lavoro le pareti si avvicineranno a me di un altro metro ancora". Cose del tutto irrazionali, poiche' miliardi di persone vivono bene senza porsi problemi, indice del fatto che i pensieri che il mio cervello partorisce cosi' automaticamente sono solo falsita'. C'e' gente messa peggio che e' soddisfatta e col sorriso sulle labbra. A me invece non interessa sorridere, interessa avere cose che non si possono avere, alle quali nemmeno so dare forma nella mia mente. Quindi devo educare il mio cervello a desiderare cio' che deve: essere felice per le piccole cose, lavoro compreso, od altrimenti rimarro' sempre a bocca secca e con la mano tesa nel vuoto. So di non essere ne' dignitosa ne' decente nel farmi mantenere. Ma questo non e' il punto. La dignita' per ora non mi interessa, la felicita' nemmeno, quindi non sono validi incentivi. Voglio un lavoro perche' devo, niente piu', niente meno. Quando sto male provero' a ripetermi questo, ma forse dovrei pormi nelle condizioni di dovere per davvero, nel senso "devo perche' altrimenti muoio", e non l'attuale "devo perche' altrimenti mia madre storce il naso".
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Messaggioda Baraddur » 03/06/2013, 5:26



Неутрон ha scritto: beh, la mente si rannicchia in un angolo... e quand'e' ora di rimboccarsi le maniche per cercare un lavoro qualsiasi... ecco che fa comparire l'ansia, la nausea, la tachicardia, i tremori, l'iperventilazione... e per tutto il resto del tempo tristezza, apatia, nessuna voglia di fare niente, di uscire di casa, di uscire al sabato sera... niente...


Questo tipo di paure, questo blocco emotivo, lo hai solo riguardo alla preoccupazione del lavoro, quindi si potrebbe dire verso il futuro in generale, perchè da quello che racconti ora è diventata sfiducia generale per il futuro, o ce lo hai, o lo hai avuto in passato, anche in altri ambiti della vita dove ti aspetti qualcosa e altri si aspettano qualcosa da te, come studio, relazioni di amicizia e non, attività e altre aspettative?
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Messaggioda Неутрон » 09/06/2013, 10:58



Baraddur ha scritto:Questo tipo di paure, questo blocco emotivo, lo hai solo riguardo alla preoccupazione del lavoro, quindi si potrebbe dire verso il futuro in generale, perchè da quello che racconti ora è diventata sfiducia generale per il futuro, o ce lo hai, o lo hai avuto in passato, anche in altri ambiti della vita dove ti aspetti qualcosa e altri si aspettano qualcosa da te, come studio, relazioni di amicizia e non, attività e altre aspettative?

So esattamente cosa mi aspetta nel futuro e cio' non coincide ne' con le aspettative degli altri ne' con le mie, anche se, per quanto riguarda ques'ultime, mi sto impegnando per eliminarle o perlomeno ridimensionarle. Mi correggo, le mie non sono "aspettative", ma sono solo sogni ad occhi aperti, sono consapevole che non hanno spazio nel mio futuro, ma a volte e' come se non ci volessi credere e quindi quando ritorno coi piedi per terra, inciampo e sbatto il muso sul pavimento.
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