Sono nato diverso

[IlSolitoIgnoto]

Già all'asilo ero quello che voleva scappare,ero li che aspettavo che mia madre mi venisse a prendere,fermo,immobile ad osservare il nulla.
La musica si è ripetuta alle elementari,solo che li ero quello che si stava sulle sue fregandosene degli altri,perchè i genitori mi facevano pensare che io ero buono ecc ecc,quindi di conseguenza mi fregavo di tante piccole cose,ma ero sempre li,fermo nei pensieri,nell'atteggiamento,insomma questa cosa si è prolungata anche alle medie,alle superiori e anche adesso,nonostante il lavoro ,rimango sempre un automa che sta sulle sue e ignora il prossimo quando vede sguardi strani e frasi che feriscono,faccio finta di nulla ignorando.
Ci sono momenti in cui provo a fare qualcosa per piacere,ma fallisco miseramente e poi ritorno al mio stato robotico.

Ma non c'è stato un fattore scatenante,semplicemente possibile che sia nato così?
Perchè se vado a scavare non trovo nulla,io sono sempre stato così.
Ho avuto gli amici,la ragazza,ma alla fine sono ritornato al punto di partenza.
Cosa significa tutto ciò?perchè sono così?

[Bot]

Per quanto banale e stupida possa sembrare la mia risposta, siamo tutti nati diversi.
Diversi l'uno dall'altro, ognuno nasce e cresce sviluppando il proprio carattere, atteggiamento, modo di essere e affrontare la propria vita, gestire le proprie emozioni e sensazioni.
Non esiste un modo "giusto" di essere, ognuno è quello che è.
C'è chi si rende conto che il proprio modo di essere non lo fa vivere bene e allora cerca di cambiare, c'è chi non riesce ad accettarlo e si pone mille paranoie e c'è chi invece non se ne fa.
E ci sarebbero ancora tanti altri "c'è chi..." che potrei stare ad elencare essendo, appunto, tutti diversi.

[IlSolitoIgnoto]

Beh le persone di tutti i giorni le trovo normali,io sembro vivere in un mondo invisibile agli altri,che solo io posso vedere.
Gli altri alla fine vivono un'esistenza normale,io con tutte le esperienze fatte sono rimasto lo stesso.
Certo sono + faccia tosta,non scappo se mi sento in una situazione di ansia,sono maturato su molte cose,ma alla fine se vado a scavare sono la stessa persona che ero all'asilo,sto li fermo e aspetto che finisca la giornata,e poi si ricomincia il giorno dopo.
Quello che sto dicendo e che non ho fatto un percorso per essere così,sono sempre stato così.
Per cui mi chiedo: che sono nato a fare?
Questa è la vita? : Lavoro-casa-commissioni-pulizia della casa-film-dormire (loop infinito).

Tra l'altro sto prendendo in esame pure io l'idea della spesa a domicilio.

[Bot]

Beh le persone di tutti i giorni le trovo normali,io sembro vivere in un mondo invisibile agli altri,che solo io posso vedere.
Gli altri alla fine vivono un'esistenza normale,io con tutte le esperienze fatte sono rimasto lo stesso.
Certo sono + faccia tosta,non scappo se mi sento in una situazione di ansia,sono maturato su molte cose,ma alla fine se vado a scavare sono la stessa persona che ero all'asilo,sto li fermo e aspetto che finisca la giornata,e poi si ricomincia il giorno dopo.
Quello che sto dicendo e che non ho fatto un percorso per essere così,sono sempre stato così.
Per cui mi chiedo: che sono nato a fare?
Questa è la vita? : Lavoro-casa-commissioni-pulizia della casa-film-dormire (loop infinito).

Tra l'altro sto prendendo in esame pure io l'idea della spesa a domicilio.

Quando dici che gli altri vivono un'esistenza "normale" lo dai per scontato.
Normale rispetto a cosa? Cosa è la normalità? Cosa ti fa credere che le altre persone non si pongano le stesse domande? In base a cosa riesci a definirti "diverso" ?
Credo che tutti (e ovviamente parlo basandomi sul mio punto di vista, così come tu ti stai basando sul tuo) in un modo o nell'altro vivano, anzi viviamo, una sorta di loop infinito.
Più che chiederti cosa sei nato a fare, dovresti chiederti cosa non ti va bene di quello che fai -perché da come parli sembra tu sia scontento di quella che tu chiami "diversità"- e vedere se trovi il modo di condire il tutto con qualche novità.
Se poi invece questa era solo una tua riflessione e stai bene così, porsi quella domanda è solo inutile perché tanto la risposta non la trovi: non si nasce per fare qualcosa.

[IlSolitoIgnoto]

Gli altri non stanno chiusi in casa 24su24.
Faccio un lavoro che non voglio fare,con persone con cui non voglio stare,facendo finta di essere normale,parlo con tutti,faccio il mio lavoro e gli altri nemmeno sospettano che tutto il tempo sto fingendo,per uno stipendio da fame tra le altre cose.
Ma non mi lamento.
Torno a casa e finalmente mi tolgo la maschera,per 5 minuti perchè poi devo rimetterla per sbrigare le classiche commissioni di tutti i giorni e anche li sorrisi forzati,dialoghi sul + e - con la gente(con cui non voglio stare) .
Poi quando finisco poggio la maschera sul divano e pulisco casa,ceno,film ,dormo e si ricomincia il giorno dopo.
Per cui mi chiedo: qual'è il senso di tutto ciò?
Poi mi sono anche dimenticato di dire che ormai sono esperto nel capire cosa pensa di me la gente,ma ignoro sempre e faccio finta di nulla,basta che li guardo negli occhi e rivedo quello sguardo che conosco bene del tipo: mamma mia che fuso quello li.
Ma ripeto non mi lamento perchè ho un lavoro,un tetto sulla testa,ma mi domando ancora?questa è la vita?
Quando morirò probabilmente verranno al mio funerale controvoglia,diranno frasi false su quanto ero bravo,insomma frasi ipocrite di circostanza e poi torneranno a casa dicendo:finalmente non ne potevo +.
Tranne la mia famiglia penso che tutti mi vedano come il fuso mentale,ok fa nulla,sono pazzo e non mi interessa.
Ma ancora mi domando: che senso ha tutto ciò?Sono nato per cosa?Non era meglio se non ero mai nato?
Sono felice nel mio piccolo mondo fatto di nulla,ma rimane cmq una vita inutile.
Vorrei solo non fare + finta,togliermi la maschera e buttarla via ,ma succederà solo quando morirò.

[Bot]

Sono felice nel mio piccolo mondo fatto di nulla,ma rimane cmq una vita inutile.

... quindi no, non sei felice davvero.
Ma, comunque, mi fai un esempio di vita "utile"?

[Masquerade]

Forse sbaglio, ma sembra quasi che tu voglia dare un senso alla tua vita.
Se è così... pare che il trovare un senso alla vita sia una delle condizioni che predispongono alla sofferenza esistenziale. Perché la domanda è senza risposta. Può migliorare la situazione cambiare il tipo di domanda in "Come posso impegnare la mia vita?"
Questo almeno mi viene da pensare quando scrivi che sei felice nel tuo "piccolo mondo fatto di nulla".
Se invece questo senso di insoddisfazione te la da il tuo essere "chiuso nel tuo mondo" allora un origine deve esserci. Forse non è che non la ricordi, semplicemente non l'hai individuata come tale.