Ho sofferto di questo problema per anni e anni, avendo un passato di ansia sociale e da prestazione. All'epoca, con il dottore che mi seguiva, provai con successo una mini-dose di betabloccante e alcune gocce di Lexotan: il risultato fu fenomenale, dovendo spesso esporre durante discorsi pubblici di fronte a una platea di persone "spettatrici". Col tempo, poi, non ho avuto più bisogno di questi rimedi perché la mente lavora in modo "plastico", rendendosi conto che può farcela ormai tranquillamente: è l'effetto dell'esposizione continua. Quindi il mio consiglio è questo: MAI rifuggire dalle occasioni in cui possiamo affrontare queste situazioni "ansiogene", perché l'esposizione è ciò che mantiene viva l'abitudine, altrimenti si rischia di precipitare fino a non riuscire più a parlare o addirittura uscire fuori casa. Pratica, continua pratica. Capisco pure la questione della "performance alterata", con risultati meno soddisfacenti di quanto uno si aspetti (si pensi allo studio per un esame e poi, per la tensione fortissima, si fa fatica a parlare davanti al professore di turno o con le persone presenti in aula), per questo io suggerisco di ripassare a voce alta nella propria camera, magari con dei pupazzi (giuro che funziona xD) e ripetendo la presentazione più volte possibile per sentirsi più sicuri possibile! Per quanto concerne, invece, le occasioni sociali più comuni (uscite, pranzi, cene, viaggi etc)... beh, qui si è sempre nel campo dell'ansia o fobia sociale che dir si voglia. Valgono le stesse regole: possibilmente NON limitarsi né rinunciare a questi eventi, perché si rischia un rafforzamento delle strategie evitanti (di fuga) dalla realtà di tutti i giorni, chiudendosi sempre di più, al punto da diventare completamente bloccati dopo. Nel tempo ognuno sviluppa qualche strategia, io ad esempio vado a momenti: a volte può essere utile ascoltare, altre introdurre un tema di attualità, altre ancora proporre di andare al cinema o in un museo sì da creare delle basi di dialogo da cui partire e sciogliere la tensione da adrenalina! L'importante, ripeto, è non nascondersi nel proprio guscio
lo dico per esperienza diretta, perché avevo sempre tremori, pallore, tachicardia, sudore freddo e senso di svenimento prima di una qualsiasi situazione sociale. Senza esserne cosciente ed essendo pure molto giovane all'epoca, cominciai a chiudermi in casa sempre più. Quando dovetti uscire dalla mia tana per lavoro, non vi dico: era così terribile lasciare casa che avevo dei malori tremendi, mi mancava addirittura l'aria, una volta dovetti farmi riportare in abitazione perché ero in stato di shock. Non voglio che altri stiano così male, quindi spero nessuno scivoli lungo un abisso simile. Per serenità di chi legge, posso dire che oggi sono praticamente l'opposto, quindi niente paura!