Ossessioni ed eventuale pronto soccorso

[Massimiliano89]

Nelle ultime settimane le cose vanno sempre peggiorando. Ogni piccolo problema, ogni piccolo ostacolo della vita (anche la cosa più stupida) mi scatena ossessioni e rigidità al punto di piangere e respirare fino a iperossigenarmi. Sono stato visitato dallo psichiatra una quindicina di giorni fa, ma è stato tutto inutile. Mi ha consigliato di assumere 30 gocce di lexotan al bisogno, ma non tutti i giorni perchè altrimenti darebbero assuefazione.
Mi è stato consigliato in questi casi di chiamare il 118, oppure di farmi accompagnare dai miei al pronto soccorso. Io ho troppa paura di un ricovero ospedaliero. Non sai mai chi potresti incontrare, se capiterai nelle mani di uno psichiatra incompetente o come potrebbero trattarti gli infermieri.
Sto cercando di resistere e di non fare questo passo.
Qualcuno/a di voi è mai stato/a ricoverato/a?

[Hystèria]

Ciao,
in che senso ti ha visitato lo psichiatra ed è stato tutto inutile? Nel senso che non ha capito cosa hai?
Se non sbaglio, correggimi eventualmente, tu avevi interrotto la terapia perchè andavi avanti da anni senza risultati concreti.
Forse in qualche modo devi capire da solo cosa scaturisce tutto. Prova ad annotare ogni volta che iniziano o finiscono per filo e per segno i tuoi pensieri o quello che è accaduto. Fallo per un pò e poi vedi con lo psichiatra se c'è un filo conduttore che alimenta all'infinito le tue crisi.
Io credo che se adesso il loro interesse è solo imbottirti di farmaci hanno fallito proprio come specialisti....è come voler insistere nel mettere cerotti a una ferita profonda che deve guarire.

[Eliminato]

Per anni ho sofferto di ossessioni e pensieri intrusivi. Le benzodiazepine come il Lexotan (ansiolitici) aiutano in momenti critici, ma il loro uso andrebbe relegato al bisogno o per brevi periodi. Mi aiutò molto una terapia ad hoc con antidepressivi insieme a un percorso di mindfulness e psicoterapia cognitivo-comportamentale. Informati anche sul training autogeno e, mio consiglio, chiedi un nuovo consulto presso un nuovo psichiatra-psicoterapeuta, è tuo diritto

[Massimiliano89]

Ciao,
in che senso ti ha visitato lo psichiatra ed è stato tutto inutile? Nel senso che non ha capito cosa hai?
Se non sbaglio, correggimi eventualmente, tu avevi interrotto la terapia perchè andavi avanti da anni senza risultati concreti.
Forse in qualche modo devi capire da solo cosa scaturisce tutto. Prova ad annotare ogni volta che iniziano o finiscono per filo e per segno i tuoi pensieri o quello che è accaduto. Fallo per un pò e poi vedi con lo psichiatra se c'è un filo conduttore che alimenta all'infinito le tue crisi.
Io credo che se adesso il loro interesse è solo imbottirti di farmaci hanno fallito proprio come specialisti....è come voler insistere nel mettere cerotti a una ferita profonda che deve guarire.

E' stato tutto inutile perchè in questi undici anni mi sono stati somministrati più di trenta tipi di psicofarmaci appartenenti a differenti categorie (antidepressivi, benzodiazepine, antiepilettici e antipsicotici). Tutto è stato tentato. Non ho interrotto del tutto la terapia farmacologica, ma essendo la bacchetta magica ancora inesistente anche i medici arrivano al punto di non poter fare altro. Sono stato dai migliori medici d' Europa che mi hanno seguito privatamente. Mi è stato quindi somministrato un farmaco da assumere al bisogno.
Ti sono grato per il tuo consiglio in merito all'annotazione dei miei pensieri: ciò che posso dirti è che in casa ho diversi raccoglitori pieni di quaderni nei quali ho preso appunti in modo dettagliato prima di ogni visita, leggendo tutto al medico durante le sedute. Il più vecchio risale all' anno 2010.
Quando però non c'è nulla da fare, il rischio di finire in ospedale esiste. E' l'unico modo per " tentare " di richiudere quella ferita sanguinante di cui tu hai parlato metaforicamente.

[Hystèria]

Io non mi riferivo alla terapia farmacologica ma alla psicoterapia.
Se hai qualcosa ancora dentro che non è venuto fuori le medicine non ti daranno la soluzione.
Se anche a quel punto vedi che non c'è proprio nulla dentro di te che ti fa star male ma è solo una condizione psichica devi cambiare approccio e imparare a tollerare questa cosa, conviverci e gestirla. La devi accettare come una piccola parte di te. Arrivare alla pace dei sensi come si usa dire.
Forse stai male proprio perchè non ti dai pace per il fatto di stare male e sei semplicemente entrato in un loop.
L'importante è che tu non perda la speranza suppongo.

