Incapacità cronica allo stato terminale

4 anni fa, Università, il mio sogno, studiare Lettere, cavolo il mio sogno, speravo di poter insegnare fare il giornalista, insomma tuffarmi nel magico mondo dei precari o degli sfruttati, ed invece butto tutto al vento, IN UNA NOTTE! Una sorta di pensiero opprimente, di voler fuggire via, di voler tornare a casa( prima di immatricolarmi ufficialmente), insomma abbandono quello che era il mio sogno.
Trovo un nuovo obbiettivo nella Marina Mercantile, ovvero seguire gli studi da me fatti alle superiori, cambiare città, andare al nord, conoscere gente nuova, posti nuovi, tutto molto allettante, nonostante studiavo e facevo cose che poco mi piacevano, esperienza positiva direi nonostante venivo surclassato e violentato psicologicamente dalle personalità più forti e stupide(insomma bulli, bulletti o gente che si diverte ad ossessionarti), addirittura certe volte( spesso ogni sera) avevo un ansia pazzesca, mi attaccavano ogni volta qualcosa di deridente alla porta, o le muravano con i divani, o con il celofan, una volta mi ritrovai tutta la stanza sottosopra, vestiti in terra, libri, tutto! ma non è questo ciò che mi ha fatto fuggire, ma l'immente poi partenza a bordo di una cargo battente bandiera italiana che trasportava ferro dall'asia a l'europa, stare in sala macchine in mezzo a l'oceano per giorni e giorni, per far ritorno a casa solo dopo 4-5-6 mesi, ho tenuto duro fino a l'ultimo( facendo spendere anche soldi ai miei per documenti, visite mediche necessarie, etc...), la sera prima di partire butto tutto a l'aria, ansia, il pensiero che l'indomani avrei dovuto prendere un aereo per l'indonesia( mai volato) per poi andare per 6 mesi tra grasso, motori, insomma non parto più, parole, rinfacci e violenza psicologica da parte della mia famiglia, comprensibile ma dolorosa!
Tuttavia rispetto a l'università non era il mio sogno questo, per cui rimpianti e rimorsi non mi mangiano( ma mi mangiano ancora per l'università), trovo lavoro comunque in un call center, faccio due settimane di corso di preparazione, firmo il contratto, inizio a lavorare, faccio 2-3 chiamate poi il panico, la paura, l'ansia, non riesco più a cliccare il bottone per far ripartire la prossima chiamata, il solo pensiero di parlare con un altra persona mi agitava, mi alzo, firmo le dimissioni e me ne vado. Terzo fallimento, rimproveri e rinfacci della mia famiglia, anche stavolta comprensibili ma dolorosi.
Ed oggi ancora, vado a fare le olive, per la prima volta, nonostante il raffreddore ed un ginocchio malmesso mi appresto a farlo, duro una mattinata poi il ginocchio inizia a farmi male e la testa mi scoppia, non ero molto capace certo, ma ho provato a metterci buona volontà, nonostante la fatica, la forza ed i muscoli che fanno uomo che io non ho , a ora di pranzo lascio e me ne vado, mia sorella deve prendere il mio posto e gli hanno detto che è più capace e spigliata di me, insomma a volte mi pare che essere uomo sia un peso, che si aspetti di me di essere forte, capace, di sollevare grossi pesi e di spaccarmi il c*lo senza lamentarsi.
Altra litigata in casa, mia madre( da quando vado dallo psicologo) è meno cruenta nelle sue violenze psicologiche, tuttavia mi lancia le sue frecciatine, mia sorella invece dice che sono un incapace, malato mentale che non farò mai un cavolo se non stare davanti al pc, e penso proprio che abbia ragione...
Penso che arriverà il giorno che non sopporterò tutto ciò e troverò il coraggio di dire addio a questo mondo così inadatto a me, così competitivo, insomma penso di non essere fatto per questa Terra e di cosa ella, o meglio il Mondo( inteso come gente) si aspetta da me, quindi che fare qui?
Trovo un nuovo obbiettivo nella Marina Mercantile, ovvero seguire gli studi da me fatti alle superiori, cambiare città, andare al nord, conoscere gente nuova, posti nuovi, tutto molto allettante, nonostante studiavo e facevo cose che poco mi piacevano, esperienza positiva direi nonostante venivo surclassato e violentato psicologicamente dalle personalità più forti e stupide(insomma bulli, bulletti o gente che si diverte ad ossessionarti), addirittura certe volte( spesso ogni sera) avevo un ansia pazzesca, mi attaccavano ogni volta qualcosa di deridente alla porta, o le muravano con i divani, o con il celofan, una volta mi ritrovai tutta la stanza sottosopra, vestiti in terra, libri, tutto! ma non è questo ciò che mi ha fatto fuggire, ma l'immente poi partenza a bordo di una cargo battente bandiera italiana che trasportava ferro dall'asia a l'europa, stare in sala macchine in mezzo a l'oceano per giorni e giorni, per far ritorno a casa solo dopo 4-5-6 mesi, ho tenuto duro fino a l'ultimo( facendo spendere anche soldi ai miei per documenti, visite mediche necessarie, etc...), la sera prima di partire butto tutto a l'aria, ansia, il pensiero che l'indomani avrei dovuto prendere un aereo per l'indonesia( mai volato) per poi andare per 6 mesi tra grasso, motori, insomma non parto più, parole, rinfacci e violenza psicologica da parte della mia famiglia, comprensibile ma dolorosa!
Tuttavia rispetto a l'università non era il mio sogno questo, per cui rimpianti e rimorsi non mi mangiano( ma mi mangiano ancora per l'università), trovo lavoro comunque in un call center, faccio due settimane di corso di preparazione, firmo il contratto, inizio a lavorare, faccio 2-3 chiamate poi il panico, la paura, l'ansia, non riesco più a cliccare il bottone per far ripartire la prossima chiamata, il solo pensiero di parlare con un altra persona mi agitava, mi alzo, firmo le dimissioni e me ne vado. Terzo fallimento, rimproveri e rinfacci della mia famiglia, anche stavolta comprensibili ma dolorosi.
Ed oggi ancora, vado a fare le olive, per la prima volta, nonostante il raffreddore ed un ginocchio malmesso mi appresto a farlo, duro una mattinata poi il ginocchio inizia a farmi male e la testa mi scoppia, non ero molto capace certo, ma ho provato a metterci buona volontà, nonostante la fatica, la forza ed i muscoli che fanno uomo che io non ho , a ora di pranzo lascio e me ne vado, mia sorella deve prendere il mio posto e gli hanno detto che è più capace e spigliata di me, insomma a volte mi pare che essere uomo sia un peso, che si aspetti di me di essere forte, capace, di sollevare grossi pesi e di spaccarmi il c*lo senza lamentarsi.
Altra litigata in casa, mia madre( da quando vado dallo psicologo) è meno cruenta nelle sue violenze psicologiche, tuttavia mi lancia le sue frecciatine, mia sorella invece dice che sono un incapace, malato mentale che non farò mai un cavolo se non stare davanti al pc, e penso proprio che abbia ragione...
Penso che arriverà il giorno che non sopporterò tutto ciò e troverò il coraggio di dire addio a questo mondo così inadatto a me, così competitivo, insomma penso di non essere fatto per questa Terra e di cosa ella, o meglio il Mondo( inteso come gente) si aspetta da me, quindi che fare qui?