Broken Mirror ha scritto:Sono da sempre una persona strana. Ma con strana intendo veramente strana, mica tanto per ridere.
In realtà sei meno "anomalo" di quanto credi
Voglio dire che ne ho viste di persone che, come te, erano più attratte da qualche fattore emotivo, che dall'aspetto (una minoranza, certo, ma non uno su un milione).
Cioè, io entro in sintonia idealizzando pesantemente persone almeno in prima battuta gentili nei miei riguardi (qualcosa cui non sono mai stato abituato) e, come risultato, me ne sento subito attratto, specialmente se riescono a farmi sentire meritevole di apprezzamento.
Se può interessarti una mia intuizione, potrebbe essere dovuto ad una tua convinzione profonda di non meritare amore (a prescindere da ciò che credi razionalmente): quindi quando qualcuno ti dimostra affetto, interessamento o benevolenza, per te è un'esperienza straordinaria e meravigliosa - tale da avere ampia precedenza sull'aspetto fisico.
A tal punto da "amplificare" gli eventuali segnali positivi, e vederli molto più grandi di quanto realmente sono. Cioè una persona ti sorride o ti dice una parola gentile, tu credi ci possa essere dietro chissà cosa (se ho ben capito quel che dici), e vedi quella persone migliore di ciò che è (idealizzazione).
Finita l'eventuale idealizzazione erronea, le famose cantonate dovute ad abbaglio temporaneo, perdevo anche l'interesse fisico verso quella persona.
Quando poi la speranza di essere amato e apprezzato crolla (perché l'altro cambia idea, o perché eri stato tu a vedere 1000 dove c'era solo 10), la delusione è devastante e ti viene da respingere completamente l'alttra persona; perché è andata a toccare la tua "ferita del non amato"*.
E' una cosa che capita facilmente a chi idealizza: si passa dall'esaltare l'altra persona, a disprezzarla e demonizzarla.
* Su questo concetto esiste anche un libro, "La ferita dei non amati" di Peter Schellenbaum.