Aborto volontario

Visto il 'successo' dell'argomento nel topic aperto da Adriana, che in realtà era su tutt'altro, ho pensato di aprire questo apposta.
Mi piacerebbe sentire le testimonianza di donne che hanno abortito volontariamente (non involontariamente), se si sono pentite o se sono state felici della loro scelta.
Personalmente mi sono recentemente orientata verso l'interruzione di gravidanza perché ho capito che fare un figlio non è cosa per me.
Ho sempre pensato che avrei tenuto un eventuale bambino se fossi rimasta incinta, ora però mi accorgo che non è così e che dentro di me non esiste quella base di identità di madre che serve per mettere al mondo una persona.
Ci tengo a precisare che penso e ho sempre pensato alla vita come a qualcosa di continuo, senza cesure: per me la persona è persona fin da quando viene concepita, quindi quello che aspetto è un bambino tanto quanto quelli che girano per strada mascherati a festa per carnevale.
Mi rendo conto, però, che questa è un'opinione mia molto personale, altre persone ritengono che sia solo una manciata di cellule fino al momento della nascita, altri ancora fissano il referente temporale in un certo numero di settimane.
Quando ho scoperto di essere incinta non ci sono rimasta male, ma nel giro di qualche giorno la situazione è precipitata e ho cominciato a provare un'avversione profonda verso il mio corpo, forse ciò è dovuto al fatto che soffro di dismorfofobia.
Temo che il fatto di non avere più il pieno controllo del mio corpo inneschi i miei disturbi più del normale. Sento dentro di me qualcosa e questa cosa mi fa stare malissimo.
In passato avevo anche creduto, scioccamente, che la gravidanza potesse essere perfino una possibile cura per il mio problema, ma ovviamente non è così. Non c'è mai la soluzione da bacchetta magica.
Ho sempre avuto un'idea molto romantica della gravidanza e del miracolo della vita, ora però l'ho completamente perduta!
Mi sembra di essere malata di una malattia orribile, evito ogni contatto con il mio corpo e soffro molto per le nausee.
Ora, è evidente che il mio non è un modo equilibrato di approcciarmi alla gravidanza, quindi penso che sia il caso di abortire e aspetto il giorno fissato con lo stesso entusiasmo con cui si aspettano le vacanze di Natale.
Forse se non abortissi mi abituerei al bambino, lo metterei al mondo e vorrei tenerlo...ma il pensiero di passare i prossimi anni tra pannolini e pappe sinceramente mi fa venire voglia di seppellirmi!
Ho altri programmi per me e intendo difendere la mia vita, anche dal dolore di mettere al mondo un figlio per poi abbandonarlo.
Inoltre non penso che sia conforme alla mia natura costringere un uomo a diventare padre quando non lo desidera.
Vi scriverò dopo l'intervento per testimoniare il mio stato d'animo post aborto, ma sono fiduciosa.
Credo che sarà un'esperienza schifosa, ma penso anche che una maternità zoppicante sia un'esperienza che ti rovina la vita...io sono ancora in tempo per salvare la mia, anche se vuol dire uccidere.
Del resto, se mettessi al mondo questo bambino rischierei di rimetterci io la vita, dato che il parto non è mai senza rischi...io non ho nessuna intenzione di rischiare di morire per questo bambino, preferisco rischiare di morire sotto i ferri durante l'intervento per salvare me stessa.
Questo è quello che provo.
Vi prego di astenervi dal cercare di dissuadermi o convincermi o altro, ho trovato molto irrispettosa la risposta di alex in cui mi ha allegato la canzone di masini.... Io ho fatto la mia scelta e questo post non è per metterla in discussione, ma è per raccogliere le esperienze delle altre donne su questo argomento. (o anche degli uomini, visto che anche loro sono coinvolti)
Mi piacerebbe sentire le testimonianza di donne che hanno abortito volontariamente (non involontariamente), se si sono pentite o se sono state felici della loro scelta.
Personalmente mi sono recentemente orientata verso l'interruzione di gravidanza perché ho capito che fare un figlio non è cosa per me.
Ho sempre pensato che avrei tenuto un eventuale bambino se fossi rimasta incinta, ora però mi accorgo che non è così e che dentro di me non esiste quella base di identità di madre che serve per mettere al mondo una persona.
Ci tengo a precisare che penso e ho sempre pensato alla vita come a qualcosa di continuo, senza cesure: per me la persona è persona fin da quando viene concepita, quindi quello che aspetto è un bambino tanto quanto quelli che girano per strada mascherati a festa per carnevale.
Mi rendo conto, però, che questa è un'opinione mia molto personale, altre persone ritengono che sia solo una manciata di cellule fino al momento della nascita, altri ancora fissano il referente temporale in un certo numero di settimane.
Quando ho scoperto di essere incinta non ci sono rimasta male, ma nel giro di qualche giorno la situazione è precipitata e ho cominciato a provare un'avversione profonda verso il mio corpo, forse ciò è dovuto al fatto che soffro di dismorfofobia.
Temo che il fatto di non avere più il pieno controllo del mio corpo inneschi i miei disturbi più del normale. Sento dentro di me qualcosa e questa cosa mi fa stare malissimo.
In passato avevo anche creduto, scioccamente, che la gravidanza potesse essere perfino una possibile cura per il mio problema, ma ovviamente non è così. Non c'è mai la soluzione da bacchetta magica.
Ho sempre avuto un'idea molto romantica della gravidanza e del miracolo della vita, ora però l'ho completamente perduta!
Mi sembra di essere malata di una malattia orribile, evito ogni contatto con il mio corpo e soffro molto per le nausee.
Ora, è evidente che il mio non è un modo equilibrato di approcciarmi alla gravidanza, quindi penso che sia il caso di abortire e aspetto il giorno fissato con lo stesso entusiasmo con cui si aspettano le vacanze di Natale.
Forse se non abortissi mi abituerei al bambino, lo metterei al mondo e vorrei tenerlo...ma il pensiero di passare i prossimi anni tra pannolini e pappe sinceramente mi fa venire voglia di seppellirmi!
Ho altri programmi per me e intendo difendere la mia vita, anche dal dolore di mettere al mondo un figlio per poi abbandonarlo.
Inoltre non penso che sia conforme alla mia natura costringere un uomo a diventare padre quando non lo desidera.
Vi scriverò dopo l'intervento per testimoniare il mio stato d'animo post aborto, ma sono fiduciosa.
Credo che sarà un'esperienza schifosa, ma penso anche che una maternità zoppicante sia un'esperienza che ti rovina la vita...io sono ancora in tempo per salvare la mia, anche se vuol dire uccidere.
Del resto, se mettessi al mondo questo bambino rischierei di rimetterci io la vita, dato che il parto non è mai senza rischi...io non ho nessuna intenzione di rischiare di morire per questo bambino, preferisco rischiare di morire sotto i ferri durante l'intervento per salvare me stessa.
Questo è quello che provo.
Vi prego di astenervi dal cercare di dissuadermi o convincermi o altro, ho trovato molto irrispettosa la risposta di alex in cui mi ha allegato la canzone di masini.... Io ho fatto la mia scelta e questo post non è per metterla in discussione, ma è per raccogliere le esperienze delle altre donne su questo argomento. (o anche degli uomini, visto che anche loro sono coinvolti)