Lena ha scritto:È una cosa di cui ho preso piena consapevolezza solo recentemente, dopo la fine tragica di una storia con una donna, in cui ho ignorato io per prima ogni mio bisogno
Mi spiace per questa tua sofferta esperienza ma, al tempo stesso, mi complimento perché vedo che sei capace di trarne un insegnamento.
(---> Ogni esperienza è utile se può insegnarci qualcosa)
Direi che ripeti uno schema già discusso.
In genere, ignorare i propri bisogni indica una scarsa considerazione di sé ("valgo meno degli altri"), nonché una convinzione di non meritare amore ("Farò di tutto per te, con la speranza di essere ricambiata").
Può anche essere che in famiglia i tuoi bisogni siano stati ignorati o trascurati, per cui tu hai incorporato quel modello e lo ripeti (spesso facciamo ciò che ci è familiare, invece di quello che ha senso).
(lei non era neanche ricettiva e quando li esprimevo non trovavano accoglienza.
In questi casi può esserci una "ferita del rifiuto": ci attacchiamo a persone non interessate a noi, o che ci respingono.
Una persona "sana" vedrebbe i segnali di disinteresse e lascerebbe perdere; chi invece ha quella ferita, moltiplica gli sforzi.
Lei invece diceva di non aver bisogni.
Bugia, o clamorosa mancanza di consapevolezza (o persino dissociazione).
Ecco, probabilmente ho attuato comportamenti simili in passato, ma qui il modo in cui ho calpestato me stessa per essere perfetta per un'altra, è stato chiaro e lampante.
In una mia risposta precedente ti parlavo di consapevolezza.
Ecco, il vedere i tuo comportamento "malsano" in modo "chiaro e lampante", sembra essere proprio quella consapevolezza che, se mantenuta, ti aiuterà la prossima volta a non ripetere gli stessi errori. O quantomeno, a farli in modo meno grave.
Perché quando vediamo chiaramente i nostri "meccanismi malsani", essi perdono potere su di noi.
Io non so se da certe ferite si può guarire del tutto.
Se sono ferite profonde e antiche, non al 100%. Qualche cicatrice rimane.
Ma è possibile smontare in buona parte il loro effetto su di noi - quindi vale la pena lavorarci su

Sicuramente, ad oggi, so che la perfezione non ti garantisce alcun amore.
E' vero in realtà il contrario: non si ama la perfezione, al massimo la si ammira.
Invece l'amore autentico richiede vulnerabilità, imperfezione, bisogno: amiamo chi ha bisogno di noi... perché se l'altro è perfetto e non ha bisogno di noi, il nostro amore non gli serve nemmeno.

La perfezione è contraria alla vita (la perfezione è statica, la vita è mutevole), quindi è anche contraria all'amore.
Chi appare perfetto è un po' morto.
Ma, allo stesso tempo, a volte si viene amati e basta, senza alcun merito particolare (e meno male è così).
Quando qualcuno viene amato, c'è sempre un "merito", delle qualità che lo provocano. Niente accade senza motivo.
Però alcuni vengono amati senza fare alcuno sforzo, semplicemente perché le loro qualità appaiono evidenti. "Essere" invece di "fare".