[Massimiliano89]

Io non mi riferivo alla terapia farmacologica ma alla psicoterapia.
Se hai qualcosa ancora dentro che non è venuto fuori le medicine non ti daranno la soluzione.
Se anche a quel punto vedi che non c'è proprio nulla dentro di te che ti fa star male ma è solo una condizione psichica devi cambiare approccio e imparare a tollerare questa cosa, conviverci e gestirla. La devi accettare come una piccola parte di te. Arrivare alla pace dei sensi come si usa dire.
Forse stai male proprio perchè non ti dai pace per il fatto di stare male e sei semplicemente entrato in un loop.
L'importante è che tu non perda la speranza suppongo.

Purtroppo ho fatto anche un percorso di psicoterapia durato vari anni, sia da adolescente sia da adulto senza giungere ad alcuna conclusione.
Temo che tu abbia ragione, anzi, che abbia centrato il problema in pieno: non riesco del tutto ad accettare di star male e tendo sempre a guardare chi sta meglio soffrendo.
La speranza posso dire di averla persa già. Avevo valutato tanti anni fa anche l'idea di farla finita, ma grazie al mio amore per la filosofia orientale ho sempre detto a me stesso " la vita va vissuta; se stai in questo modo un motivo c'è ".

[Ātman]

Purtroppo ho fatto anche un percorso di psicoterapia durato vari anni, sia da adolescente sia da adulto senza giungere ad alcuna conclusione.
Temo che tu abbia ragione, anzi, che abbia centrato il problema in pieno: non riesco del tutto ad accettare di star male e tendo sempre a guardare chi sta meglio soffrendo.
La speranza posso dire di averla persa già. Avevo valutato tanti anni fa anche l'idea di farla finita, ma grazie al mio amore per la filosofia orientale ho sempre detto a me stesso " la vita va vissuta; se stai in questo modo un motivo c'è ".

Però un attimo: dall'Oriente sono arrivati anche metodi pratici come la meditazione, poi applicati anche in contesti terapeutici qui in Occidente. Ne hai fatto esperienza? Con quali risultati? Fermo restando che Hysteria ha centrato probabilmente un punto essenziale, e l'atteggiamento che ti suggerisce sarebbe molto utile se associato a qualche tecnica meditativa.

P. S. Hai parlato spesso del tuo disturbo dell'attenzione, però hai anche detto di essere riuscito a scrivere un libro: quindi una base per poter provare a lavorare su di te dovresti averla. Spero.

[Massimiliano89]

Purtroppo ho fatto anche un percorso di psicoterapia durato vari anni, sia da adolescente sia da adulto senza giungere ad alcuna conclusione.
Temo che tu abbia ragione, anzi, che abbia centrato il problema in pieno: non riesco del tutto ad accettare di star male e tendo sempre a guardare chi sta meglio soffrendo.
La speranza posso dire di averla persa già. Avevo valutato tanti anni fa anche l'idea di farla finita, ma grazie al mio amore per la filosofia orientale ho sempre detto a me stesso " la vita va vissuta; se stai in questo modo un motivo c'è ".

Però un attimo: dall'Oriente sono arrivati anche metodi pratici come la meditazione, poi applicati anche in contesti terapeutici qui in Occidente. Ne hai fatto esperienza? Con quali risultati? Fermo restando che Hysteria ha centrato probabilmente un punto essenziale, e l'atteggiamento che ti suggerisce sarebbe molto utile se associato a qualche tecnica meditativa.

P. S. Hai parlato spesso del tuo disturbo dell'attenzione, però hai anche detto di essere riuscito a scrivere un libro: quindi una base per poter provare a lavorare su di te dovresti averla. Spero.

Ciao, grazie per avermi risposto.
Ho praticato tecniche di meditazione appartenenti a una scuola di buddismo Tibetano per un paio d'anni. Qualche piccolo beneficio l'ho riscontrato, specialmente confrontandomi col mio maestro. Sette anni fa ho trascorso alcuni giorni nel monastero di Pomaia, in Toscana.

Sì, ho scritto un libro, che consiste in una raccolta di poesie, pensieri sulla vita e sulla società, e un romanzo breve. Intendo pubblicarlo a fine anno o inizio anno nuovo. Collaboro anche con dei gruppi musicali (che si sono esibiti anche in Inghilterra) come paroliere.

[Ātman]

Ho praticato tecniche di meditazione appartenenti a una scuola di buddismo Tibetano per un paio d'anni. Qualche piccolo beneficio l'ho riscontrato, specialmente confrontandomi col mio maestro. Sette anni fa ho trascorso alcuni giorni nel monastero di Pomaia, in Toscana.

Che tecniche ti hanno insegnato? La meditazione è comunque un percorso lungo, che richiede impegno e costanza per coglierne i frutti. E certi approcci tibetani allungano ancor di più il sentiero...

Sì, ho scritto un libro, che consiste in una raccolta di poesie, pensieri sulla vita e sulla società, e un romanzo breve. Intendo pubblicarlo a fine anno o inizio anno nuovo. Collaboro anche con dei gruppi musicali (che si sono esibiti anche in Inghilterra) come paroliere.

Ecco, appunto, quindi non sei il fallimento totale che spesso credi di essere. Non cedere al loop di pensieri ed emozioni che vogliono fartelo credere. Sviluppa la consapevolezza, osserva con distacco quelle negatività; se le cogli sul nascere ogni qual volta si manifestano come pensieri o come sensazioni puoi evitare di fartene trascinare, e non arrivare poi a quegli estremi che racconti.