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parole che non dicono niente

Inviato:
06/10/2017, 23:59
da toJuls
Tutti mi dicono che quand'ero bambina parlavo troppo. Mi mettevo accanto a chiunque si trovasse nei paraggi e parlavo, raccontavo tutto quello che avevo nella testa, e se quello che c'era allora è uguale a ciò che c'è oggi, allora vuol dire che parlavo veramente troppo.
Ho sempre sentito tutti dire che le persone non cambiano mai, eppure io l'ho fatto. Perché non parlo più, e se lo faccio non dico niente. A volte parlo a me stessa nella doccia e dico tutte le cose che vorrei dire agli altri ma di cui non ho il coraggio. Perché io in realtà mi vergogno.
Mi vergogno di quello che mi hanno fatto diventare e di quello che ho scelto di diventare. Sono diventata esattamente ciò che volevano che io fossi. Non sono brava con le persone, e mi sento a disagio a stare tra di loro, il che è un paradosso perché come lavoro faccio la commessa (forse è per questo che odio il mio lavoro). Però giusto per tormentarmi forse ancora di più, sento il bisogno impellente di parlare, di trovare qualcuno a cui dire ciao, sono io
Ma più passa il tempo e più le cose peggiorano, il che mi toglie ogni speranza. Mi sento talmente sola che a volte quello stesso dolore diventa quai fisico, e inizia a farmi male.
Non cerco la pena di nessuno, non voglio questo, non l'ho mai voluto, tutto ciò che voglio è fidarmi di qualcuno.
Perché provo e non ci riesco?
Sono fatta male?
mi dispiace per lo sfogo
parole che non dicono niente

Inviato:
07/10/2017, 0:22
da crisbil
toJuls ha scritto:Però giusto per tormentarmi forse ancora di più, sento il bisogno impellente di parlare, di trovare qualcuno a cui dire ciao, sono io
E' il più umano tra i bisogni... il problema è quando non c'è mai nessuno a cui importi o per cui sia rilevante (che ci siamo o no).
toJuls ha scritto:Ma più passa il tempo e più le cose peggiorano, il che mi toglie ogni speranza. Mi sento talmente sola che a volte quello stesso dolore diventa quai fisico, e inizia a farmi male.
A me fa talmente male, ormai (dopo tutta un'esistenza passata così.. da solo), da impazzire.
parole che non dicono niente

Inviato:
07/10/2017, 0:39
da toJuls
crisbil ha scritto:A me fa talmente male, ormai (dopo tutta un'esistenza passata così.. da solo), da impazzire.
Ho paura di abituarmi a questo dolore, non voglio finire col diventare solo questo. Tu come fai a conviverci, nonostante faccia così male? Se vuoi ci sono io
parole che non dicono niente

Inviato:
07/10/2017, 0:44
da crisbil
toJuls ha scritto:Ho paura di abituarmi a questo dolore, non voglio finire col diventare solo questo. Tu come fai a conviverci, nonostante faccia così male? Se vuoi ci sono io
Non ci convivo. Nel corso degli anni questo dolore insopportabile legato alla solitudine mi ha sempre più disgregato, scomposto, annullato, devastato interiormente .. annientato, alla fine.
Non è rimasto più nulla di me.
parole che non dicono niente

Inviato:
07/10/2017, 10:45
da Seconda_stella
toJuls ha scritto:
Non cerco la pena di nessuno, non voglio questo, non l'ho mai voluto, tutto ciò che voglio è fidarmi di qualcuno.
Perché provo e non ci riesco?
Sono fatta male?
Perché quando qualcuno ci ferisce tendiamo a non fidarci più di nessuno, perché abbiamo paura degli altri, forse anche perché non ci proviamo mai davvero perché dentro di noi sentiamo che è inutile e le cose non cambieranno.
Non sei fatta male, questo è un problema che affligge moltissime persone.
Forse prima di stare bene con gli altri dovremmo stare bene con noi stessi e accettarci per come siamo.
parole che non dicono niente

