Parlare in pubblico

[apparente]

Ciao, apro questa nuova discussione perché non ne ho trovate altre che trattassero questo argomento in modo soddisfacente.

C'è qualcuno di voi che ha il terrore di parlare in pubblico? Dico "terrore" perché per me va oltre la semplice paura: è panico, tremolio, voce che si spezza, respiro che manca, confusione mentale, tachicardia. Era un dramma anche leggere a voce alta in classe alle superiori, avevo letteralmente dei giramenti di testa quando toccava a me.

Qualcuno l'ha superata o ha qualche consiglio per superarla? Per chi non ha questo problema, mi descrivete per favore come vi sentite quando parlate in pubblico? Vi sentite perfettamente a vostro agio? Cosa provate?

Grazie a chi vorrà aiutarmi


NB Non ho quantificato il "pubblico": per me è già troppo la presenza di due persone che non conosco che mi ascoltano, e tutto ciò che ho descritto va ad aumentare con l'aumentare del numero di persone.

[Middlegame]

Ciao, sfortunatamente anche per me parlare in pubblico è sempre stato un dramma (dannate interrogazioni e esami) e ovviamente maggiori erano le persone e maggiore diventava il disagio. Tutt'ora mi capita che se devo fare dei discorsi "pubblici" con gente che non conosco si alza molto lo stress e provo le stesse sensazioni da te descritte (tachicardia, tremolio, ecc.).
Ho scoperto che però in alcuni casi ci sono cose che mi aiutano a sciogliermi o comunque a non farmi vivere così male il dover fare discorsi. Se mi è possibile prima di dover parlare davanti a tanta gente mi allontano, stacco da tutto e tutti e o ascolto della musica o mi vedo qualcosa di divertente (anche 5 minuti che magari sciolgono un minimo), trovo che stare circondato da gente prima di fare un discorso mi fa sentire come in trappola e mi agito di più. Altra cosa scontata ma che per me è stata fondamentale è sapere di cosa devo parlare, se mi sento davvero sicuro di quello che devo dire allora riesco ad essere molto più sciolto e almeno posso sperare che se vado in blackout il mio cervello sappia riattivarsi da solo. Ultima cosa che facevo alle superiori ma che effettivamente ho rifatto in alcuni casi e può aiutare è fare delle prove, prendi qualcuno di cui ti fidi, supera l'imbarazzo (almeno per me questo era un problema) e prova a ripetere davanti a loro quello che dovresti dire poi in futuro.

Spero di averti aiutato un minimo

[apparente]

Ciao, grazie per la tua risposta (: è vero, parlare di un argomento che conosco bene è più semplice, mi hai ricordato di quando andavo all'università: studiavo 1000 e riuscivo a ripetere 100 ma gli esami bene o male li passavo.

Però ad esempio un anno fa ho dovuto parlare di me davanti a una decina di persone e ho dovuto interrompermi e bere un bicchier d'acqua, avevo un nodo alla gola così stretto che non riuscivo più né a parlare né a respirare penso di essere peggiorata anche in questo.. E mi vergogno a chiedere aiuto ad uno specialista

[Hystèria]

Se hai un problema e lo riconosci in quanto tale non dovresti vergognarti!
Io credo che se la cosa ti fa stare male o ti infastidisce devi provare a risolverla come meglio ti è possibile e con i mezzi a tua disposizione. Uno specialista potrebbe essere un ottimo aiuto magari proprio per andare a scoprire le radici del problema e darti più consapevolezza.
Io ho sempre avuto situazioni simili, non tanto per la paura di parlare davanti ad altri ma piuttosto per problemi collegati all'ansia di trovarmi in determinate situazioni/condizioni. Ho più paura di dire al cameriere che c'è una mosca nel piatto piuttosto che parlare davanti a mille persone che non conosco

[Eliminato]

Ho sofferto di questo problema per anni e anni, avendo un passato di ansia sociale e da prestazione. All'epoca, con il dottore che mi seguiva, provai con successo una mini-dose di betabloccante e alcune gocce di Lexotan: il risultato fu fenomenale, dovendo spesso esporre durante discorsi pubblici di fronte a una platea di persone "spettatrici". Col tempo, poi, non ho avuto più bisogno di questi rimedi perché la mente lavora in modo "plastico", rendendosi conto che può farcela ormai tranquillamente: è l'effetto dell'esposizione continua. Quindi il mio consiglio è questo: MAI rifuggire dalle occasioni in cui possiamo affrontare queste situazioni "ansiogene", perché l'esposizione è ciò che mantiene viva l'abitudine, altrimenti si rischia di precipitare fino a non riuscire più a parlare o addirittura uscire fuori casa. Pratica, continua pratica. Capisco pure la questione della "performance alterata", con risultati meno soddisfacenti di quanto uno si aspetti (si pensi allo studio per un esame e poi, per la tensione fortissima, si fa fatica a parlare davanti al professore di turno o con le persone presenti in aula), per questo io suggerisco di ripassare a voce alta nella propria camera, magari con dei pupazzi (giuro che funziona xD) e ripetendo la presentazione più volte possibile per sentirsi più sicuri possibile! Per quanto concerne, invece, le occasioni sociali più comuni (uscite, pranzi, cene, viaggi etc)... beh, qui si è sempre nel campo dell'ansia o fobia sociale che dir si voglia. Valgono le stesse regole: possibilmente NON limitarsi né rinunciare a questi eventi, perché si rischia un rafforzamento delle strategie evitanti (di fuga) dalla realtà di tutti i giorni, chiudendosi sempre di più, al punto da diventare completamente bloccati dopo. Nel tempo ognuno sviluppa qualche strategia, io ad esempio vado a momenti: a volte può essere utile ascoltare, altre introdurre un tema di attualità, altre ancora proporre di andare al cinema o in un museo sì da creare delle basi di dialogo da cui partire e sciogliere la tensione da adrenalina! L'importante, ripeto, è non nascondersi nel proprio guscio lo dico per esperienza diretta, perché avevo sempre tremori, pallore, tachicardia, sudore freddo e senso di svenimento prima di una qualsiasi situazione sociale. Senza esserne cosciente ed essendo pure molto giovane all'epoca, cominciai a chiudermi in casa sempre più. Quando dovetti uscire dalla mia tana per lavoro, non vi dico: era così terribile lasciare casa che avevo dei malori tremendi, mi mancava addirittura l'aria, una volta dovetti farmi riportare in abitazione perché ero in stato di shock. Non voglio che altri stiano così male, quindi spero nessuno scivoli lungo un abisso simile. Per serenità di chi legge, posso dire che oggi sono praticamente l'opposto, quindi niente paura!