Mr.Eric ha scritto:Questa "sensazione", secondo me, potrebbe anche derivare dal fatto del come vivi... dell'essere all'estero in mano ad altre persone (per di più sconosciute quindi magari anche emotivamente distanti) senza il minimo controllo sulla tua vita. Ad immaginarmelo, penso non possa che essere così... Penso sia facile provare emozioni del genere in un contesto simile.
Io lo so che rompo spesso le palle qui con sto discorso del lavoro tirandolo sempre in mezzo manco fosse la soluzione a qualsiasi problema.... ma il fatto è che, anche se solo in parte (perché non risolve i problemi "interiori" personali ((anche se un po il lavoro aiuta anche sotto altri aspetti.. tipo il sentirsi meno inutili... più "normali", ma vabbè)) ) ed indirettamente, un po lo è. Parlo ovviamente più dell'aspetto della retribuzione... il lavorare permette l'indipendenza. Permette di costruirsi la propria vita, permette di pagarsi un proprio spazio (casa) in cui sentirsi al sicuro... crearsi la propria bolla ad immagine e somiglianza senza che nessuno possa metterci becco e farti sentire in colpa per come sei e come vivi (nel caso ci fosse questo problema nella propria vita) quindi anche un po la propria serenità. E fidati, anche se magari in ogni caso in solitudine, sentiresti molto meno questa sensazione secondo me.
So che non è facile buttarsi quando si versa in certi stati emotivi... lo so perché ci sono passato. Ma è un qualcosa che andrebbe fatto...
Ricordo quando ho ripreso a lavorare dopo anni di depressione ed isolamento totale.. ero qua sul forum e mi sono dovuto ubriacare la sera prima di iniziaremi cagavo letteralmente sotto. Ma poi l'ho fatto, mi sono buttato... e anche se con molte difficoltà all'inizio è andata pure bene con quel lavoro.
Se ti tuffi, nuoti per non annegare. Ed è così... con la differenza che se in acqua anneghi se non nuoti, non andasse bene l'esperienza lavorativa potresti mollare e riprovare altrovee andrà sempre meglio di volta in volta...
Prova magari a cercare ed accetta il primo lavoretto del c***o che ti capita... provaci...
Lì se ne trovano sicuramente di più di numero e meglio retribuiti che qua in Italia.
P.S. sarò brutale, ma non buttarmela sul discorso "non parlo la lingua" per l'ambito lavoro.. perché se la tua ""scusa"" al non poterlo trovare è questa, allora hai fatto una scelta un po del c***o ad andare lì... perché onestamente un po te la sei complicata la vita... più di quanto magari non fosse già.
Cordis ha scritto:Non mi sento mai al sicuro, mi sento costantemente in pericolo, constantemente come se qualcosa di brutto stia per accadere
...
Questa sensazione c'era da ben prima di andare in Svezia, l'ho sempre avuta fin da piccola.
Sei mai stata da uno psicoterapeuta?
Se no, ti conviene andarci, perché qualcosa che inizia da quando eri piccola e permane a ventotto anni non se ne andrà da solo.
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