Inviato:
07/10/2017, 14:03
da Ensō
Diciamo che la via di mezzo è sempre quella da preferire; troppe parole dicono poco, poche parole dicono molto. Forse desideravi anche tu diventare quello che sei diventata ancora prima delle indicazioni degli altri. Si cambia perché accettiamo di cambiare, infatti come hai precedentemente detto"hai scelto di diventare". il cambiamento, se vissuto con serenità, non va interpretato in chiave negativa, tutti cambiano, tutti cambiamo, a condizione di sentirci meglio.
Ogni mattina nasce un uomo nuovo, quindi, in buona sostanza, se sei riuscita a cambiare una volta, nulla ti vieta di cambiare in una condizione diversa da quella che stai vivendo, nella quale ti possa riconoscere.
parole che non dicono niente

Inviato:
08/10/2017, 20:24
da toJuls
Ensō ha scritto:Forse desideravi anche tu diventare quello che sei diventata ancora prima delle indicazioni degli altri.
Non desideravo diventare quello che sono diventata, gli altri mi hanno reso così, la mia unica scelta è stata nel non far niente per cambiare le cose. E' come se avessi lasciato me stessa nelle mani degli altri, e loro mi hanno annullato come se non fossi niente, ed io ho finito col crederci.
Re: parole che non dicono niente

Inviato:
09/10/2017, 3:14
da Dogma
La natura ci ha reso sensibili alla distanza con gli altri, donandoci una zona di sicurezza entro cui possiamo gestire le relazioni con interpersonali. Parlare ad es. con una persona che si trova ad oltre tre metri, denota una volontà di non invadere gli spazi fisici l'uno dell'altro, una sorta di distacco emotivo e fisico che tiene in sicurezza entrambi gli attori, infatti ciò é tipico dei rapporti gerarchici militari. Tra 3 metri ed 1,5 rientrano i rapporti comuni con persone di cui non abbiamo timore o che non ce lo generano. Permettiamo di scendere sotto il metro e mezzo a coloro che conosciamo bene e di cui ci fidiamo. Attorno ai 30 cm di distanza, intesa viso a viso, entriamo in una zona molto intima che porta l'interlocutore, salvo che non sia un partner, ad divenire guardingo e pronto a reagire, quasi come se fosse un tentativo di aggressione per chi lo subisce e di prevaricare chi lo attua.
Alla stessa maniera dobbiamo gestire le distanze "emotive" e della mente. Dobbiamo cioè porre dei filtri al pensiero altrui non permettendo ad esso che ci scalfisca, che ci faccia star male, ipotizzando il giudizio, la critica, che l'interlocutore può o meno aver pensato.
Abbiano stessi diritti e doveri. Ogni forma di prevaricazione non rispetta più tali principi, e quando avviene a sbagliare per primo é il prevaricatore; la vittima sbaglia poi di riflesso nella maniera in cui permette al prevaricatore di destabilizzare la propria vita.
Non suggerisco di mostrare i cannoni, ma almeno mostra la consapevolezza che vuoi tenere le difese delle tutte zone di sicurezza, fisica ed emotiva.
Questo ti darà maggiore fiducia in te stessa e ti permetterà di smettere di parlare ad altri sotto la doccia.
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Re: parole che non dicono niente

Inviato:
10/10/2017, 7:46
da coccolina88
A lavoro com’è il rapporto con i colleghi? Riesci un poco a parlare con loro.
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Re: parole che non dicono niente

Inviato:
29/10/2017, 21:24
da toJuls
coccolina88 ha scritto:A lavoro com’è il rapporto con i colleghi? Riesci un poco a parlare con loro.
In realtà, non ho colleghi, sono sola quasi tutto il giorno, il negozio dove lavoro non è un negozio che va molto, quindi in realtà anche i clienti con i quali ho a che fare, sono pochi.