Mi sto prenotando un tumore

Forum di aiuto su Paura e Ansia: Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), Disturbo d’ansia generalizzato (GAD), Disturbo da attacco di panico (DAP), Disturbo post-traumatico da stress, Disturbi del sonno, Fobie sociali o semplici (omofobia, agorafobia, etc).
Di qualunque tipo di ansia o paura si tratti, può essere superato!
L'insonnia è la conseguenza dell'ansia, delle tante peeoccupazioni che affollano la nostra mente, parliamone e buttiamole fuori dal nostro letto!

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Messaggioda Karl96304308 » 21/11/2014, 7:10



Salve a tutti, mi scuso per il titolo forse eccessivamente altisonante, ma sicuramente aderente alla realtà.
Sarò breve: a scuola ho avuto un esaurimento nervoso, non ho più recuperato e ancora ne subisco le conseguenze.
Nonostante i 18 anni passati, non so definire meglio la situazione. L'esercito di "professionisti" ai quali mi sono rivolto negli anni non ha saputo formulare mezza ipotesi circa la mia condizione. Ad un bel momento ho proposto io delle diagnosi: asperger prima, dpts poi, e guarda caso, i "dottori" mi davano sempre ragione. Peccato che, approfondendo, abbia decisamente accantonato l'ipotesi "asperger", mentre riguardo il DPTS mancano alcuni "requisiti" e quindi non saprei che dire.

La situazione è difficile da descrivere, ma ci provo ancora una volta:
a seguito di un forte stress, ho subito una "mutilazione" della percezione del mondo esterno. Mentre vedo, penso, parlo, non provo niente, se non ansia e spesso rabbia. Per il il resto, poco o nulla. Non riesco a mantenere la concentrazione se non per pochi minuti.
Le mie giornate sono caratterizzate dall'ansia, scaturita talora da ricordi sgradevoli o paura di eventi futuri, talora in maniera totalmente autonoma (e mi pare giusto, in fondo ha 18 anni).

Una situazione invalidante che mi ha precluso molte prospettive lavorative. Sopporto sempre meno la gente e rinuncio a occasioni ricreative (viaggi, sport) per questo motivo: non mi diverto, al limite mi innervosisco.

Cosa mi è successo? Forse una lesione al cervello? Qualunque cosa sia, è reversibile o no?
A queste domande non cerco più risposta, dopo quasi 20 anni sono ormai rassegnato (e anche un po' incazzato).
Ma se non posso estirpare la pianta, vorrei almeno provare a potarne i rami.
Mi piacerebbe sapere, a fronte della situazione descritta, se posso eliminare l'ansia con le sue cause, cosa che mi aiuterebbe certamente a migliorare il mio quotidiano. :hi:
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Messaggioda Bonifacio » 21/11/2014, 8:29



:welcome:
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Messaggioda Royalsapphire » 21/11/2014, 14:25



Ciao Karl, amico apprezzo la tua presentazione. Ma dimmi, qual è la tua storia?
Parlaci del passato.
Genitori, amici, delusioni...Rabbia.

Coraggio che tutto si può risolvere.
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Messaggioda Karl96304308 » 21/11/2014, 23:21



Vi ringrazio del benvenuto :hi:

Con i miei genitori non ho grossi problemi oggi, ma ne ho avuti nel periodo in cui è cominciato tutto, e ritengo che tali problemi abbiano giocato un ruolo fondamentale nella genesi del "problema ignoto".

Gli amici non li sento più da quando ho finito la scuola, grosso modo. I miei dicono che non so coltivare le amicizie, e probabilmente hanno ragione, ma non lo vivo come un problema, non è la solitudine a causarmi problemi.

I ricordi più fastidiosi li associo paradossalmente ad un periodo in cui mi sono sforzato di risultare meno introverso. Non perché ne sentissi una reale necessità, ma perché "dottori", famiglia e scuola mi dicevano in coro che quella era la causa dei miei problemi. Sono ricordi fastidiosi perché ho finto di essere "positivo" :facepalm: , perché ho finto di essere interessato a quello che dicevano gli altri e perché ho raccontato un sacco di balle che avevano il fine di dare un'immagine di me più "normale" :facepalm: La cosa peggiore è che ho esteso questo progetto di "public relations" anche ad internet e ogni tanto mi capita di imbattermi in messaggi che ho scritto all'epoca :sick: :facepalm:
Inutile dire che, chiuso il portone di casa, tornavo ad essere quello di sempre, ma con tutti i difetti che sicuramente ho, essere disonesto mi dà il voltastomaco ed essere arrendevole anche peggio. È per questi due motivi che quel periodo, oggi, mi perseguita. Lo vivo, anche a distanza di anni, come un disonore e non sono assolutamente in grado di metabolizzarlo.
A questo si aggiungono tutta una serie di ricordi e paure, sempre quelli, che mi fanno "correre con il freno a mano tirato" e ai quali non sono al momento in grado di fare fronte, permettendogli di rovinarmi ogni singolo giorno...
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Messaggioda Royalsapphire » 22/11/2014, 0:26



