Paura, paura, paura

L'ultimo attacco di panico che ho avuto è stato a marzo del 2017, poco prima di un esame di diritto che avrei dovuto sostenere.
La sera prima ho iniziato a vedere la puntata finale di HIMYM e alla fine ho pianto.
Piano piano ho iniziato a singhiozzare incontrollabilmente, poi ho iniziato a non riuscire più a respirare, il mio cuore sembrava sul punto di scoppiarmi nel petto e lì ho avuto paura perché non sapevo come smettere. Ho fatto allora qualcosa che mai nella vita mi sarei sognata di fare: ho chiesto l'aiuto di mia madre.
Ho smesso di piangere solo dopo un'ora e credetemi non scherzo.
L'ultimo attacco di panico di una serie iniziata anni e anni prima, durante gli anni di Giurisprudenza, più o meno consapevolmente.
A maggio di quest'anno ne ho avuto un altro per motivazioni che definirei stupide, insulse, frivole. Non c'entrava la scuola, l'università, il diritto, il mio corpo.
Ero sul treno, era stata una giornata anche abbastanza piacevole nonostante un periodo non bellissimo... Ma io non sto bene da almeno 10 anni perciò sono abituata.
Ad un certo punto è spuntato Lui, la persona che più mi ha ferita in assoluto, responsabile di buona parte della mia situazione attuale.
Non era la prima volta che lo vedevo ma forse era la prima volta che lo vedevo da così vicino, non riesco a ricordare, però quando l'ho visto ho sentito un tonfo allo stomaco, diverso da quello che hai quando vedi un tipo che ti piace.
Non riuscivo a muovermi, respiravo a fatica e pregavo con ogni cellula del mio corpo che lui non si girasse e che non mi vedesse perché non sapevo cosa avrebbe potuto fare ma sapevo che qualsiasi cosa avrebbe fatto mi avrebbe dato da pensare, di nuovo, inutilmente. Come sempre.
Mi sono sentita come se fossi stata davanti ad un carnefice, uno che non si è fermato davanti a nulla e mi ha distrutta.
Mi sentivo il cervello annebbiato e infatti non ho pensato a spostarmi dalla seduta.
Da quel giorno non sono più riuscita a scendere in facoltà per paura di vederlo, per paura di reagire di nuovo in quel modo.
Non mi piacciono quelle situazioni da cui non so uscire, questa cosa che è successa è stata il calcio finale che mi ha fatta cadere per terra.
Sono già stata triste in passato, molto, ma non così. E non so che fare...
La sera prima ho iniziato a vedere la puntata finale di HIMYM e alla fine ho pianto.
Piano piano ho iniziato a singhiozzare incontrollabilmente, poi ho iniziato a non riuscire più a respirare, il mio cuore sembrava sul punto di scoppiarmi nel petto e lì ho avuto paura perché non sapevo come smettere. Ho fatto allora qualcosa che mai nella vita mi sarei sognata di fare: ho chiesto l'aiuto di mia madre.
Ho smesso di piangere solo dopo un'ora e credetemi non scherzo.
L'ultimo attacco di panico di una serie iniziata anni e anni prima, durante gli anni di Giurisprudenza, più o meno consapevolmente.
A maggio di quest'anno ne ho avuto un altro per motivazioni che definirei stupide, insulse, frivole. Non c'entrava la scuola, l'università, il diritto, il mio corpo.
Ero sul treno, era stata una giornata anche abbastanza piacevole nonostante un periodo non bellissimo... Ma io non sto bene da almeno 10 anni perciò sono abituata.
Ad un certo punto è spuntato Lui, la persona che più mi ha ferita in assoluto, responsabile di buona parte della mia situazione attuale.
Non era la prima volta che lo vedevo ma forse era la prima volta che lo vedevo da così vicino, non riesco a ricordare, però quando l'ho visto ho sentito un tonfo allo stomaco, diverso da quello che hai quando vedi un tipo che ti piace.
Non riuscivo a muovermi, respiravo a fatica e pregavo con ogni cellula del mio corpo che lui non si girasse e che non mi vedesse perché non sapevo cosa avrebbe potuto fare ma sapevo che qualsiasi cosa avrebbe fatto mi avrebbe dato da pensare, di nuovo, inutilmente. Come sempre.
Mi sono sentita come se fossi stata davanti ad un carnefice, uno che non si è fermato davanti a nulla e mi ha distrutta.
Mi sentivo il cervello annebbiato e infatti non ho pensato a spostarmi dalla seduta.
Da quel giorno non sono più riuscita a scendere in facoltà per paura di vederlo, per paura di reagire di nuovo in quel modo.
Non mi piacciono quelle situazioni da cui non so uscire, questa cosa che è successa è stata il calcio finale che mi ha fatta cadere per terra.
Sono già stata triste in passato, molto, ma non così. E non so che fare...