Eh, ero sicura ci fosse lo "zampino" dei tuoi.
Fammi capire, sei stato seguito da.medici per qualche motivo?
Ad ogni modo se fossi in te non vedrei quel tuo modo di comportarti come una macchia sul tuo onore. Anzi, mi farebbe tenerezza.
Consideriamo i fatti. Hai elaborato un meccanismo di difesa con la speranza che da un lato ti lasciassero in pace, dall'altro potesse funzionare e potesse aiutarti a migliorare. Hai fatto bene. Anche altri lo avrebbero fatto. Meglio fare che non fare. Provare è un modo per conoscersi. Tu hai provato e non ti sei piaciuto. Nulla di male. Inoltre per farsi largo nel.mondo occore sempre una piccola maschera che ci faccia da scudo. Poi chiaramente, entrando in relazione con gli altri subentra anche la voglia di lasciarsi andare un po' di piu. Di scoprirsi.
Infine penso che sia normale la reazione che hai avuto perché in fondo efi in cerca anche tu di trovare dei punti di riferimento da seguire. Li hai seguiti e non ti sono andati a genio. Bene, capita. Puoi continuare a cercarli. Ogni cosa che proverai nella tua vita sarà un modo per farti scoprire meglio chi sei e che cosa vuoi.
Sei sempre in tempo per trovare te stesso e per cambiare. La volontà ti servirà ad aprire meglio la mente e a captare informazioni.
Poi sai, non è detto che sia la tua personalità il vero problema quanto la gente che hai trovato finora. A volte si incontrano persone che ci aiutano ad aprirci e a fidarci in un micro secondo.
Cerca rasserenarti.

Buonanotte : )
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Messaggioda Karl96304308 » 02/12/2014, 4:02



Grazie dei consigli ;) Ho chiesto l'ausilio dei medici a causa di un "blocco" scaturito da un esaurimento nervoso, che poi è alla radice dello stato d'ansia che caratterizza le mie giornate. Dal momento del blocco (18 anni fa oramai) vivo una specie di torpore perenne e sono incapace di avere un quadro globale di ciò che la mia mente va ad esaminare, riesco ad elaborarne solo un elemento per volta. La difficoltà è dovuta principalmente all'assenza di una coerente reazione emotiva alle situazioni (provo solo ansia, rabbia, stanchezza o semplicemente nulla, sempre). Reazioni che sono ovviamente tardive e, ad eccezione di angoscia, rabbia e stanchezza, soffocate e scarsamente percepibili.
In situazioni stressanti semplicemente il cervello non collabora. Un problema, ad esempio, se sono al volante oppure se ho un incarico di responsabilità. Inoltre, pensare in queste condizioni è molto dispendioso in termini di energia, quindi non riesco a restare concentrato più di tanto.

Purtroppo, i professionisti ai quali mi sono rivolto non mi hanno saputo dire nulla su cosa mi sia successo, a cosa sia dovuta questa situazione e, chiaramente, se sia reversibile o meno, conseguentemente, dopo tanto tempo non ho più molte speranze. Pragmaticamente mi piacerebbe invece imparare a dominare l'ansia, che è cio che funesta le mie giornate. Impresa però non facile data la mia difficoltà di elaborazione.
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Messaggioda Einstein » 02/12/2014, 11:43



ciao, a me capita da qualche mese una situazione un po simile. Ansia, demotivazione, sensazione di indifferenza verso tutto e tutti, angoscia e noia.
A me personalmente sono stati prescritti dei farmaci che hanno un po migliorato soprattutto l'ansia ma non il resto.
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Messaggioda kathellyna » 02/12/2014, 16:40



benvenuto.
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è passato qualche mese...

Messaggioda Karl96304308 » 20/05/2015, 22:07



rieccomi dopo un lungo periodo (mio malgrado). In questo lasso di tempo ho fatto delle scoperte che hanno cambiato l'idea che avevo del problema scaturito dall'esaurimento nervoso di 19 anni fa. In sostanza, la mia capacità percettiva dovrebbe essere disturbata dalla rabbia per il passato e il timore del futuro che le toglierebbero il contatto con il presente, di fatto soffocandola. Realizzare che "passato" e "futuro" non appartengono al mondo reale ha in effetti influito positivamente sulla situazione.

Qualcuno ha capito, alla luce di questo, quale può essere il mio problema (basta il nome) ed eventualmente consigliare qualche metodo pratico per lavorare in questa direzione?

nero_71 ha scritto:ciao, a me capita da qualche mese una situazione un po simile. Ansia, demotivazione, sensazione di indifferenza verso tutto e tutti, angoscia e noia.
A me personalmente sono stati prescritti dei farmaci che hanno un po migliorato soprattutto l'ansia ma non il resto.


anche io in passato ho assunto, dietro prescrizione di uno psichiatra, dei farmaci, tuttavia nel mio caso gli effetti sono stati deleteri. Anche nel mio caso l'ansia è (lievemente) calata, ma la depressione ha raggiunto in compenso livelli notevoli ( :huh: :confused: ). Questo in aggiunta ad un malessere fisico persistente.
Preso atto di pro e contro, mi sono rivolto ad un altro medico per darci finalmente un taglio :mitra: .
Questa è la mia personalissima esperienza (!), ma un consiglio che mi sento di dare è di mantenersi sempre critici quando si tratta di assumere questo tipo di sostanze, senza dare per scontato che il parere del medico sia per forza corretto.
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Karl96304308
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